Mont Fortin, La Thuile, AO
near Porassey, Valle d’Aosta (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Il Mont Fortin è l’unica vetta facile da raggiungere nella serie di vette che dividono la Thuile dalla Val Veny. Esse, essendo composte da rocce laminate tipo ardesia, si sgretolano facilmente e sono quindi pericolose per i percorsi alpinistici. In effetti anche il sentiero che sale dalla Val Venu è impegnativo perché attraversa pietraie e passa presso pareti friabili. Al contrario il sentiero che sale dal vallone di Chavannes è facile perché percorre praterie di altitudine. Quando si arriva sulla vetta, occupata dalla fortificazione che dà il nome alla montagna ci si trova su uno dei migliori balconi da cui amore ammirare il Monte Bianco, dalle Grandes Jorasses all’Aguille des Glaciers, non c’è Skyway che regga il confronto!
L’altro lato della medaglia è che a fronte di un ultimo tratto molto piacevole, in un ambiente di prati costellati di piccoli laghi, la salita (e peggio ancora la discesa) è rappresentata da un intermediario interminabile (sono 6,5 km all’andata, di più al ritorno) strada sterrata (ex strada militare, ora strada che serve alcuni alpeggi) noiosissima da percorrere, in un paesaggio bello ma tutto sommato sempre uguale. Fatta con molti amici il 18/7/2024. 20,5 km e 1000 m di dislivello.
LIVELLO DI DIFFICOLTÀ
Consultare il profilo per spiegazioni sulla mia personale scala di difficoltà
MODERATA (E)
Questa è veramente una gita alla portata di tutti, chiaramente lunghezza a parte… Quindi tutti quelli che siano in grado di sopportare una camminata di 20 km. Non presenta difficoltà tecniche; l’unico motivo per cui non la indico come facile è che il tratto di sentiero in salita si percorre in realtà su tracce molto aleatorie; è però vero che a quel punto si distingue chiaramente la meta e che, date le pendenze moderate, si potrebbe anche procedere a caso.
AVVICINAMENTO
Dal paese di la Thuile salire verso il colle del piccolo San Bernardo. Dopo il sesto tornante, in un rettilineo fra i prati (45.7118118, 6.9334141) parte sulla destra una strada. C’è un piccolo piazzale è un traliccio. La strada va verso le località Orgère e Porassey ma non ci sono indicazioni. Si salgono dei tornanti, si prosegue ancora un po’ e si parcheggia prima di un alpeggio.
ITINERARIO
Si inizia proseguendo sulla strada che serve gli alpeggi continuando sempre in salita (1). Dopo circa cinque chilometri e un paio di tornanti si trova l’alpe Chevannes d’en Haut (3) dove si abbandona la strada e si prende un sentiero che presto diventa una traccia. Occorre puntare verso sinistra, verso la cresta che collega il Mont Percé e il Mont Fortin. In questo modo, dopo aver attraversato un pianoro costellato di laghi, (4, 5) si raggiunge il sentiero 10 che si segue a destra in salita fino alla vetta (7).
Si torna indietro sul sentiero 10 seguendolo fino a quando raggiunge la strada (10), gira a sinistra e si percorre la strada in discesa fino all’alpe Chevannes d’en Haut e poi ancora fino al parcheggio
RICORDO DI APRIRE LE DIDASCALIE DELLE FOTO PER MAGGIORI INFORMAZIONI
Waypoints
1 questo è il panorama per i primi cinque km!
…Una stretta ma verde vallata senza alberi, una strada che la taglia a mezza costa, sul fondo il torrente delle Chavannes, dall’altro lato un versante più aspro e pietroso. Nelle altre foto, prese da in cima al Mont Fortin: 1 Selfie davanti al ghiacciaio del Miage e alla via italiana al Bianco. 2 dietro alle fortificazioni, da sinistra a destra la Pointe de Lechaud con il ghiacciaio des Chavannes, l’inaccessibile e nero Mont Percé, dall’altra parte della Val Veny le Piramides Calcaires e le pendici dell’Aguille des Glaciers. 3 guardando bene si vede che il miage, malgrado la quota bassa, è ancora un ghiacciaio. Il ghiaccio resiste sotto la crosta. poco oltre il ghiacciaio si apre in due lingue formando una specie di tenaglie al cui centro vi è una zona in cui si è sviluppato un microclima molto interessante per i biologi.
