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Massiccio del Monte Grappa: ex Sentiero CAI Castelfranco del Grappa Occidentale dismesso – parte 2 nord da Londa a San Marino

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Author

Trail stats

Distance
9.03 mi
Elevation gain
5,046 ft
Technical difficulty
Very difficult
Elevation loss
5,016 ft
Max elevation
2,196 ft
TrailRank 
68
Min elevation
567 ft
Trail type
One Way
Time
8 hours 55 minutes
Coordinates
7458
Uploaded
April 1, 2022
Recorded
March 2022

near Valstagna, Veneto (Italia)

Viewed 824 times, downloaded 5 times

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Itinerary description

L’ex Sentiero CAI Castelfranco del Grappa Occidentale (dismesso dal 2006) è una lunghissima traversata a mezza costa del versante occidentale del Monte Grappa, che recupera vecchi sentieri e “insegue” i piloni ENEL sui tracciati di servizio (ora i piloni ENEL sono “rimarchiati” con tabelle TERNA della nuova società, ma per comodità li chiamerò sempre ENEL).
Che io sappia c’è un unico libro di Armando Scandellari che descrive questo super-sentiero, in modo sommario ma comunque utile per provarci.
È dismesso dal 2006, ma si nota ancora l'originale segnaletica bianco-gialla, a tratti ben visibile, a tratti anche molto labile, a tratti … “sovradipinta” con segnavia di altro colore.
Poi si seguono molto – ma, ATTENZIONE, non sempre – i bollini rossi ENEL di collegamento tra un pilone e l'altro, pochi ometti e in qualche settore anche i rami tagliati.
I segni bianco-gialli sono molto meno frequenti dei rossi ENEL nei tratti in cui sono presenti tutte e due i tipi.
Per la conformazione del tracciato conviene senz'altro la percorrenza da sud a nord.
Le descrizioni “sono da invertire” se si percorre da nord a sud: quindi bisogna invertire destra-sinistra, immissione-uscita e salita-discesa.
Nel complesso serve “piede fermo e passo sicuro” per vari segmenti con traccia stretta, scomoda ed esposta, ma ci sono anche segmenti facili e rilassanti.
DA EVITARE CON BAGNATO O GELO, e anche il troppo secco non va benissimo.
È molto facile organizzare percorrenze parziali sfruttando i molti sentieri CAI che si attraversano.
Se si vuol dividerlo semplicemente in due, conviene prendere il CAI 935 che sale da Londa come punto tappa intermedio.
Questa è la seconda tappa con “perno a Londa”.
La seconda tappa è più difficile della prima.
Il link alla prima tappa è → Massiccio del Monte Grappa: ex Sentiero CAI Castelfranco del Grappa Occidentale dismesso – parte 1 sud da Solagna a Londa.
La valutazione di difficoltà per Wikiloc è graduata per escursionisti di buona esperienza.

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Premessa alla relazione

Questo è un rifacimento in due tappe dell’itinerario → Massiccio del Monte Grappa: Sentiero CAI Castelfranco Veneto del Grappa Occidentale da Sud a Nord (Solagna → San Marino) percorso in un’unica giornata il 13 Maggio 2017.
Allora il GPS era impostato con i parametri GPS + GLONASS, mentre in questa occasione era impostato con i parametri GPS + GALILEO.
Viste le diverse impostazioni e, soprattutto, il territorio dove i GPS possono avere spesso problemi di ricezione, le due tracce registrate non possono essere perfettamente allineate.
Per seguire l’itinerario con l’aiuto della traccia GPS conviene scaricare tutte e due le versioni per poterle confrontare con le osservazioni in diretta sul campo.
Una buona capacità di orientamento in generale e di interpretazione dei segnali/segnavia è sempre l’aspetto più importante al di là degli aiuti elettronici.
Però il GPS è utile per individuare le “aree ristrette” dove devono stare le svolte principali, e partendo da un’area ristretta poi la soluzione si trova.
Sconsiglio di provare tutto il percorso (prima + seconda tappa) in giornata senza aver memorizzato per esperienza diretta qualche percorrenza parziale.
E comunque – pur con buone conoscenze pregresse – nella mia percorrenza unica del 2017 non ho potuto godermi per bene il territorio perché dovevo pensare ad essere veloce e non ho potuto scegliermi un orario di partenza un po’ ritardato per stare di più al sole e con miglior visibilità in generale: tenere presente che questa seconda tappa è rivolta a nord-ovest e la prima a sud-ovest.

