Miniera di Calcaferro-Farnocchia
near Calcaferro, Toscana (Italia)
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Itinerary description
Immersi in un ambiente dominato dall'acqua che scorre si possono scoprire innumerevoli mulini e opifici abbandonati e ricoperti dal muschio e dalle felci, dove un tempo veniva prodotta polvere da sparo
"Nella vallata del Procinto, sul versante lucchese delle Apuane, si trova il borgo di Mulina, nel comune di Stazzema, noto sin dal ‘400 per la produzione e il commercio di pirite e di ferro. La pirite, soprattutto, favorì la nascita del primo miccificio alla fine del ‘700, che forniva polvere da sparo sia per la produzione di armi, sia per il sistema di mine con cui si estraeva il marmo dalla cave di Carrara, sull’altro versante delle stesse montagne. La zona delle miniere di Calcaferro fu per oltre 150 anni un brulicare di attività e di lavoro legato alla fornitura di armi per le due guerre mondiali e legato alla produzione di microcariche per escavare il marmo. Poi le armi tacquero o semplicemente si trasformarono dalla polvere da sparo, il marmo cominciò a essere tagliato col filo elicoidale e le miniere, i polverifici e i miccifici delle Muline furono abbandonati e invasi dalla natura quasi come per un incantesimo da fiaba.
Un mondo sospeso tra l’operosità dell’uomo e la potenza di una flora suggestiva e inarrestabile che ha tramutato il sito che fabbricava strumenti di morte in un viaggio nelle atmosfere fantasy. Un percorso intriso di cuore e di sangue che si dipana tra luoghi dalla storia millenaria.
(Da "Diari Toscani")
"Nella vallata del Procinto, sul versante lucchese delle Apuane, si trova il borgo di Mulina, nel comune di Stazzema, noto sin dal ‘400 per la produzione e il commercio di pirite e di ferro. La pirite, soprattutto, favorì la nascita del primo miccificio alla fine del ‘700, che forniva polvere da sparo sia per la produzione di armi, sia per il sistema di mine con cui si estraeva il marmo dalla cave di Carrara, sull’altro versante delle stesse montagne. La zona delle miniere di Calcaferro fu per oltre 150 anni un brulicare di attività e di lavoro legato alla fornitura di armi per le due guerre mondiali e legato alla produzione di microcariche per escavare il marmo. Poi le armi tacquero o semplicemente si trasformarono dalla polvere da sparo, il marmo cominciò a essere tagliato col filo elicoidale e le miniere, i polverifici e i miccifici delle Muline furono abbandonati e invasi dalla natura quasi come per un incantesimo da fiaba.
Un mondo sospeso tra l’operosità dell’uomo e la potenza di una flora suggestiva e inarrestabile che ha tramutato il sito che fabbricava strumenti di morte in un viaggio nelle atmosfere fantasy. Un percorso intriso di cuore e di sangue che si dipana tra luoghi dalla storia millenaria.
(Da "Diari Toscani")
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