Massiccio del Monte Grappa: ex Sentiero CAI Castelfranco del Grappa Occidentale dismesso – parte 1 sud da Solagna a Londa
near Solagna, Veneto (Italia)
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Itinerary description
L’ex Sentiero CAI Castelfranco del Grappa Occidentale (dismesso dal 2006) è una lunghissima traversata a mezza costa del versante occidentale del Monte Grappa, che recupera vecchi sentieri e “insegue” i piloni ENEL sui tracciati di servizio (ora i piloni ENEL sono “rimarchiati” con tabelle TERNA della nuova società, ma per comodità li chiamerò sempre ENEL).
Che io sappia c’è un unico libro di Armando Scandellari che descrive questo super-sentiero, in modo sommario ma comunque utile per provarci.
È dismesso dal 2006, ma si nota ancora l'originale segnaletica bianco-gialla, a tratti ben visibile, a tratti anche molto labile, a tratti … “sovradipinta” con segnavia di altro colore.
Poi si seguono molto – ma, ATTENZIONE, non sempre – i bollini rossi ENEL di collegamento tra un pilone e l'altro, pochi ometti e in qualche settore anche i rami tagliati.
I segni bianco-gialli sono molto meno frequenti dei rossi ENEL nei tratti in cui sono presenti tutte e due i tipi.
Per la conformazione del tracciato conviene senz'altro la percorrenza da sud a nord.
Le descrizioni “sono da invertire” se si percorre da nord a sud: quindi bisogna invertire destra-sinistra, immissione-uscita e salita-discesa.
Nel complesso serve “piede fermo e passo sicuro” per vari segmenti con traccia stretta, scomoda ed esposta, ma ci sono anche segmenti facili e rilassanti.
DA EVITARE CON BAGNATO O GELO, e anche il troppo secco non va benissimo.
È molto facile organizzare percorrenze parziali sfruttando i molti sentieri CAI che si attraversano.
Se si vuol dividerlo semplicemente in due, conviene prendere il CAI 935 che sale da Londa come punto tappa intermedio.
Questa è la prima tappa con “perno a Londa”.
La prima tappa è più facile della seconda.
Il link alla seconda tappa è → Massiccio del Monte Grappa: ex Sentiero CAI Castelfranco del Grappa Occidentale dismesso – parte 2 nord da Londa a San Marino.
La valutazione di difficoltà per Wikiloc è graduata per escursionisti di buona esperienza.
******************************
Premessa alla relazione
Questo è un rifacimento in due tappe dell’itinerario → Massiccio del Monte Grappa: Sentiero CAI Castelfranco Veneto del Grappa Occidentale da Sud a Nord (Solagna → San Marino) percorso in un’unica giornata il 13 Maggio 2017.
Allora il GPS era impostato con i parametri GPS + GLONASS, mentre in questa occasione era impostato con i parametri GPS + GALILEO.
Viste le diverse impostazioni e, soprattutto, il territorio dove i GPS possono avere spesso problemi di ricezione, le due tracce registrate non possono essere perfettamente allineate.
Per seguire l’itinerario con l’aiuto della traccia GPS conviene scaricare tutte e due le versioni per poterle confrontare con le osservazioni in diretta sul campo.
Una buona capacità di orientamento in generale e di interpretazione dei segnali/segnavia è sempre l’aspetto più importante al di là degli aiuti elettronici.
Però il GPS è utile per individuare le “aree ristrette” dove devono stare le svolte principali, e partendo da un’area ristretta poi la soluzione si trova.
Sconsiglio di provare tutto il percorso (prima + seconda tappa) in giornata senza aver memorizzato per esperienza diretta qualche percorrenza parziale.
E comunque – pur con buone conoscenze pregresse – nella mia percorrenza unica del 2017 non ho potuto godermi per bene il territorio perché dovevo pensare ad essere veloce e non ho potuto scegliermi un orario di partenza un po’ ritardato per stare di più al sole e con miglior visibilità in generale: tenere presente che questa prima tappa è rivolta a sud-ovest e la seconda a nord-ovest.