Dal bivio del sentiero CAI 935 che sale da Londa con la deviazione per Pra’ Ventore (o Praventore) all’immissione nel sentiero CAI 934

Dalla località Londa si sale per il comodo sentiero CAI 935 fino al bivio per Pra’ Ventore (o Praventore) dove ci si immette nell’itinerario del Sentiero CAI Castelfranco del Grappa Occidentale.
Si continua sul CAI 935 fin sotto il crinale che divide la Val delle Ore dalla Val Sambuco.
Al punto di arrivo c’è una tabella «Costa Alta m 634 s.l.m.» e, poche decine di metri più a sinistra, il pilone ENEL 431.
Si continua a destra per poco più di 200 metri lineari in leggerissima salita fino a individuare una traccia che scavalca il crinale verso sinistra con un “432” rosso (riferito al successivo pilone ENEL) dipinto su una roccetta.
In pochi metri si sale sul filo del crinale e inizia la traversata della Val Sambuco con uno dei tratti più insidiosi dell’itinerario.
È un vero “viàz”: traccia stretta, esposta e potenzialmente assai scivolosa su loppe.
Qui la percezione di difficoltà può cambiare molto a seconda del grado di umidità o secchezza del fondo.
Valutare – come in altri tratti successivi – l’eventuale utilizzo dei ramponcini da prato.
Dopo il primo traverso (con un paio di tornantini in mezzo) l’impronta a terra migliora, si fa una discesetta e si riprende a traversare con in vista la gran cava di Carpanè.
Poi si entra nel bosco e si trova un bivio con segnavia rossi ENEL anche in discesa verso sinistra: qui si continua diritti in piano e subito si trovano anche i segnavia bianco-gialli.
Si passa l’impluvio della Val Pian dei Zocchi e si arriva a un altro bivio: qui si segue la traccia di sinistra indicata con una freccia e un 433 rossi dipinti su roccetta a terra.
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Se si segue l’altra direzione si arriva in Val della Corda e poi al CAI 934 per una variante non compresa nel Sentiero CAI Castelfranco del Grappa Occidentale.
Percorrendo questa variante si salta il tratto forse più impegnativo e caratteristico di tutto il percorso, che è OGGETTIVAMENTE PIÙ PERICOLOSO.
Per la variante si può far riferimento all’itinerario → Monte Grappa: dalla Val della Corda alla Val Pian dei Zocchi con varianti ex Sentiero CAI Castelfranco del Grappa Occidentale.
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Seguendo la freccia con il 433 si va avanti alti sulla destra idrografica della Val Pian dei Zocchi fino ad un altro FONDAMENTALE BIVIO: i segnavia rossi ENEL continuano a sinistra in decisa discesa, mentre verso la meno marcata traccia che va diritta in piano non si vedono segnalazioni: BISOGNA ANDARE DIRITTI.
Ora c’è l’unico (lungo) tratto di tutto il Sentiero CAI Castelfranco del Grappa Occidentale senza segnavia di vernice di alcun tipo, senza ometti e solo con qualche RARO e piccolo ramo tagliato.
L’impronta a terra varia da “viàz di razza” (tipo la prima parte della Val Sambuco affrontata all’inizio) a labile sentierino con varie alternanze, e molti passaggi veramente esposti (in un tratto di sentierino ci sono un paio di metri franati meno semplici di quanto sembrano all’arrivo).
Si arriva così (piano-piano) al punto segnalato come più esposto nel libro di Scandellari di fronte alla località San Gaetano e con bella vista sopra la Valsugana.
È sicuramente il più esposto come verticalità laterale (la SS 47 si vede … sotto i piedi) ma non è il più esposto come ristrettezza di impronta a terra: resta delicato e … occhio ai movimenti per scattare le foto.
Qui ci sono svariati rami tagliati che continuano fino al successivo pulpito panoramico all’aggiramento del crinale che immette in Val della Corda.
Il sentiero-traccia non continua all’altezza del punto di arrivo.
Conviene salire direttamente sul filo del crinale (in pratica tornando un po’ indietro come direzione) per 10 o poco più metri lineari e si trova (finalmente ricominciano) un segnavia bianco-giallo dipinto su un alberello.
Il sentiero-traccia riprende poco sotto a sinistra di questo segnavia, e si intercetta scendendo un po’ in diagonale in avanzamento: NON PROSEGUIRE verso l’evidente pilone ENEL che si vede in avanti e più in alto sul crinale.
Anche questo sentierino in vari punti può essere definito viàz, ma con minori difficoltà rispetto a prima, e si arriva a un altro piccolo pulpito sopra la Val della Corda da dove si può vedere una vecchia baracca in lamiera (ex baracca di caccia) che è il prossimo obiettivo da raggiungere.
L’area del pulpito è in campo aperto con erba molto ricresciuta e ci sono più linee di calpestìo che portano in zone troppo scoscese per essere quelle giuste.
Bisogna risalire qualche metro sul filo della piccola dorsale che sta dietro al pulpito e poi si trova verso sinistra una traccia di prosecuzione, si traversa poco più di 50 metri e si individua un discreto sentierino che scende ripido ma senza problemi fino all’impluvio della Val della Corda, con grande ometto al punto di attraversamento.
Da lì in breve si risale verso la ex baracca di cacciatori dove c’è una grande e brillante freccia segnavia bianco-gialla.
Seguendo la freccia, si supera una prima selletta subito sopra la baracca e poi ci si alza in diagonale verso nord sempre su sentierino-viàz fino a un’altra selletta, e poi al filo di una dorsale MOLTO ripida che bisogna risalire verso est.
Si sale per circa 100 metri di dislivello su loppe, e a un certo punto bisogna aggirare delle roccette affioranti, dopo le quali “ci si libera dalle loppe” e con meno fatica si arriva ad intercettare un sentiero dove, verso sinistra, c’è subito un alberello con labilissimo segnavia bianco-giallo: rispetto al mio ultimo passaggio, qui qualcuno ha ben pensato di tagliare dei rami (si nota il “taglio fresco”) per rendere più evidente la prosecuzione verso sinistra.
Infine circa 350 metri lineari di facile sentiero pianeggiante per arrivare all’immissione nel CAI 934 con qualche non difficile aggiramento di alberi schiantati alla fine.
L’immissione avviene di fronte al pilone ENEL 434.

