Monte Adone (16/04/2023)
near Badolo, Emilia-Romagna (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
La Riserva Naturale Contrafforte Pliocenico, solo una ventina di chilometri da Bologna, tutela un singolarissimo e maestoso allineamento di pareti arenacee che si eleva, per una quindicina di chilometri, trasversalmente alle valli appenniniche, culminando nei rilievi di Monte Adone, della Rocca di Badolo e di Monte Rosso. Le peculiari morfologie del Contrafforte hanno dato origine ad ambienti diversificati e contrastanti, che si riflettono in un incredibile interesse floristico e faunistico.
Il percorso è praticabile in buona parte dell'anno: la roccia arenaria a grana grossa sulla quale talvolta ci si muove offre una buona presa anche sul bagnato ed inoltre il terreno, ricco di componente sabbiosa, non presenta zone fangose.
Inoltre il tratto che una volta era moderatamente impegnativo, quello di salita/discesa a Monte Adone è stato in questi ultimi anni attrezzato con scalinatura nei tratti sdrucciolevoli. In alcuni punti ci si muove sul bordo della falesia, ma con un minimo di attenzione non vi sono particolari difficoltà.
Lascata l'auto alla chiesa di Badolo si imbocca via SP 58 fino all'attacco del sentiero dopo qualche centinaio di metri sulla destra.
Waypoints
Inizio sentiero a destra
Il sentiero inizia a salire con decisione. Si lascia sulla destra il sentiero che conduce alla cengia di Nando proseguendo sulla sinistra.
Roccette
Qui inizia un tratto lungo poco meno di 200 m nei quali i piani di sedimentazione arenacei formano una sorta di scalinatura, in alcuni punti anche abbastanza alta. È possibile in alcuni tratti evitare queste roccette percorrendo un sentierino laterale. Al termine di questo tratto il sentiero corre vicino alla falesia con dislivello irrisorio fino ad incontrare dopo poco meno di un chilometro la confluenza con il sentiero CAI 122.
Proseguire dritto
Svolta a destra
Svolta a destra
Centro tutela e ricerca fauna esotica e selvatica Monte Adone
Il centro, nato nel 1989, opera su base volontaria e attraverso accordi con enti pubblici e facoltà universitarie per il soccorso, il recupero e il ricovero, di animali abbandonati, feriti, confiscati, di provenienza sia esotica che autoctona. Il centro è visitabile (previa prenotazione) il sabato e la domenica pomeriggio nel periodo maggio-settembre. La durata della visita è di circa tre ore. Le scolaresche possono accordarsi per visite in altri giorni della settimana. Arrampicandosi per raggiungere la rete di recinzione è possibile scorgere alcuni leoni ospitati dal centro.
Svolta a destra
Svolta a sinistra
Monte Adone
Si giunge così alla sommità del Monte Adone da qui si può godere di un panorama notevole: sotto di noi la valle del fiume Setta, più in là, all'orizzonte in condizioni favorevoli lo sguardo può spaziare fino al crinale Tosco Emiliano. A pochi passi le vertiginose pareti del Monte con i caratteristici torrioni ben visibili poco oltre unitamente ad un profondo e ripidissimo canalone. Monte Adone è il più alto massiccio roccioso della riserva naturale del Contrafforte Pliocenico, che conserva tracce della Linea Gotica. Il monte, con i suoi 655 metri e le sue particolari torri plasmate dall'azione combinata dell'erosione e degli agenti atmosferici, lo rendono un punto facilmente riconoscibile. Nelle giornate limpide, dalla vetta, l’orizzonte spazia sino alle più alte cime dell’Appennino tosco-emiliano: Corno alle Scale, Cimone e Monte Cusna. Ai piedi della falesia del monte, sulla Valle del Setta, si trova la Grotta delle Fate, una stretta fenditura nella roccia lunga cinquanta metri interrotta da massi di crollo, oggetto di una leggenda popolare secondo cui, in alcune notti di luna piena, eteree figure femminili (le fate che danno il nome alla fenditura) risalgano in volo la parete fino alla grotta. Stratificazioni rocciose e rifugi scavati dai militari tedeschi durante la Seconda guerra mondiale conferiscono unicità al luogo, un vero paradiso per escursionisti e appassionati di arrampicata che trovano nella vicina Rocca di Badolo ampie pareti da conquistare. Da questo momento l'itinerario ritorna su fondo arenaceo ricco di conchiglie fossili, poi a fianco di canali di erosione e scendendo nuovamente su roccette scalinate.
Svolta a sinistra
Fontanella
Raggiunta la fontanella si ripercorre a ritroso il sentiero dell'andata
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