Monte Ienca, Pizzo Camarda, Iaccio del Vaduccio e Cima delle Malecoste

Lasciate le macchine al lato sinistro della SP46 si va al lato opposto per cominciare a salire seguendo una linea costante a mezza costa verso il tracciato che sale da San Pietro dello Ienca. Bisogna fare attenzione a tenersi sempre più alti per superare i canaloni. Questo fuori sentiero è funzionale ad avere le macchine più vicine alla via del ritorno.
Quando si intercetta la strada bianca la si prende per andare verso il piano Camarda ma, prima di arrivare al piano (all'altezza del casale), conviene già iniziare la salita verso sinistra per arrivare allo Ienca. Una volta raggiunta la sommità si ridiscende puntando il lago dove un cartello indica la salita verso il Camarda. Ripresa la salita segni e paletti portano direttamente sul Camarda con la sua spettacolare visuale sul Camicia e le valli sottostanti.
Breve pausa e ricomincia sulla panoramica cresta delle Malecoste.
Qui ho fatto l'errore di non restare sempre sulla cresta ma di fare un tratto in traverso per poi risalire più avanti, poco prima di arrivare allo Iaccio del Vaduccio. Quindi si consiglia di seguire il paletto e i segni che fanno restare alti praticamente fino alla sella delle Malecoste. Dalla sella inizia l'ultima salita verso la cima ben segnata.
Il ritorno avviene prima tornando alla sella precedente. Lì un paletto e qualche segno indicano il punto di discesa. Dopo un po' resterà solo un tracciato battuto e poi più niente. Purtroppo il sentiero per scendere non è ben segnato né battuto anche a causa dell'erba alta, quindi si è proceduto con qualche zig zag puntando verso la stada perdendo e ritrovando i segni sbiaditi del sentiero ufficiale insieme a dei bolli verdi del Sentiero Wojtyla tutti inframezzati da qualche omino (waypoint 24).
A circa 500 metri dalla fine la registrazione si è interrotta per la batteria scarica anche se ormai si era già vicini al punto di partenza quindi nulla da aggiungere. Comunque in totale sono stati circa 17 km.