Monte Ienca - Monte Morrone - Pizzo di Camarda
near San Pietro della Ienca, Abruzzo (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Escursione appagante per paesaggi e tranquillità. Ci tengo a dire che l'escursione è stata pianificata sulla traccia del grande Alfonso Martinez che fortunatamente si diverte a dare carattere ai suoi percorsi molto spesso modificando itinerari classici attraverso frizzanti fuori sentiero.
Sono partito alle ore 6:00 dal sentiero 117B, di fronte a dove ho lasciato la macchina. Il 117B è una carrarecia che sale gradualmente tra tornanti e mulattiere sino ad uno stazzo provvisto di una fonte d'acqua molto abbondante. Lasciato lo stazzo il sentiero si perde tra diverse mulattiere, io ho puntanto delle grotte che mi incuriosivano e, risalendo il crinale fuori sentiero ho incrociato il sentiero 115, anche questo un ampia carrareccia che conduce sino al lago di Camarda. All'altezza dello stazzo che si incrocia sulla destra, ho piegato a sinistra seguendo di nuovo una mulattiera in direzione del Monte Ienca, poco più in basso passa il sentiero 111. Alla cima del Monte Ienca 2208mt sono arrivato alle 8:20. Il paesaggio era ancora incantato dal primo sole ed è stato un privilegio poter fotografare le varie cime del Gran Sasso con una luce spettacolare. Dallo Ienca si vede poco più in basso la vetta del Morrone, scendendo su un ripido pendio erboso tra cavalli e mucche sono arrivato alla Cima del Morrone 2067mt alle 9:00. L'impressione che fà il monte Corvo è indescrivibile! Dal Morrone sono tornato indietro per intercettare il sentiero 111 che attraversa tutte le Malecoste. Passato accanto ad un prosciugato laghetto di Camarda ho puntato diretto la vetta del Pizzo di Camarda 2332mt. Alle 9:50 sono giunto in vetta, la salita è di circa 1,5km e per nulla impegnativa. Impegantiva è stata invece la discesa, ho deciso di scendere direttamente a valle dal Camarda seguendo un valone che mi avrebbe ricondotto al canale preso da Martinez. Obbiettivo è stato raggiungere lo stazzo con la fonte che si vedeva gin basso. Se inizialmente il terreno presentava dei gradoni naturali, via via ha lasciato spazio a erba scivolosa e saassaia, una volta intercettato il canale principale sono sceso sempre con prudenza su brecciolino, massi ed erba sino a raggiungere dopo più di 1h lo stazzo. Fatto rifornimento di acqua sono sceso rapidamente alla macchina arrivandovi per le 11:45 e mettendomi in moto per andare a fare la seconda escursione della giornata, Cima delle Veticole.
Sono partito alle ore 6:00 dal sentiero 117B, di fronte a dove ho lasciato la macchina. Il 117B è una carrarecia che sale gradualmente tra tornanti e mulattiere sino ad uno stazzo provvisto di una fonte d'acqua molto abbondante. Lasciato lo stazzo il sentiero si perde tra diverse mulattiere, io ho puntanto delle grotte che mi incuriosivano e, risalendo il crinale fuori sentiero ho incrociato il sentiero 115, anche questo un ampia carrareccia che conduce sino al lago di Camarda. All'altezza dello stazzo che si incrocia sulla destra, ho piegato a sinistra seguendo di nuovo una mulattiera in direzione del Monte Ienca, poco più in basso passa il sentiero 111. Alla cima del Monte Ienca 2208mt sono arrivato alle 8:20. Il paesaggio era ancora incantato dal primo sole ed è stato un privilegio poter fotografare le varie cime del Gran Sasso con una luce spettacolare. Dallo Ienca si vede poco più in basso la vetta del Morrone, scendendo su un ripido pendio erboso tra cavalli e mucche sono arrivato alla Cima del Morrone 2067mt alle 9:00. L'impressione che fà il monte Corvo è indescrivibile! Dal Morrone sono tornato indietro per intercettare il sentiero 111 che attraversa tutte le Malecoste. Passato accanto ad un prosciugato laghetto di Camarda ho puntato diretto la vetta del Pizzo di Camarda 2332mt. Alle 9:50 sono giunto in vetta, la salita è di circa 1,5km e per nulla impegnativa. Impegantiva è stata invece la discesa, ho deciso di scendere direttamente a valle dal Camarda seguendo un valone che mi avrebbe ricondotto al canale preso da Martinez. Obbiettivo è stato raggiungere lo stazzo con la fonte che si vedeva gin basso. Se inizialmente il terreno presentava dei gradoni naturali, via via ha lasciato spazio a erba scivolosa e saassaia, una volta intercettato il canale principale sono sceso sempre con prudenza su brecciolino, massi ed erba sino a raggiungere dopo più di 1h lo stazzo. Fatto rifornimento di acqua sono sceso rapidamente alla macchina arrivandovi per le 11:45 e mettendomi in moto per andare a fare la seconda escursione della giornata, Cima delle Veticole.
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Comments (5)
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Grazie per la traccia! L'abbiamo usata come riferimento, per farla al contrario che hai fatto tu, salendo nel canalone ripidissimo che ci ha portato a Pizzo Camarda, e poi in discesa verso Lago Camarda e M Ienca ad anello. Poi in discesa ripassando vicino il Lago Camarda, un pò di carreggiata e poi tagliando qua e là, usando anche la tua traccia (che tu hai fatto in salita), per poi ritornare allo stazzo con fonte. Fantastico giro! (Troppo stanchi per fare anche M Morrone quando eravamo su!) Grazie dell'idea e la traccia!
Grazie a voi, sono contento che la traccia vi sia stata utile. Spero ne possiate utilizzare delle altre.
noi ci chiamiamo infatti "I Fuori Sentiero".. perchè dopo tantissimi anni di escursioni e tantissimi itinerari.. cerchiamo sempre percorsi nuovi ed anche fuori sentieri.. quindi sono utilissime le tracce di persone come te, che conoscono i fuori sentiero per arrivare alle cime :-) Grazie di nuovo e Buone escursioni!
Complimenti per questa traccia molto originale (quasi tutti salgono lo Jenca dal 117a), che ho rifatto ieri in condizioni semi-invernali, con qualche difficoltà in più per la neve presente sopra i 1.900 mt: piuttosto impegnativi i traversi tra il Morrone e Piano Camarda, per fortuna senza tratti ghiacciati.
Anche se sul GPS ho seguito la traccia di Martinez del 2015, ho apprezzato molto la tua descrizione, precisa e curata come sempre.
In discesa dal Pizzo Camarda, molto divertente il primo chilometro in veloce discesa nella neve ancora portante (avrebbe fatto la gioia di qualsiasi scialpinista), più rognoso il secondo chilometro tutto sui sassi.
Un percorso che merita davvero di essere fatto conoscere, ancora grazie..
Grazie a te per aver integrato la descrizione con la tua valutazione sul tracciato in condizioni semi-invernali, e grazie ancora per i complimenti.