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M. Civetta (3220 m) discesa Via Normale

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Trail stats

Distance
7.54 mi
Elevation gain
1,824 ft
Technical difficulty
Very difficult
Elevation loss
7,379 ft
Max elevation
10,269 ft
TrailRank 
40
Min elevation
5,016 ft
Trail type
One Way
Time
4 hours 13 minutes
Coordinates
3123
Uploaded
August 25, 2020
Recorded
August 2020
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near Masarè, Veneto (Italia)

Viewed 1686 times, downloaded 40 times

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Itinerary description

Palafavera – sentiero 564/556 – Casera Pioda – sentiero 556 – Rifugio Sonino al Coldai – sentiero 557 (sentiero Tivan) – Via Ferrata degli Alleghesi – cima M. Civetta (3220 m) – Rifugio Torrani – Via Normale - sentiero 557 (sentiero Tivan) - Rifugio Sonino al Coldai - sentiero 556 - Casera Pioda - sentiero 564/556 – Palafavera

Da Pecol, frazione del comune di Val di Zoldo (BL), si prosegue su SP251 fino alla località di Palafavera. All’altezza dell’omonimo campeggio, si svolta a sx su strada sterrata (Via Coi). Parcheggiata l’auto, ha inizio la rotabile che sale alla conca di Pioda, contrassegnata dal segnavia 564. Si tratta di una pista forestale lunga e monotona che risale le piste da sci fino a Casera Pioda (45 minuti dalla partenza). Aggirata la casera si prosegue su sentiero 556, bella mulattiera militare, ampia e lastricata, che risale alla prima guerra mondiale. Con larghi tornanti si guadagna presto dislivello, fino a superare il promontorio che aggira la Busa del Toro, da cui si aprono splendide vedute sulla Val Zoldana. Salendo di quota il punto di osservazione fornisce nuovi spunti e riferimenti visivi. In primis sul monte Pelmo, valorizzando sempre più la sua forte presenza, ma anche sulle altrettanto imponenti sagome del Cristallo e dell’Antelao o sul frastagliato profilo della Croda da Lago. Con un ultimo strappo si risale a zig zag tra grandi massi fino a sbucare alla vista del Rifugio Coldai sovrastato dai Torrioni delle Zoliere (1h 30’ dalla partenza). Superato il rifugio si prosegue in direzione di Forcella Coldai. Al bivio, in prossimità della fonte d’acqua, si cala a sinistra imboccando il sentiero 557 (sentiero Tivan – Alta Via 1). Aggirata la forcella (visibile anche dal rifugio) si piega verso est procedendo con modesti saliscendi lungo il versante sud del Civetta, prima su costone a tratti erboso, poi superando alcuni facili tratti attrezzati. Superata un’ampia conca si giunge in prossimità del Schinal del Bec, dove una vistosa scritta rossa sulla roccia (F.ta Alleghesi) indica la deviazione a destra per raggiungere, in pochi minuti, l’attacco della Via Ferrata. Dopo una prima serie di staffe e pioli metallici su placca verticale si traversa a sinistra raggiungendo una scaletta in discreta esposizione. Si procede superando un paio di canali con facili gradoni di roccia sfruttando gli ottimi appigli e l’abbondante serie di infissi. Il tratto successivo, relativamente facile, presenta brevi balzi verticali e sezioni di trasferimento. Uscendo dalla lunga serie di canali si risale in cresta traversando una diagonale su pioli. Un divertente tratto verticale sbuca su una ampia cengia da sfruttare per una comoda pausa. Con una breve deviazione verso nord est si risale su facili roccette di I° grado fino ad un secondo pulpito panoramico. La grossa freccia rossa che indica la direzione della via segna pressappoco la metà del suo sviluppo. A quota 2730 m si incontra un lungo e suggestivo camino ricco di staffe. Sovrastati dall’imponente Punta Tissi si traversa una breve cresta con vista sul sottostante Lago di Alleghe. Si prosegue prima su cengia attrezzata, poi su facili roccette e terrazzi detritici fino all’ultimo tratto, piuttosto verticale. Dall’ampio crinale facili balzi rocciosi raggiungono la croce di vetta. Per la discesa si seguono i bolli rossi che scendono sul versante est in direzione del sottostante Rifugio Torrani, scorto in precedenza. Attenzione al terreno friabile e piuttosto insidioso. Dal rifugio si scende lungo la direttiva della teleferica ed in breve si giunge al bivio (segnalato) con la Ferrata Tissi. Da qui si devia a sinistra sulla Via Normale, anch’essa attrezzata e impegnativa. Richiede massima concentrazione, specie perché affrontata in discesa con la stanchezza che inizia a farsi sentire. Seguendo i vari bolli rossi si arriva ad un primo passaggio in cui è necessario disarrampicare un camino privo di protezioni. Giunti ad un balconcino si incontra il primo tratto di fune, utilizzabile perlopiù come corrimano. Superato il Passo del Tenente iniziano le difficoltà principali, rappresentate perlopiù da balze verticali e placchette inclinate. All’altezza dei nevai si supera un ultimo tratto attrezzato anticipato da una piccola cengia su singolari formazioni rocciose levigate dagli agenti atmosferici. Da qui occorre individuare l’esile traccia a sinistra che oltrepassa la Crepa Bassa e conduce nuovamente al sentiero Tivan, o proseguire la discesa lungo il ghiaione per ricollegarsi ad esso un po' più a valle. Affrontando due brevi salite si rientra verso la sella a Schinal del Bec abbandonata durante l’avvicinamento e a ritroso, su continui saliscendi, lungo il sentiero percorso all’andata.

NOTE: itinerario magnifico, di moderata difficoltà tecnica ma alquanto impegnativo per lunghezza, dislivello e durata. Da Palafavera lo sviluppo è di quasi 24 km con 1930 D+. Il tempo complessivo di 8 ore (4h 30’ salita, 3h 30’ discesa) è stato realizzato con passo decisamente sostenuto, affrontando gran parte dei tratti attrezzati senza assicurazione. I tempi standard si aggirano intorno alle 10-11 ore, così indicativamente suddivisi:

- Palafavera – Rifugio Sonino al Coldai 1h 30’
- Rifugio Sonino al Coldai – attacco Via Ferrata degli Alleghesi 1h 15’
- Via Ferrata degli Alleghesi – cima M. Civetta 3h
- cima M. Civetta – Rifugio Torrani 20’
- Rifugio Torrani – Via Normale - Rifugio Sonino al Coldai 3h
- Rifugio Sonino al Coldai – Palafavera 50’

Comments  (1)

  • Photo of Seneci Igor
    Seneci Igor Mar 11, 2023

    Ciao scusami ma per salire c'è solo Ferrata? Grazie mille!

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