Monte Corvo dalla masseria Cappelli attraversando la Valle del Chiarino
near Ortolano, Abruzzo (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
In una caldissima e assolata giornata di agosto, abbiamo raggiunto l'aspro e severo Monte Corvo dalla stupenda Valle del Chiarino, partendo dalla masseria Cappelli (a mt. 1262).
La lunga salita si snoda in un paesaggio vario e davvero interessante. La carrareccia che attraversa la bellissima faggeta ci porta nel cuore della Valle, fino al rifugio Fioretti (1503 mt.) e poi piu' su all'antico stazzo di Solagne (a 1697 mt.)...
Il Corvo è sempre li, con la sua schiena ricurva che ci segue alla nostra sinistra e ci accompagna dall'alto, solitario, via via sempre più imponente, roccioso e austero.
Il veloce cambiamento del suolo e della natura, ci porta ad osservare la trasformazione man mano che si sale di quota: il quasi buio nella fresca e ombrosa faggeta presto diventa verde chiaro nei vasti e soleggiati pascoli d'altura, fino a cambiare ancora nei bianchi ghiaioni alla base delle creste o nel grigio tenue delle rocce sommitali di Monte Corvo e dell'opposto e svettante paretone di Pizzo Camarda...
Acqua fresca (che abbiamo apprezzato soprattutto al ritorno) al grande fontanile vicino al rifugio Fioretti e poi più su, lungo il tracciato, in maniera più naturale perché sgorga gelida e all'improvviso (3 WP!) in mezzo a grandi pietre, formando delle cascatelle e piccole pozze di acqua limpida (dove per trovare refrigerio, ho ripetutamente immerso il mio cappello) "poco prima" di arrivare alla Sella di Monte Corvo (a mt. 2305).
Raggiunta la Sella omonima (siamo stati qui appena un mese fa, salendo però dall'Albergo di Campo Imperatore...) rimaniamo ancora una volta estasiati dalla vista sull'enorme Valle del Venacquaro, sullo svettante Pizzo Intermesoli e sulla Sella dei Grilli...
Breve sosta accanto al pietrone bianco per riprendere energie, per poi continuare a salire sempre più ripidamente seguendo le tante bandierine bianche e rosse dipinte sulle rocce (il percorso finale è davvero ben evidenziato).
Nulla di difficile, ma conviene stare sempre nel tracciato, soprattutto nel tratto più alto in mezzo ai gruppi rocciosi, dove alla nostra destra in mezzo ai grandi massi c'è un passaggio con delle viste sul vuoto davvero impressionanti verso l'altro versante del Corvo (sulle "Renare" e "Capovelle", da IGM)... Proprio in questo punto, magari con più calma al ritorno, vale la pena fermarsi per poter ammirare e scattare foto sul torrione di rocce (!) che si staglia e si perde giù nel precipizio sottostante...noterete delle enormi sculture che la natura ha mirabilmente scolpito (vedi prima foto).
La cima raggiunta oggi, ci ha ripagato della fatica e dell'impegno, offrendoci un cielo limpido e viste tutte da contemplare...
Il ritorno (anch'esso lungo ma con nessuna difficoltà) segue praticamente (più o meno) il tracciato fatto all'andata.
È consigliabile portare il caschetto protettivo per gli ultimi passaggi prima della vetta.
Nello zaino, il giusto peso di cibo e in estate soprattutto acqua.
La lunga salita si snoda in un paesaggio vario e davvero interessante. La carrareccia che attraversa la bellissima faggeta ci porta nel cuore della Valle, fino al rifugio Fioretti (1503 mt.) e poi piu' su all'antico stazzo di Solagne (a 1697 mt.)...
Il Corvo è sempre li, con la sua schiena ricurva che ci segue alla nostra sinistra e ci accompagna dall'alto, solitario, via via sempre più imponente, roccioso e austero.
Il veloce cambiamento del suolo e della natura, ci porta ad osservare la trasformazione man mano che si sale di quota: il quasi buio nella fresca e ombrosa faggeta presto diventa verde chiaro nei vasti e soleggiati pascoli d'altura, fino a cambiare ancora nei bianchi ghiaioni alla base delle creste o nel grigio tenue delle rocce sommitali di Monte Corvo e dell'opposto e svettante paretone di Pizzo Camarda...
Acqua fresca (che abbiamo apprezzato soprattutto al ritorno) al grande fontanile vicino al rifugio Fioretti e poi più su, lungo il tracciato, in maniera più naturale perché sgorga gelida e all'improvviso (3 WP!) in mezzo a grandi pietre, formando delle cascatelle e piccole pozze di acqua limpida (dove per trovare refrigerio, ho ripetutamente immerso il mio cappello) "poco prima" di arrivare alla Sella di Monte Corvo (a mt. 2305).
Raggiunta la Sella omonima (siamo stati qui appena un mese fa, salendo però dall'Albergo di Campo Imperatore...) rimaniamo ancora una volta estasiati dalla vista sull'enorme Valle del Venacquaro, sullo svettante Pizzo Intermesoli e sulla Sella dei Grilli...
Breve sosta accanto al pietrone bianco per riprendere energie, per poi continuare a salire sempre più ripidamente seguendo le tante bandierine bianche e rosse dipinte sulle rocce (il percorso finale è davvero ben evidenziato).
Nulla di difficile, ma conviene stare sempre nel tracciato, soprattutto nel tratto più alto in mezzo ai gruppi rocciosi, dove alla nostra destra in mezzo ai grandi massi c'è un passaggio con delle viste sul vuoto davvero impressionanti verso l'altro versante del Corvo (sulle "Renare" e "Capovelle", da IGM)... Proprio in questo punto, magari con più calma al ritorno, vale la pena fermarsi per poter ammirare e scattare foto sul torrione di rocce (!) che si staglia e si perde giù nel precipizio sottostante...noterete delle enormi sculture che la natura ha mirabilmente scolpito (vedi prima foto).
La cima raggiunta oggi, ci ha ripagato della fatica e dell'impegno, offrendoci un cielo limpido e viste tutte da contemplare...
Il ritorno (anch'esso lungo ma con nessuna difficoltà) segue praticamente (più o meno) il tracciato fatto all'andata.
È consigliabile portare il caschetto protettivo per gli ultimi passaggi prima della vetta.
Nello zaino, il giusto peso di cibo e in estate soprattutto acqua.
Waypoints
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Commenti!!! Bella e dettagliata recensione