Massiccio del Grappa: Gusèla (o Gusella) di Cismón e Rocchetta di Cismón da Cismón del Grappa
near Cismon del Grappa, Veneto (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Mini-escursione che sale due elevazioni che attirano l’attenzione di chiunque percorre in auto la SS 47 in direzione sud quando passa all’altezza di Cismon del Grappa.
Le due Croci di vetta sono quasi una «attrazione fatale» per gli appassionati di montagna.
La facilità (tecnica e di distanza) per arrivare sotto i punti chiave non deve portare alla sottovalutazione degli arrivi in vetta per chi non ha mai affrontato roccette di quel livello, anche se brevi.
La particolarità di questa uscita è «certificata» dal fatto che è inserita in un libro guida dedicato al Trentino Alto Adige anche se si svolge tutta ampiamente in Veneto.
Il libro è “ALPINISMO FACILE in TRENTINO - ALTO ADIGE — VIE NORMALI E CRESTE VOL. 2 - Valli Orientali” di Diego Filippi e Fabrizio Rattin.
Filippi e Rattin paragonano la slanciatissima Gusèla a una “micro Via Normale dolomitica certamente consigliabile per l’estetica vetta”.
Qui il Sole 🌞 arriva tardi, e oggi 17 Novembre 2023 ho iniziato più o meno alle 11 di mattina: per avere sempre Sole 🌞 ce l’avrei tranquillamente fatta anche partendo a mezzogiorno.
Chiaramente d’estate bisogna spostare in avanti gli orari per evitare il grande caldo come temperatura e per avere una “grande luce calda” sulle rocce.
Le prime foto qui pubblicate sono state scattate il 15 Novembre 2023 verso le 15 e 30 dalla stradina della zona industriale che affianca a ovest la SS 47, posizionandomi appena all’esterno del guardrail.
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A oggi, in tutte le cartine escursionistiche – quando presenti – sono sbagliati i posizionamenti dei toponimi della Gusèla e della Rocchetta.
La Gusèla è spesso indicata sul punto vetta della Rocchetta, e la Rocchetta indica un’altra elevazione.
Al primo tornante del CAI 920 c’è un gran cartello che pubblicizza un “Sentiero della Gusella” che passa con un anello (in senso inverso di questa escursione) tra le due elevazioni.
Si lascia intendere che la Gusèla o Gusella è naturalmente quella più slanciata e appuntita, ma anche in quella mappa il toponimo è posto sopra la vetta della Rocchetta.
Le quote di vetta sono indicate in tutte le mappe con una differenza ben minore rispetto alla realtà.
La Croce di vetta della Rocchetta è visibile dal campo da basket che sta appena sotto il parcheggio.
Ho ordinato le foto dei finali di salita per Gusèla e Rocchetta in ordine di salita anche se scattate un po’ in salita e un po’ in discesa – per questo motivo c’è qualche “incoerenza di luce” tra foto consecutive.
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Salita da Cismon del Grappa alla Gusèla o Gusella di Cismon
Dal parcheggio di Piazza I° Maggio si imbocca il ben noto CAI 920 sotto un portico e si sale per la caratteristica e comoda mulattiera lastricata.
Al primo tornante verso destra (con panchina) c’è la gran tabella informativa sopra citata.
Si continua in pieno relax e in questa stagione autunnale si riesce a scorgere lo slanciatissimo profilo della Gusèla tra i rami degli alberi con poche foglie.
Arrivando alla base della verticalissima parete nord della Gusèla si incontra un’Edicola Sacra scavata nella roccia (con Croce a fianco) dedicata a Santo Stefano.
Da qui si aggira a sinistra la base della Gusèla salendo un tratto sinuoso di mulattiera ristretto tra le alte pareti, fino ad arrivare ad un piccolo valico con panchina sul lato sud-est rispetto alla vetta.
Il CAI 920 continua a sinistra mentre per la vetta bisogna seguire la traccia più esile che esegue un tornantino a destra inizialmente in piano.
La traccia sale comodamente per qualche decina di metri lineari nella boscaglia fino all’attacco delle prime roccette dove si trovano un fittone con anello e un gran bollo rosso.
Il primo saltino è sul I° grado e si arriva su un micro-forcellino (veramente micro ed espostissimo da ambedue i lati) sotto il più lungo balzo-cresta finale, comunque di pochi metri.
Qui c’è qualche singolo movimento di II° grado o II° inferiore che bisogna affrontare per arrivare alla Croce di vetta.