Variante dalla ex baracca di caccia in Val della Corda all’immissione nel sentiero CAI 934

Anche qui si può far riferimento all’itinerario → Monte Grappa: dalla Val della Corda alla Val Pian dei Zocchi con varianti ex Sentiero CAI Castelfranco del Grappa Occidentale (che mostra anche una possibile uscita anticipata dall’escursione per lo sbocco in Valsugana della Val della Corda).
Dalla baracca si continua su esile traccia diagonale per pochi metri fino a un gruppo di 4 alte betulle che stanno a destra della prima selletta dell’altra variante.
C’è un segnavia bianco-giallo sul tronco di una delle betulle, poi un altro sul tronco di un alberello successivo e un altro ancora poco più avanti su roccetta a terra.
Si attraversa il canaletto-vallone che sta poco dopo su piccole placche rocciose affioranti sull’erba, e si rimonta su traccia sul ripido pendio di loppe successivo pochi metri sopra un abete isolato.
Ora si sale per il pendio con svolte fino al filo di un crinale dove si prosegue per pochi metri sulla linea di massima pendenza sul duro senza loppe.
Si esce verso destra dove inizia il tratto più infido.
È un lungo traverso MOLTO MOLTO ESPOSTO su traccia-viàz dove il problema più grosso è la frequente alternanza di fondo: roccette sporche di ghiaia e inclinate, loppe sul morbido, loppe ricresciute di lato e “adagiate” sopra il duro con ghiaia, e qualsiasi altra combinazione che non può farti scegliere in modo deciso se vale la pena utilizzare i ramponcini.
In questo traverso si trovano altri sue segnavia bianco-gialli, e si arriva ad un basso cavo da teleferica con una sbiadita striscia bianco-gialla.
Si passa il cavo e poi si torna indietro a reincontrarlo poco più alto (ancora sbiadita striscia bianco-gialla) e da qui c’è lo STRAPPO finale su loppe, con minime svolte quasi sulla linea di massima pendenza.
Finalmente si incrocia il sentiero che a destra va verso la Val Pian dei Zocchi e a sinistra verso il CAI 934.
Si va a sinistra e si arriva a un tratto con cavo di sicurezza a lato: tratto tuttavia facile rispetto a quelli appena fatti senza cavi.
Incontrando ancora qualche segnavia bianco-giallo si continua con leggeri saliscendi fino all’immissione nel CAI 934.
In totale (secondo il mio GPS) dalla fine della ripida e difficile salita dalla ex baracca di caccia, per arrivare al CAI 934 ci sono circa 670 metri lineari di camminamento.

Quale variante conviene fare dalla ex baracca di caccia all’immissione nel sentiero CAI 934?

CASO SALITA
La prima variante che compare in questa registrazione GPS è più semplice come logica e pure meno pericolosa specialmente se si utilizzano i ramponcini, che BISOGNA avere nello zaino per questo itinerario.
In condizioni ottimali di fondo si può salire anche senza ramponcini, e io l’ho fatto tre volte senza perché … cerco sempre condizioni ottimali per questo tipo di percorsi.
CASO DISCESA
Il Sentiero CAI Castelfranco del Grappa Occidentale, per tanti motivi, è più logico in direzione sud→nord e il problema discesa non si pone.
Si possono provare le discese all’interno di escursioni più brevi di ricognizione con molto tempo a disposizione per ragionare.
A loro modo sono tutte e due MOLTO difficili e delicate.
Attenzione!

