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Messina

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Trail stats

Distance
2.98 mi
Elevation gain
118 ft
Technical difficulty
Easy
Elevation loss
335 ft
Max elevation
258 ft
TrailRank 
31
Min elevation
18 ft
Trail type
One Way
Time
one hour 11 minutes
Coordinates
451
Uploaded
February 17, 2013
Recorded
May 2011
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near Messina, Sicilia (Italia)

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Itinerary description

http://it.wikipedia.org/wiki/Duomo_di_Messina

Il Duomo di Messina, intitolato alla Madonna Assunta, è la Basilica Cattedrale Protometropolitana dell'Arcidiocesi di Messina - Lipari - Santa Lucia del Mela. Sorge in pieno centro storico di Messina, dove prospetta con la facciata ed il campanile sull'ampia Piazza del Duomo.
e origini del Duomo di Messina risalgono al periodo bizantino, ma fu Ruggero I di Sicilia a volerne la rifondazione, dopo la profanazione e i guasti apportati dai Saraceni durante la loro dominazione. Fu consacrato il 22 settembre 1197 dall'Arcivescovo Berardo, presenti l'Imperatore Enrico VI, figlio di Federico Barbarossa, e la Regina Costanza d'Altavilla, ultima principessa normanna, che a lui era andata sposa e gli aveva portato in dote il Regno di Sicilia. Le strutture originarie del sacro edificio, lungo il corso dei secoli, sono andate soggette a frequentissime trasformazioni, talora con l'aggiunta di elementi architettonici e decorativi che indulgevano al gusto del tempo. Ciò fu dovuto quasi sempre alle ferite inflitte da disastrosi eventi, soprattutto da terremoti, e alla conseguente necessità di ricostruire in tutto o in parte. La prima distruzione venne nel 1254, provocata da un furioso incendio durante i funerali di Corrado IV. Con l'Arcivescovo Guidotto De Abbiate (1304 - 1333) si iniziò un periodo di lento ma continuo arricchimento, che durò sino a tutto il '500. Vennero introdotti elementi decorativi di grande rilievo, quali i mosaici, le decorazioni del soffitto, gli splendidi portali, il rivestimento marmoreo della facciata, l'imponente complesso dell'Apostolato, il cui autore, Giovanni Angelo Montorsoli, discepolo e collaboratore di Michelangelo Buonarroti, costruì contemporaneamente la splendida fontana di Orione che si ammira sulla piazza del Duomo.
Poi venne il barocco, con la sovrapposizione di elementi che deturparono la nobiltà e semplicità delle linee: stucchi, cornici, putti, festoni, un'infinità di altari; si giunse a trasformare gli archi ogivali in arcate romaniche. Dopo il terremoto del 1783 fu persino modificata la struttura per il gusto di sovrapporre una cupola lignea all'incrocio della navata col transetto. Fu demolito il campanile e furono affiancate due torri neogotiche alle absidi.
Con il terremoto del 1908 l'edificio crollò quasi completamente. La ricostruzione, operata negli anni venti, riportò il tempio alle linee originarie. Grazie a pazienti opere di restauro fu possibile recuperare quasi tutte le opere d'arte. Ma una nuova distruzione, e per certi aspetti più grave, causarono gli eventi bellici. La notte del 13 giugno 1943 due spezzoni incendiari sganciati nel corso di un'incursione aerea alleata trasformarono in un rogo la Cattedrale, inaugurata appena 13 anni prima: restarono solo le strutture perimetrali, mentre ciò che era stato recuperato dopo il terremoto fu quasi del tutto ridotto in cenere. Toccò all'Arcivescovo mons. Angelo Paino, che aveva già fatto risorgere il tempio dalle macerie del terremoto, provvedere alla nuova ricostruzione. Il 13 agosto 1947 la Cattedrale veniva riaperta al culto e dal papa Pio XII veniva insignita del titolo di Basilica. Le statue, i marmi ed i mosaici sono quasi tutti pregevoli copie degli originali perduti. Nei cassettoni sono presenti dei dipinti opera di Salvatore Contino.
La mattina del 24 giugno 2011, in seguito ad una breve ma sentita cerimonia, l'antica lapide dell'imperatrice Costanza d'Altavilla, datata 1198 e conservata fino al 1908 nello stesso Duomo di Messina, è stata restituita alla Basilica Cattedrale ed esposta nei pressi del Trono Arcivescovile. Il suddetto monumento è realizzato in marmo di Paros ed è stato restaurato (2010) dal Prof. Ernesto Geraci del Museo Regionale di Messina. L'antico marmo ha ritrovato una giusta riqualificazione in seguito alla sua riscoperta, avvenuta nel 2008 per opera di tre cultori di Storia Patria messinese, Daniele Espro, Daniele Rizzo ed Aurora Smeriglio.
La Basilica Cattedrale è la prima per grandezza in Sicilia, dopo la Cattedrale di Palermo.
La facciata della cattedrale è a salienti, sormontata da una merlatura. La parte inferiore è decorata a liste orizzontali di marmi policromi a tarsie, mentre la parte superiore è tutta in pietra, con tre monofore gotiche e un rosone, arricchiti da eleganti transenne. In corrispondenza delle tre navate si aprono altrettanti portali gotici. Il portale centrale (XIV - XVI secolo) è caratterizzato da una solida ed armonica impostazione di eleganti colonnine tortili con intrecci di motivi ornamentali e figure di santi, con ai due lati serie di edicole sovrapposte con statue di santi. Nell'architrave Cristo tra i quattro Evangelisti. Nella lunetta ogivale vi è una statua della Vergine col Bambino di Giovan Battista Mazzolo, sormontata dalla ricca cuspide decorata da un medaglione raffigurante l'Incoronazione della Vergine, opera di Pietro de Bonitate. Le lunette dei portali laterali, invece, raffigurano San Placido e la Vergine Maria. I fianchi della cattedrale sono scanditi da una doppia fila di finestre a conci bicromi, mentre la merlatura e la leggera cornice, sostenuta da mensolette, conferiscono ritmo e coerenza a tutto l'insieme. Le strutture sono in cemento armato, con tamponamenti in mattoni.
