Monte Calvo 1591mt.slm. + Eremo S.Chelidonia + Morra Ferogna 1053mt.slm.(monti Simbruini)
near Vignola, Lazio (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
In una bellissima giornata di sole autunnale, abbiamo effettuato una ennesima escursione nel "Parco Naturale dei Monti Simbruini", in particolare sul Monte Calvo,con anello alle pendici del monte, unendo la vetta con il Passo delle Pecore e Pozzo di Monte Calvo, partendo dal "Parco degli Aceri" & "Fattoria Didattica",arrivandoci con la macchina dalla strada che passa vicino l'ospedale di Subiaco(attenzione nel periodo invernale, la strada asfaltata in salita potrebbe risultare scivolosa).
Questa escursione è stata effettuata insieme al mio inseparabile amico a4zampe "TEPPA"; Robertone & Antonio, nella quale ho deciso di effettuare per l'ennesima volta questo percorso molto bello e semplice da eseguire(prendendo spunto da un percorso già effettuato in precedenza, nel periodo invernale, formando un anello in alta quota e, dopo la visita alle rovine del Monastero, "toccare" la cima di Morra Ferogna, precedentemente bypassata).
Precisando che tutta l'escursione è ben accompagnata da numerosissime bandierine e segni CAI e che il sentiero è quasi sempre ben battuto e ben visibile, proseguo con l'informarvi che il percorso e leggermente impegnativo perché quasi tutto il tracciato è in salita continua fino alla vetta, mentre ci si rilassa discretamente nella discesa, anch'essa costante.
Si parte, come già detto, dal Parco degli Aceri nella contrada Legli di Vignola, parcheggiando vicino alla "Fattoria Didattica". Di qui il sentiero inizia da dietro ad una vecchia cascina e sale passando dietro una struttura ricettiva, proseguendo su sentiero molto ben segnato e facilmente intuitivo, arrivando al primo palo indicativo che indica di svoltare a sinistra per il sentiero 671b direzione verso Santa Chelidonia e Morra Ferogna. Passato l'incrocio prendendo a sinistra, mentre a destra si scende verso la contrada Legli, si prosegue verso il Monte Calvo attraverso il 671a e 671b fino all'incrocio con il sentiero che porta alle rovine del monastero di Santa Chelidonia, dove si prosegue dritti su sentiero 671ª, in un ambiente naturale molto tranquillo, attraversando un ponticello, e passando accanto ad un fontanile con acqua non potabile, continuando a salire su tutto un sentiero sempre ben visibile e con numerose bandierine. Salendo lo scenario mostra la sua vegetazione montana, con boschi di abeti, e scorci di panorama sia sugli appennini che sulla vallata sottostante, fino a giungere sulla Sella Campaegli prendendo a dx la carrereccia di Campaegli dove la vista sulla vallata con strepitosi colori autunnali è fantastica(ma penso sia eccezionale su tutte e 4 le stagioni)la fa da padrona.
Come detto, si prosegue a destra sulla comoda sterrata per un centinaio di metri fino alla segnaletica sulla sinistra dove si abbandona la carrereccia per risalire il sentiero(sempre più pieno di fogliame autunnale) che fa giungere in breve tempo e con un ennesimo,ma leggero, dispendio di energie al crocione del Monte Calvo 1591mt.slm da cui abbiamo potuto godere di una fantastica visuale, seppur limitata dai boschi laterali, sulla catena montuosa abbruzzese e del resto dei monti Simbruini.
Fatte comunque le foto di rito vicino all'alta Croce in ferro, siamo ripartiti seguendo la cresta nella direzione opposta da dove siamo saliti, iniziando a scendere lievemente fino al "Passo delle Pecore 1500mt.slm". Qui si incontra 2 pali segnaletici con indicazioni per Campo dell'Osso & Monte Livata, ed un fantastico Faggio secolare. Da qui, noi abbiamo preso a destra iniziando una ripida discesa verso Livata, per arrivare a "Pozzo di Monte Calvo"(vascone riempi acqua per il bestiame). Qui si prende a destra per la comoda sterrata che unisce Livata a Campaegli, percorrendala per meno di 2km ed arrivando al bivio che permette di discendere su sentiero 671a, lo stesso della salita.