Dall’immissione nel sentiero CAI 934 al parcheggio finale di San Marino

Dall’immissione nel sentiero CAI 934 si sale verso destra per una trentina di metri lineari, e si trova la traccia che esce verso sinistra.
La prima parte fino a un pulpito con vista sulla Val di Rivalta è molto comoda.
Poi si prosegue con qualche non difficile ristrettezza fino al passaggio dell’impluvio di valle che avviene su piatta placca rocciosa bagnata.
Si rimonta dall’altro lato, breve salitella e con alcuni passi di attenzione si arriva ad aggirare una costa con in vista i terrazzamenti e muretti a secco che stanno nell’area di Col Anzini.
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Dall’area di Col Anzini sono possibili un paio di facili discese anticipate extra-CAI verso la Valsugana: vedi itinerario → Monte Grappa: risalita della Val di Rivalta e Scendaore da Rivalta alla Strada Moschina – rientro per Col Anzini.
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Superati i terrazzamenti di Col Anzini si continua senza problemi fino all’immissione nel CAI 933, per cui si scende fino al tornante sinistro dove c’è il pilone ENEL 436.
Qui si esce per bel sentiero che aggira la Val Grottella: si passa l’impluvio e si sale regolarmente fino a un fianco dove la buona impronta di sentiero quasi svanisce, e si è guidati fino al pilone ENEL 437 (a tratti con percorso contorto) da una miriade di segnavia rossi ravvicinati: non ci si perde di sicuro.
Da sotto il pilone si scende per qualche metro dal fondo irregolare e si ritrova il sentiero (ancora segnavia rossi e bianco-gialli).
Si incontra una discesetta a tornantini stretti e si traversa con tendenza discesa fino a una sorgente che sta sotto il piano di camminamento.
Qui c’è un tubo in gomma principale (immagino ad uso acquedotto) che scende verso valle e uno secondario che al mio ultimo passaggio era aperto con possibilità di fare rifornimento acqua: oggi era chiuso e senza la maniglia del rubinetto per aprirlo.
Infine altra discesa ripidina ma non troppo fino al passaggio dell’impluvio della Val dell’Asta.
Si rimontano 5 o poco più metri senza traccia dall’altro lato e si trova il comodo sentiero che continua in leggera discesa sulla destra idrografica.
ORA PASSAGGIO FONDAMENTALE DI ORIENTAMENTO.
Dal punto di ritrovo del sentierino subito dopo l’attraversamento dell’impluvio, si cammina per poco meno di 300 metri lineari (comprese le curve, non in linea d’aria, il mio GPS ne ha segnati 285) fino a un pino sulla sinistra con GRANDE SEGNAVIA ROSSO RIDIPINTO SOPRA UNO BIANCO-GIALLO CHE SI NOTA APPENA-APPENA (70 metri circa prima del pino, lungo il sentiero, si trova la base-terminal di una teleferica boschiva).
Subito dopo il pino, il sentiero scende con curva a destra e ben presto porta verso dei piccoli piloni ENEL secondari e il Cimitero di San Marino: errato!
Dove c’è questa svolta a destra, c’è una più labile traccia che gira anch’essa più internamente verso destra in piano, e conduce, in direzione quasi perfettamente nord, ad attraversare (con ricomparsa di sentierino) un tratto prativo (con vari alberelli) lungo poco più di 30 metri.
In fondo si scende un terrapieno di un paio di metri e, sempre su sentierino, si svolta a destra, si passa sotto una placca rocciosa bagnata e inizia una diagonale di salita su traccia labile.
Al 26 marzo, senza ricrescita stagionale dell’erba, la traccia si segue con le sue svolte spostando solo qualche ramo un po’ ricresciuto nel rado bosco: in piena stagione estiva la linea giusta dovrebbe essere più difficile da mantenere.
Comunque, con un’ultima diagonale verso sinistra ci si sposta verso un valloncello a base per lo più erbosa e si arriva a una roccetta con segnavia giallo a triangolo in “stile alta via”.
In mezzo a una serie di labili tracce che continuano verso sinistra, non è semplice individuare questo segnavia, ma sarebbe importante perché esattamente al suo livello di quota inizia la labile traccia che porta fuori verso l’ex sentiero CAI 32.
Individuata la traccia giusta, con qualche metro stile viàz si incontra un segnavia bianco-giallo su rametto trasversale e poi altri fino al vallone boschivo di immissione nell’ex CAI 32.
(Chi vuol seguire tutto l’ex CAI 32 può far riferimento all’itinerario → Monte Grappa: Val Caprile (ex CAI 32 dismesso) - Strada delle Penise - Val di San Lorenzo (ex CAI 31 dismesso) da San Marino).
Ora ultima salita di giornata, facile fino al pilone ENEL 439.
Oltre il pilone si continua comunque senza difficoltà fino a una allungata sella boschiva a quota 600 circa.
Dall’altro lato della sella si abbandona l’ex CAI 32 verso sinistra in corrispondenza di un 440 dipinto in rosso su roccia a terra che indica il prossimo pilone ENEL, che tuttavia non è da raggiungere.
Si inizia questa parte su sentierino non problematico fino all’aggiramento della costa che porta in vista della Cengia della Val Caprile che sta dall’altro lato della valle.
Ora si continua con qualche tratto delicato fino a superare il fondo dei due rami alti della Val Caprile e, arrivati in destra idrografica, inizia la cengia in forma di bancata: non è difficile raffrontata ai tratti più complicati già passati.
Si arriva a un tratto di cornice dove c’è una frana di grossi massi caduti dall’alto ma dove si passa senza appoggiarsi troppo ai bordi taglienti delle rocce.
Poi continua bella con qualche rientranza fino a un covolo molto utile come riparo di emergenza.
Passato questo, di nuovo OCCHIO all’orientamento.
Si arriva a un bivio con doppia freccia rossa ENEL a terra: si tralascia quella di destra in salita e si continua diritti in piano.
Ora si cammina per altri 50/60 metri lineari tenendo d’occhio in basso a sinistra dove c’è una traccia più labile che scende decisa con tornantino secco che inverte la direzione.
Si notano solo un paio di piccoli bolli rossi da sopra, si notano forse di più un gruppetto di rami tagliati, ma appena scesi ci sono varie frecce e numeri ENEL dipinti su una roccetta con in mezzo un segnavia bianco-giallo: non mancare questa svolta, perché è l’unica che fa scendere a valle.
Adesso è inutile dare spiegazioni perché il pendio è molto irregolare e non dà una visione generale di discesa.
Tuttavia andando piano non ci sono problemi.
Ci sono molti segnavia rossi quasi sempre in vista l’uno dell’altro e molti rami tagliati che in vari punti sono più visibili dei segni rossi: prima di iniziare a scendere “bisogna inserire anche la modalità riconoscimento rami tagliati”.
Tutti i segnavia bianco-gialli (tranne uno) che ricordavo in questo tratto sono stati ricoperti da quelli rossi.
Con molte mini-svolte e mini-saltini si arriva a una più lunga diagonale verso destra che porta sopra un’area prativa dove si svolta subito a sinistra e si continua (rientrando nel bosco) fino a un ripido salto un po’ scivoloso, e poi al facile fondo valle finale.
Nel finale si sta sulla destra idrografica del vicino impluvio, e bisogna passare a sinistra una quarantina di metri prima della briglia in cemento che si incontra verso l’uscita.
Se si manca questo attraversamento (segnato da un paio di bolli rossi ma forse non in modo molto chiaro), si finisce comunque a San Marino per altre tracce e si mancano solo poche centinaia di metri finali del Sentiero CAI Castelfranco del Grappa Occidentale.
Se si indovina il punto di attraversamento si passa la briglia in sinistra idrografica, si raggiunge il manufatto di cemento dove in pratica inizia l’ex sentiero CAI 32 e si prosegue scendendo poco dopo dentro il canale pavimentato.
Poi si attraversa la strada all’ingresso del Cimitero e ci si porta sul primo tornante di Via Col Moschin dove c’è il segnavia finale bianco-giallo dipinto a mezza altezza su un palo di cemento.
Infine, con breve tratto asfaltato che … fa più che bene per rilassare la muscolatura, si arriva al parcheggio della Trattoria Impero: oggi rientro alla partenza in bicicletta con poco più di 7 km fino a Londa.
Ho seguito la strada di destra Brenta perché più sicura per i ciclisti e per una sosta rigeneratrice alla fontanella in località Costa. 😊