↓
Dal parcheggio delle Creste di San Giorgio all’immissione nel sentiero CAI 938 detto “Sannazzara”
Dal parcheggio delle Creste di San Giorgio si inizia verso ovest lungo Via Generale Giardino, e si prosegue per circa 350 metri fino all’ultima casa prima del tornante sinistro.
Appena prima del tornante sinistro – a fianco della recinzione della casa – si stacca un sentierino verso destra che è l’inizio del Sentiero CAI Castelfranco del Grappa Occidentale.
Non ci sono segnavia all’inizio del sentierino, ma poco dopo l’inizio – a sinistra su un albero – c’è il primo segnavia in vernice nei caratteristici colori bianco-giallo.
In breve ci si immette nel Sentiero Cavallini e si arriva ad attraversare il CAI 943 nell’impluvio della Valle Cavallini.
Si continua sempre facilmente fino alla dorsale di immissione nel CAI 942, e qui si sale per una trentina di metri di dislivello fino al pilone ENEL 421.
Tra i 10 e i 15 metri lineari dopo il pilone si abbandona il CAI 942 per una traccia verso sinistra segnata inizialmente in “rosso ENEL”.
Ancora sul facile si arriva al pilone ENEL 422 dove inizia la discesa verso la Val Granda.
Dopo pochi metri “quasi ripidi” sulla dorsale, si gira a destra e con un lungo dolce traverso si arriva ai pochi metri ripidi che immettono nel largo sentiero della Val Granda: nel traverso c’è qualche passo un po’ esposto e ho trovato due “cinghie di contenimento” in cattivo stato, non necessarie se si sta attenti.
In Val Granda si scende per poco più di 150 metri lineari o 30/35 di dislivello, e si esce verso destra in corrispondenza di un muretto a secco con segnavia bianco-giallo ben evidente.
Qui si traversa e si supera lo spigolo della dorsale divisoria tra Val Granda e Val Lanari, per scendere ad intercettare l’evidente sentiero di fondo di quest’ultima: Val Granda e Val Lanari fanno parte dell’itinerario → Monte Grappa: Val Granda o Val Grande (ex CAI 39 dismesso), Madonna del Pertùso e Val Lanàri da Lanàri.
Ora si risale il fondo della Val Lanari tra una “arlecchinata” di segnavia bianco-gialli, rossi e blu, oltre a qualche ometto.
Dopo un lungo tratto i segnavia portano verso sinistra direzione salita a risalire ripidamente il fianco della valle, e con varie svolte si giunge a una selletta che introduce – con breve facile cengia – in una valle secondaria.
Qui si traversa per poco fino ai bordi di un macereto di pietre nerastre, e si riprende a salire abbastanza ripidi.
Poi con un arco verso sinistra si arriva a un’altra sella.
A sinistra (ma fuori del tracciato del Sentiero CAI Castelfranco del Grappa Occidentale) si sale in breve a un punto panoramico: vale la pena andarci perché … i punti panoramici di questa escursione sono rari.
A destra c’è una breve crestina aerea ma non difficile che porta al bivio di uscita dal sentiero della Val Lanari.
Al bivio si va a sinistra per la Val Sarzè che in alto è divisa in due rami.
In un centinaio di metri lineari si entra nel fondo del primo ramo, e bisogna scendere diretti stando dal lato sinistro di arrivo.
Per una cinquantina di metri lineari (un po’ confusi e instabili) spariscono i segni bianco-gialli, ma ricompaiono su pietre a terra in corrispondenza di qualche mini-ometto che fa attraversare il fondo valle verso destra.
Ora la traccia a terra diventa esile e si confonde con tracce secondarie: i segnavia rossi o bianco-gialli continuano, ma serve più attenzione della media per seguirli nel bosco più rado dove – ovviamente – l’erba cresce un po’ di più.
Ci si alza e si arriva a un bellissimo covolo che anticipa un tratto di vera cengia.
I passi esposti sono “intermittenti”, poi il sentiero si normalizza, si passa il secondo ramo della Val Sarzè, si passa il fondo della Val Fontanón e si arriva a un pulpito panoramico dove – sui resti di un muretto a secco – c’è un segnavia bianco-giallo a triangolo in “stile alta via”.
Dal pulpito in poco più di 50 metri lineari si scende all’immissione nel CAI 938 detto “Sannazzara”, in un punto dove si trova (sulla destra direzione arrivo) un piccolo Presepe permanente dentro una nicchia nelle roccette di base del pendio.
