Mondragone, sentiero degli dei casertano, anello della rocca
near Baia Azzurra-Levagnole, Campania (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
La Rocca Montis Dragonis, sulla sommità del Monte Petrino, dove si erge il maestoso palazzo. Da questo punto il panorama sul litorale domitio ed il golfo di Gaeta è impareggiabile. L'edificio di forma a “L”, composto da due piani. Il secondo livello, attualmente, si intravede soltanto poiché oltre all’erosione di tempo e natura – anche con i bombardamenti delle guerre mondiali – ha subito ingenti danni strutturali. Lo stesso è circondato da piccole costruzioni che scendono verso nord e che sono nate dalle prime vere edificazioni (a sostituzione dei villaggi) fatte prima dai longobardi, ampliate dai normanni e completate dagli aragonesi. Al piano terra, poi, non vi sono vani di entrata, ma solo cinque bocche da fuoco larghe non più di 70 centimetri. Il piano superiore, per quel che resta, aveva cinque magnifiche finestre, larghe 1,80 e alte 3,10 con cimase a triangolo. Luogo simbolo della Città. Questa parte dell’escursione è molto panoramica con fantastici scorci sull’altopiano del Matese, il Vesuvio, Procida ed Ischia, le isole Pontine, la riviera di Ulisse, i Monti Aurunci e le Mainarde L’ escursione procederà con la visita del Monastero di Sant’Anna De Aquis Vivis. Monastero che risale almeno al XIV secolo, periodo in cui un gruppo di umili eremiti si stabilì sulle alture del Monte Crestagallo nella provincia di Terra di Lavoro. Lì i confratelli iniziarono a vivere in povere celle di fortuna e il loro sostentamento si basava pressoché sulla sola elemosina. Il monastero è interessante e mistico, con l’affascinante Torre Colombaia in prossimità della quale si trova una sorgente di acque perenni, per cui il monastero è soprannominato ‘De Acquis Vivis’. Il 25 novembre 1342 la piccola chiesa venne ampliata a vero e proprio monastero, secondo le regole di San Benedetto, grazie all’autorizzazione di Bonaggiunta, vescovo di Carinola, il quale accolse le richieste di monaci inviati da Subiaco. Con il passare dei secoli, Il monastero fu abbandonato, ripreso e restaurato più volte, fino agli inizi del XVIII secolo, quando furono realizzate nuove decorazioni con la speranza di far risorgere nuovamente l’interesse dei fedeli in quel luogo. Ma ormai la vita locale si era sviluppata al disotto del monte e le chiese di pianura, più velocemente e facilmente raggiungibili,
Waypoints
Waypoint
507 ft
cancello chiuso
Waypoint
898 ft
parch S. Anna
Waypoint
1,399 ft
Crestagallo 438m
Waypoint
734 ft
canale S. Paolo
Waypoint
866 ft
Uliveto
Comments (2)
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Questo percorso riporta l'accesso a delle aree ad oggi chiuse, recintate per cui consiglio di modificare il percorso o comunque scrivere che nn può essere completato secondo l'itinerario proposto
Certo, hai ragione senza il favore dei proprietari (se ti riferisci all'uliveto), bisogna proseguire sulla sterrata, aggiungendo 1,5 km. Non è possibile modificare quanto registrato.