Monte Grattaculo e Cozzo Dimoniello da rifugio De Gasperi
near Masseria Tempa del Pertagio, Basilicata (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Percorso ad anello con partenza dal rifugio De Gasperi passando per:
- Monte Grattaculo 1890 m (sentiero 902)
- Cozzo Dimoniello (sentiero 910 B)
- Ritorno al rifugio De Gasperi (sentiero non tracciato, seguire traccia gps).
Il sentiero per salire in vetta al Monte Grattaculo offre un'esperienza mozzafiato attraverso paesaggi suggestivi. L'inizio dell'escursione è agevole, seguendo il ben segnalato sentiero CAI 902, che garantisce una piacevole camminata attraverso un bosco di faggi. Le indicazioni lungo questo tratto sono chiare e il percorso è ben tenuto.
Una volta raggiunta la vetta, la prossima fase del cammino porta a scendere verso destra, seguendo il tracciato del percorso 910B fino a Cozzo Dimoniello. Durante questa parte del viaggio, le indicazioni iniziano a diventare più scarse e alla fine scompaiono del tutto una volta raggiunto Cozzo Dimoniello.
Da qui in poi, per continuare il viaggio di ritorno, è necessario affidarsi alla traccia GPX per navigare attraverso un sentiero non ufficialmente tracciato ma comunque praticabile.
È consigliabile portare con sé uno strumento di navigazione GPS per assicurarsi di rimanere sulla giusta traccia durante questa parte dell'escursione
STORIA DEL NOME:
Il Monte Grattaculo è una cima di poco sotto i duemila metri di altezza, un vero e proprio pilastro di roccia, sollevatosi in era mesozoica, dalla Valle del Mercure tanto da diventarne un balcone panoramico. Per la sua particolare posizione geografica, ricadente, dal punto di vista amministrativo, nel territorio comunale di
Viggianello, questa meta è particolarmente ambita dagli escursionisti.La tradizione vuole che il suo nome derivi dagli effetti pruriginosi provocati dalla rosa canina. Infatti, in seguito al periodo dei grandi esboschi, quando la montagna era stata spogliata della sua vegetazione naturale della faggeta, la Rosa luteniana Léman l'aveva soppiantata, i pastori notarono come le mandrie, nutrendosi quasi esclusivamente delle sue bacche, manifestassero anche tutti i suoi effetti purganti. Il Grattaculo è oggi quasi completamente ricoperta da un nuovo bosco di faggio, a partire dai 1200 m, che ha fatto quasi scomparire la rosa canina.
Anche a causa delle ottime condizioni climatiche, il faggio continua a risalire verso l'alto, al punto da lambirne la vetta. Questa situazione rende ancora più suggestivi i due punti panoramici che sono stati costruiti (uno per ciascun percorso realizzato sui rispettivi versanti in quanto costituiscono vere e proprie aperture verso la Valle del Mercure e l'acronimo di cime del Piano di Ruggio. Il primo punto panoramico è stato intitolato al politico e statista lucano Emilio Colombo e lo si incontra nel percorso 902 A.
Il secondo, invece, è stato intitolato ad Alcide De Gasperi, Presidente del Consiglio nell'immediato dopoguerra, ideature della legge sulla Valorizzazione della Montagna (1952). Il sentiero 902 A, subito dopo il belvedere "Emilio Colombo", rientra nel bosco di faggi, dove descrive una serie di doline che si alternano a piccoli pilastri di roccia a prevalenza di calcari compatti grigio-scuri frammisti a alghe e frammenti di fossili. Mentre si avanza verso la vetta, una serie di fittoni di roccia testimoniano la loro resistenza all'erosione.
La fine della faggeta, dà inizio a un crinale spoglio che offre ampie vedute su tutta la valle e i monti circostanti.
Pascoli d'alta quota, tra strati di roccia rovesciati risalenti al Cretaceo Inferiore, rendono questo luogo unico nel suo genere.
Intine, il Monte Grattaculo, secondo alcune fonti storiche, è stato testimone di presenze di fauna antica come la lince e l'orso, mentre oggi non è difficile trovare tracce di lupo, capriolo e cervo, Il Grattaculo è stato anche teatro della lunga guerra al brigantaggio condotta dai soldati dell'esercito, in quanto la sua posizione geografica consentiva il facile passaggio da un versante all'altro del territorio calabro-lucano delle varie bande.
