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Monferrato - Mare / Tappa 3 / Acqui Terme - Tiglieto

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Trail stats

Distance
20.86 mi
Elevation gain
5,305 ft
Technical difficulty
Moderate
Elevation loss
3,806 ft
Max elevation
2,591 ft
TrailRank 
49
Min elevation
460 ft
Trail type
One Way
Time
10 hours 22 minutes
Coordinates
1352
Uploaded
November 8, 2017
Recorded
September 2017
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near Bagni, Piemonte (Italia)

Viewed 1434 times, downloaded 44 times

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Itinerary description

La Mo.Ma (acronimo di Monferrato Mare) è un itinerario a lunga percorrenza diviso in 4 giorni che collega il mio paese, San Salvatore Monferrato, con Arenzano.
L'itinerario è stato in parte ideato da me ed in parte sfrutta sentieri già esistenti.

Terza tappa della Mo.Ma.
Partenza da Acqui Terme zona Bagni ed arrivo all'Hotel Villa Margherita di Tiglieto.
Sentieri utilizzati:
CAI 531 da Acqui Terme al Passo Crocetta

Dopo un weekend di pausa, la terza tappa della nostra Monferrato - Mare
comincia alle 6:55 di sabato 23 Settembre 2017, dove c'eravamo fermati
l'altra volta, davanti al tabellone del 531 "sentiero del pellegrino di Bruno
Buffa" che ci porterà da Acqui Terme a Tiglieto.
Ci aspettano 34,5km con 1780 metri di dislivello positivo...non sarà una
scampagnata come le prime due tappe.
Mi sento più in forma rispetto a due settimane fa, ma sono un po' scocciato: la sera prima ha improvvisamente cominciato a bruciarmi la gola/palato, e questo so che non è un buon segno.
La mattina prendo un Oki e spero in meglio.
Il meteo è dato per variabile, ma non è prevista pioggia e tanto basta.
Pronti via ci aspettano subito in rapida successione la salita al Monte
Stregone e al Monte Marino, poi piacevoli sali e scendi tra le vigne che
cominciano a tingersi d'autunno.
E' un percorso che abbiamo già fatto, in passato.
La parte iniziale (Acqui - Case Battitassa) in occasione dell'"anello delle
ginestre", la parte finale (Abasse - Tiglieto) durante il travagliato
intersezionale del 2015.
Quello che non conosciamo è...quello che c'è in mezzo!
Quindi, passate Case Battitassa, c'è il profilo altimetrico a dirci a grande
linee cosa ci aspetta: due "valli" da scavallare in rapida successione e una
lunga salita verso Toleto prima ed Abasse poi.
Infatti cominciamo subito a scendere velocemente verso il fondovalle, prima
su asfalto e poi su tratturo.
Arrivati nel fondovalle superiamo un guado asciutto e cominciamo tosto la
risalita verso il primo crinale su cui poggia il paese di Ciglione.
La salita nel bosco è cattiva e non da tregua.
Gli zaini cominciano a farsi sentire: questa è la prima tappa in cui entrambi
abbialo lo zaino, nelle prime due ce l'avevo solo io, piccolino e con appena
2kg d'acqua e qualcosa da sgranocchiare. Ora invece siamo carichi, 3kg
d'acqua ciascuno più viveri, vari cambi, giacche, caricabatterie, ecc ecc.
Intorno a noi sentiamo rumori di foglie, grugniti e zoccoli in
fuga...evidentemente abbiamo disturbato "qualcuno".
Non sentirsi soli nei boschi sarà la regola, oggi.
Arriviamo a Ciglione per le 9:30.
Una passante ci chiede dove siamo diretti.
Tiglieto, rispondiamo.
Ci guarda un po' stralunata e ci augura buon viaggio.
Qua la pianura non esiste.
Ciglione infatti è già leggermente in discesa, e, man mano, la strada prima
ed il sentiero poi ridiscendono in fretta nel secondo fondovalle.
Un cartello ci offre due possibilità: "gps" a sinistra e "facile" a destra.
Naturalmente andiamo a...sinistra ;)