↓
Dall’immissione nel sentiero CAI 938 detto “Sannazzara” all’immissione nel sentiero CAI 935 che sale dalla località Londa
Dall’immissione nel sentiero CAI 938 detto “Sannazzara” si scende comodamente per oltre 250 metri di dislivello, fino all’evidente pilone ENEL 424 che sta a destra.
Si esce, affiancando il pilone sulla destra con evidente segnavia bianco-giallo.
Ora si scende ancora (alcuni passi ripidi) con direzione ovest seguendo il pendio e mantenendosi verso il filo di dorsale che sta a destra: qui ci sono moltissimi segni brillanti “rosso ENEL” e qualche bianco-giallo sbiadito.
Dopo aver perso circa 90/95 metri di dislivello, si arriva contro un alberello a forcella con gran bollo rosso brillante sul legno sinistro (direzione arrivo) della forcella, che copre un più vecchio e sbiaditissimo segno bianco-giallo.
Qui con tornante secco a destra si imbocca un sentierino che emerge abbastanza netto, con segnavia a destra e freccia rossa a terra su pietra.
Si scende verso il fondo della Valle Valduga e si incontrano di passaggio un tronchetto d’albero incappucciato con un tubo di plastica nero e poi un ripido su base erbosa.
Il fondo della Valle Valduga si risale per pochi metri e – sempre guidati dai segnavia in maggioranza rossi – si rimonta ripidamente per poco il fianco della valle opposto e si riprende a traversare.
Si arriva a un “saltino” verso destra con un paio di movimenti di “quasi I° grado”, e poi a un bivio leggermente ingannevole: la traccia in piano di sinistra è “certificata” da rami tagliati, ma quella di destra che sale (e tutto sommato si nota meno) presenta subito dopo il bivio i soliti segni rossi e bianco-gialli, ed è quella giusta.
Si arriva così al pilone ENEL 425 e poi si scende fino all’immissione nella mulattiera di Col Ronco con discesa ben segnata ma su terreno in parte duro e scivoloso.
Nella mulattiera di Col Ronco si entra e si esce subito: 10 o 15 metri lineari in discesa in cui si passa un tornantino destro e poi si esce verso destra per buon sentiero.
Dopo il pilone 425 c’è … il 426: il sentiero per raggiungerlo è sempre comodo ed intuitivo fino al tornante destro che sta poco sotto il pilone.
Qui il sentiero “bollato ENEL” fa un larghissimo giro, e il tracciato ufficiale del Sentiero CAI Castelfranco del Grappa Occidentale al tornante prosegue diritto su esile traccia: la nuova traccia è assai esile ma poco dopo si trovano i segni bianco-gialli.
In questo modo in pochi metri si è al pilone sotto il quale si trova un altro “tronco incappucciato con tubo nero” come quello segnalato in precedenza.
Da qui tutto facile (nuovamente su sentiero evidente) fino all’immissione nel CAI 937, dove si inizia a salire verso destra.
In breve (più o meno 40/50 metri lineari) si passano un tornante destro e uno sinistro, e appena dopo quest’ultimo si esce a sinistra per buona traccia ma certamente non paragonabile a quella tipo mulattiera del CAI 937.
L’impronta del sentiero è sempre ben camminabile e si arriva, con qualche svolta, ad aggirare un promontorio panoramico pochi metri sopra il pilone ENEL 428.
Da qui si scende – con ben in vista dall’altro lato della valle il tracciato del CAI 936 – al fondo della Val del Merlo: si risale facilmente il fondo per pochi metri, si rimonta sull’altra sponda della valle e si riprende sul facile fino all’immissione nel CAI 936.
Dall’immissione nuova discesa fino al ben noto bivio per Pra’ Ventore (o Praventore) dove si svolta a destra in salita fino alle due costruzioni con Capitello in mezzo che formano la località.
Dopo Pra’ Ventore con leggeri saliscendi si arriva all’immissione nel CAI 935.
A questo punto il Sentiero CAI Castelfranco del Grappa Occidentale continua in salita verso destra lungo il CAI 935, ma per la chiusura di questa prima parte si scende verso sinistra molto comodamente fino alla località Londa.