Dalla sella in poi si effettua lo stesso sentiero fino ad arrivare alla macchina, ma per chi ha più tempo a disposizione, ed una riserva di forze in più, una volta arrivati al palo-bivio con indicazioni per le Rovine del Monastero di Santa Chelidonia si può scegliere di bypassare andando dritti oppure svoltare a destra per il sentiero 671b + 674 che porta alle rovine ed a Morra Ferogna...noi abbiamo scelto do visitarle...ed abbiamo fatto bene, perché sia il complesso dei ruderi, con una bellissima cappelletta sana e visitabile tramite porticina chiusa da chiavistello, e sia l'eremo ed alle rovine del monastero di Santa Chelidonia,sotto il costone che ne MERITANO la visita.[info sull'Eremo di ""S.Chelidonia"":il sito inizia arrivando da un viale di cipressi fino all’eremo,dove si viene accolti dai resti di mura possenti in cui si aprono ampie arcate che si affacciano sulla vallata.Al centro del muro di fondo si trova una piccola chiesa con un bell’affresco che raffigura il Cristo.
L'Eremo di S.Chelidonia appare quasi come un nido protetto dal bosco e da aspre pareti rocciose.Fatto costruire nel XII secolo dagli abati sublacensi nel luogo dove la santa era vissuta cinquantanove anni,in preghiera,sostenuta solo dalle offerte di cibo dei devoti(si dice che ascoltasse la messa del Papa,detta in S.Giovanni,dall'eremo).Negli anni ebbe un notevole sviluppo,poi con le incursioni saracene fu completamente distrutto.
Oggi le rovine del monastero sono una meta suggestiva per un’escursione tra storia e natura.]
Anche qui "foto di rito" per poi tornare al bivio che ci ha permesso di raggiungere in una quindicina di minuti la Vetta di Morra Ferogna 1053mt.slm.[un’enorme roccia che spunta dalla vegetazione,antica“ara sacra”degli Equi legata al culto della Dea Feronia.], che però richiede un'altra porzione di energie e preparazione atletica minima sindacale, perché per raggiungere la crocie in cima c'é da affrontare l'ultimo strappo in salita con l'ausilio delle mani, ma niente di proibitivo.
Arrivati in cima si è ripagati di quest'ultimo sforzo con uno strepitosissimo panorama mozzafiato sulla vallata sottostante e la catena montuosa alla spalle...anche questo obbiettivo è imperdibile, ma non consigliato a tutti, specialmente a chi soffre di vertigini.
Effettuate anche qui le foto di rito, ci si rimette in marcia percorrendo il sentiero a ritroso fino al bivio che vonduce all'eremo e poi al sentiero che porta all'indietro fino al sentiero principale per concludere al parcheggio.
Ricapitolando, una escursione molto bella e faticosa, ma non assolutamente proibitiva, anzi, penso che sia ottima per tutte quelle persone che abbiano voglia di "faticare-scoprire-visitare" luoghi sempre nuovi...BUON DIVERTIMENTO!!!!
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Il percorso è a cura del "Gruppo escursionistico ""ANIMALI MONTANI""".
https://instagram.com/animalimontani?utm_medium=copy_link
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(Annuncio importante di "Disclaimer":
•Le informazioni contenute nei percorsi My wikiloc sono dati, opinioni ed esperienze dell'autore. Queste informazioni non possono mai essere considerate sufficienti per svolgere uno dei percorsi o delle attività descritte.
•Inoltre da tenere in considerazione che per motivi meteorologici, recinzioni, muri, ecc., Il percorso potrebbe essere inaccessibile per qualche tempo dopo la pubblicazione.
•Per la pratica di sport d'avventura, escursionismo, alpinismo, ecc ..., sono necessarie adeguate condizioni fisiche oltre ad avere conoscenze tecniche e materiale adeguato, oltre a conoscere l'ambiente, le caratteristiche di ogni luogo e consultare le previsioni meteo. In caso contrario, se non abbiamo conoscenze sufficienti per svolgere queste attività con garanzie, dobbiamo assumere i servizi di un professionista o seguire un corso di formazione offerto da club e federazioni.