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Il dislivello reale dell’escursione è di poco più di 300 metri in meno di quanto indicato nei dati di riepilogo Wikiloc.

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Waypoints

PictographWaypoint Altitude 562 ft

01 - Parcheggio a Londa all'inizio del CAI 935

PictographWaypoint Altitude 1,557 ft

02 - Bivio per Pra' Ventore o Praventore e immissione nel sentiero CAI Castelfranco del Grappa Occidentale sempre sul CAI 935

PictographWaypoint Altitude 2,042 ft
Photo of03 - Cartello Costa Alta all'arrivo sotto il crinale che divide la Val delle Ore dalla Val Sambuco

03 - Cartello Costa Alta all'arrivo sotto il crinale che divide la Val delle Ore dalla Val Sambuco

PictographWaypoint Altitude 2,146 ft
Photo of04 - Uscita da CAI 935 su traccia ENEL verso sinistra all'indicazione 432 del successivo pilone

04 - Uscita da CAI 935 su traccia ENEL verso sinistra all'indicazione 432 del successivo pilone

PictographWaypoint Altitude 2,199 ft
Photo of05 - Ingresso in Val Sambuco continuando sulla traccia ENEL verso l'indicazione del pilone 432

05 - Ingresso in Val Sambuco continuando sulla traccia ENEL verso l'indicazione del pilone 432

PictographWaypoint Altitude 1,767 ft

06 - Bivio: andare diritti in piano e non a sinistra in discesa

PictographWaypoint Altitude 1,505 ft
Photo of07 - Foto al passaggio di uno dei rami alti secondari della Val Pian dei Zocchi

07 - Foto al passaggio di uno dei rami alti secondari della Val Pian dei Zocchi

PictographWaypoint Altitude 1,335 ft
Photo of08 - Bivio: andare a sinistra verso freccia di indicazione del pilone ENEL 433 (l'altra direzione è una variante)

08 - Bivio: andare a sinistra verso freccia di indicazione del pilone ENEL 433 (l'altra direzione è una variante)

PictographWaypoint Altitude 1,216 ft

09 - Bivio: andare diritti in piano tralasciando i segnavia ENEL che scendono a sinistra

PictographWaypoint Altitude 1,196 ft
Photo of10 - Foto in un tratto esposto che passa sopra l'abitato (non visibile) di Pian dei Zocchi

10 - Foto in un tratto esposto che passa sopra l'abitato (non visibile) di Pian dei Zocchi