La navata centrale è coperta a capriate lignee dipinte decorate con figure geometriche e raffigurazioni di alcuni santi. A metà della sua lunghezza, sotto il colonnato di destra, vi è il pulpito, rifacimento dell'originale di fine '500 attribuito ad Andrea Calamech; la scultura è decorata da ricchi arabeschi alla base ed al pilastro e sul capitello vi sono i volti di eresiarchi, mentre nel riquadro della coppa figure a rilievo.
Le pareti delle navate laterali sono decorate dalle Cappelle dell'Apostolato, una serie di dodici nicchie (sei per navata) contenenti altrettante statue raffiguranti gli Apostoli. Il complesso, ideato e in parte eseguito da Giovanni Angelo Motorsoli, è stato gravemente danneggiato dai bombardamenti del 1943 e le statue sopra gli altari sono tutte di artisti contemporanei; quelle del fianco destro raffigurano: San Giuda Taddeo di D. Lazzaro; San Matteo di G. Ciocchetti; S. Giacomo minore di Biagio Poidimani; S. Tommaso di A. Selva; S. Giacomo maggiore di E. Tadolini; S. Paolo di P. Canonica. Quelle del fianco sinistro, invece: San Simone di E. Martini; San Bartolomeo di E. Assenza; San Filippo di M. Mazzacurati; San Giovanni di G. Ciocchetti; Sant'Andrea di R. Aissanti; San Pietro del messinese A. Bonfiglio.
Cappelle laterali e monumenti funerari
Lungo le navate laterali si aprono alcune cappelle. A destra troviamo l'altare di San Giovanni Battista contenente la statua del santo, originale, scolpita nel 1525 da Antonello Gagini. Oltre la serie degli altari dedicati agli apostoli, vi è quello dedicato all'Assunta, rifacimento di uno del Seicento, commissionato dalla famiglia Spatafora; nella nicchia dell'ancona vi è la Statua della Vergine Assunta di N. Rubino, contornata da un fregio recante una serie di angeli osannanti. Sulla parete opposta, a ridosso di un pilastro, si trova il Monumento dei cinque Arcivescovi, costituito da un basamento sormontato da una serie di archetti gotici trilobati.
La prima cappella della navata sinistra è il battistero. L'ambiente, nel quale si accede tramite un portale rinascimentale con fini motivi ornamentali, è dominato da un crocifisso settecentesco, collocato alle spalle del fonte battesimale, rifacimento di uno del XIV secolo. Oltre il battistero vi è la Cappella dei Canonici con un bassorilievo marmoreo del 1593 (attribuito a Giovan Battista Mazzolo) sull'altare; sulla parete destra, invece, il ritratto di fra' Gregorio, opera di Adolfo Romano. In posizione speculare rispetto all'altare dell'assunta vi è quello del Cristo Risorto, ricostruzione di un altare del 1593 dominata dalla statua del Cristo Benedicente. Oltre ci sono i monumenti funerari del cardinale Francesco di Paola Villadicani e dell'Arcivescovo mons. Luigi Natoli.
Abside e transetto destro
Nel tratto del transetto in prossimità dell'abside laterale destra si trova il monumento funerario dell'Arcivescovo Guidotto De Abbiate, insigne opera di Goro di Gregorio (sec. XIV); di particolare interesse sono i quattro pannelli a rilievo (influssi della scuola pisana): da sinistra, Annunciazione, Natività, Flagelazione, Crocifissione. Di fronte ad esso vi è il monumento dell'Arcivescovo mons. Richard Palmer, la cui lastra tombale, di gusto bizantino, fu scolpita nel 1195.
L'abside, dedicata a san Placido, compatrono della città, contiene l'altare e il ciborio rifatti a imitazione di quelli barocchi, con putti bronzei del fiorentino Innocenzo Mangani (XVII sec.). Nel catino vi è il mosaico restaurato raffigurante San Giovanni Battista con il Re Ludovico D'Aragona ed il suo tutore Duca di Randazzo.
Abside e transetto sinistro
Nella testata del transetto sinistro, sotto la cantoria, vi sono tre monumenti funebri: al centro quello dell'arcivescovo Antonio La Lignamine (XVI secolo), o Cappella della Pietà, opera di Antonello Gagini e Giovan Battista Mazzolo, con scene della Passione; a destra il moderno monumento dell'arcivescovo Francesco Fasola (XX secolo), con al centro la sua immagine in uno scudo bronzeo; a sinistra quello dell'Arcivescovo mons. Biagio Proto (XVII secolo). Sul pilastro in prossimità della navata centrale trova collocazione, invece, il monumento funerario dell'Arcivescovo mons. Pietro Bellorado (opera di Giovan Battista Mazzolo del 1513), con la raffigurazione delle Virtù teologali in tre nicchie. Di fronte ad esso vi è quello dell'Arcivescovo mons. Angelo Paino (morto nel 1967), opera di M. Lucerna e di A. Indelicato.
L'abside assume la funzione di Cappella del Santissimo Sacramento e delle Reliquie. Accoglie un ciborio e l'altare rifatti su disegno di quelli barocchi e un grande mosaico originale del XII secolo di palese gusto bizantino-senese con le figure della Vergine, santi e regine; è l'unico mo

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