Poco dopo l’inizio di questo balzo c’è un chiodo con anello molto utile in discesa e ho visto anche uno sbiadito bollo rosso.
Attorno alla roccetta di base della Croce di vetta c’è un doppio cordino.
Il tutto è molto-molto aereo, e ci sono due buone notizie: 1) è molto-molto bello; 2) la roccia e relative prese sono solide.
Per godersela bisogna essere abituati a queste situazioni.
Se si va in gruppo bisogna alternarsi per bene nel finale.
La guida sopracitata consiglia uno spezzone di corda da 30 metri, e lo consiglio anch’io per gestire il via-vai di un eventuale gruppo.
Dalla vetta della Gusèla o Gusella di Cismon all’inizio della salita finale per la Rocchetta di Cismon
Dalla vetta della Gusèla o Gusella di Cismon si ritorna per il CAI 920, ripassando per l’Edicola di Santo Stefano e proseguendo per poco fino a un piatto valico verso sinistra sotto la parete est-nord-est della Rocchetta.
Qui si entra in quello che è indicato come “Sentiero Natura” nelle cartine Tabacco e Kompass.
Dunque, si esce a sinistra su labile traccia che dopo pochi metri diventa evidente e comodo sentiero.
Poco dopo l’inizio c’è un gruppo di ometti verso sinistra che indicano probabilmente una variante di immissione.
Ora si segue il facile sentiero in discesa fino all’alveo di un torrentello oggi in secca.
Non si attraversa l’alveo, ma si esce sulla destra sopra un terrazzamento nella boscaglia che è il primo di una piccola serie sostenuta da vari muretti a secco.
Si scendono i saltini di un paio di muretti e su tracce discontinue si arriva in breve sul fianco destro direzione salita di un canale-fossato – qui si nota sotto a sinistra una briglia di cemento.
Da questo fianco inizia un evidente sentierino per il finale verso la Rocchetta di Cismon.
Salita finale alla Rocchetta di Cismon
Si inizia a risalire il fianco del canale-fossato, e il sentiero passa da destra a sinistra quando questo canale-fossato si esaurisce in testata dentro un più largo ed agevole fianco-vallone boschivo.
Senza difficoltà si sale il vallone e alla fine si piega a destra per pochi metri fin sotto delle balze rocciose discontinue.
Qui il sentiero continua con ripidi e stretti tornantini ben tracciati, e poi esegue un traverso quasi-cengia verso destra.
Finito il traverso si svolta a sinistra per entrare nella “dolce calotta sommitale” in sottobosco della Rocchetta.
Nel largo l’impronta a terra del sentiero si fa labile ma è tutto intuitivo e non ci sono problemi.
Per puntare direttamente alla Croce, bisognerebbe seguire una direzione finale più o meno a nord-nord-ovest, ma ho fatto prima una breve deviazione più verso destra-nord per cercare il non facilmente individuabile punto vetta più alto.
Ho trovato una roccetta che forse è quella giusta con una prima bella vista verso la Gusèla.
Infine, sono andato verso la Croce, che sta “letteralmente appollaiata” su un roccione diviso da un intaglio poco sotto il largo piano boschivo sommitale.
Oggi alla base dell’intaglio era incastrata una specie di “incrocio metallico” posto in orizzontale e con le larghe aste un po’ flessibili: faceva anche comodo per appoggiarvi i piedi sopra ma – ripeto – non era del tutto stabile.
Il roccione finale dov’è appoggiata la Croce sembra molto verticale in arrivo, ma è ben più facile e breve del finale della Gusèla e rimane, a mio giudizio, sul I° grado.
Però la Croce della Gusèla è metallica, solida alla base e si può afferrare con le mani – mentre quella della Rocchetta è comunque “super-aerea” ma di legno di debole consistenza e “molto ondeggiante”: meglio non toccarla!
Per il rientro, una volta tornati in discesa sul Sentiero Natura indicato nelle cartine Tabacco e Kompass lo si segue molto facilmente fino all’abitato di Cismon del Grappa.
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Il dislivello reale dell’escursione è circa 100 metri in meno di quanto indicato nei dati di riepilogo Wikiloc.
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Le due Croci di vetta sono quasi una «attrazione fatale» per gli appassionati di montagna.
La facilità (tecnica e di distanza) per arrivare sotto i punti chiave non deve portare alla sottovalutazione degli arrivi in vetta per chi non ha mai affrontato roccette di quel livello, anche se brevi.
