Monte Pentime (1.168 m) ed Eremo di San Menna (930 m)

Nel tipo di percorso risulta "solo andata", in realtà è "andata e ritorno", però visto che il GPS s'è impallato nel tratto finale si è interrotto poco prima dell'arrivo. Percorso non particolarmente impegnativo,ma piacevole, peccato per il primo tratto praticamente tutto asfaltato. Si può partire sia dalla "Cappella di Santa Maria degli angeli", sia come ho fatto io, dal piccolo spazio dove si può parcheggiare più sopra alla Cappella, dove c'è un piazzolina nell'erba. Dal "parcheggio" si segue la stradina asfaltata che con una serie di tornanti risale il versante meridionale della spalla E del Pentime, ad un certo punto si può tagliare un tornante passando per un brevissimo sentiero sterrato, l'ho fatto all'andata ma non al ritorno. Raggiunto l’Eremo di S. Menna del IX sec. (934 m), si prosegue nel retrostante pianoro di Località "Serre", piegando verso ovest per sulla la dorsalina disseminata di alberi di rovero. Seguendo le confuse tracce di salita tra le roccette, in breve si raggiunge un ristretto pianoro panoramico (1050 m circa); mantenendosi sulla crestina rocciosa del Monte Pentime (1.168 m), si prosegue fino alla vetta, dove è collocata una grossa croce metallica. Dalla vetta è possibile ammirare un bellissimo panorama, nella parte Nord con il Matese, Monte mutria (1.823 m), La Gallinola (1.923 m) e il Monte Miletto (2.050 m) dal versante Ovest il Camposauro (1.390 m), più a sud il Taburno (1.394 m). In lontananza a Sud, nelle giornate serene con aria pulita, è possibile vedere chiaramente il Partenio, i Picentini, e anche i Monti Lattari nascosti dietro. Ho messo delle foto con i vari nomi per facilitare l'identificazione. Volendo, proseguendo lungo la cresta ondulata per circa 1 km, si giunge al vero culmine della dorsale del Péntime, di qualche metro più alto della vetta stessa: il Pizzo del Tesoro (1176 m)