Montalbano: Pinone- Sasso del Diavolo- Pietramarina-Cupolino
near San Giusto, Toscana (Italia)
Viewed 3026 times, downloaded 76 times
Trail photos
Itinerary description
Circuito breve e adatto a tutti che passando dal Sasso del Diavolo di Pietramarina giunge fino al punto più alto del Montalbano (Cupolino 641 s.l.m). Partenza dal Pinone salendo lungo una strada asfaltata non carrabile (CAI 300). Proviamo a svoltare poco dopo a sinistra su un sentiero ma non è imboccabile per la troppa vegetazione. Proseguiamo quindi svoltando su un sentiero successivo a sinistra (Cai 300). Proseguiamo fino al bivio a destra per Pietramarina. Qui si allarga un grande spiazzo con scavi archeologici etruschi ancora in corso d’opera, e con il Casino dei Birri (sec XVI-XVII), l’alloggio dei guardiacaccia dei Granduca (i cosiddetti birri; nel Medioevo e nel rinascimento infatti le guardie erano chiamate birri - rosso - per il colore del loro mantello; successivamente il termine con l’aggiunta di una s è diventato dispregiativo verso le forze dell’ordine) all’interno della riserva del Barco Reale. La riserva, ad uso esclusivo dei Medici, era circondata da un muro lungo più di 50 chilometri, ancora oggi visibile in alcuni punti. La tenuta si estendeva per più di 4000 ettari localizzati sul crinale del Montalbano ed aveva come punto di riferimento la Villa Medicea di Artimino che, pur essendo fuori dalla bandita, ne risultava praticamente circondata.
L’insediamento etrusco di Pietramarina, dotato di massicce fortificazioni murarie, era nato probabilmente come emanazione del centro di Artimino, grazie alla sua posizione predominante dominava una vasta area e metteva in comunicazione tra loro Artimino, Fiesole e Volterra con la costa tirrenica. Proseguendo sul sentiero si trova la stalla del guardia caccia. Poi troviamo la vera particolarità di questa area: il Sasso del Diavolo. Un grande monolite a forma di altare con su un lato degli scalini scolpiti nella roccia che permettono di salire sulla cima. Da qui nelle giornate terse è possibile vedere il mare in direzione della costa Livornese fino a Gorgona. Da qui probabilmente deriva il nome del luogo: Pietramarina. Non ci sono certezze sull’origine del masso. Si ritiene infatti che fosse un antico altare rituale etrusco. La posizione in cui sorge, vicino all’insediamento etrusco fortificato, dà adito a varie supposizioni. La superficie del Masso del Diavolo, così chiamato perchè sulla roccia compare una presunta impronta del piede caprino del Maligno e perchè l’area in passato era oggetto di riti pagani, è ricoperta di incisioni di nomi e date. Secondo alcuni il masso ricorderebbe la forma di un teschio. Altri credono che gli scalini siano opera di un abitante di Bacchereto che negli anni ’50 del secolo scorso gli avrebbe scolpiti per agevolare la salita sula roccia. Il dubbio rimane ma la sua visita è in ogni caso molto affascinante. Attorno al masso, sotto al bosco di lecci si trovano diverse panchine, che rendono il luogo piacevolmente accogliente.
Proseguiamo verso Poggio Ciliegio ma siamo costretti a tornare indietro di pochi metri e girare a destra su un sentiero in forte salita perché sulla strada troviamo una gigantesca pozza dovuta alle recenti piogge. Ci siamo ricongiunti alla carrareccia sovrastante. Girando a sinistra arriviamo dunque al Cupolino (641 s.l.m) il punto più alto del Montalbano per vedere un bel panorama. Torniamo indietro variando il tracciato in alcuni punti come da mappa.
Il Montalbano: è un’alta collina o una bassa montagna che si estende per tre province (dipende come la di vuol vedere) ricoperta da vigne alle sue pendici, da ulivi sui versanti, e poi più su da castagni, lecci, querce e conifere.
Il terreno del Montalbano ha caratteristiche sabbiose-argillose che gli conferiscono un tipico color ocra.
