Monte Cafornia da Valle Majelama

Abbiamo affrontato questo percorso con un'unica certezza: la partenza sul sentiero n. 8 da Valle Majelama che era stata riaperta da appena una decina di giorni. Le opzioni erano quelle di proseguire per la contigua Valle del Bicchero o verso la Valle della Genzana. A decidere alla fine è stato l'incontro casuale con Ludovic, rumeno guardiano di una mandria di 170 vacche nella Valle della Genzana che fa avanti e indietro tutti i giorni sulla montagna. Le vacche non c'erano (spostate da un'altra parte per la siccità) e Ludvic stava intonacando le pareti del laghetto artificiale che raccoglie l'acqua piovana. Le vacche non c'erano ma le mosche a corredo sì e non gli è parso vero di vedersi capitare 6 persone mezze 'gnude da spolpare. E' stato un tormento fino a che siamo arrivati in vetta sul crinale dalle parti Capo di Pezza dove una decisa brezza ha asciugato il nostro sudore rendendoci meno appetibili e le ha anche in qualche modo disturbate. Il giro dopo Capo di Pezza ci ha portato a Punta Trieste, Punta Trento e da li verso il corridoio del Bicchero che collega le cime prospicenti i Piani di Pezza al Massiccio del Velino vero e proprio. Una volta arrivati a Cimata di Fossa dei Cavalli, solo uno di noi (Carlo) ha deciso di fare una capatina sul Monte Velino mentre il resto del gruppo si è "adagiato sugli allori" sul Monte Cafornia. Il ritorno è stato il classico sul sentiero n.7a che ci ha (ripidamente e rapidamente) condotto a Peschio Rovicino da dove eravamo partiti.
Con questa escursione abbiamo quasi esaurito le opzioni/possibilità di salire sul Monte Velino. Penso che resti solo il giro che da Cartore attraverso la Val di Teve porta alla Valle dei Briganti e sale verso la Cimata di Fossa dei Cavalli per ridiscendere a valle attraverso la capanna di Sevice ed il Monte Rozza sul sentiero 3b. Lo faremo!!!