Monte Pizzoc:Briglie, prati dell'Agnelezze, Tana del Lupo, viàz sotto cresta, Monte Croce, Bracconiere, Le Mandre, i Càncher.
near Sònego, Veneto (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
L'intenzione di oggi era percorrere il sentiero non segnato su alcuna cartina, che viaggia parallelo al sentiero del Bracconiere (Cai981) stando circa un centinaio di metri sopra allo stesso, ma abbiamo fatto più di una scoperta.
Ps. La classificazione difficile si riferisce al solo attraversamento del "viàz" sottocresta in quanto se non percorso con attenzione può dare seri problemi di orientamento (da evitare con terreno innevato) il resto è escursionistico.
Partenza dal solito parcheggio delle briglie in frazione Sonego si sale subito decisi sulla Direttissima (terreno e protagonista del Vertikal Pizzoc), si sale subito con importante guadagno altimetrico, pendenza circa 25%, e si segue sempre la logica prosecuzione fino al arrivare a quota 900m dove, in prossimità di una masso, si lascia la via principale a favore di una taglio sulla destra che sale ancora più ripidamente e porta a percorre quella che in alcune cartine viene chiamata "Cengia delle Agnelezze"; dopo circa 100m D+ si interseca il Cai che sale da sotto ma lo si abbandona subito per prendere traccia secondaria a dx che porta ai prati delle Agnelezze e quindi alla Tana del Lupo.
Dalla Tana del Lupo si prende traccia a sx che sale decisa verso il Pizzoc, questo pezzo viene chiamato anch'esso "Direttissima", si passa attraverso un bel bosco di larici, e si continua a salire per evidente traccia fino a quota 1450m dove in prossimità di una curva a sx si piega invece a dx (osservare bolli rossi) e si inizia il tratto non censito sulle mappe.
Questo "troi" probabilmente di derivazione venatoria, è stato recentemente "bollato" e segnato da fettucce sugli alberi, ma richiede costante attenzione ed occhi vigile per non perdere di vista bolli e ometti, che sono qui necessari per orientarsi, senza seguire la bollatura é facilissimo perdersi o "incrodarsi" perché la via passa attraverso diversi canaloni, non proprio semplici da superare.
• Curiosita• : a quota 1430m circa, in un canalone, alzando gli occhi a sx ho notato dei resti di un'automobile di altri tempi (vedi foto) che da quanto ho inteso essere dei resti di un incidente avvenuto attorno agli anni '60, in cui un gruppo di persone tentando di attraversare un sentiero con la macchina scivolarono e persero tutti la vita cadendo rovinosamente nel baratro.
Si prosegue quindi fino alla fine del sentiero sbucando sul Monte Croce, si interseca il sentiero W. Berry lo si percorre per qualche centinaio di metri in discesa fino arrivare l'incrocio col Cai981 (Bracconiere) che prendiamo a dx, e percorriamo praticamente in senso opposto rispetto al sentiero superiore, bellissimo a mio avviso questo sentiero, silenzioso, fresco, colorato.
A quota 1460 in prossimità di una sorgiva d'acqua si piega nettamente a sx andando a prendere la Direttissima.
Sebbene la traccia sia sempre ottimamente visibile si raccomanda passo fermo ed occhi aperti visto il foliage estremamente insidioso e gli schianti sempre presenti.
Discesa classica su Direttissima, unica deviazione a quota 910m dove sulla dx ho preso un taglio che porta a un salto di roccia chiamato i "Càncher", da quale si segue sempre evidente traccia fino a riprendere la via dell'andata che si ripercorre fino alla partenza.
Escursione che ci ha regalato 2/3 sentieri che non avevamo mai calpestato, non estremamente lunga ma dal discreto dislivello (1000D+), è raccomandata una discreta preparazione fisica e un po' di dimestichezza con qualche passaggio dove bisogna mettere giù le mani.
Copertura cellulare molto scarsa
Un paio di punti acqua
Passo odierno lento.
Ps. La classificazione difficile si riferisce al solo attraversamento del "viàz" sottocresta in quanto se non percorso con attenzione può dare seri problemi di orientamento (da evitare con terreno innevato) il resto è escursionistico.
Partenza dal solito parcheggio delle briglie in frazione Sonego si sale subito decisi sulla Direttissima (terreno e protagonista del Vertikal Pizzoc), si sale subito con importante guadagno altimetrico, pendenza circa 25%, e si segue sempre la logica prosecuzione fino al arrivare a quota 900m dove, in prossimità di una masso, si lascia la via principale a favore di una taglio sulla destra che sale ancora più ripidamente e porta a percorre quella che in alcune cartine viene chiamata "Cengia delle Agnelezze"; dopo circa 100m D+ si interseca il Cai che sale da sotto ma lo si abbandona subito per prendere traccia secondaria a dx che porta ai prati delle Agnelezze e quindi alla Tana del Lupo.
Dalla Tana del Lupo si prende traccia a sx che sale decisa verso il Pizzoc, questo pezzo viene chiamato anch'esso "Direttissima", si passa attraverso un bel bosco di larici, e si continua a salire per evidente traccia fino a quota 1450m dove in prossimità di una curva a sx si piega invece a dx (osservare bolli rossi) e si inizia il tratto non censito sulle mappe.
Questo "troi" probabilmente di derivazione venatoria, è stato recentemente "bollato" e segnato da fettucce sugli alberi, ma richiede costante attenzione ed occhi vigile per non perdere di vista bolli e ometti, che sono qui necessari per orientarsi, senza seguire la bollatura é facilissimo perdersi o "incrodarsi" perché la via passa attraverso diversi canaloni, non proprio semplici da superare.
• Curiosita• : a quota 1430m circa, in un canalone, alzando gli occhi a sx ho notato dei resti di un'automobile di altri tempi (vedi foto) che da quanto ho inteso essere dei resti di un incidente avvenuto attorno agli anni '60, in cui un gruppo di persone tentando di attraversare un sentiero con la macchina scivolarono e persero tutti la vita cadendo rovinosamente nel baratro.
Si prosegue quindi fino alla fine del sentiero sbucando sul Monte Croce, si interseca il sentiero W. Berry lo si percorre per qualche centinaio di metri in discesa fino arrivare l'incrocio col Cai981 (Bracconiere) che prendiamo a dx, e percorriamo praticamente in senso opposto rispetto al sentiero superiore, bellissimo a mio avviso questo sentiero, silenzioso, fresco, colorato.
A quota 1460 in prossimità di una sorgiva d'acqua si piega nettamente a sx andando a prendere la Direttissima.
Sebbene la traccia sia sempre ottimamente visibile si raccomanda passo fermo ed occhi aperti visto il foliage estremamente insidioso e gli schianti sempre presenti.
Discesa classica su Direttissima, unica deviazione a quota 910m dove sulla dx ho preso un taglio che porta a un salto di roccia chiamato i "Càncher", da quale si segue sempre evidente traccia fino a riprendere la via dell'andata che si ripercorre fino alla partenza.
Escursione che ci ha regalato 2/3 sentieri che non avevamo mai calpestato, non estremamente lunga ma dal discreto dislivello (1000D+), è raccomandata una discreta preparazione fisica e un po' di dimestichezza con qualche passaggio dove bisogna mettere giù le mani.
Copertura cellulare molto scarsa
Un paio di punti acqua
Passo odierno lento.
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