Oggi rientro alla partenza in bicicletta con poco più di 6 km.
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Il dislivello reale dell’escursione è di poco più di 100 metri in meno di quanto indicato nei dati di riepilogo Wikiloc.
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Che io sappia c’è un unico libro di Armando Scandellari che descrive questo super-sentiero, in modo sommario ma comunque utile per provarci.
È dismesso dal 2006, ma si nota ancora l'originale segnaletica bianco-gialla, a tratti ben visibile, a tratti anche molto labile, a tratti … “sovradipinta” con segnavia di altro colore.
Poi si seguono molto – ma, ATTENZIONE, non sempre – i bollini rossi ENEL di collegamento tra un pilone e l'altro, pochi ometti e in qualche settore anche i rami tagliati.
I segni bianco-gialli sono molto meno frequenti dei rossi ENEL nei tratti in cui sono presenti tutte e due i tipi.
Per la conformazione del tracciato conviene senz'altro la percorrenza da sud a nord.
Le descrizioni “sono da invertire” se si percorre da nord a sud: quindi bisogna invertire destra-sinistra, immissione-uscita e salita-discesa.
Nel complesso serve “piede fermo e passo sicuro” per vari segmenti con traccia stretta, scomoda ed esposta, ma ci sono anche segmenti facili e rilassanti.
DA EVITARE CON BAGNATO O GELO, e anche il troppo secco non va benissimo.
È molto facile organizzare percorrenze parziali sfruttando i molti sentieri CAI che si attraversano.
Se si vuol dividerlo semplicemente in due, conviene prendere il CAI 935 che sale da Londa come punto tappa intermedio.
Questa è la prima tappa con “perno a Londa”.
La prima tappa è più facile della seconda.
Il link alla seconda tappa è → Massiccio del Monte Grappa: ex Sentiero CAI Castelfranco del Grappa Occidentale dismesso – parte 2 nord da Londa a San Marino.
La valutazione di difficoltà per Wikiloc è graduata per escursionisti di buona esperienza.
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Premessa alla relazione
Questo è un rifacimento in due tappe dell’itinerario → Massiccio del Monte Grappa: Sentiero CAI Castelfranco Veneto del Grappa Occidentale da Sud a Nord (Solagna → San Marino) percorso in un’unica giornata il 13 Maggio 2017.
Allora il GPS era impostato con i parametri GPS + GLONASS, mentre in questa occasione era impostato con i parametri GPS + GALILEO.
Viste le diverse impostazioni e, soprattutto, il territorio dove i GPS possono avere spesso problemi di ricezione, le due tracce registrate non possono essere perfettamente allineate.
Per seguire l’itinerario con l’aiuto della traccia GPS conviene scaricare tutte e due le versioni per poterle confrontare con le osservazioni in diretta sul campo.
Una buona capacità di orientamento in generale e di interpretazione dei segnali/segnavia è sempre l’aspetto più importante al di là degli aiuti elettronici.
Però il GPS è utile per individuare le “aree ristrette” dove devono stare le svolte principali, e partendo da un’area ristretta poi la soluzione si trova.
Sconsiglio di provare tutto il percorso (prima + seconda tappa) in giornata senza aver memorizzato per esperienza diretta qualche percorrenza parziale.
E comunque – pur con buone conoscenze pregresse – nella mia percorrenza unica del 2017 non ho potuto godermi per bene il territorio perché dovevo pensare ad essere veloce e non ho potuto scegliermi un orario di partenza un po’ ritardato per stare di più al sole e con miglior visibilità in generale: tenere presente che questa prima tappa è rivolta a sud-ovest e la seconda a nord-ovest.
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Dal parcheggio delle Creste di San Giorgio all’immissione nel sentiero CAI 938 detto “Sannazzara”
Dal parcheggio delle Creste di San Giorgio si inizia verso ovest lungo Via Generale Giardino, e si prosegue per circa 350 metri fino all’ultima casa prima del tornante sinistro.
Appena prima del tornante sinistro – a fianco della recinzione della casa – si stacca un sentierino verso destra che è l’inizio del Sentiero CAI Castelfranco del Grappa Occidentale.