Il Montalbano è sempre stato un territorio intensamente antropizzato fino dai tempi degli etruschi (insediamenti erano presenti soprattutto verso il Monte Pietramarina, Poggio alla Malva e sopra Limite sull’Arno). Fino agli anni ‘50 era coltivato fino alla sua cima (vedi Sant’Alluccio). L’area all’interno della riserva di caccia medicea del Barco Reale ha invece caratteristiche maggiormente boschive, a causa della sua disposizione d’uso.
Il Montalbano ha quindi una storia millenaria, con patrimoni rurali, che la rendono meta di trekking molto interessanti.
L’insediamento etrusco di Pietramarina, dotato di massicce fortificazioni murarie, era nato probabilmente come emanazione del centro di Artimino, grazie alla sua posizione predominante dominava una vasta area e metteva in comunicazione tra loro Artimino, Fiesole e Volterra con la costa tirrenica. Proseguendo sul sentiero si trova la stalla del guardia caccia. Poi troviamo la vera particolarità di questa area: il Sasso del Diavolo. Un grande monolite a forma di altare con su un lato degli scalini scolpiti nella roccia che permettono di salire sulla cima. Da qui nelle giornate terse è possibile vedere il mare in direzione della costa Livornese fino a Gorgona. Da qui probabilmente deriva il nome del luogo: Pietramarina. Non ci sono certezze sull’origine del masso. Si ritiene infatti che fosse un antico altare rituale etrusco. La posizione in cui sorge, vicino all’insediamento etrusco fortificato, dà adito a varie supposizioni. La superficie del Masso del Diavolo, così chiamato perchè sulla roccia compare una presunta impronta del piede caprino del Maligno e perchè l’area in passato era oggetto di riti pagani, è ricoperta di incisioni di nomi e date. Secondo alcuni il masso ricorderebbe la forma di un teschio. Altri credono che gli scalini siano opera di un abitante di Bacchereto che negli anni ’50 del secolo scorso gli avrebbe scolpiti per agevolare la salita sula roccia. Il dubbio rimane ma la sua visita è in ogni caso molto affascinante. Attorno al masso, sotto al bosco di lecci si trovano diverse panchine, che rendono il luogo piacevolmente accogliente.
Proseguiamo verso Poggio Ciliegio ma siamo costretti a tornare indietro di pochi metri e girare a destra su un sentiero in forte salita perché sulla strada troviamo una gigantesca pozza dovuta alle recenti piogge. Ci siamo ricongiunti alla carrareccia sovrastante. Girando a sinistra arriviamo dunque al Cupolino (641 s.l.m) il punto più alto del Montalbano per vedere un bel panorama. Torniamo indietro variando il tracciato in alcuni punti come da mappa.
Il Montalbano: è un’alta collina o una bassa montagna che si estende per tre province (dipende come la di vuol vedere) ricoperta da vigne alle sue pendici, da ulivi sui versanti, e poi più su da castagni, lecci, querce e conifere.
Il terreno del Montalbano ha caratteristiche sabbiose-argillose che gli conferiscono un tipico color ocra.
Il Montalbano è sempre stato un territorio intensamente antropizzato fino dai tempi degli etruschi (insediamenti erano presenti soprattutto verso il Monte Pietramarina, Poggio alla Malva e sopra Limite sull’Arno). Fino agli anni ‘50 era coltivato fino alla sua cima (vedi Sant’Alluccio). L’area all’interno della riserva di caccia medicea del Barco Reale ha invece caratteristiche maggiormente boschive, a causa della sua disposizione d’uso.
Il Montalbano ha quindi una storia millenaria, con patrimoni rurali, che la rendono meta di trekking molto interessanti.
Waypoints
Waypoint
1,391 ft
CAI 300 verso Monte Pietramarina
La prima foto è l’immagine di copertina e si riferisce al Sasso del Diavolo
Comments (1)
You can add a comment or review this trail
I have followed this trail verified View more
Information
Easy to follow
Scenery
Moderate
Bello il sasso del diavolo