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Monte capodarso - fiume imera

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Trail stats

Distance
8.44 mi
Elevation gain
1,365 ft
Technical difficulty
Moderate
Elevation loss
1,365 ft
Max elevation
2,206 ft
TrailRank 
81 4.3
Min elevation
781 ft
Trail type
Loop
Moving time
3 hours 41 minutes
Time
5 hours 28 minutes
Coordinates
2097
Uploaded
May 1, 2021
Recorded
May 2021
  • Rating

  •   4.3 1 review
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near Solfara Giumentaro, Sicilia (Italia)

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Itinerary description

persorso molto panoramico nell'entroterra siciliano. per la maggior parte su piste bianche, conviene effettuarlo nel senso fatto da me per evitare salite più pendenti nel tratto di andata. peccato la presenza di rifiuti nei pressi del ponte e nel punto di partenza.
da non fare in periodi troppo caldi
da guidasicilia.it :
Nel cuore della Sicilia, a cavallo tra le province di Enna e Caltanissetta e lungo il corso del fiume Imera meridionale, si estende uno dei maggiori polmoni verdi dell'isola, la Riserva Naturale Orientata di Monte Capodarso e Valle dell'Imera meridionale.

Istituita nel 1999 e affidata in gestione all'Associazione Italia Nostra la riserva ricade nel territorio dei comuni di Pietraperzia, Caltanissetta ed Enna, tra le falde del Monte Capodarso e del Monte Sabucina, coprendo un territorio di ben 1.485,1 ettari. In un contesto archeologico e naturalistico di rara bellezza si fondono vari ecosistemi, miniere di zolfo, zone archeologiche e masserie.
La prima cosa che colpisce chi arriva nella valle è lo stupendo paesaggio che ha come protagonista il fiume Imera che in alcuni tratti, è incassato tra pareti calcaree mentre in altri è circondato da colline che degradano dolcemente. Nel fiume confluiscono le acque di numerosi affluenti, fra i quali i fiumi Morello e Torcicoda.

L'acqua, a volte, abbandona il suo letto creando dei meandri simili a stagni, dove nidificano molte specie animali. Qui è presente la tipica vegetazione degli ambienti rupestri con essenze tipiche della macchia mediterranea e quella degli habitat acquatici. Ad ovest del fiume si estende il territorio della provincia di Caltanissetta, mentre a est quello della provincia di Enna.

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Waypoints

PictographWaypoint Altitude 940 ft
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PictographWaypoint Altitude 1,060 ft
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PictographWaypoint Altitude 1,122 ft
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PictographWaypoint Altitude 1,169 ft
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PictographWaypoint Altitude 1,172 ft
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dente di leone

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PictographWaypoint Altitude 1,232 ft
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euphorbia

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PictographWaypoint Altitude 1,287 ft
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PictographWaypoint Altitude 1,349 ft
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PictographWaypoint Altitude 1,356 ft
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PictographWaypoint Altitude 1,405 ft
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PictographWaypoint Altitude 1,454 ft
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PictographWaypoint Altitude 1,563 ft
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PictographWaypoint Altitude 1,975 ft
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PictographWaypoint Altitude 2,092 ft
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PictographWaypoint Altitude 2,205 ft
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PictographWaypoint Altitude 2,130 ft
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PictographWaypoint Altitude 2,077 ft
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PictographWaypoint Altitude 1,962 ft
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gessi

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PictographWaypoint Altitude 1,649 ft
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PictographWaypoint Altitude 1,605 ft
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PictographWaypoint Altitude 1,564 ft
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calanchi

PictographWaypoint Altitude 1,380 ft
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PictographWaypoint Altitude 1,040 ft
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PictographWaypoint Altitude 1,007 ft
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PictographRiver Altitude 1,010 ft
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Salso

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Fiume

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Fiume

PictographWaypoint Altitude 1,011 ft
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PictographWaypoint Altitude 951 ft
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PictographPhoto Altitude 916 ft
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Ponte Capodarso

Il ponte fu costruito nel 1553 sull'Imera meridionale (comunemente detto "Salso") per ordine di Carlo V[1] per evitare il guado del fiume, particolarmente pericoloso durante le piene.[2] Originariamente aveva l'aspetto di un ponte a un solo arco "a schiena d'asino", che poteva essere attraversato solo dai pedoni;[1] ai lati vi erano statue raffiguranti i dodici apostoli.[3] Nel XVIII secolo il geografo Antonio Chiusole l'annoverò, assieme all'Etna e alla fonte Aretusa di Siracusa, tra le meraviglie della Sicilia («un monte, un fonte e un ponte»);[4][5] intorno alla fine del secolo il pittore francese Jean Houel ne fece un disegno ad acquarello, durante uno dei suoi viaggi in Sicilia.[6] Sebbene fosse collocato esattamente sul confine con Castrogiovanni, il ponte rimase di pertinenza nissena, come attestato da un documento del 1620 in cui si attribuiva alla municipalità di Caltanissetta la manutenzione dell'intera opera.[4] Nel 1842 fu interessato da un restauro commissionato dal consiglio provinciale,[1] ma solo dopo l'Unità d'Italia, nel 1863[3] (o già nel biennio 1847-48, secondo altra fonte)[7] la forma originaria venne totalmente stravolta: furono realizzati due piccoli archi laterali affiancati all'arco principale che lo resero piano, e venne allargato per renderlo adatto al passaggio dei carri. Alla fine dei lavori, nel 1866, fu inserito nell'itinerario della strada rotabile Caltanissetta-Piazza Armerina.[8] Il ponte fu distrutto il 9 luglio 1943 dai tedeschi in ritirata, e ricostruito l'anno successivo. Il 10 aprile 1961 crollò nuovamente in seguito a una piena eccezionale; fu riaperto al traffico il 27 gennaio 1962.[8] fonte wikipedia

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Comments  (1)

  • Photo of Lucio Tasso Impaziente
    Lucio Tasso Impaziente Oct 23, 2022

    I have followed this trail  verified  View more

    La prima parta è poco interessante, ma dal km 6 in poi vale la pena osservare attentamente le diverse sfaccettature di natura e pure di industria mineraria.

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