Non ci sono segnavia all’inizio del sentierino, ma poco dopo l’inizio – a sinistra su un albero – c’è il primo segnavia in vernice nei caratteristici colori bianco-giallo.
In breve ci si immette nel Sentiero Cavallini e si arriva ad attraversare il CAI 943 nell’impluvio della Valle Cavallini.
Si continua sempre facilmente fino alla dorsale di immissione nel CAI 942, e qui si sale per una trentina di metri di dislivello fino al pilone ENEL 421.
Tra i 10 e i 15 metri lineari dopo il pilone si abbandona il CAI 942 per una traccia verso sinistra segnata inizialmente in “rosso ENEL”.
Ancora sul facile si arriva al pilone ENEL 422 dove inizia la discesa verso la Val Granda.
Dopo pochi metri “quasi ripidi” sulla dorsale, si gira a destra e con un lungo dolce traverso si arriva ai pochi metri ripidi che immettono nel largo sentiero della Val Granda: nel traverso c’è qualche passo un po’ esposto e ho trovato due “cinghie di contenimento” in cattivo stato, non necessarie se si sta attenti.
In Val Granda si scende per poco più di 150 metri lineari o 30/35 di dislivello, e si esce verso destra in corrispondenza di un muretto a secco con segnavia bianco-giallo ben evidente.
Qui si traversa e si supera lo spigolo della dorsale divisoria tra Val Granda e Val Lanari, per scendere ad intercettare l’evidente sentiero di fondo di quest’ultima: Val Granda e Val Lanari fanno parte dell’itinerario → Monte Grappa: Val Granda o Val Grande (ex CAI 39 dismesso), Madonna del Pertùso e Val Lanàri da Lanàri.
Ora si risale il fondo della Val Lanari tra una “arlecchinata” di segnavia bianco-gialli, rossi e blu, oltre a qualche ometto.
Dopo un lungo tratto i segnavia portano verso sinistra direzione salita a risalire ripidamente il fianco della valle, e con varie svolte si giunge a una selletta che introduce – con breve facile cengia – in una valle secondaria.
Qui si traversa per poco fino ai bordi di un macereto di pietre nerastre, e si riprende a salire abbastanza ripidi.
Poi con un arco verso sinistra si arriva a un’altra sella.
A sinistra (ma fuori del tracciato del Sentiero CAI Castelfranco del Grappa Occidentale) si sale in breve a un punto panoramico: vale la pena andarci perché … i punti panoramici di questa escursione sono rari.
A destra c’è una breve crestina aerea ma non difficile che porta al bivio di uscita dal sentiero della Val Lanari.
Al bivio si va a sinistra per la Val Sarzè che in alto è divisa in due rami.
In un centinaio di metri lineari si entra nel fondo del primo ramo, e bisogna scendere diretti stando dal lato sinistro di arrivo.
Per una cinquantina di metri lineari (un po’ confusi e instabili) spariscono i segni bianco-gialli, ma ricompaiono su pietre a terra in corrispondenza di qualche mini-ometto che fa attraversare il fondo valle verso destra.
Ora la traccia a terra diventa esile e si confonde con tracce secondarie: i segnavia rossi o bianco-gialli continuano, ma serve più attenzione della media per seguirli nel bosco più rado dove – ovviamente – l’erba cresce un po’ di più.
Ci si alza e si arriva a un bellissimo covolo che anticipa un tratto di vera cengia.
I passi esposti sono “intermittenti”, poi il sentiero si normalizza, si passa il secondo ramo della Val Sarzè, si passa il fondo della Val Fontanón e si arriva a un pulpito panoramico dove – sui resti di un muretto a secco – c’è un segnavia bianco-giallo a triangolo in “stile alta via”.
Dal pulpito in poco più di 50 metri lineari si scende all’immissione nel CAI 938 detto “Sannazzara”, in un punto dove si trova (sulla destra direzione arrivo) un piccolo Presepe permanente dentro una nicchia nelle roccette di base del pendio.
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Dall’immissione nel sentiero CAI 938 detto “Sannazzara” all’immissione nel sentiero CAI 935 che sale dalla località Londa
Dall’immissione nel sentiero CAI 938 detto “Sannazzara” si scende comodamente per oltre 250 metri di dislivello, fino all’evidente pilone ENEL 424 che sta a destra.
