Monte Cervia mt.1438 , da Paganico Sabino ad anello per Malpasso e Gola dell'Obito , 06.01.2023
near Paganico Sabino, Lazio (Italia)
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Itinerary description
Bellissima escursione nella Riserva Naturale del Monte Navegna e Cervia . Dopo essere stati sul Navegna , abbiamo deciso di salire sul Cervia . Partenza da Paganico Sabino , grazioso paese di fronte ad Ascrea da cui e' diviso dal Fosso dell'Obito , su comoda sterrata denominata sentiero 341 , giusto alla fine superiore del Paese . Il cammino e' di quelli che permettono un ottimo riscaldamento muscolare , senza strappi ma lenta salita . Poco oltre il km. di cammino il sentiero 341 prende a sinistra per il Monte Cervia su salita decisa , ma noi proseguiamo con la variante 341A , che presto diviene sentiero . Costeggiamo quindi un lungo traverso che spesso scende nei fossi che attraversiamo per poi rialzarsi ed il guadagno altimetrico quindi e' modesto , ma il panorama sui paesi arroccati e' veramente bello . Il sentiero e' ben segnato ed in molti tratti balaustre in legno lo caratterizzano . Un vecchio casolare abbandonato ci dice che in passato qui c'era vita e onestamente ogni volta che ne incontriamo qualcuno altrove , un senso di tristezza ci prende al pensiero della durezza del lavoro di chi costruiva queste case . Dopo circa 4 km. il sentiero incrocia il 345 che poco dopo un'impennata di salita porta al Malpasso (non segnalato) . Siamo su una sterrata che poco dopo ci porta al bivio del sentiero 344 che porta sulle creste . Di fronte il paese di Collalto Sabino . Adesso la salita e' impegnativa , su roccette e ben segnata . Si supera Pie' Cervia , di cui non vediamo scritte , poi Vena Maggiore analogamente . Intravediamo poi una grossa croce in ferro , non prima di aver superato un avvallamento in cui si vede il paese di Collegiove . Piccoli pannelli solari la rendono luminosa forse di notte . Dalla croce senza nome attraversiamo un piccolo canale insidioso per l'umidita' , prologo alla salita finale sul Monte Cervia che si distingue per una croce in legno in mezzo ad una piccola radusa boscosa , con la scritta dell'altitudine a mt.1438 . Mentre la sinistra orografica del nostro cammino e' distinta da mancanza di vegetazione da circa 1200 mt. in poi , sulla destra cresce una folta faggeta . Si intravede il Lago del Turano , che oggi e' un po' offuscato da nuvolosita' innocua . Scendiamo quindi sul filo di cresta e il Lago ci appare sempre piu' vicino , bellissimo . Il sentiero ora prende il numero 342 ed incrociamo poco piu' avanti il segnavia col sentiero 341 , che avevamo lasciato all'inizio . Proseguiamo sino al Colle Pobbio , incrociando prima sulla nostra destra il sentiero 342 , proveniente da Collegiove . Giunti quindi al cospetto del Monte Navegna il sentiero 342 vira decisamente sulla destra , mentre un grosso segnavia con freccia indica un altro sentiero che nelle carte ufficiali non compare , ma che supponiamo scenda in modo piu' diretto su Paganico Sabino . Seguiamo il 342 , che dopo un tratto iniziale molto ripido in bosco , prende a traversare senza eccessiva perdita di quota per circa 2 km. Si arriva quindi ad un'attrezzata area pic-nic in cui si arriva da una sterrata che noi seguiamo sulla nostra sinistra . I segnavia daltronde non mancano e quindi non c'e' pericolo di sbagliarsi . Ci si inoltra in uno splendido bosco di castagni ultrasecolari che ben presto diviene nuovamente sentiero , ricco di piccole fonti , che lo rendono scivoloso anche per il calpestio di cinghiali . Siamo nella Gola dell'Obito ed i piccoli rivoli d'acqua si trasformano piano piano in un ruscello rumoroso e ricco . La discesa e' decisa e costeggiamo , alla fine dei castagneti tratti di sentiero ricavati dalla roccia , che in qualche punto e' franata , ma consente il passaggio . Attraversiamo quindi un vecchio ponticello di vecchia data , ben transennato . Poco piu' avanti un altro ponticello , ove sotto un vecchio casolare ed una fragorosa cascata indicano che forse in passato poteva esserci un mulino . Superato il bicio per Ascrea , proseguiamo per un nuovo tratto in salita su Paganico Sabino che raggiungiamo con non poca fatica . Di li a poco siamo sul punto di partenza . No si raggiungono quote elevate ma questa porzione della Riserva e' veramente sorprendente , dislivello importante e percorrenza anche , quindi buona preparazione fisica , poi la vista sul Lago di Turano vale veramente come si dice il costo del biglietto .
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