Monte Mirabella ( periplo e grotta )
near Ginestra, Sicilia (Italia)
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Itinerary description
Escursione ad anello di 13 km del Monte Mirabella, incastonato tra i territori di San Giuseppe Jato e di Monreale.
Livello di difficoltà: facile/medio nella prima parte, difficile e per escursionisti esperti nella seconda parte.
( Si consiglia di percorrere la traccia in senso contrario, per evitare discese con dislivello importante ).
Partendo dall'Agriturismo Masseria La Chiusa ed ammirando le strapiombanti falesie e pareti di Pizzo Mirabella, si giunge ad un fabbricato dell'Acquedotto Alcamo-Castellammare.
Da qui già si vedono i ruderi della Masseria della Procura, antica postazione doganale
Il fabbricato fortificato è ascrivibile al XII sec., era adibito all’esazione dei dazi ed al deposito delle derrate provenienti dai decimi (esazione in natura: 10% della merce) destinati all’Arcivescovato di Monreale.
Interessantissimo il blocco di travertino sul quale si erge la Masseria della Procura, per la presenza di fossili di piante ( laurus azorica, non più esistente in loco ! ).
Ci si immette nel Vallone della Procura, attraverso la Scala della Curia o della Corte, scavata in parte sulla roccia dello scosceso fianco del Monte Dammusi ( o Pizzo Aiello, 930 m ) ed ospitante un ruscello stagionale.
Si oltrepassa una vecchia torretta di avvistamento, giungendo ad una struttura ridotta a rudere, probabilmente Masseria della Curia.
Nei paraggi si trova la grande Masseria Cannavera, che prende il nome dalla storica trazzera della Cannavera.
Nel Medioevo la trazzera era una importante via di comunicazione commerciale tra il capoluogo siciliano e la Valle dello Jato.
Purtroppo l'antica trazzera porta i segni del degrado e dell’abbandono di questo territorio: l’acqua piovana e l’acqua delle sorgenti di cui è ricca la vallata, non imbrigliate, l’hanno profondamente intaccata.
È poi il turno della Masseria Brivatura, ove vi sono dei lavori in corso, e di un grande abbeveratoio che "guarda" le Case Zerbi.
Prima di giungere alla spaziosa Portella Busino, alle pendici del Monte Matassaro Renna ( 1.150 m ), si sale di quota in direzione delle creste e di Pizzo Mirabella. Qui si raggiunge l'altitudine massima dell'escursione ( 1.104 m ) e si gode del panorama di Pizzo Mirabella, la cui aguzza vetta, raggiungibile attraverso impegnativa arrampicata, arriva a 1.165 m.
Si prosegue per sentiero e per facili creste fino alla parte più ardua del percorso.
Infatti si discende da uno scoscesissimo fianco di montagna ( pendenze anche di 50°/55° ) , per una mulattiera che passa dalla "vuscagghiera", zona dove è possibile trovare i resti dell'originaria - e un tempo molto diffusa - macchia di roverelle.
Qui la vegetazione ha preso possesso di tutto o quasi, ritrovare il sentiero non è semplice!
Quest'antica mulattiera in passato era soprattutto percorsa da coloro che volevano evitare il controllo della dogana ( Masseria della Procura ).
Si arriva dapprima alle pendici della Grotta Giordano ( l'ingresso richiede una impervia arrampicata alla quale rinunciamo, provati dalle fatiche precedenti ) e successivamente si visita la Grotta Mirabella, a quota 880 m., dall'inconfondibile ingresso di forma imbutiforme e famosa per le sue pitture rupestri in ocra rossa, zoomorfe ed antropomorfe, di datazione incerta (Neolitico 5.000/3.500 A.C. o, più probabilmente, Eneolitico 3.500/2.100 A.C.).
È straordinario ammirare da vicino queste testimonianze di migliaia di anni fa, sotto la luce soffusa della caverna Mirabella, immersi nel silenzio della montagna omonima.
Si discende nuovamente per il sentierino selvaggio che si collega finalmente al sottostante comodo sentiero; si supera la Sorgente del Paviglione e si chiude l'anello.
Sicuramente tale escursione è impegnativa, ma consente di godere di vedute panoramiche fantastiche e di visitare siti di importante valenza naturalistica, storica ed archeologica.
