Magna via Francigena 06 -San Giovanni Gemini - Sutera

Al confine tra Cammarata e San Giovanni Gemini inizia la tappa di oggi. Si passa tra le strade del paese che alle prime luci del mattino si sveglia, le botteghe alzano le serrande , dai panifici si percepisce un odore intenso che cattura la mia gola. Non si devia, la discesa ci dona la percezione di rilassamento che ci accompagnerà fino a valle quando si arriverà a costeggiare la strada provinciale prima e i binari del treno poi. Il sentiero segnato non dona grandi difficoltà, al mio sesto giorno di cammino sono in simbiosi con la logica di tracciamento e volte azzardo scorciatoie. Dopo aver attraversato i binari ci si avvicina al torrente che con estrema facilità si sorpassa. Controllo spesso il GPS, mi rassicura ma allo stesso modo da spazio alle mie inquietudini, con questa consapevolezza in lontananza comprendo che la salita è vicina, si attraversa la strada e ci si immerge in un tratto profondamente selvaggio dove i segnavia sono assenti, dove le tracce di un passaggio umano sono impercettibili, seguo la traccia e provo a intuire le sorti dei miei passi. In lontananza i confini di una proprietà mi ridanno le sensazioni di un mondo civilizzato, dopo pochi metri e una docile salita si ritrova la strada nelle piene campagne, si arriva così alle porte del comune di Acquaviva, una ripida salita su asfalto vi faranno sudare la fontana che al culmine della salita sarà lì a dissetare il vostro animo da avventuriero. Si arriva dentro il paese dove mi concedo un piccolo ristoro godendo del silenzio interrotto solo dai convenevoli con i passanti. Si sale ancora per un po', ormai ci trovo gusto a fare le salite, bastoni ben piantati alle mie spalle e si spinge, con ritmo cadenzato mi sento veloce come un apetto che con la sua ignoranza si impenna sulle salite più ostili. Si oltrepassa il paese e si ritorna a respirare aria di selvaggio. È lì che in lontananza per la prima volta osservo la caratteristica montagna meta del mio pellegrinaggio. Si percorre per un po' di metri un cammino su asfalto per poi ritrovare un sentiero sterrato, dove continua il mio cammino nel silenzio più assoluto ad accompagnarmi solo i miei pensieri le mie turbe che provo a demolire una una. Il sentiero incolto continuerà per un po' di metri fare attenzione all'eventuale presenza di vipere. Il silenzio si infrangerà quando dopo aver svoltato una curva sarò al cospetto del monte San Paolino, un urlo di gioia riecheggerà per tutta la vallata. Da lì un ora verso il paese di Sutera, con una salita che vi farà sudare ogni consapevolezza della vostra conquista.