Il perchè della scritta "gps" lo capiamo presto.
Dopo un guado (secco anche questo) il sentiero sparisce.
Rimane solo una labile traccia, confermata da tacche sugli alberi.
Ogni tanto dobbiamo fermaci e guardarci bene intorno, per capire la
direzione, ma le tacche sono alla giusta distanza e...abbiamo il gps!
Dopo alcune centinaia di metri il sentiero riappare, probabilmente al
congiungersi con la variante "facile", e si sale.
L'erta è feroce come quella di prima, ma fortunatamente un poco più corta.
Passiamo il cartello di Cherpione alle 10:10.
Una panchina ci offre l'occasione per una graditissima sosta.
Un po' di albicocche secce, un po' di mandorle tostate e ripartiamo.
C'è ancora la discesa nel terzo fondovalle dove ci aspetta la piccola
frazione di...Valle. Che fantasia!
A Valle attraversiamo il Rio dei Tre Alberghi (poca acqua) e cominciamo una
bella carrozzabile che tra sali e scendi, si addentra nel bosco.
Passato nuovamente il Rio dei Tre Alberghi, la carrozzabile comincia a
rimontare, senza mai però essere troppo dura.
A 1km da Toleto, ancora in pieno bosco, passiamo davanti ad un bel mulino
ristrutturato che, secondo i ben informati, fino a qualche anno fa era
proprietà di Gino Paoli.
A Toleto ci arriviamo a mezzogiorno.
Pausa nell'area pic nic, cominciamo ad essere un po' stanchi.
Non so Erika, ma la notte prima io ho dormito veramente poco, forse per
l'emozione di fare questo "cammino" tanto voluto.
La salita non è ancora finita, ma siamo a buon punto.
Ad Abasse ci arriviamo 40 minuti dopo, e, come dicevo prima, da qua in poi il
sentiero lo conosciamo.
Ancora un pezzo di salita ed arriviamo al punto più alto della tappa (780 metri slm).
Ci fermiamo all'area attrezzata sopra Cascina Tiole per tirare il fiato e mangiare qualcosa.
Non ho mai visto Erika così stanca.
Riprendiamo, confortati dalle indicazioni che danno Tiglieto in 3 ore e 35.
Cominciamo la lunga, molto lunga discesa fino ad Olbicella...fortunatamente su ampia carrozzabile dal fondo buono. Le ginocchia ringraziano.
A Olbicella un poco d'asfalto e poi la mitica pesserella sull'Orba, con le sue tavole traballanti che fanno tanto Indiana Jones ;)
Ma c'è poco da ridere.
Sull'altra sponda ci aspetta l'ultima (penultima, a dire il vero, ma tant'è) salita, quella fino al Passo della Crocetta.
L'ambinete è roccioso, la terra rossa, ricacci di conifere post incendio ovunque.
Il gradiente di salita è poca cosa in confronto a quella per Cilione...ma le forze sono quelle che sono e la fatica è tanta.
Passiamo il confine tra Piemonte e Liguria senza accorgercene.
E' un tratto che pare infinito.
Non lo ricordavo così...è proprio vero che, nei ricordi, sembra tutto più bello.
Il rombare di moto sportive è come un canto d'angeli: il passo (che è sulla SP64) deve essere vicino.
Bacio (idealmente) l'asfalto perchè ora si, che Tiglieto è vicino!
I segni CAI spariscono e il "doppio quadrato vuoto giallo" delle FIE appare.
Ci godiamo un bel tratto in piano ai margini di una pineta e poi scendiamo, passando in mezzo ad alcune tipiche case della zona.
Un'ultima, stramaledetta, rampa ci porta all'entrata dell'hotel "Villa Margherita".
Ore 17:17, siamo arrivati!
La stanchezza quasi svanisce.
Il proprietario si prodiga in battute e convenevoli, ma noi vogliamo solo una doccia calda.
La camera è quello che è...qualcuno potrebbe dire "fanè", qualcun'altro "spartana", qualcun'altro ancora "squallida".
Ci eravamo già stati e non importa.
La cena invece merita ogni elogio possibile.
Chiudo la giornata come l'avevo iniziata, con un Oki.
Domani è l'ultima tappa.

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