Massiccio del Grappa: anello da Corlo per Val del Corlo, Val Piana, Monte Fredina, Monte Cismon, Col di Baio e Val Carazzagno
near Zanetti, Veneto (Italia)
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Itinerary description
Anello sul lato nord-ovest del Massiccio del Grappa con lo scopo principale di risalire la Val del Corlo e la Val Piana, dove ci sono sentieri e tracce che – pur non segnati – rendono la salita non difficile.
Chi vuole concentrarsi su questa parte può rientrare a Corlo per il CAI 808 da Malga Fredina.
Noi abbiamo programmato un rientro ben più largo con discesa finale per la Val Carazzagno passando per le “elevazioni di dorsale” del Monte Fredina, Monte Cismon e Col di Baio.
Chi non è interessato a visitare la Val Carazzagno può rientrare per il più panoramico CAI 807 passando per Rocca d’Arsiè prima del collegamento finale a Corlo sul lungolago del Lago del Corlo.
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Risalita della Val del Corlo e della Val Piana da Corlo
Dal parcheggio si passa l’abitato di Corlo seguendo le indicazioni del CAI 808 per il Monte Fredina, e si arriva al gruppo di costruzioni indicato come località Vilgi nelle cartine.
Subito dopo c’è una grande edicola votiva con un Cristo-Crocifisso dipinto su un lato a cui segue il bivio con il sentiero che si interna in Val del Corlo.
Al bivio si va a destra e si procede in ambiente suggestivo sulla sinistra direzione salita o destra idrografica dell’alveo di valle.
Sempre su sentiero ben riconoscibile si passa a destra direzione salita e si ritorna a sinistra poco prima di arrivare in corrispondenza della diramazione della Val Mora.
Qui la traccia migliore svolta decisamente a sinistra per proseguire dentro la Val Mora, e andrebbe a collegarsi più direttamente al CAI 808 e poi a Malga Fredina.
Oggi invece, come da programma, abbiamo proseguito seguendo la traccia che continua sulla sinistra direzione salita della Val del Corlo.
I primi metri di questa traccia sono un po’ confusi ma riconoscibili e poi il camminamento migliora di evidenza, sempre riconoscibile senza ritornare super evidente come la prima parte fino all’imbocco della Val Mora.
A seguire la traccia non si mantiene con continuità ai lati dell’alveo della Val del Corlo ma rientra, sta in mezzo, riesce di poco, e così via.
Si arriva così su un breve tratto di camminamento molto largo e poi si incrocia una vera stradetta forestale.
Qui, più o meno, si può dire che è finita la Val del Corlo, e si va a sinistra fino a un grande slargo dove inizia di fronte la Val Piana.
La Val Piana è molto meno “incassata” della Val del Corlo e si risale quasi tutta dentro l’impluvio su tracce discontinue, senza un vero sentiero.
Non è difficile come pendenza e oggi abbiamo trovato solo qualche isolato albero schiantato aggirabile senza difficoltà.
Anzi no, abbiamo trovato anche … un grosso proiettile di artiglieria (senza spoletta) e un filtro di maschera antigas della Grande Guerra.
Alla fine si incrocia una larga strada forestale su cui si rimonta con pochi ripidi metri.
Dalla fine della Val Piana al Col di Baio passando per il Monte Fredina e il Monte Cismon
Arrivati sulla strada forestale alla fine della Val Piana si prosegue su fondo naturale per poco più di 2,5 km fino ad incrociare la SP 148 Cadorna nei pressi di Malga Fredina.
Si attraversa la strada asfaltata e in meno di 100 metri lineari di dolce salita si arriva in vetta alla “collinetta” del Monte Fredina.
Dal Monte Fredina siamo scesi liberamente verso Pontera all’imbocco della Val dell’Albero dove c’è un utile cartello informativo con i percorsi di quella zona (per … un’idea invernale vedi itinerario → Massiccio del Monte Grappa: Monte Prassolan, Cima Grappa e Monte Pertica da Case Pontera di Sopra).
