Monte Lingotti mt.1649 , Monte Mezzana mt.1791 e Monte Miglio mt.1711 da Casali Santa Maria Maddalena
near Casali Santa Maria Maddalena, Abruzzo (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Quando la curiosita' ti prende non si puo' fare a meno di fare alcuni monti fuori dei circuiti tradizionali o piu' prestigiosi . I monti visitati hanno rappresentato un'eccezione di questo tipo . Raggiunto il paese di Ortona dei Marsi si prende la strada in discrete condizioni per i Casali di Santa Maria Maddalena , per circa 4 km. . La frazione e' pressoche' disabitata , resistono solo 10 persone tra cui una anziana signora che si affaccia alla finestra , vedendo rari volti che si aggirano da quelle parti . Chiediamo se possiamo parcheggiare in strada l'auto , visto che la frazione e' composta di vicoletti stretti e ci conforta il suo assenso (chi mai dovrebbe passare da quelle parti !) . Sul muro di un vicoletto appare subito un cartello con l'effigie della Madonna e qualche rado segnavia ci indirizza verso il vicino pianoro dove campeggia la statua della Madonna di Santa Maria Maddalena , insieme ad un bellissimo trittico di altarini che da sfondo al paese di Ortona . Da li per prendere il tratturo di salita facciamo un po' di fatica , nonostante la traccia di wikiloc , ma l'imbarazzo e' breve , in poco tempo troviamo l'evidente tratturo di salita che si insinua in una valle di cui costeggiamo fuori pineta il lato destro . Il panorama si apre subito sulla Valle del Giovenco , che da spazio ad Ortona ed il Velino . La valle termina su un bel pianoro ove campeggia un rifugio pastorale chiuso , delimitato da reti per ovini , vista la fattezza . Il monte Mezzana si trova in alto sulla destra , ma risaliamo su tratturi non segnati sulla sinistra , arrivando sulla sella , che apre scenari sul Sirente , Majella e Valle del Sagittario . Il Monte Lingotti e' di fronte a noi , ma dobbiamo costeggiare un traverso e poi salire , incrociando la sterrata che proviene da Olmo di Bobbi , superata la quale decidiamo di salire in dura appettata fino alla cima . Il Monte Mezzana e' sul filo di cresta opposto , quindi si scende , si incrocia nuovamente la sterrata fino all'altezza di una sbarra che delimita l'ingresso nell'area PNALM . La seguiamo per poco e , complice un freddo vento fastidioso , tagliamo sul traverso sotto-vento su tracce di tratturi , spesso creati da cervi , di cui e' ricca la zona , visti gli escrementi ed alcuni che abbiamo ripreso in video . In vetta al Mezzana una grossa croce che rende gli scatti sul circostante interessanti . La vista infatti e' strepitosa , Fucino , Majella , Gran Sasso , Genzana , Valle del Sagittario , Velino-Sirente , Ernici , vette della Terratta ; raramente in un luogo si puo' spaziare cosi tanto . Prossimo obiettivo il Monte Miglio ed allora scendiamo liberamente il ripido pendio del Mezzana , ove sulla sinistra notiamo la sterrata precedentemente lasciata . Si arriva sui piani i Mezzana , trascuriamo la visita all'omonimo rifugio , gia' visitato in occasioni precedenti e saliamo a tratti in sterrata e poi definitivamente fuori alcuni colli che in vetta ci fanno vedere come raggiungere il Monte Miglio sia cosa ancora da fare . Scendiamo infatti nuovamente , non di molto , per affrontare la rampa finale fino alla macera del Monte Miglio , non indicato . Qui il panorama si estende ai prati Preziosi , di cui l'omonima vetta li vicino . Pausa e riprendiamo scendendo il ripidissimo crinale che porta giu' in valle . Stante il tipo di terreno la discesa e' ripida ma fattibile con prudenza e quando si arriva giu' in valle si incrocia il sentiero V8 del PNALM e , in ogni caso , il sentiero e' veramente evidente , retaggio di frequentazioni pascolari dei secoli scorsi ed anche molto bello in una natura che varia ad ogni angolo . La parte finale e' in alcuni tratti scomoda , stante le roccette che lo caratterizzano , ma solo attenzione non difficolta' . Si arriva quindi alla Madonna e da li il breve tratto finale . Sentiero che da questo lato non ha , erroneamente , molte frequentazioni , ma qui si respira la presenza dell'orso e di una moltitudine di cervi che evidentemente si sentono tranquilli senza la presenza eccessiva dell'uomo .
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