La particolarità di questa uscita è «certificata» dal fatto che è inserita in un libro guida dedicato al Trentino Alto Adige anche se si svolge tutta ampiamente in Veneto.
Il libro è “ALPINISMO FACILE in TRENTINO - ALTO ADIGE — VIE NORMALI E CRESTE VOL. 2 - Valli Orientali” di Diego Filippi e Fabrizio Rattin.
Filippi e Rattin paragonano la slanciatissima Gusèla a una “micro Via Normale dolomitica certamente consigliabile per l’estetica vetta”.
Qui il Sole 🌞 arriva tardi, e oggi 17 Novembre 2023 ho iniziato più o meno alle 11 di mattina: per avere sempre Sole 🌞 ce l’avrei tranquillamente fatta anche partendo a mezzogiorno.
Chiaramente d’estate bisogna spostare in avanti gli orari per evitare il grande caldo come temperatura e per avere una “grande luce calda” sulle rocce.
Le prime foto qui pubblicate sono state scattate il 15 Novembre 2023 verso le 15 e 30 dalla stradina della zona industriale che affianca a ovest la SS 47, posizionandomi appena all’esterno del guardrail.
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A oggi, in tutte le cartine escursionistiche – quando presenti – sono sbagliati i posizionamenti dei toponimi della Gusèla e della Rocchetta.
La Gusèla è spesso indicata sul punto vetta della Rocchetta, e la Rocchetta indica un’altra elevazione.
Al primo tornante del CAI 920 c’è un gran cartello che pubblicizza un “Sentiero della Gusella” che passa con un anello (in senso inverso di questa escursione) tra le due elevazioni.
Si lascia intendere che la Gusèla o Gusella è naturalmente quella più slanciata e appuntita, ma anche in quella mappa il toponimo è posto sopra la vetta della Rocchetta.
Le quote di vetta sono indicate in tutte le mappe con una differenza ben minore rispetto alla realtà.
La Croce di vetta della Rocchetta è visibile dal campo da basket che sta appena sotto il parcheggio.
Ho ordinato le foto dei finali di salita per Gusèla e Rocchetta in ordine di salita anche se scattate un po’ in salita e un po’ in discesa – per questo motivo c’è qualche “incoerenza di luce” tra foto consecutive.
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Salita da Cismon del Grappa alla Gusèla o Gusella di Cismon
Dal parcheggio di Piazza I° Maggio si imbocca il ben noto CAI 920 sotto un portico e si sale per la caratteristica e comoda mulattiera lastricata.
Al primo tornante verso destra (con panchina) c’è la gran tabella informativa sopra citata.
Si continua in pieno relax e in questa stagione autunnale si riesce a scorgere lo slanciatissimo profilo della Gusèla tra i rami degli alberi con poche foglie.
Arrivando alla base della verticalissima parete nord della Gusèla si incontra un’Edicola Sacra scavata nella roccia (con Croce a fianco) dedicata a Santo Stefano.
Da qui si aggira a sinistra la base della Gusèla salendo un tratto sinuoso di mulattiera ristretto tra le alte pareti, fino ad arrivare ad un piccolo valico con panchina sul lato sud-est rispetto alla vetta.
Il CAI 920 continua a sinistra mentre per la vetta bisogna seguire la traccia più esile che esegue un tornantino a destra inizialmente in piano.
La traccia sale comodamente per qualche decina di metri lineari nella boscaglia fino all’attacco delle prime roccette dove si trovano un fittone con anello e un gran bollo rosso.
Il primo saltino è sul I° grado e si arriva su un micro-forcellino (veramente micro ed espostissimo da ambedue i lati) sotto il più lungo balzo-cresta finale, comunque di pochi metri.
Qui c’è qualche singolo movimento di II° grado o II° inferiore che bisogna affrontare per arrivare alla Croce di vetta.
Poco dopo l’inizio di questo balzo c’è un chiodo con anello molto utile in discesa e ho visto anche uno sbiadito bollo rosso.
Attorno alla roccetta di base della Croce di vetta c’è un doppio cordino.
Il tutto è molto-molto aereo, e ci sono due buone notizie: 1) è molto-molto bello; 2) la roccia e relative prese sono solide.
Per godersela bisogna essere abituati a queste situazioni.
Se si va in gruppo bisogna alternarsi per bene nel finale.
La guida sopracitata consiglia uno spezzone di corda da 30 metri, e lo consiglio anch’io per gestire il via-vai di un eventuale gruppo.