- Monte Grattaculo 1890 m (sentiero 902)
- Cozzo Dimoniello (sentiero 910 B)
- Ritorno al rifugio De Gasperi (sentiero non tracciato, seguire traccia gps).
Il sentiero per salire in vetta al Monte Grattaculo offre un'esperienza mozzafiato attraverso paesaggi suggestivi. L'inizio dell'escursione è agevole, seguendo il ben segnalato sentiero CAI 902, che garantisce una piacevole camminata attraverso un bosco di faggi. Le indicazioni lungo questo tratto sono chiare e il percorso è ben tenuto.
Una volta raggiunta la vetta, la prossima fase del cammino porta a scendere verso destra, seguendo il tracciato del percorso 910B fino a Cozzo Dimoniello. Durante questa parte del viaggio, le indicazioni iniziano a diventare più scarse e alla fine scompaiono del tutto una volta raggiunto Cozzo Dimoniello.
Da qui in poi, per continuare il viaggio di ritorno, è necessario affidarsi alla traccia GPX per navigare attraverso un sentiero non ufficialmente tracciato ma comunque praticabile.
È consigliabile portare con sé uno strumento di navigazione GPS per assicurarsi di rimanere sulla giusta traccia durante questa parte dell'escursione
STORIA DEL NOME:
Il Monte Grattaculo è una cima di poco sotto i duemila metri di altezza, un vero e proprio pilastro di roccia, sollevatosi in era mesozoica, dalla Valle del Mercure tanto da diventarne un balcone panoramico. Per la sua particolare posizione geografica, ricadente, dal punto di vista amministrativo, nel territorio comunale di
Viggianello, questa meta è particolarmente ambita dagli escursionisti.La tradizione vuole che il suo nome derivi dagli effetti pruriginosi provocati dalla rosa canina. Infatti, in seguito al periodo dei grandi esboschi, quando la montagna era stata spogliata della sua vegetazione naturale della faggeta, la Rosa luteniana Léman l'aveva soppiantata, i pastori notarono come le mandrie, nutrendosi quasi esclusivamente delle sue bacche, manifestassero anche tutti i suoi effetti purganti. Il Grattaculo è oggi quasi completamente ricoperta da un nuovo bosco di faggio, a partire dai 1200 m, che ha fatto quasi scomparire la rosa canina.
Anche a causa delle ottime condizioni climatiche, il faggio continua a risalire verso l'alto, al punto da lambirne la vetta. Questa situazione rende ancora più suggestivi i due punti panoramici che sono stati costruiti (uno per ciascun percorso realizzato sui rispettivi versanti in quanto costituiscono vere e proprie aperture verso la Valle del Mercure e l'acronimo di cime del Piano di Ruggio. Il primo punto panoramico è stato intitolato al politico e statista lucano Emilio Colombo e lo si incontra nel percorso 902 A.
Il secondo, invece, è stato intitolato ad Alcide De Gasperi, Presidente del Consiglio nell'immediato dopoguerra, ideature della legge sulla Valorizzazione della Montagna (1952). Il sentiero 902 A, subito dopo il belvedere "Emilio Colombo", rientra nel bosco di faggi, dove descrive una serie di doline che si alternano a piccoli pilastri di roccia a prevalenza di calcari compatti grigio-scuri frammisti a alghe e frammenti di fossili. Mentre si avanza verso la vetta, una serie di fittoni di roccia testimoniano la loro resistenza all'erosione.
La fine della faggeta, dà inizio a un crinale spoglio che offre ampie vedute su tutta la valle e i monti circostanti.
Pascoli d'alta quota, tra strati di roccia rovesciati risalenti al Cretaceo Inferiore, rendono questo luogo unico nel suo genere.
Intine, il Monte Grattaculo, secondo alcune fonti storiche, è stato testimone di presenze di fauna antica come la lince e l'orso, mentre oggi non è difficile trovare tracce di lupo, capriolo e cervo, Il Grattaculo è stato anche teatro della lunga guerra al brigantaggio condotta dai soldati dell'esercito, in quanto la sua posizione geografica consentiva il facile passaggio da un versante all'altro del territorio calabro-lucano delle varie bande.
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