Monte Giaf e Canale di Cuna da San Francesco
near San Francesco, Friuli Venezia Giulia (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Percorso per Escursionisti Esperti (EE).
Da San Francesco fino alla casera Giaf non c'è alcuna difficoltà, in quanto si procede su ampia pista sterrata. Anche il percorso per arrivare in cima al Monte Giaf, sebbene un po' ripido e non segnato, è di difficoltà media.
Dopo la discesa sull'ottimo sentiero che dalla casera arriva fino a Pedigiaf, però iniziano i problemi. Anzitutto il ponte che da Pedigiaf porta sull'altra sponda è crollato; bisogna guadare il torrente, seguendo dapprincipio un ometto di pietra sulla destra, e poi i segnavia sulle pietre. Il resto del sentiero fino all'abitato con la chiesa di San Vincenzo è in condizioni non buone: in alcuni tratti il sentiero è franato, o è stato invaso da frane, e richiede attenzione e passo sicuro per aggirare gli ostacoli, oltre a una buona capacità di leggere il terreno. Altri guadi sono obbligatori, per evitare gli ostacoli.
Il sentiero e la strada fino a Selvapiana non presentano difficoltà. Per chi volesse tornare indietro per forca Ciuf e gli stavoli Mosareit, deve fare attenzione a prendere il bivio a destra per Mosareit (freccia e scritta rossa su tronco d'albero) abbandonando il sentiero CAI 830. La traccia è ottima, anche se non segnata, e si arriva in breve agli stavoli Mosareit. Da qui in poi, il sentiero per tornare a San Vincenzo praticamente non esiste, è stato sepolto da grossi schianti. Per orientarsi conviene usare una traccia gps e cercare i varchi migliori tra tronchi e rami; questo tratto non è molto lungo, ma decisamente sconsigliato ai meno esperti.
Da San Francesco fino alla casera Giaf non c'è alcuna difficoltà, in quanto si procede su ampia pista sterrata. Anche il percorso per arrivare in cima al Monte Giaf, sebbene un po' ripido e non segnato, è di difficoltà media.
Dopo la discesa sull'ottimo sentiero che dalla casera arriva fino a Pedigiaf, però iniziano i problemi. Anzitutto il ponte che da Pedigiaf porta sull'altra sponda è crollato; bisogna guadare il torrente, seguendo dapprincipio un ometto di pietra sulla destra, e poi i segnavia sulle pietre. Il resto del sentiero fino all'abitato con la chiesa di San Vincenzo è in condizioni non buone: in alcuni tratti il sentiero è franato, o è stato invaso da frane, e richiede attenzione e passo sicuro per aggirare gli ostacoli, oltre a una buona capacità di leggere il terreno. Altri guadi sono obbligatori, per evitare gli ostacoli.
Il sentiero e la strada fino a Selvapiana non presentano difficoltà. Per chi volesse tornare indietro per forca Ciuf e gli stavoli Mosareit, deve fare attenzione a prendere il bivio a destra per Mosareit (freccia e scritta rossa su tronco d'albero) abbandonando il sentiero CAI 830. La traccia è ottima, anche se non segnata, e si arriva in breve agli stavoli Mosareit. Da qui in poi, il sentiero per tornare a San Vincenzo praticamente non esiste, è stato sepolto da grossi schianti. Per orientarsi conviene usare una traccia gps e cercare i varchi migliori tra tronchi e rami; questo tratto non è molto lungo, ma decisamente sconsigliato ai meno esperti.
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Bella vita
Bella la vita