Dalla vetta della Gusèla o Gusella di Cismon all’inizio della salita finale per la Rocchetta di Cismon
Dalla vetta della Gusèla o Gusella di Cismon si ritorna per il CAI 920, ripassando per l’Edicola di Santo Stefano e proseguendo per poco fino a un piatto valico verso sinistra sotto la parete est-nord-est della Rocchetta.
Qui si entra in quello che è indicato come “Sentiero Natura” nelle cartine Tabacco e Kompass.
Dunque, si esce a sinistra su labile traccia che dopo pochi metri diventa evidente e comodo sentiero.
Poco dopo l’inizio c’è un gruppo di ometti verso sinistra che indicano probabilmente una variante di immissione.
Ora si segue il facile sentiero in discesa fino all’alveo di un torrentello oggi in secca.
Non si attraversa l’alveo, ma si esce sulla destra sopra un terrazzamento nella boscaglia che è il primo di una piccola serie sostenuta da vari muretti a secco.
Si scendono i saltini di un paio di muretti e su tracce discontinue si arriva in breve sul fianco destro direzione salita di un canale-fossato – qui si nota sotto a sinistra una briglia di cemento.
Da questo fianco inizia un evidente sentierino per il finale verso la Rocchetta di Cismon.
Salita finale alla Rocchetta di Cismon
Si inizia a risalire il fianco del canale-fossato, e il sentiero passa da destra a sinistra quando questo canale-fossato si esaurisce in testata dentro un più largo ed agevole fianco-vallone boschivo.
Senza difficoltà si sale il vallone e alla fine si piega a destra per pochi metri fin sotto delle balze rocciose discontinue.
Qui il sentiero continua con ripidi e stretti tornantini ben tracciati, e poi esegue un traverso quasi-cengia verso destra.
Finito il traverso si svolta a sinistra per entrare nella “dolce calotta sommitale” in sottobosco della Rocchetta.
Nel largo l’impronta a terra del sentiero si fa labile ma è tutto intuitivo e non ci sono problemi.
Per puntare direttamente alla Croce, bisognerebbe seguire una direzione finale più o meno a nord-nord-ovest, ma ho fatto prima una breve deviazione più verso destra-nord per cercare il non facilmente individuabile punto vetta più alto.
Ho trovato una roccetta che forse è quella giusta con una prima bella vista verso la Gusèla.
Infine, sono andato verso la Croce, che sta “letteralmente appollaiata” su un roccione diviso da un intaglio poco sotto il largo piano boschivo sommitale.
Oggi alla base dell’intaglio era incastrata una specie di “incrocio metallico” posto in orizzontale e con le larghe aste un po’ flessibili: faceva anche comodo per appoggiarvi i piedi sopra ma – ripeto – non era del tutto stabile.
Il roccione finale dov’è appoggiata la Croce sembra molto verticale in arrivo, ma è ben più facile e breve del finale della Gusèla e rimane, a mio giudizio, sul I° grado.
Però la Croce della Gusèla è metallica, solida alla base e si può afferrare con le mani – mentre quella della Rocchetta è comunque “super-aerea” ma di legno di debole consistenza e “molto ondeggiante”: meglio non toccarla!
Per il rientro, una volta tornati in discesa sul Sentiero Natura indicato nelle cartine Tabacco e Kompass lo si segue molto facilmente fino all’abitato di Cismon del Grappa.
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Il dislivello reale dell’escursione è circa 100 metri in meno di quanto indicato nei dati di riepilogo Wikiloc.
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Waypoints
Waypoint
686 ft
01 - Parcheggio in Piazza I° Maggio a Cismon del Grappa
Waypoint
891 ft
02 - Tornante in località Peron con panchina e cartello informativo nella prima parte del CAI 920
Waypoint
1,128 ft
10 - Uscita in discesa dal CAI 920 per sentiero di raccordo verso la salita finale alla Rocchetta di Cismon
Waypoint
823 ft
11 - Uscita dal Sentiero natura che scende a Cismon verso la salita finale alla Rocchetta di Cismon
Waypoint
833 ft
12 - Inizio a fianco di un canale del sentiero finale di salita alla Rocchetta di Cismon
Waypoint
1,365 ft
15 - Foto alla Gusèla di Cismon da una roccetta sul piano sommitale boschivo della Rocchetta di Cismon
Waypoint
656 ft
20 - Foto dai pressi del parcheggio in Piazza I° Maggio a Cismon del Grappa verso la Croce della Rocchetta di Cismon
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