PictographWaypoint Altitude 1,146 ft
Photo of11 - Punto panoramico molto esposto di fronte a San Gaetano dall'altro lato del Canale del Brenta / Valsugana Photo of11 - Punto panoramico molto esposto di fronte a San Gaetano dall'altro lato del Canale del Brenta / Valsugana Photo of11 - Punto panoramico molto esposto di fronte a San Gaetano dall'altro lato del Canale del Brenta / Valsugana

11 - Punto panoramico molto esposto di fronte a San Gaetano dall'altro lato del Canale del Brenta / Valsugana

PictographWaypoint Altitude 1,117 ft
Photo of12 - Pulpito panoramico all'aggiramento del crinale che introduce in Val della Corda Photo of12 - Pulpito panoramico all'aggiramento del crinale che introduce in Val della Corda

12 - Pulpito panoramico all'aggiramento del crinale che introduce in Val della Corda

PictographWaypoint Altitude 1,131 ft
Photo of13 - Foto lungo il sentierino iniziale di discesa in Val della Corda

13 - Foto lungo il sentierino iniziale di discesa in Val della Corda

PictographWaypoint Altitude 1,120 ft
Photo of14 - Piccolo pulpito scendendo verso il fondo della Val della Corda con vista su vie di prosecuzione dall'altro lato Photo of14 - Piccolo pulpito scendendo verso il fondo della Val della Corda con vista su vie di prosecuzione dall'altro lato Photo of14 - Piccolo pulpito scendendo verso il fondo della Val della Corda con vista su vie di prosecuzione dall'altro lato

14 - Piccolo pulpito scendendo verso il fondo della Val della Corda con vista su vie di prosecuzione dall'altro lato

PictographWaypoint Altitude 959 ft
Photo of15 - Ometto al passaggio dell'impluvio della Val della Corda con in vista l'ex baracca di caccia di riferimento

15 - Ometto al passaggio dell'impluvio della Val della Corda con in vista l'ex baracca di caccia di riferimento

PictographWaypoint Altitude 1,015 ft
Photo of16 - Ex baracca di caccia in Val della Corda con grande freccia segnavia bianco-gialla

16 - Ex baracca di caccia in Val della Corda con grande freccia segnavia bianco-gialla

PictographWaypoint Altitude 1,128 ft
Photo of17 - Base del ripido erboso di risalita in destra idrografica della Val della Corda Photo of17 - Base del ripido erboso di risalita in destra idrografica della Val della Corda

17 - Base del ripido erboso di risalita in destra idrografica della Val della Corda

PictographWaypoint Altitude 1,255 ft
Photo of18 - Foto salendo il ripido erboso in destra idrografica della Val della Corda Photo of18 - Foto salendo il ripido erboso in destra idrografica della Val della Corda

18 - Foto salendo il ripido erboso in destra idrografica della Val della Corda

PictographWaypoint Altitude 1,481 ft
Photo of19 - Immissione nel sentierino alto che arriva da Col Pieri in Val della Corda: svolta a sinistra verso il CAI 934 Photo of19 - Immissione nel sentierino alto che arriva da Col Pieri in Val della Corda: svolta a sinistra verso il CAI 934

19 - Immissione nel sentierino alto che arriva da Col Pieri in Val della Corda: svolta a sinistra verso il CAI 934

PictographWaypoint Altitude 1,361 ft

20 - Immissione in CAI 934 di fronte al pilone ENEL 434 e continuazione a destra in salita

PictographWaypoint Altitude 1,402 ft

21 - Uscita da CAI 934 per sentierino verso sinistra

PictographWaypoint Altitude 1,514 ft
Photo of22 - Foto a inizio aggiramento della Val di Rivalta

22 - Foto a inizio aggiramento della Val di Rivalta

PictographWaypoint Altitude 1,513 ft

23 - Attraversamento impluvio della Val di Rivalta su placca bagnata

PictographWaypoint Altitude 1,538 ft
Photo of24 - Foto in arrivo ai terrazzamenti dell'area di Col Anzini

24 - Foto in arrivo ai terrazzamenti dell'area di Col Anzini

PictographWaypoint Altitude 1,597 ft
Photo of25 - Foto attraversando i terrazzamenti nell'area di Col Anzini

25 - Foto attraversando i terrazzamenti nell'area di Col Anzini

PictographWaypoint Altitude 1,554 ft

26 - Immissione in CAI 933 in Val del Ponte Vecchio e continuazione a sinistra in discesa

PictographWaypoint Altitude 1,394 ft
Photo of27 - Uscita da CAI 933 per sentierino verso destra al tornante del pilone ENEL 436 Photo of27 - Uscita da CAI 933 per sentierino verso destra al tornante del pilone ENEL 436

27 - Uscita da CAI 933 per sentierino verso destra al tornante del pilone ENEL 436

PictographWaypoint Altitude 1,400 ft
Photo of28 - Foto all'ingresso in Val Grottella

