Monte Cairo. La via delle creste per il sentiero delle cisterne da Colle San Magno
near Colle San Magno, Lazio (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Calda e faticosa escursione sull'affascinante massiccio del Monte Cairo partendo dalla località di Colle San Magno.
Il via si ha dalle ultime case in via della Cisterna. I posti auto sono limitati in quanto i terreni sui quali è possibile parcheggiare sono privati, tranne in un paio di punti.
Si imbocca una strada cementata che sale tra pascoli e campi coltivati (potreste incontrare dei cani che però si mantengono a distanza). Lungo la via vi è l'imbocco del sentiero con segni sbiaditi e indicazioni S1 Rifugio Pozzagone e AMC sentiero per il Monte Salere e M.Cairo.
La traccia a destra del Fosso Costa Cimurro in secca non presenta indicazioni visive come bolli o quant'altro, si segue il percorso battuto e stretto. Questo sentiero AMC è detto anche via delle cisterne in quanto si incontreranno durante la salita almeno due pozzi attivi utilizzati dai pastori per riempire le vasche degli animali.
La salita è piacevole e in ombra, addirittura si potranno incontrare nella stagione estiva numerose fragoline dal sapore succulento.
Si giunge alla base del Rifugio Pozzagone dove troviamo l'intersezione tra il sentiero AMC e S1. L'indicazione S1 conduce a Terelle e al bivio con i sentieri 820 e 821, continuando a destra si lascia in parte il sentiero AMC per riprenderlo più tardi battendo invece il sentiero detto Cisternola di Omo di Cairo.
Questo sentiero conduce dapprima ad un affaccio molto bello sulla Pianura di Frosinone, accanto a delle piccole guglie calcaree troviamo i resti di una grande fortificazione (forse utilizzata dai tedeschi nella difesa della Linea Gustav). Andando avanti si arriva ad un pianoro con diversi stazzi o accampamenti, qui si torna allo scoperto e si può godere di un panorama più completo sulla valle del Liri. Vi è un casolare attivo abitato da pastori, alle vostre spalle guardando il casolare si inerpica il sentiero delle Cisternola di Omo di Cairo che è appena segnato con bolli bianchi, purché visibili inizialmente non sarà facile individuarli.
Si sale ora allo scoperto e ci si ritrova a camminare su di una mezzacosta che conduce in cresta. Si incontra il bivio con il sentiero AMC che sale da sinistra e si va avanti lungo un percorso articolato detto anche la via della Cresta. In un alternarsi di saliscendi e accompagnati da uno splendido panorama si dovranno superare lunghi tratti pietrosi con poca ombra prima di arrivare al Waypoint Omo di Cairo 1537m, un cumulo di pietre che precede un ultimo sforzo per arrivare alla croce Ovest del Cairo 1670m e poter ammirare il fosco paesaggio della valle del Liri, degli Aurunci e del Matese in lontananza. Lungo la cresta a un chilometro di distanza si trova la croce della vetta principale del Monte Cairo con i suoi 1669m.
Dall'alto e lungo il cammino intrapreso è possibile notare come la parte occidentale del massiccio sia prevalentemente brulla, mentre la parte opposta ombreggiata da folti boschi. Di origine calcarea risalente al periodo giurassico offre appunto la sua parte più rocciosa nei tratti scoperti, mentre il lungo deposito del fogliame ne ha modificato l'aspetto là dove i boschi sono cresciuti. La compattezza delle rocce entrano in contrasto quando queste viengono artificialmente erose come capiterà di vedere nella cava di Renite.
Il Massiccio vittima anch'esso degli sconquassi della II Guerra Mondiale ne porta ancora qualche cicatrice che perlopiù sono state curate dal grande sforzo dei contadini e genieri nel decorso post bellico che ne hanno sminato il terreno e ripiantato i boschi che erano stati bruciati durante il conflitto.
Il sentiero per Terelle è ora l'820 e scende allo scoperto su terreno sdrucciolevole. Si incontra l'area picnic dove ci si innesta sul più battuto 821 che fortunatamente passa attraverso il bosco. Si incontra un'altra area picnic e in fondo di nuovo il sentiero AMC in coincidenza con la cava di Rena. Ora uno stradone forestale ci conduce gradualmente al rifugio Pozzagone il quale purtroppo versa in uno stato di disordine e abbandono. Il panorama sulle colline del massiccio rimane sempre una bella attrattiva e spinge la fantasia a programmare nuove visite per approfondirne la conoscenza anche perché su quelle colline erano posizionate le batterie tedesche per difendere il territorio dall'avanzata Alleata.
La via del ritorno è quella dell'andata, vi saranno due sentieri paralleli lungo il Fosso Costa Cimurro, entrambi porteranno comunque al punto di partenza.
