Monte Crep per la Valscura
near Follina, Veneto (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Questo è un itinerario difficile, con un tratto per esperti.
Non esistono segni a terra di nessun tipo per tutta la parte che risale la Valscura e si collega alle Camorzere. Si procede con l'esperienza e con l'aiuto delle numerose tracce lasciate dagli animali (che, evidentemente, abbondano da queste parti). Se qualcuno lo vuole rifare, tassativo l'utilizzo del GPS e consigliabilissima questa traccia GPX. Da non percorrere con terreno ghiacciato, molto pericoloso.
Anche il tratto che scende dalla "Croda che Bala" è privo di segnaletica. Anche se provvisto di alcuni gradini che, deteriorati nel tempo, sono ora pericolosi per la presenza dei fittoni in ferro che li sostenevano. Prudenza.
Fatte queste doverose premesse, il giro è molto bello e molto impegnativo, con uno sviluppo di circa 16km e un dislivello positivo di 1300mt.
Si sale da Follina per il sentiero di s. Tomio. Si raggiunge la Costolada. Si scende qualche decina di metri fino ad incontrare la prima sterrata che sale sulla dx. Si segue fino a Pianezze. Da Pianezze bisogna imboccare il sentiero (in verità una traccia molto ampia, ma non più frequentata) che ci porta in Valscura. Quando finisce la strada/traccia, si deve cominciare a salire per tratto ripido con roccette per circa 200mt D+. Seguire la traccia gpx. Arrivati all'altitudine di circa 1050mt si incontra un recinto di vecchia fattura con filo spinato. Qui dovrebbe correre una vecchia traccia proveniente da Forcella delle Crepe. Si piega a sx e si rimane a isolivello, seguendo l'evidente (solo in alcuni punti) antica traccia. Sempre orizzontalmente, superando qualche schianto e per ultimo un piccolo salto (percorribile) di roccia, ci troviamo sul sentiero che sale parallelo al Fosso di S. Pietro (diramazione del 989/a) e che ci porta a incontrare il 988 proveniente da Col d'Agre. Lo si segue fino a forcella delle Fede. Quindi per cresta alla vetta del Monte Crep.
Da qui si scende ad incontrare il sottostante 989. Lo si segue verso ovest per poche decine di metri e poi ci si tuffa per traccia evidente verso la Croda che Bala (sopra la quale c'è una casera tenuta benissimo, splendida posizione). Si transita davanti alla stessa e si segue una labile traccia verso nord/est che ci scarica sul greto di un torrente (questo tratto richiede un po di attenzione con l'orientamento, nessun problema con gps alla mano). Si scende per il greto asciutto del torrente fino ad incontrare la traccia, ampia e bollinata, che abbiamo utilizzato più in alto per raggiungere il sentiero 988. Si piega a dx e si scende dolcemente prima e più ripidamente poi, finché non si raggiunge la carrabile che sale al monte Corno. Si scende per il sentiero che taglia i tornanti (989a) fino a lasciarlo per raggiungere una sottostante casera (q 541). Anche questa traccia è labilissima, ma l'obbiettivo, cioè la casera, è evidente. Dalla casera si scende per carrabile piegando poi a dx e giù per circa 30mt D-. Si incontra un bivio, si prende a sx in salita e, sopra l'ennesima casera recentemente ristrutturata, si incontra la traccia che scende da Pianezze. Giù per poche decine di mt, quindi a sx (nessuna traccia, nessun bollino, seguire il gpx) si inizia una breve risalita che, dopo aver incontrato una mulattiera, lasciamo per seguire sulla dx una serie di tracce (qualche ometto, rami tagliati, più avanti qualche fettuccia), che ci porteranno ad una forestale proveniente dalla Costolada. La seguiamo per rifare in discesa s. Tomio e tornare al punto di partenza.
Bel giro, impegnativo, per persone allenate e abituate a situazione critiche dal punto di vista dei riferimenti a terra. Perciò direi che è indispensabile il gps.