Livello di difficoltà: facile/medio nella prima parte, difficile e per escursionisti esperti nella seconda parte.
( Si consiglia di percorrere la traccia in senso contrario, per evitare discese con dislivello importante ).
Partendo dall'Agriturismo Masseria La Chiusa ed ammirando le strapiombanti falesie e pareti di Pizzo Mirabella, si giunge ad un fabbricato dell'Acquedotto Alcamo-Castellammare.
Da qui già si vedono i ruderi della Masseria della Procura, antica postazione doganale
Il fabbricato fortificato è ascrivibile al XII sec., era adibito all’esazione dei dazi ed al deposito delle derrate provenienti dai decimi (esazione in natura: 10% della merce) destinati all’Arcivescovato di Monreale.
Interessantissimo il blocco di travertino sul quale si erge la Masseria della Procura, per la presenza di fossili di piante ( laurus azorica, non più esistente in loco ! ).
Ci si immette nel Vallone della Procura, attraverso la Scala della Curia o della Corte, scavata in parte sulla roccia dello scosceso fianco del Monte Dammusi ( o Pizzo Aiello, 930 m ) ed ospitante un ruscello stagionale.
Si oltrepassa una vecchia torretta di avvistamento, giungendo ad una struttura ridotta a rudere, probabilmente Masseria della Curia.
Nei paraggi si trova la grande Masseria Cannavera, che prende il nome dalla storica trazzera della Cannavera.
Nel Medioevo la trazzera era una importante via di comunicazione commerciale tra il capoluogo siciliano e la Valle dello Jato.
Purtroppo l'antica trazzera porta i segni del degrado e dell’abbandono di questo territorio: l’acqua piovana e l’acqua delle sorgenti di cui è ricca la vallata, non imbrigliate, l’hanno profondamente intaccata.
È poi il turno della Masseria Brivatura, ove vi sono dei lavori in corso, e di un grande abbeveratoio che "guarda" le Case Zerbi.
Prima di giungere alla spaziosa Portella Busino, alle pendici del Monte Matassaro Renna ( 1.150 m ), si sale di quota in direzione delle creste e di Pizzo Mirabella. Qui si raggiunge l'altitudine massima dell'escursione ( 1.104 m ) e si gode del panorama di Pizzo Mirabella, la cui aguzza vetta, raggiungibile attraverso impegnativa arrampicata, arriva a 1.165 m.
Si prosegue per sentiero e per facili creste fino alla parte più ardua del percorso.
Infatti si discende da uno scoscesissimo fianco di montagna ( pendenze anche di 50°/55° ) , per una mulattiera che passa dalla "vuscagghiera", zona dove è possibile trovare i resti dell'originaria - e un tempo molto diffusa - macchia di roverelle.
Qui la vegetazione ha preso possesso di tutto o quasi, ritrovare il sentiero non è semplice!
Quest'antica mulattiera in passato era soprattutto percorsa da coloro che volevano evitare il controllo della dogana ( Masseria della Procura ).
Si arriva dapprima alle pendici della Grotta Giordano ( l'ingresso richiede una impervia arrampicata alla quale rinunciamo, provati dalle fatiche precedenti ) e successivamente si visita la Grotta Mirabella, a quota 880 m., dall'inconfondibile ingresso di forma imbutiforme e famosa per le sue pitture rupestri in ocra rossa, zoomorfe ed antropomorfe, di datazione incerta (Neolitico 5.000/3.500 A.C. o, più probabilmente, Eneolitico 3.500/2.100 A.C.).
È straordinario ammirare da vicino queste testimonianze di migliaia di anni fa, sotto la luce soffusa della caverna Mirabella, immersi nel silenzio della montagna omonima.
Si discende nuovamente per il sentierino selvaggio che si collega finalmente al sottostante comodo sentiero; si supera la Sorgente del Paviglione e si chiude l'anello.
Sicuramente tale escursione è impegnativa, ma consente di godere di vedute panoramiche fantastiche e di visitare siti di importante valenza naturalistica, storica ed archeologica.
Waypoints
Panorama
1,873 ft
Panorama
Veduta della Masseria Procura e del Cozzo sul quale essa insiste ( travertino )
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