Da qui ci siamo diretti verso il Monte Cismon: si potrebbe seguire integralmente l’ondulazione di dorsale, ma si passa inizialmente all’interno di alcune proprietà private dove oggi era in corso il taglio dell’erba.
Di conseguenza abbiamo seguito una stradina a fondo naturale per circa 900 metri e poi siamo rimontati sulla dorsale finale che porta al Monte Cismon.
Su facili tracce si arriva alla vetta boschiva, non segnalata da cartelli o altri segnavia, in corrispondenza di un faggio di notevoli dimensioni.
Poi si scende senza tracce ma facilmente in direzione nord fino al gruppo di costruzioni indicato sulle cartine come Casoni Pramozet: oggi stalla aperta e tre cavalli + due asinelli che pascolavano liberamente.
Dai Casoni Pramozet la prosecuzione per il boschivo Col di Baio è ben evidente: ancora breve discesa a sfiorare la SP 148 Cadorna, inizio risalita su stradetta a fondo naturale e deviazione finale su pendio con tracce poco prima di una costruzione in pietra.
La vetta del Col di Baio – anticipata da un faggio enorme – è una piccola radura circondata da alti abeti che non permettono viste di lontananza.
Chiusura anello dal Col di Baio con discesa per la Val Carazzagno
Dal Col di Baio siamo scesi inizialmente per il CAI 807 passando per quel che resta di un vecchissimo skilift con stazione a monte letteralmente “fagocitata” da un grande, isolato albero, ricresciuto in mezzo ai larghi prati.
Si attraversa per la seconda e ultima volta in giornata la SP 148 Cadorna e ci si immette in sentiero boschivo fino a sbucare su una stradina inizialmente asfaltata.
Qui si va a sinistra seguendo sempre le indicazioni CAI 807 e si continua per circa 250 metri fino a un bivio: ora bisogna decidere se proseguire per il CAI 807 fino a Rocca d’Arsiè oppure svoltare per la Val Carazzagno.
Noi abbiamo continuato a sinistra in direzione Val Carazzagno su stradina sempre a fondo naturale, con vari tornanti e perdendo quota fino a 690 metri circa in corrispondenza di un canale indicato come Val Tenina nelle cartine.
Qui la stradina si fa mulattiera per un breve tratto, e poi bel sentiero per calare verso la Val Carazzagno che si inizia ad affiancare stando molto alti rispetto al fondovalle.
Si passa sotto le Casere Brustolin e in mezzo alla “quasi spettrale” abbandonata località Fumegai.
Alla fine del tratto a sentiero si entra sulla stradetta finale asfalto-cemento in corrispondenza di un tornante: a destra si sale verso la località Scoccaù e il ricongiungimento con il CAI 807; a sinistra si completa la discesa della Val Carazzagno.
Noi abbiamo continuato per la Val Carazzagno e abbiamo svoltato a sinistra prima di arrivare al Ponte della Vittoria sul Lago del Corlo.
Infine, seguendo le indicazioni per la località Berti abbiamo imboccato il sentiero finale di rientro lungolago a Corlo, con vari saliscendi e un punto dove si va a sfiorare lo specchio d’acqua.
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Il dislivello reale dell’escursione dovrebbe essere di circa 50/60 metri in meno di quanto indicato nei dati di riepilogo Wikiloc.
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Chi vuole concentrarsi su questa parte può rientrare a Corlo per il CAI 808 da Malga Fredina.
Noi abbiamo programmato un rientro ben più largo con discesa finale per la Val Carazzagno passando per le “elevazioni di dorsale” del Monte Fredina, Monte Cismon e Col di Baio.
Chi non è interessato a visitare la Val Carazzagno può rientrare per il più panoramico CAI 807 passando per Rocca d’Arsiè prima del collegamento finale a Corlo sul lungolago del Lago del Corlo.