Non esistono segni a terra di nessun tipo per tutta la parte che risale la Valscura e si collega alle Camorzere. Si procede con l'esperienza e con l'aiuto delle numerose tracce lasciate dagli animali (che, evidentemente, abbondano da queste parti). Se qualcuno lo vuole rifare, tassativo l'utilizzo del GPS e consigliabilissima questa traccia GPX. Da non percorrere con terreno ghiacciato, molto pericoloso.
Anche il tratto che scende dalla "Croda che Bala" è privo di segnaletica. Anche se provvisto di alcuni gradini che, deteriorati nel tempo, sono ora pericolosi per la presenza dei fittoni in ferro che li sostenevano. Prudenza.
Fatte queste doverose premesse, il giro è molto bello e molto impegnativo, con uno sviluppo di circa 16km e un dislivello positivo di 1300mt.
Si sale da Follina per il sentiero di s. Tomio. Si raggiunge la Costolada. Si scende qualche decina di metri fino ad incontrare la prima sterrata che sale sulla dx. Si segue fino a Pianezze. Da Pianezze bisogna imboccare il sentiero (in verità una traccia molto ampia, ma non più frequentata) che ci porta in Valscura. Quando finisce la strada/traccia, si deve cominciare a salire per tratto ripido con roccette per circa 200mt D+. Seguire la traccia gpx. Arrivati all'altitudine di circa 1050mt si incontra un recinto di vecchia fattura con filo spinato. Qui dovrebbe correre una vecchia traccia proveniente da Forcella delle Crepe. Si piega a sx e si rimane a isolivello, seguendo l'evidente (solo in alcuni punti) antica traccia. Sempre orizzontalmente, superando qualche schianto e per ultimo un piccolo salto (percorribile) di roccia, ci troviamo sul sentiero che sale parallelo al Fosso di S. Pietro (diramazione del 989/a) e che ci porta a incontrare il 988 proveniente da Col d'Agre. Lo si segue fino a forcella delle Fede. Quindi per cresta alla vetta del Monte Crep.
Da qui si scende ad incontrare il sottostante 989. Lo si segue verso ovest per poche decine di metri e poi ci si tuffa per traccia evidente verso la Croda che Bala (sopra la quale c'è una casera tenuta benissimo, splendida posizione). Si transita davanti alla stessa e si segue una labile traccia verso nord/est che ci scarica sul greto di un torrente (questo tratto richiede un po di attenzione con l'orientamento, nessun problema con gps alla mano). Si scende per il greto asciutto del torrente fino ad incontrare la traccia, ampia e bollinata, che abbiamo utilizzato più in alto per raggiungere il sentiero 988. Si piega a dx e si scende dolcemente prima e più ripidamente poi, finché non si raggiunge la carrabile che sale al monte Corno. Si scende per il sentiero che taglia i tornanti (989a) fino a lasciarlo per raggiungere una sottostante casera (q 541). Anche questa traccia è labilissima, ma l'obbiettivo, cioè la casera, è evidente. Dalla casera si scende per carrabile piegando poi a dx e giù per circa 30mt D-. Si incontra un bivio, si prende a sx in salita e, sopra l'ennesima casera recentemente ristrutturata, si incontra la traccia che scende da Pianezze. Giù per poche decine di mt, quindi a sx (nessuna traccia, nessun bollino, seguire il gpx) si inizia una breve risalita che, dopo aver incontrato una mulattiera, lasciamo per seguire sulla dx una serie di tracce (qualche ometto, rami tagliati, più avanti qualche fettuccia), che ci porteranno ad una forestale proveniente dalla Costolada. La seguiamo per rifare in discesa s. Tomio e tornare al punto di partenza.
Bel giro, impegnativo, per persone allenate e abituate a situazione critiche dal punto di vista dei riferimenti a terra. Perciò direi che è indispensabile il gps.
Waypoints
Waypoint
2,692 ft
Pianezze. Si continua per circa 200mt per la strada che sale alla cresta principale
Waypoint
3,481 ft
Si nota il passaggio dell'abbandonato sentiero proveniente da Forcella delle Crepe
Waypoint
3,390 ft
Giù per tracce labilissime (gpx!)
Qui è importante non scendere troppo a sud, perchè si finirebbe sopra i salti di roccia
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