•L'autore non è responsabile per le conseguenze che possono derivare dalla mancanza di tutto o parte di quanto sopra, così come dall'uso improprio delle informazioni che appaiono qui.)
Questa escursione è stata effettuata insieme al mio inseparabile amico a4zampe "TEPPA"; Robertone & Antonio, nella quale ho deciso di effettuare per l'ennesima volta questo percorso molto bello e semplice da eseguire(prendendo spunto da un percorso già effettuato in precedenza, nel periodo invernale, formando un anello in alta quota e, dopo la visita alle rovine del Monastero, "toccare" la cima di Morra Ferogna, precedentemente bypassata).
Precisando che tutta l'escursione è ben accompagnata da numerosissime bandierine e segni CAI e che il sentiero è quasi sempre ben battuto e ben visibile, proseguo con l'informarvi che il percorso e leggermente impegnativo perché quasi tutto il tracciato è in salita continua fino alla vetta, mentre ci si rilassa discretamente nella discesa, anch'essa costante.
Si parte, come già detto, dal Parco degli Aceri nella contrada Legli di Vignola, parcheggiando vicino alla "Fattoria Didattica". Di qui il sentiero inizia da dietro ad una vecchia cascina e sale passando dietro una struttura ricettiva, proseguendo su sentiero molto ben segnato e facilmente intuitivo, arrivando al primo palo indicativo che indica di svoltare a sinistra per il sentiero 671b direzione verso Santa Chelidonia e Morra Ferogna. Passato l'incrocio prendendo a sinistra, mentre a destra si scende verso la contrada Legli, si prosegue verso il Monte Calvo attraverso il 671a e 671b fino all'incrocio con il sentiero che porta alle rovine del monastero di Santa Chelidonia, dove si prosegue dritti su sentiero 671ª, in un ambiente naturale molto tranquillo, attraversando un ponticello, e passando accanto ad un fontanile con acqua non potabile, continuando a salire su tutto un sentiero sempre ben visibile e con numerose bandierine. Salendo lo scenario mostra la sua vegetazione montana, con boschi di abeti, e scorci di panorama sia sugli appennini che sulla vallata sottostante, fino a giungere sulla Sella Campaegli prendendo a dx la carrereccia di Campaegli dove la vista sulla vallata con strepitosi colori autunnali è fantastica(ma penso sia eccezionale su tutte e 4 le stagioni)la fa da padrona.
Come detto, si prosegue a destra sulla comoda sterrata per un centinaio di metri fino alla segnaletica sulla sinistra dove si abbandona la carrereccia per risalire il sentiero(sempre più pieno di fogliame autunnale) che fa giungere in breve tempo e con un ennesimo,ma leggero, dispendio di energie al crocione del Monte Calvo 1591mt.slm da cui abbiamo potuto godere di una fantastica visuale, seppur limitata dai boschi laterali, sulla catena montuosa abbruzzese e del resto dei monti Simbruini.
Fatte comunque le foto di rito vicino all'alta Croce in ferro, siamo ripartiti seguendo la cresta nella direzione opposta da dove siamo saliti, iniziando a scendere lievemente fino al "Passo delle Pecore 1500mt.slm". Qui si incontra 2 pali segnaletici con indicazioni per Campo dell'Osso & Monte Livata, ed un fantastico Faggio secolare. Da qui, noi abbiamo preso a destra iniziando una ripida discesa verso Livata, per arrivare a "Pozzo di Monte Calvo"(vascone riempi acqua per il bestiame). Qui si prende a destra per la comoda sterrata che unisce Livata a Campaegli, percorrendala per meno di 2km ed arrivando al bivio che permette di discendere su sentiero 671a, lo stesso della salita.