Si esce, affiancando il pilone sulla destra con evidente segnavia bianco-giallo.
Ora si scende ancora (alcuni passi ripidi) con direzione ovest seguendo il pendio e mantenendosi verso il filo di dorsale che sta a destra: qui ci sono moltissimi segni brillanti “rosso ENEL” e qualche bianco-giallo sbiadito.
Dopo aver perso circa 90/95 metri di dislivello, si arriva contro un alberello a forcella con gran bollo rosso brillante sul legno sinistro (direzione arrivo) della forcella, che copre un più vecchio e sbiaditissimo segno bianco-giallo.
Qui con tornante secco a destra si imbocca un sentierino che emerge abbastanza netto, con segnavia a destra e freccia rossa a terra su pietra.
Si scende verso il fondo della Valle Valduga e si incontrano di passaggio un tronchetto d’albero incappucciato con un tubo di plastica nero e poi un ripido su base erbosa.
Il fondo della Valle Valduga si risale per pochi metri e – sempre guidati dai segnavia in maggioranza rossi – si rimonta ripidamente per poco il fianco della valle opposto e si riprende a traversare.
Si arriva a un “saltino” verso destra con un paio di movimenti di “quasi I° grado”, e poi a un bivio leggermente ingannevole: la traccia in piano di sinistra è “certificata” da rami tagliati, ma quella di destra che sale (e tutto sommato si nota meno) presenta subito dopo il bivio i soliti segni rossi e bianco-gialli, ed è quella giusta.
Si arriva così al pilone ENEL 425 e poi si scende fino all’immissione nella mulattiera di Col Ronco con discesa ben segnata ma su terreno in parte duro e scivoloso.
Nella mulattiera di Col Ronco si entra e si esce subito: 10 o 15 metri lineari in discesa in cui si passa un tornantino destro e poi si esce verso destra per buon sentiero.
Dopo il pilone 425 c’è … il 426: il sentiero per raggiungerlo è sempre comodo ed intuitivo fino al tornante destro che sta poco sotto il pilone.
Qui il sentiero “bollato ENEL” fa un larghissimo giro, e il tracciato ufficiale del Sentiero CAI Castelfranco del Grappa Occidentale al tornante prosegue diritto su esile traccia: la nuova traccia è assai esile ma poco dopo si trovano i segni bianco-gialli.
In questo modo in pochi metri si è al pilone sotto il quale si trova un altro “tronco incappucciato con tubo nero” come quello segnalato in precedenza.
Da qui tutto facile (nuovamente su sentiero evidente) fino all’immissione nel CAI 937, dove si inizia a salire verso destra.
In breve (più o meno 40/50 metri lineari) si passano un tornante destro e uno sinistro, e appena dopo quest’ultimo si esce a sinistra per buona traccia ma certamente non paragonabile a quella tipo mulattiera del CAI 937.
L’impronta del sentiero è sempre ben camminabile e si arriva, con qualche svolta, ad aggirare un promontorio panoramico pochi metri sopra il pilone ENEL 428.
Da qui si scende – con ben in vista dall’altro lato della valle il tracciato del CAI 936 – al fondo della Val del Merlo: si risale facilmente il fondo per pochi metri, si rimonta sull’altra sponda della valle e si riprende sul facile fino all’immissione nel CAI 936.
Dall’immissione nuova discesa fino al ben noto bivio per Pra’ Ventore (o Praventore) dove si svolta a destra in salita fino alle due costruzioni con Capitello in mezzo che formano la località.
Dopo Pra’ Ventore con leggeri saliscendi si arriva all’immissione nel CAI 935.
A questo punto il Sentiero CAI Castelfranco del Grappa Occidentale continua in salita verso destra lungo il CAI 935, ma per la chiusura di questa prima parte si scende verso sinistra molto comodamente fino alla località Londa.
Oggi rientro alla partenza in bicicletta con poco più di 6 km.
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Il dislivello reale dell’escursione è di poco più di 100 metri in meno di quanto indicato nei dati di riepilogo Wikiloc.