Non vi sono fonti d'acqua durante il cammino quindi nel periodo estivo non risparmiatevi a portarne più di 2lt.
Il via si ha dalle ultime case in via della Cisterna. I posti auto sono limitati in quanto i terreni sui quali è possibile parcheggiare sono privati, tranne in un paio di punti.
Si imbocca una strada cementata che sale tra pascoli e campi coltivati (potreste incontrare dei cani che però si mantengono a distanza). Lungo la via vi è l'imbocco del sentiero con segni sbiaditi e indicazioni S1 Rifugio Pozzagone e AMC sentiero per il Monte Salere e M.Cairo.
La traccia a destra del Fosso Costa Cimurro in secca non presenta indicazioni visive come bolli o quant'altro, si segue il percorso battuto e stretto. Questo sentiero AMC è detto anche via delle cisterne in quanto si incontreranno durante la salita almeno due pozzi attivi utilizzati dai pastori per riempire le vasche degli animali.
La salita è piacevole e in ombra, addirittura si potranno incontrare nella stagione estiva numerose fragoline dal sapore succulento.
Si giunge alla base del Rifugio Pozzagone dove troviamo l'intersezione tra il sentiero AMC e S1. L'indicazione S1 conduce a Terelle e al bivio con i sentieri 820 e 821, continuando a destra si lascia in parte il sentiero AMC per riprenderlo più tardi battendo invece il sentiero detto Cisternola di Omo di Cairo.
Questo sentiero conduce dapprima ad un affaccio molto bello sulla Pianura di Frosinone, accanto a delle piccole guglie calcaree troviamo i resti di una grande fortificazione (forse utilizzata dai tedeschi nella difesa della Linea Gustav). Andando avanti si arriva ad un pianoro con diversi stazzi o accampamenti, qui si torna allo scoperto e si può godere di un panorama più completo sulla valle del Liri. Vi è un casolare attivo abitato da pastori, alle vostre spalle guardando il casolare si inerpica il sentiero delle Cisternola di Omo di Cairo che è appena segnato con bolli bianchi, purché visibili inizialmente non sarà facile individuarli.
Si sale ora allo scoperto e ci si ritrova a camminare su di una mezzacosta che conduce in cresta. Si incontra il bivio con il sentiero AMC che sale da sinistra e si va avanti lungo un percorso articolato detto anche la via della Cresta. In un alternarsi di saliscendi e accompagnati da uno splendido panorama si dovranno superare lunghi tratti pietrosi con poca ombra prima di arrivare al Waypoint Omo di Cairo 1537m, un cumulo di pietre che precede un ultimo sforzo per arrivare alla croce Ovest del Cairo 1670m e poter ammirare il fosco paesaggio della valle del Liri, degli Aurunci e del Matese in lontananza. Lungo la cresta a un chilometro di distanza si trova la croce della vetta principale del Monte Cairo con i suoi 1669m.
Dall'alto e lungo il cammino intrapreso è possibile notare come la parte occidentale del massiccio sia prevalentemente brulla, mentre la parte opposta ombreggiata da folti boschi. Di origine calcarea risalente al periodo giurassico offre appunto la sua parte più rocciosa nei tratti scoperti, mentre il lungo deposito del fogliame ne ha modificato l'aspetto là dove i boschi sono cresciuti. La compattezza delle rocce entrano in contrasto quando queste viengono artificialmente erose come capiterà di vedere nella cava di Renite.
Il Massiccio vittima anch'esso degli sconquassi della II Guerra Mondiale ne porta ancora qualche cicatrice che perlopiù sono state curate dal grande sforzo dei contadini e genieri nel decorso post bellico che ne hanno sminato il terreno e ripiantato i boschi che erano stati bruciati durante il conflitto.
Il sentiero per Terelle è ora l'820 e scende allo scoperto su terreno sdrucciolevole. Si incontra l'area picnic dove ci si innesta sul più battuto 821 che fortunatamente passa attraverso il bosco. Si incontra un'altra area picnic e in fondo di nuovo il sentiero AMC in coincidenza con la cava di Rena. Ora uno stradone forestale ci conduce gradualmente al rifugio Pozzagone il quale purtroppo versa in uno stato di disordine e abbandono. Il panorama sulle colline del massiccio rimane sempre una bella attrattiva e spinge la fantasia a programmare nuove visite per approfondirne la conoscenza anche perché su quelle colline erano posizionate le batterie tedesche per difendere il territorio dall'avanzata Alleata.
La via del ritorno è quella dell'andata, vi saranno due sentieri paralleli lungo il Fosso Costa Cimurro, entrambi porteranno comunque al punto di partenza.
Non vi sono fonti d'acqua durante il cammino quindi nel periodo estivo non risparmiatevi a portarne più di 2lt.
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