Monte Fontecchia mt.1932 , M.Rapanella mt.1888 , M.Prato Maiuri mt.1899 , ad anello dalla Guardia .
near Gioia Vecchio, Abruzzo (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Era da molto tempo che avevo in programma questa escursione , in uno dei luoghi meno frequentati e selvaggi del PNALM e l'attesa non e' andata delusa . Dopo essere giunti nel paese di Lecce nei Marsi , si prende per circa 8 km la strada asfaltata che conduce alla localita' La Guardia , passando per le rovine di Lecce Vecchia . Si parcheggia in un ampio piazzale . Vicino la fontana c'e' un vecchio mini-skilift abbandonato , retaggio dell'illusione di creare impianti dappertutto . Qualche segno di colore giallo indica la direzione di salita , che inizialmente si delinea in bosco , con i segni radi , occorre un po' di intuito per capire la direzione . Si incrocia quindi una sterrata nel Vallone di Fontecchia , segnalata sempre dai segni gialli , i quali ogni tanto si inoltrano in bosco . La conformazione del Vallone pero' si presta ad essere seguita , seppur ripidamente , piuttosto che rovistare nel faggetto a caccia di segnali . Giungiamo quindi alla sella , ove sulla destra domina il Monte Rapanella che saliamo come prima vetta di giornata . Il panorama immenso su tutta la Vallelonga , Fucino e Turchio , ci seguira' per tutta l'escursione , visto che d'ora in poi si sviluppera' tutta in cresta . Torniamo infatti indietro e riprendiamo la marcia . A queste quote si mantiene una vegetazione di faggi molto bassi , che cerchiamo di evitare spostandoci sul pulito , il che significa accostare con vista sulla Vallelunga . con balze rocciose ripide ma mai esposte , c'e' solo da stare attenti a scivolamenti per roccette instabili . La vetta del Fontecchia e' sempre visibile ma continui saliscendi nascosti ce la fanno sudare . Siamo in vetta e di fronte a noi si para la vista del M. Rocca Petrosa e del Marcolano . Dopo breve sosta riprendiamo il cammino che ci porta in breve , sempre con saliscendi , ad una vetta intermedia , il Coppo Lungo a mt.1912 , ma ci illudiamo che il filo di cresta sia quello da percorrere per arrivare all'ultima vetta : il M. Prato Maiuri , infatti il filo di cresta e' sulla nostra destra e dobbiamo quindi scendere per raggiungerlo , la segnaletica e' praticamente assente , tranne qualche bicolore improbabile sulle rocce , mai decisivo per orientare le nostre scelte . Da li in breve arriviamo al Monte di Prato Maiuri . Siamo in sosta e ragioniamo su quale vallone scendere , visto che la mancanza di segnaletica non ci aiuta , pero' intravediamo da su il rifugio della Cicerana , prossima tappa , per cui scendiamo fuori sentiero sul Campo di Moricento . La discesa sfiora la foresta di Moricento , ripida , con neve che sfonda abbondante , faggi a basso fusto fastidiosi , che ci incanala in continui fossi da cui occorre sempre risalire . Finalmente siamo sullo scoperto sul Campo Moricento e li vediamo finalmente un segnavia , il T5 che porta con una evidente sterrata fino al Rifugio della Cicerana . I cartelli ci avvisano che siamo in zona integrale , per cui capiamo che abbiamo percorso tratti a totale protezione , ma , ripeto , forse della segnaletica evidente e chiara avrebbe aiutato e potrebbe aiutare chiunque si avventuri in questi luoghi . Giunti al Rifugio aperto riusciamo a sorsare una birretta , prima di riprendere la marcia sulla sterrata T1 che porta a Lecce nei Marsi , ma che dovremo tagliare per tornare alla Guardia . Piccoli ruscelli di acqua abbondante si incontrano nell'ampia radura sotto il Monte Turchio . Quando si raggiunge la vecchia cava di bauxite , con una pozza piena di acqua , la sterrata diventa sentiero che scende evidente sul fosso del Giovenco , che scorre di acqua . Si inizia a perdere quota significativamente . Raggiungiamo una piccola cascatella ricca di fresche acque e da li nascono dubbi , siamo scesi di oltre 100 metri rispetto al punto di partenza e non vediamo segnali che ci indichino un sentiero da percorrere . Con un po' di intuito e l'ausilio del GPS . che ci indica le quote , attraversiamo il ruscello e prendiamo un vecchio tratturo che vediamo porta nella direzione giusta . Siamo in ambiente veramente incontaminato , selvaggio . Dopo circa un km da basso vediamo un auto sopra di noi , siamo sulla strada vicino alla Guardia e quindi il tratto finale e' breve per arrivare . Escursione molto bella , non abbiamo visto fauna , ma la presenza abbondante di feci di cervi e caprioli , nonche ' di lupi ed il fatto che molti tratti siano considerati riserva integrale , ci fa pensare che cmnq qui in rispettoso silenzio negli orari canonici la fauna si manifesti in tutta la sua bellezza . Purtroppo la segnaletica e' scarsa o inesistente , ed e' un peccato , non sempre solo le vette piu' famose e prestigiose regalano fascino ed emozioni . La lunghezza e' rispettabile e il dislivello positivo maggiore di quanto indica wikiloc , almeno 150 metri in piu' . Una raccomandazione : l'escursione , come gia' spiegato , si e' svolta in mancanza di adeguata segnaletica , la discesa e' stata fatta ad intuito pur avendo come obiettivo il Campo Moricento , quindi occorre spirito di avventura nell'affrontare l'intero percorso .
Waypoints
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