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Monte Brojon e Croce

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Trail stats

Distance
5.5 mi
Elevation gain
2,812 ft
Technical difficulty
Easy
Elevation loss
2,812 ft
Max elevation
840 ft
TrailRank 
40
Min elevation
80 ft
Trail type
Loop
Time
5 hours 46 minutes
Coordinates
1209
Uploaded
March 6, 2023
Recorded
March 2023
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near Lumignano, Veneto (Italia)

Viewed 422 times, downloaded 21 times

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Itinerary description

Tra i siti più spettacolari dei Colli Berici, Lumignano accoglie il visitatore con l’imponente vista dell’antica scogliera con la sua roccia grigia e giallastra tra la quale, con sguardo attento, si scorge incastonato l’Eremo di San Cassiano.
Avvicinandosi al centro del borgo, alla propria destra compare l’elegante villa cinquecentesca detta Palazzo Bianco, accompagnata dalla vicina Cappella di San Teobaldo.
Oltre ai numerosissimi covoli, alcuni utilizzati un tempo come abitazioni rupestri, falesie dove arrampicare, Lumignano cela alcune grotte e voragini. Ci incamminiamo sul sentiero n. 3 dopo la chiesa, si passa per passando per il Covolo del Prussiano e si continua sino all'Eremo di San Cassiano, aperto da dei volontari la prima domenica di ogni mese.

Il caratteristico paesaggio entro cui si inserisce Sa Cassiano trova la sua spiegazione nella particolare storia geologica di questa porzione dei Monti Berici. Nel periodo dell'Oligocene, gran parte del Vicentino era occupata da un mare poco profondo, di tipo tropicale, lambito a nord da terre emerse. A partire da 36 milioni di anni fa, cominciarono a formarsi, allineate lungo l'attuale margine sud-orientale dei Berici, delle scogliere coralline. Oggi queste costituiscono le rupestri e massicce pareti di San Cassiano, ma a quel tempo esse formava-no una estesa barriera che individuava una vasta laguna tropicale, allungata verso nord-ovest. A sud, in direzione degli attuali Euganei, si estendeva invece il mare aperto, la cui maggior profondità rispetto alla laguna era garantita dall'attività di una grande frattura, detta "faglia della Riviera Berica". La laguna oligocenica costituiva un ambiente poco profondo, ben ossigenato e caldo, riccamente popolato da faune e flore, che oggi si possono trovare fossilizzate entro le cosiddette "Calcareniti di Castelgomberto". La laguna era disseminata di atolli corallini in parte affioranti dal mare, che spesso si formavano a spese di isole di origine vulcanica, più o meno effimere. La barriera oligocenica, estesa fra gli attuali abitati di Costozza e Villaga, non era continua bensì attraversata da ampi canali di marea, entro i quali, a causa della elevata energia dell'ambiente, si depositavano caratteristiche sabbie grossolane, date da frammenti di alghe calcaree, che oggi costituiscono la famosa "Pietra di Vicenza". Si tratta di una pietra molto pregiata, da sempre intensamente estratta in cave, come ai "Covoli di Costozza". All'incirca 30 milioni di anni fa questo straordinario ambiente fu distrutto a causa del generale ritiro del mare e dalla ripresa su larga scala dell'attività vulcanica. Con l'emersione definitiva dal mare, le rocce calcaree beriche cominciarono ad essere elaborate dal carsismo. Si formarono così le numerose grotte che traforano i colli: molte sono ancora oggi esplorabili e spesso conservano tracce e testimonianze della presenza umana, che dalla preistoria ci portano con continuità straordinaria fino a San Cas-siano. Meritanti una riflessione, quindi, le parole impresse sulla ottocentesca epigrafe incassata sulla facciata dell'Eremo: "O Pellegrino, non è San Cassiano un ignobile scoglio"

Non molto distante, all’interno della Valle di San Rocco, si incontra la Voragine Tri Oci. La grotta ha uno sviluppo verticale con una profondità di 10 metri ed è così denominata per le tre aperture verso l’esterno. Tempo fa la voragine era inserita all’interno di un piccolo parco speleologico per delle visite, ma ora risulta abbandonato. Nonostante ciò rimangono ancora le vecchie scale utilizzate per accedere alla cavità con le quali si può scendere da un camino e salire da un altro. Si fa presente però che l’accesso alla voragine è pericolosa in quanto il materiale delle scale si è corroso nel tempo con l’umidità della grotta ed è necessario valutare bene lo stato delle attrezzature.
Dopo la visita si può facilmente salire al Monte Brojon. La via più interessante e divertente è passare per la Grotta del Brojon dove si trovano gli scavi archeologici e costeggiare le varie pareti di roccia che si trovano più in alto. C’è un caratteristico passaggio attraverso un foro nella roccia che consente di accedere all’anfiteatro di roccia del Brojon, molto suggestivo. Da qui si traversa lungo una breve cengia con un piccolo tratto con corrimano e una scaletta di ferro che supera un salto. Si segue poi il sentiero che in poco tempo conduce alla croce del Brojon e allo spuntone roccioso detto Dente di Attila, con panorama sul vicino Eremo di San Cassiano e il sottostante paese di Lumignano.

Con un ampio giro si prosegue verso l'altra croce, quasi speculari, quella del monte Croce.
Poco prima della cima, un piccolo covolo si apre verso valle con uno splendido arco e si prosegue fino alla sommità del Monte della Croce dove si trova la grande croce con splendida vista panoramica sulla pianura e i Colli Euganei in lontananza. Dalla cima si cala velocemente verso il paese di Lumignano, aggirando la maestosa falesia di arrampicata, e al parcheggio.

Waypoints

PictographCave Altitude 434 ft

Voragine Tri Oci

PictographWaypoint Altitude 646 ft
Photo ofDente di Attila Photo ofDente di Attila

Dente di Attila

Spuntone roccioso detto Dente di Attila, con panorama sul vicino Eremo di San Cassiano e il sottostante paese di Lumignano.

PictographSummit Altitude 803 ft
Photo ofMonte Croce Photo ofMonte Croce

Monte Croce

Monte della Croce (m 248) il quale, a dispetto dell’altitudine trascurabile, offre un panorama sorprendente. Le rocce sommitali sono infatti strapiombanti sul sottostante paese permettendo uno scorcio inatteso mentre ad oriente si apre la pianura in direzione del Mar Adriatico.

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