Dalla sella in poi si effettua lo stesso sentiero fino ad arrivare alla macchina, ma per chi ha più tempo a disposizione, ed una riserva di forze in più, una volta arrivati al palo-bivio con indicazioni per le Rovine del Monastero di Santa Chelidonia si può scegliere di bypassare andando dritti oppure svoltare a destra per il sentiero 671b + 674 che porta alle rovine ed a Morra Ferogna...noi abbiamo scelto do visitarle...ed abbiamo fatto bene, perché sia il complesso dei ruderi, con una bellissima cappelletta sana e visitabile tramite porticina chiusa da chiavistello, e sia l'eremo ed alle rovine del monastero di Santa Chelidonia,sotto il costone che ne MERITANO la visita.[info sull'Eremo di ""S.Chelidonia"":il sito inizia arrivando da un viale di cipressi fino all’eremo,dove si viene accolti dai resti di mura possenti in cui si aprono ampie arcate che si affacciano sulla vallata.Al centro del muro di fondo si trova una piccola chiesa con un bell’affresco che raffigura il Cristo.
L'Eremo di S.Chelidonia appare quasi come un nido protetto dal bosco e da aspre pareti rocciose.Fatto costruire nel XII secolo dagli abati sublacensi nel luogo dove la santa era vissuta cinquantanove anni,in preghiera,sostenuta solo dalle offerte di cibo dei devoti(si dice che ascoltasse la messa del Papa,detta in S.Giovanni,dall'eremo).Negli anni ebbe un notevole sviluppo,poi con le incursioni saracene fu completamente distrutto.
Oggi le rovine del monastero sono una meta suggestiva per un’escursione tra storia e natura.]
Anche qui "foto di rito" per poi tornare al bivio che ci ha permesso di raggiungere in una quindicina di minuti la Vetta di Morra Ferogna 1053mt.slm.[un’enorme roccia che spunta dalla vegetazione,antica“ara sacra”degli Equi legata al culto della Dea Feronia.], che però richiede un'altra porzione di energie e preparazione atletica minima sindacale, perché per raggiungere la crocie in cima c'é da affrontare l'ultimo strappo in salita con l'ausilio delle mani, ma niente di proibitivo.
Arrivati in cima si è ripagati di quest'ultimo sforzo con uno strepitosissimo panorama mozzafiato sulla vallata sottostante e la catena montuosa alla spalle...anche questo obbiettivo è imperdibile, ma non consigliato a tutti, specialmente a chi soffre di vertigini.
Effettuate anche qui le foto di rito, ci si rimette in marcia percorrendo il sentiero a ritroso fino al bivio che vonduce all'eremo e poi al sentiero che porta all'indietro fino al sentiero principale per concludere al parcheggio.
Ricapitolando, una escursione molto bella e faticosa, ma non assolutamente proibitiva, anzi, penso che sia ottima per tutte quelle persone che abbiano voglia di "faticare-scoprire-visitare" luoghi sempre nuovi...BUON DIVERTIMENTO!!!!
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Il percorso è a cura del "Gruppo escursionistico ""ANIMALI MONTANI""".
https://instagram.com/animalimontani?utm_medium=copy_link
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(Annuncio importante di "Disclaimer":
•Le informazioni contenute nei percorsi My wikiloc sono dati, opinioni ed esperienze dell'autore. Queste informazioni non possono mai essere considerate sufficienti per svolgere uno dei percorsi o delle attività descritte.
•Inoltre da tenere in considerazione che per motivi meteorologici, recinzioni, muri, ecc., Il percorso potrebbe essere inaccessibile per qualche tempo dopo la pubblicazione.
•Per la pratica di sport d'avventura, escursionismo, alpinismo, ecc ..., sono necessarie adeguate condizioni fisiche oltre ad avere conoscenze tecniche e materiale adeguato, oltre a conoscere l'ambiente, le caratteristiche di ogni luogo e consultare le previsioni meteo. In caso contrario, se non abbiamo conoscenze sufficienti per svolgere queste attività con garanzie, dobbiamo assumere i servizi di un professionista o seguire un corso di formazione offerto da club e federazioni.
•L'autore non è responsabile per le conseguenze che possono derivare dalla mancanza di tutto o parte di quanto sopra, così come dall'uso improprio delle informazioni che appaiono qui.)
Waypoints
Intersection
4,940 ft
Al Passo della Pecora 1500mt.slm. a dx in discesa verso il Pozzo di Monte Calvo
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