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Risalita della Val del Corlo e della Val Piana da Corlo
Dal parcheggio si passa l’abitato di Corlo seguendo le indicazioni del CAI 808 per il Monte Fredina, e si arriva al gruppo di costruzioni indicato come località Vilgi nelle cartine.
Subito dopo c’è una grande edicola votiva con un Cristo-Crocifisso dipinto su un lato a cui segue il bivio con il sentiero che si interna in Val del Corlo.
Al bivio si va a destra e si procede in ambiente suggestivo sulla sinistra direzione salita o destra idrografica dell’alveo di valle.
Sempre su sentiero ben riconoscibile si passa a destra direzione salita e si ritorna a sinistra poco prima di arrivare in corrispondenza della diramazione della Val Mora.
Qui la traccia migliore svolta decisamente a sinistra per proseguire dentro la Val Mora, e andrebbe a collegarsi più direttamente al CAI 808 e poi a Malga Fredina.
Oggi invece, come da programma, abbiamo proseguito seguendo la traccia che continua sulla sinistra direzione salita della Val del Corlo.
I primi metri di questa traccia sono un po’ confusi ma riconoscibili e poi il camminamento migliora di evidenza, sempre riconoscibile senza ritornare super evidente come la prima parte fino all’imbocco della Val Mora.
A seguire la traccia non si mantiene con continuità ai lati dell’alveo della Val del Corlo ma rientra, sta in mezzo, riesce di poco, e così via.
Si arriva così su un breve tratto di camminamento molto largo e poi si incrocia una vera stradetta forestale.
Qui, più o meno, si può dire che è finita la Val del Corlo, e si va a sinistra fino a un grande slargo dove inizia di fronte la Val Piana.
La Val Piana è molto meno “incassata” della Val del Corlo e si risale quasi tutta dentro l’impluvio su tracce discontinue, senza un vero sentiero.
Non è difficile come pendenza e oggi abbiamo trovato solo qualche isolato albero schiantato aggirabile senza difficoltà.
Anzi no, abbiamo trovato anche … un grosso proiettile di artiglieria (senza spoletta) e un filtro di maschera antigas della Grande Guerra.
Alla fine si incrocia una larga strada forestale su cui si rimonta con pochi ripidi metri.
Dalla fine della Val Piana al Col di Baio passando per il Monte Fredina e il Monte Cismon
Arrivati sulla strada forestale alla fine della Val Piana si prosegue su fondo naturale per poco più di 2,5 km fino ad incrociare la SP 148 Cadorna nei pressi di Malga Fredina.
Si attraversa la strada asfaltata e in meno di 100 metri lineari di dolce salita si arriva in vetta alla “collinetta” del Monte Fredina.
Dal Monte Fredina siamo scesi liberamente verso Pontera all’imbocco della Val dell’Albero dove c’è un utile cartello informativo con i percorsi di quella zona (per … un’idea invernale vedi itinerario → Massiccio del Monte Grappa: Monte Prassolan, Cima Grappa e Monte Pertica da Case Pontera di Sopra).
Da qui ci siamo diretti verso il Monte Cismon: si potrebbe seguire integralmente l’ondulazione di dorsale, ma si passa inizialmente all’interno di alcune proprietà private dove oggi era in corso il taglio dell’erba.
Di conseguenza abbiamo seguito una stradina a fondo naturale per circa 900 metri e poi siamo rimontati sulla dorsale finale che porta al Monte Cismon.
Su facili tracce si arriva alla vetta boschiva, non segnalata da cartelli o altri segnavia, in corrispondenza di un faggio di notevoli dimensioni.
Poi si scende senza tracce ma facilmente in direzione nord fino al gruppo di costruzioni indicato sulle cartine come Casoni Pramozet: oggi stalla aperta e tre cavalli + due asinelli che pascolavano liberamente.
Dai Casoni Pramozet la prosecuzione per il boschivo Col di Baio è ben evidente: ancora breve discesa a sfiorare la SP 148 Cadorna, inizio risalita su stradetta a fondo naturale e deviazione finale su pendio con tracce poco prima di una costruzione in pietra.
