Monte Corvo da Prato Selva
near Prato Selva, Abruzzo (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Dopo due tentativi falliti nel 2021 (uno per vento e un secondo per pioggia) finalmente, anche dopo il mio incidente nel 2022, siamo riusciti a completare tutto il giro del Monte Corvo partendo da Prato Selva.
Partenza dal piazzale degli ex impianti puntando al pilone più alto. Purtroppo a parte un evidente segno su un albero, il resto dei segni sui paletti sono ormai sommersi dall'erba alta. Comunque puntare quel pilone è già una buona indicazione per la direzione poiché alla sua base c'è un segno che porta a risalire l'impianto seguendo il margine di bosco. Solo ad un certo punto la linea dei Piloni va lasciata sulla sinistra e bisogna proseguire rimanendo su quella che apparentemente è una strada ma ricordandosi di lasciarla altrimenti si arriva alla Chiesetta degli Alpini; per questa parte aiutano sia i segni che la traccia.
Arrivati ad un pianoro erboso con rischio pecore e cani da guardiania, si punta al lato opposto in diagonale, lungo la linea del margine superiore del bosco. Avvicinandoci verso quella parte si noteranno un paletto e altri segni sugli alberi. Lì non si può sbagliare perché in breve, seguendo sempre i segni, si arriva al cartello che indica il rifugio del Monte che spesso sta più a terra che in piedi.
Quindi si scende a sinistra abbastanza agevolmente fino a vedere il rifugio. Dallo stesso bisogna dirigersi attraverso la Valle del Crivellaro verso la sella erbosa in alto a destra. Da lì alcuni segni faranno iniziare il lungo traverso verso la Valle del Venacquaro.
In questo tratto bisogna prestare molta attenzione a dove fanno passare i segni soprattutto in alcuni punti fino a scavallare un canale e poi dirigendosi verso la parte bassa della Valle attraverso un canaletto naturale fatto di rocce ed erba.
A questo punto non resta che ammirare la bellezza della Valle con a sinistra le rocce curve dell'Intermesoli e a destra i piloni verticali di tutta la cresta del corvo e la si risale tutta puntando verso il Cefalone.
Ad un certo punto, seguendo un ultimo segno e la traccia, bisogna andare verso destra così da recuperare il tracciato che fa arrivare alla fonte del Venacquaro, stavolta c'era acqua ma non sempre si trova. Dalla fonte bisogna risalire verso la sella del Corvo, in questo tratto il sentiero non è molto chiaro: i segni sono pochi e così anche gli omini. Avendolo fatto di corsa scendendo mentre pioveva, mi ricordavo che andando sulla sinistra del canale ad un certo punto si trova una sorta di battuto zig zag che conduce a risalirlo abbastanza velocemente e agevolmente. Arrivati alla parte erbosa purtroppo il tracciato scompare ma sapevo che bisognava continuare a salire mantenendosi a sinistra ed infatti sono sbucata a quello che era il paletto che presi come riferimento per la precedente discesa.
Finalmente lì i segni diventano costanti, chiari ed aiutano molto prima ad arrivare sotto la cresta rocciosa poi a percorrerla anche con facili passaggi di roccia.
Ed eccoci finalmente alla vetta del Monte Corvo!
Veniamo alla discesa!
Si continua la cresta toccando anche la vetta ovest. Procediamo oltre e ad un certo. Trovandoci sul sentiero per il Fioretti ci troviamo a scendere rapidamente senza segni e poi senza più omini.
Ad un certo punto la cresta va lasciata e ci si deve dirigere a destra verso la valle sottostante in modo da andare a riprendere il sentiero che passa sotto. Qui non serve arrivare fino al tracciato battuto che si intravede in basso ma basta organizzarsi un traverso così da superare qualche facile canaletto con un paio di scendi e risali e quindi riprendere il sentiero segnato che porta direttamente al cartello che indicava il rifugio.
Da lì ormai è fatta, la strada è la stessa dell'andata e già si saprà dove dirigersi e dove passa il sentiero.
Partenza dal piazzale degli ex impianti puntando al pilone più alto. Purtroppo a parte un evidente segno su un albero, il resto dei segni sui paletti sono ormai sommersi dall'erba alta. Comunque puntare quel pilone è già una buona indicazione per la direzione poiché alla sua base c'è un segno che porta a risalire l'impianto seguendo il margine di bosco. Solo ad un certo punto la linea dei Piloni va lasciata sulla sinistra e bisogna proseguire rimanendo su quella che apparentemente è una strada ma ricordandosi di lasciarla altrimenti si arriva alla Chiesetta degli Alpini; per questa parte aiutano sia i segni che la traccia.
Arrivati ad un pianoro erboso con rischio pecore e cani da guardiania, si punta al lato opposto in diagonale, lungo la linea del margine superiore del bosco. Avvicinandoci verso quella parte si noteranno un paletto e altri segni sugli alberi. Lì non si può sbagliare perché in breve, seguendo sempre i segni, si arriva al cartello che indica il rifugio del Monte che spesso sta più a terra che in piedi.
Quindi si scende a sinistra abbastanza agevolmente fino a vedere il rifugio. Dallo stesso bisogna dirigersi attraverso la Valle del Crivellaro verso la sella erbosa in alto a destra. Da lì alcuni segni faranno iniziare il lungo traverso verso la Valle del Venacquaro.
In questo tratto bisogna prestare molta attenzione a dove fanno passare i segni soprattutto in alcuni punti fino a scavallare un canale e poi dirigendosi verso la parte bassa della Valle attraverso un canaletto naturale fatto di rocce ed erba.
A questo punto non resta che ammirare la bellezza della Valle con a sinistra le rocce curve dell'Intermesoli e a destra i piloni verticali di tutta la cresta del corvo e la si risale tutta puntando verso il Cefalone.
Ad un certo punto, seguendo un ultimo segno e la traccia, bisogna andare verso destra così da recuperare il tracciato che fa arrivare alla fonte del Venacquaro, stavolta c'era acqua ma non sempre si trova. Dalla fonte bisogna risalire verso la sella del Corvo, in questo tratto il sentiero non è molto chiaro: i segni sono pochi e così anche gli omini. Avendolo fatto di corsa scendendo mentre pioveva, mi ricordavo che andando sulla sinistra del canale ad un certo punto si trova una sorta di battuto zig zag che conduce a risalirlo abbastanza velocemente e agevolmente. Arrivati alla parte erbosa purtroppo il tracciato scompare ma sapevo che bisognava continuare a salire mantenendosi a sinistra ed infatti sono sbucata a quello che era il paletto che presi come riferimento per la precedente discesa.
Finalmente lì i segni diventano costanti, chiari ed aiutano molto prima ad arrivare sotto la cresta rocciosa poi a percorrerla anche con facili passaggi di roccia.
Ed eccoci finalmente alla vetta del Monte Corvo!
Veniamo alla discesa!
Si continua la cresta toccando anche la vetta ovest. Procediamo oltre e ad un certo. Trovandoci sul sentiero per il Fioretti ci troviamo a scendere rapidamente senza segni e poi senza più omini.
Ad un certo punto la cresta va lasciata e ci si deve dirigere a destra verso la valle sottostante in modo da andare a riprendere il sentiero che passa sotto. Qui non serve arrivare fino al tracciato battuto che si intravede in basso ma basta organizzarsi un traverso così da superare qualche facile canaletto con un paio di scendi e risali e quindi riprendere il sentiero segnato che porta direttamente al cartello che indicava il rifugio.
Da lì ormai è fatta, la strada è la stessa dell'andata e già si saprà dove dirigersi e dove passa il sentiero.
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