3 Alpe Chavannes d’en Haut
Da qui si va su facili tracce di sentiero (a destra, sentiero 11a) Si torna qui al ritorno dopo aver fatto l’anello sotto al Mont Percé. Nella quarta foto la Pointe de Lechaud.
4 la costellazione di laghi che si trovano su questo pianoro si chiama Lacs du Fortin
La traccia che abbiamo preso (non è l’unica) passa fra due laghi gemelli. Proseguire più o meno in salita e a destra fino a raggiungere il sentiero 10 che realizza un lunghissimo itinerario di cresta e che noi useremo per raggiungere la vetta e poi per rientrare ad anello verso il col de Chavannes
5 panorama sull’insieme dei Lacs du Fortin
Raggiunto il sentiero 10, che useremo al ritorno, si vede il tratto che passa a monte dei laghi e ai piedi del Mont Percé. Voltandosi indietro panorama sul Berrio Blanc e sul Rutor. Proseguire a destra in salita verso la meta ormai vicina.
6 poco prima della vetta un piccolo colle apre la vista sulla Val Veny
1. Al centro della foto con il bianco incappucciato, l’aguille de Chatelet su cui sorge il rifugio Monzino. 2. L’aguille de Tré-la-Tête (a destra, con tre punte) e l’Aguille des Glaciers con il ghiacciaio della Lex Blanche 3. Il ghiacciaio del Miage con il suo lago 4. La vetta ormai vicina e il bivio con il sentiero 9 che scende ardito verso Arp Vieille 5. I ruderi dei ricoveri del forte.
7 in vetta al Mont Fortin
1. Riposo appoggiati alle rovine del forte. 2. Il sentiero di cresta verso nord-est prosegue in direzione del Berrio Blanc prima di scendere. 3. Vista verso la Val Ferret. Si vede il dente del Gigante, il percorso della Skyway, il Mont Chetif, scuro in basso. 4. Il Monte Bianco. La bella Piramide nera è l’Aguille noire de Peuterey, poi salendo ci sono les Dames Anglaises, ancora più in su a sinistra l’Aguille Blanche de Peuterey, e poi… la nuvola :-( 5 il bacino glaciale del Miage con a destra il Bianco e a sinistra la aguille de Tré-la-Tête 6 L’aguille de Tré-la-Tête (a destra, con tre punte) e l’Aguille des Glaciers con il ghiacciaio della Lex Blanche. Sotto a sinistra le Piramides Calcaires. Dalla vetta tornare indietro mantenendosi sul sentiero 10
8 più o meno in questo settore arrivano da sinistra le tracce che raggiungono il sentiero 10 dai laghi.
Una pietra spettacolare: una lastra di lucida ardesia verde, nelle cui fessure si sono formati cristalli di calcio. Questo uccellino aveva perso la sua mamma e la chiamava disperato!
10 Girare a sinistra sulla stradina e iniziare l’interminabile discesa.
[Volendo, andando invece verso destra si può raggiungere il Col de Chavannes che si affaccia sulle Piramides Calcaires. Occorrono altri 700m e 26 m di dislivello. Da lì per i più esploratori si può cercare una traccia (segnata sulla Carta Fraternali) che scende all’alpe Chavannes du Fond, da dove una stradina si ricongiunge con quella del nostro itinerario subito dopo aver passato l’alpe Chavannes d’en Bas. In questo modo si diversifica un po’ di più il ritorno. Se per caso qualcuno ha percorso questa variante mi dice la sua impressione in un commento?]
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