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Waypoints
Waypoint
765 ft
02 - Uscita da Via Generale Giardino e inizio da sud del Sentiero CAI Castelfranco del Grappa Occidentale
Waypoint
1,091 ft
03 - Attraversamento CAI 943 in Valle Cavallini
Waypoint
1,204 ft
04 - Immissione in CAI 942 e prosecuzione a destra in salita
Waypoint
1,302 ft
05 - Uscita da CAI 942 verso sentiero di sinistra pochi metri dopo il passaggio sotto il pilone ENEL 421
Waypoint
1,051 ft
07 - Immissione nel sentiero della Val Granda e prosecuzione a sinistra in discesa
Waypoint
899 ft
08 - Uscita dalla Val Granda verso destra presso muretto a secco con segnavia bianco-giallo
Waypoint
934 ft
09 - Immissione nel sentiero della Val Lanari e prosecuzione a destra in salita
Waypoint
2,646 ft
10 - Pulpito panoramico con breve deviazione dall'arrivo in cresta del sentiero della Val Lanari
Waypoint
2,639 ft
11 - Bivio con ingresso in Val Sarzè svoltando a sinistra verso segnavia bianco-giallo
Waypoint
2,616 ft
13 - Foto uscendo da sopra la Val Sarzè verso l'attraversamento della Val Fontanón
Waypoint
2,632 ft
15 - Immissione in CAI 938 con piccolo Presepe a fianco e prosecuzione a sinistra in discesa
Waypoint
1,490 ft
17 - Albero a forcella con bollo rosso a svolta secca verso destra più altri segnavia a terra
Waypoint
1,538 ft
18 - Tronchetto di riferimento incappucciato con tubo nero di plastica lungo la discesa verso la Valle Valduga
Waypoint
1,359 ft
19 - Anfratto con freccia segnavia in arrivo al fondo della Valle Valduga dopo un ripido erboso in discesa
Waypoint
1,347 ft
20 - Attraversamento del fondo della Valle Valduga
Waypoint
1,464 ft
21 - Svolta a destra su saltino misto di quasi I° grado in uscita dalla destra idrografica della Valle Valduga
Waypoint
1,534 ft
22 - Bivio ingannevole: tralasciare rami tagliati di sinistra e andare in salita per i segnavia di destra
Waypoint
1,644 ft
23 - Pilone ENEL 425
Waypoint
1,452 ft
24 - Foto in ingresso-uscita della mulattiera di Col Ronco che sale da San Nazario
Waypoint
1,649 ft
25 - Tornante destro del sentiero: proseguire diritti per pilone ENEL 426
Waypoint
1,703 ft
26 - Pilone ENEL 426 con (poco sotto) tronchetto di riferimento incappucciato con tubo nero di plastica
Waypoint
1,533 ft
27 - Immissione in CAI 937 e prosecuzione a destra in salita
Waypoint
1,664 ft
29 - Bivio secondario con prosecuzione a destra in salita
Waypoint
1,676 ft
31 - Attraversamento del fondo della Val del Merlo
Waypoint
1,845 ft
32 - Immissione in CAI 936 e prosecuzione a sinistra in discesa
Waypoint
1,568 ft
33 - Uscita da CAI 936 verso destra in direzione di Pra' Ventore o Praventore
Waypoint
1,724 ft
35 - Immissione in CAI 935 e inizio discesa finale a Londa ineterrompendo il Sentiero CAI Castelfranco del Grappa Occidentale
Comments (2)
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Fatto oggi, descrizione precisa come sempre.
Unica differenza, per collegarmi tra il SV 936 e il 935 ho fatto il Sentiero dei Camosci o del Col della Torta, molto panoramico, che scorre circa 100 metri di dislivello sotto quello di Praventore che già conoscevo.
Segnalo che nella prima metà del tracciato in corrispondenza di alcuni bivi sono stati ridipinti di recente i segnavia bianco-gialli.
Ciao DDT1967,
i tuoi aggiornamenti sono sempre preziosi per chi vuole provare questo lungo sentiero che spero (prima o poi) venga recuperato.
Mi fa piacere che hai notato qualche “rinfresco di vernice” sui segnavia dedicati.
Conosco la bella variante che hai fatto, è stata una buona idea.
Alla prossima! 😉