28 - Foto all'ingresso in Val Grottella

PictographWaypoint Altitude 1,618 ft

29 - Pilone ENEL 437

PictographWaypoint Altitude 1,540 ft
Photo of30 - Foto verso San Marino dal traverso tra la Val Grottella e la Val dell'Asta

30 - Foto verso San Marino dal traverso tra la Val Grottella e la Val dell'Asta

PictographWaypoint Altitude 1,067 ft

31 - Attraversamento dell'impluvio della Val dell'Asta

PictographWaypoint Altitude 1,043 ft
Photo of32 - «Base-terminal» teleferica boschiva importante riferimento prima di fondamentale svolta successiva

32 - «Base-terminal» teleferica boschiva importante riferimento prima di fondamentale svolta successiva

PictographWaypoint Altitude 1,046 ft
Photo of33 - Pino a svolta chiave poco evidente con segnavia rosso ridipinto sopra vecchio segnavia bianco-giallo Photo of33 - Pino a svolta chiave poco evidente con segnavia rosso ridipinto sopra vecchio segnavia bianco-giallo

33 - Pino a svolta chiave poco evidente con segnavia rosso ridipinto sopra vecchio segnavia bianco-giallo

PictographWaypoint Altitude 1,042 ft

34 - Passaggio della traccia di sentierino sotto una placca bagnata

PictographWaypoint Altitude 1,197 ft
Photo of35 - Segnavia bianco-giallo triangolare su roccia in stile «alta via» a inizio traverso finale verso la Val Caprile

35 - Segnavia bianco-giallo triangolare su roccia in stile «alta via» a inizio traverso finale verso la Val Caprile

PictographWaypoint Altitude 1,209 ft
Photo of36 - Immissione nell'ex sentiero CAI 32 dismesso e svolta a destra in salita verso il pilone ENEL 439

36 - Immissione nell'ex sentiero CAI 32 dismesso e svolta a destra in salita verso il pilone ENEL 439

PictographWaypoint Altitude 1,688 ft
Photo of37 - Pilone ENEL 439

37 - Pilone ENEL 439

PictographWaypoint Altitude 1,902 ft

38 - Arrivo a sella allungata poco prima dell'uscita dall'ex CAI 32 dismesso

PictographWaypoint Altitude 1,912 ft
Photo of39 - Uscita dall'ex CAI 32 dismesso verso sinistra (alla fine della sella allungata) seguendo i segnavia per il pilone ENEL 440

39 - Uscita dall'ex CAI 32 dismesso verso sinistra (alla fine della sella allungata) seguendo i segnavia per il pilone ENEL 440

PictographWaypoint Altitude 1,892 ft
Photo of40 - Foto – entrando in sinistra idrografica – verso la Cengia della Val Caprile che scorre alta in destra idrografica Photo of40 - Foto – entrando in sinistra idrografica – verso la Cengia della Val Caprile che scorre alta in destra idrografica

40 - Foto – entrando in sinistra idrografica – verso la Cengia della Val Caprile che scorre alta in destra idrografica

PictographWaypoint Altitude 1,926 ft
Photo of41 - Foto arrivando all'attraversamento di un primo ramo alto della Val Caprile Photo of41 - Foto arrivando all'attraversamento di un primo ramo alto della Val Caprile

41 - Foto arrivando all'attraversamento di un primo ramo alto della Val Caprile

PictographWaypoint Altitude 1,909 ft
Photo of42 - Foto iniziali alla Cengia della Val Caprile Photo of42 - Foto iniziali alla Cengia della Val Caprile

42 - Foto iniziali alla Cengia della Val Caprile

PictographWaypoint Altitude 1,907 ft
Photo of43 - Frana lungo la Cengia della Val Caprile Photo of43 - Frana lungo la Cengia della Val Caprile Photo of43 - Frana lungo la Cengia della Val Caprile

43 - Frana lungo la Cengia della Val Caprile

PictographWaypoint Altitude 1,859 ft
Photo of44 - Covolo buon riparo di emergenza lungo la Cengia della Val Caprile Photo of44 - Covolo buon riparo di emergenza lungo la Cengia della Val Caprile

44 - Covolo buon riparo di emergenza lungo la Cengia della Val Caprile

PictographWaypoint Altitude 1,795 ft
Photo of45 - Bivio di inizio discesa finale in Val Caprile: seguire l'esile traccia con segnavia che scende con tornantino sinistro Photo of45 - Bivio di inizio discesa finale in Val Caprile: seguire l'esile traccia con segnavia che scende con tornantino sinistro

45 - Bivio di inizio discesa finale in Val Caprile: seguire l'esile traccia con segnavia che scende con tornantino sinistro

PictographWaypoint Altitude 1,290 ft
Photo of46 - Salto ripido e scivoloso nella parte boschiva di discesa per la Val Caprile

46 - Salto ripido e scivoloso nella parte boschiva di discesa per la Val Caprile

PictographWaypoint Altitude 833 ft
Photo of47 - Briglia in uscita dalla Val Caprile sulla sinistra idrografica

47 - Briglia in uscita dalla Val Caprile sulla sinistra idrografica

PictographWaypoint Altitude 748 ft
Photo of48 - Foto nel canale artificiale della bassa Val Caprile