La vetta del Col di Baio – anticipata da un faggio enorme – è una piccola radura circondata da alti abeti che non permettono viste di lontananza.
Chiusura anello dal Col di Baio con discesa per la Val Carazzagno
Dal Col di Baio siamo scesi inizialmente per il CAI 807 passando per quel che resta di un vecchissimo skilift con stazione a monte letteralmente “fagocitata” da un grande, isolato albero, ricresciuto in mezzo ai larghi prati.
Si attraversa per la seconda e ultima volta in giornata la SP 148 Cadorna e ci si immette in sentiero boschivo fino a sbucare su una stradina inizialmente asfaltata.
Qui si va a sinistra seguendo sempre le indicazioni CAI 807 e si continua per circa 250 metri fino a un bivio: ora bisogna decidere se proseguire per il CAI 807 fino a Rocca d’Arsiè oppure svoltare per la Val Carazzagno.
Noi abbiamo continuato a sinistra in direzione Val Carazzagno su stradina sempre a fondo naturale, con vari tornanti e perdendo quota fino a 690 metri circa in corrispondenza di un canale indicato come Val Tenina nelle cartine.
Qui la stradina si fa mulattiera per un breve tratto, e poi bel sentiero per calare verso la Val Carazzagno che si inizia ad affiancare stando molto alti rispetto al fondovalle.
Si passa sotto le Casere Brustolin e in mezzo alla “quasi spettrale” abbandonata località Fumegai.
Alla fine del tratto a sentiero si entra sulla stradetta finale asfalto-cemento in corrispondenza di un tornante: a destra si sale verso la località Scoccaù e il ricongiungimento con il CAI 807; a sinistra si completa la discesa della Val Carazzagno.
Noi abbiamo continuato per la Val Carazzagno e abbiamo svoltato a sinistra prima di arrivare al Ponte della Vittoria sul Lago del Corlo.
Infine, seguendo le indicazioni per la località Berti abbiamo imboccato il sentiero finale di rientro lungolago a Corlo, con vari saliscendi e un punto dove si va a sfiorare lo specchio d’acqua.
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Il dislivello reale dell’escursione dovrebbe essere di circa 50/60 metri in meno di quanto indicato nei dati di riepilogo Wikiloc.
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Waypoints
Waypoint
1,126 ft
01 - Parcheggio in località Corlo poco prima di entrare nell'abitato
Waypoint
2,294 ft
06 - Bivio con imbocco Val Mora e continuazione su traccia inizialmente più esile in Val del Corlo
Waypoint
3,339 ft
10 - Immissione in breve tratto di stradetta forestale a fine risalita della Val del Corlo
Waypoint
4,211 ft
16 - Attraversamento della SP 148 Cadorna
Waypoint
4,042 ft
18 - Località Pontera all'imbocco della Val dell'Albero e prosecuzione verso il Monte Cismon
Waypoint
3,980 ft
19 - Uscita da stradetta forestale per risalire sulla dorsale sud-ovest del Monte Cismon
Waypoint
3,797 ft
23 - Uscita da stradina a fondo naturale per il pendio finale verso il Col di Baio
Waypoint
3,571 ft
28 - «El Capitel de Casanel» subito prima dell'attraversamento della SP 148 Cadorna
Waypoint
3,258 ft
29 - Immissione del CAI 807 in stradetta inizialmente asfaltata
Waypoint
2,259 ft
31 - Fine stradetta a fondo naturale in discesa verso la Val Carazzagno
Waypoint
1,890 ft
32 - Foto dal sentiero di destra idrografica della Val Carazzagno prima di arrivare in discesa a Fumegai
Waypoint
1,553 ft
34 - Foto dal sentiero di destra idrografica della Val Carazzagno in discesa dopo Fumegai
Waypoint
1,529 ft
35 - Fine tratto a sentiero e inizio stradette finali di discesa in Val Carazzagno
Waypoint
1,030 ft
38 - Bivio con strada che scende a Rocca e svolta a sinistra
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