48 - Foto nel canale artificiale della bassa Val Caprile

PictographWaypoint Altitude 604 ft
Photo of49 - Parcheggio di arrivo presso la Pizzeria Trattoria Impero a San Marino Photo of49 - Parcheggio di arrivo presso la Pizzeria Trattoria Impero a San Marino

49 - Parcheggio di arrivo presso la Pizzeria Trattoria Impero a San Marino

Comments  (5)

  • DDT1967 Feb 11, 2023

    Ciao ZioMario, escursione fatta oggi scendendo anticipatamente al cimitero di San Marino per...sopraggiunta fame :)
    Condizione discrete, qualche punto ghiacciato ma gestibile, loppe molto scivolose soprattutto dopo il pilone 437.
    Un paio di annotazioni:
    1 Sul tratto prima del pilone 433 che definisci oggettivamente pericoloso e senza segnavia, ora c'è una labile impronta a terra ma soprattutto ci sono numerosi bolli rossi che guidano in leggera salita al pilone 433, su cui sono presenti vari segnavia biancogialli (probabilmente è stata ripristinata la traccia originaria che evita quindi i passaggi insidiosi).
    Dal pilone si scende sulla dorsale per 30 metri circa di dislivello (nessun segnavia), finché si individua la esilissima traccia che prosegue sulla destra in corrispondenza di uno sbiadito segnavia biancogiallo.
    2 Usciti dal CAI 934, dopo il traverso e dopo aver passato l'impluvio della placca rocciosa (oggi ghiacciata), abbiamo ravanato non poco per trovare la traccia giusta: ci sono diverse linee che si perdono su costoni ripidissimi, noi abbiamo ritrovato la traccia molto più avanti salendo 15/20 metri rispetto alla quota dell'attraversamento dell'impluvio.

    Utile in entrambi i casi la tua traccia GPS che mi ero scaricato.

    Grazie e buone escursioni.

  • Photo of ZioMario
    ZioMario Feb 12, 2023

    Ciao DDT1967,
    grazie per l’aggiornamento sulla situazione: mi fa molto piacere che qualcuno continui a «mantenere vivo» (nella memoria e fisicamente) questo sentiero con i suoi passaggi.
    Ogni tanto ne percorro qualche segmento in uscite di mezza giornata, e mi sono reso conto che in ogni stagione si alternano i tratti più o meno individuabili.
    Se trovi il tempo fatti anche l’ultimo pezzo con la cengia, ne vale la pena.
    Buone escursioni anche a te e alla prossima. 😉

  • DDT1967 Feb 12, 2023

    Già in agenda ovviamente :-)
    Ti chiedo, per riempire la giornata: alla fine della cengia, se vado dritto al waypoint 45 si arriva in Valle di San Lorenzo?
    Esistono altre tracce non CAI che risalgono verso il Grappa più a N dopo la Valle di San Lorenzo che ho già percorso?
    Grazie!

  • Photo of ZioMario
    ZioMario Feb 12, 2023

    Arrivando dalla cengia della Val Caprile, poco prima del waypoint 45, c’è un bivio (freccia rossa dipinta numero) con dei bolli rossi ENEL che ti guidano fino al pilone 440.
    Il pilone 440 sta sulla cresta della displuviale con la Val di San Lorenzo, e ci sono stato una volta per capire se da lì si può scendere in Val di San Lorenzo visto che di solito (ma non sempre) i piloni ENEL si possono raggiungere da due direzioni.
    Dal pilone vero e proprio non ho visto nulla, né tracce né segnavia o rami tagliati, però avevo poco tempo perché arrivavo da un giro lungo.
    Eventualmente da lì si può risalire un po’ la dolce dorsale per vedere se un’eventuale traccia di discesa inizia da poco più in alto (può essere, mi è già capitato qualcosa di simile in altri posti).
    Guardando le mappe con le curve di livello, un’eventuale discesa può puntare inizialmente a est-nord-est per schivare i salti più grandi.
    In alternativa, bisogna risalire un po’ la Val di San Lorenzo (che ho disceso sempre in fretta) ed esplorare bene la zona che sulle mappe sembra più abbordabile per cercare di individuare una traccia dal basso.
    Non ho mai visto tracce indicate su cartine, neanche su quelle IGM.
    Poi però ho scoperto che su un servizio mappe online (a pagamento) una traccia è indicata che scende più o meno dal pilone 440, e … ho già scaricato offline sul telefono la porzione di mappa (funziona solo sul telefono, non riesco a passare le mappe sul mio GPS Garmin).
    A volte questo servizio mappe mi ha risolto i problemi e a volte … me li ha creati.
    Forse andrò a fare un giro dal basso a fine marzo se la stagione della neve non si allunga e metto via prima le ciaspole.
    Prima di proseguire le ricerche oltre la Valle di San Lorenzo vorrei risolvere questo “rompicapo”.
    Ci sentiamo. 😉

  • DDT1967 Feb 19, 2023

    Grazie per le info!

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