Luzzana
near Luzzana, Lombardia (Italia)
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Traccia della camminata dell' amicizia di Bosisio Parini, si svolge sulla sponda meridionale del lago di Pusiano e sulle colline retrostanti, corsa alternata a camminata, buona parte è su asfalto
PELLEGRINO CHERUBICO I, 138-142 [159] 131
138. Quanto più esci da te, tanto più Dio è in te
Quanto più esci da te e ti vuoti di te
Tanto più Dio fluisce in te con la sua Divinità.
139. Porta ed è portato
Il Verbo, che porta te e me ed ogni cosa,
È portato e nutrito a sua volta da me.
140. L’uomo è tutte le cose
L’uomo è tutte le cose: se una gli manca
È perché non sa lui stesso la sua ricchezza.
141. Ci sono mille e mille soli
Tu dici che nel firmamento ci sia un solo sole:
Io dico invece che son molte migliaia.
142. Quanto più ci si dona, tanto più si è amati
Perché è amato da Dio il serafino
Più d’un moscerino? Perché più si dona.
138 È un altro tema squisitamente eckhartiano: quanto più l’anima è nuda, pri-
va di tutte le creature e vuota di ciò che non è Dio, tanto più Dio fluisce in essa.
Cfr., ad es. il Libro della consolazione divina (in Opere tedesche, cit. alla nota 4,
pp. 16-18). Anche la Teologia tedesca si esprime nello stesso modo: « Quanto più
scompare nell’uomo il mio, l’io, l’egoità, tanto più cresce in lui l’“io” di Dio,
ovvero Dio stesso » (cfr. Klein, op. cit. alla nota 25, p. 83). Similmente il Taulero
(cfr. sermoni IX, XVII, XXV, XXXVIII, LXXVIII). Czepko scrive, nel distico « Lee-
re dein Hertze » (Vuota il tuo cuore): « Die Seele muss sich stets von allen Kräften
scheiden, / Und durchhaus ledig stehn, die Gott will in ihr leiden » (L’anima deve
sempre staccarsi da ogni forza / Esser del tutto vuota, per patire Dio in sé).
139 Ispirato da Gv 1,1,5. Il distico III,12 ha lo stesso titolo, una stessa idea e
una formula analoga, ma in rapporto a Maria.
141 Si sente l’ispirazione delle teorìe di Giordano Bruno (1548-1600), che ripren-
dono quelle del Cusano. Silesius le conobbe anche attraverso Franckenberg e il suo
amico, l’astronomo Hevelius. In senso mistico si vuole dire che, accanto ai sole
PELLEGRINO CHERUBICO I, 143-147 [161] 132
143. L’egoità che danna
Lasciar potesse il diavolo il legame al suo io
Subito lo vedresti sul trono di Dio.
144. Solo il creatore lo può
Perché presumi di contare una schiera di stelle?
È solo il creatore che le può numerare.
145. In te è ciò che vuoi
In te è il Paradiso e lo strazio infernale:
Ciò che tu scegli e vuoi, dovunque l’hai.
146. Dio nulla ama all’infuori di Cristo
Tanto è cara a Dio un’anima nello splendore di Cristo
Altrettanto discara se Cristo le manchi.
147. La terra vergine
Il meglio nel mondo è la pura terra vergine:
Si dice che ne nasca il figlio dei saggi.
143 Tema eckhartiano, molto sviluppato nella Teologia tedesca: vedi i capp. XII
e XVI: « Nell’inferno brucia soltanto la volontà propria... Togli la volontà pro-
pria, e non c’è più l’inferno... La rivolta di Lucifero contro Dio non significa altro
che volle avere una sua propria volontà, e non essere uno con la Volontà eterna.
E lo stesso è il caso di Adamo nel paradiso terrestre » (cfr. La teologia dei tedeschi,
pp. 79, 103, Fossano, s.d.: si tratta della ristampa della traduzione di G. Prezzoli-
ni, apparsa a Napoli, nel 1908, col più corretto titolo: Libretto della vita perfetta).
144 Riferimento a Gn 15,5.
147 « Terra vergine » è, nel linguaggio alchemico, la terra elementare, priva di
tutti gli elementi estranei, provenienti da mescolanza. « Figlio dei saggi » è il pro-
dotto del processo di trasmutazione alchemico. In senso simbolico e mistico, qui
« terra vergine » è Maria, « figlio dei saggi » Cristo: l’applicazione cristologica della
PELLEGRINO CHERUBICO I, 148-152 [163] 133
148. Allegoria della trinità
Senso, parola e spirito rendon chiaro e visibile
(Così tu puoi capirlo) che Dio è uno e trino.
149. Non si lascia circoscrivere
Quanto poco ti è nota la vastità di Dio
Tanto poco il mondo, come dici, è una sfera.
150. Uno nell’altro
Se è nel corpo la mia anima, e in tutte le membra,
Ben posso anche dire che il corpo è in lei.
151. L ’uomo è luogo della nascita di Dio
Quando per la prima volta Dio ha generato suo Figlio
Ha scelto me e te per luogo della sua nascita.
152. Devi esser tu stesso l’agnello di Dio
Che Dio sia un agnellino non ti giova, mio cristiano,
Se anche tu non sei l’agnellino di Dio.
148 Sinn, Wort, Geist testimoniano nell’uomo la Trinità di Dio (rispettivamen-
te: Padre, Figlio, Spirito) e anche la sua unità. Secondo la linea agostiniana, volta
a cercare di comprendere il mistero trinitario nelle profondità dell’uomo, la misti-
ca cristiano-medievale ha individuato più volte aspetti triformi e unitari insieme,
da riportare al processo trinitario. Si tenga presente che Silesius, come ogni mae-
stro spirituale, segue l’antropologia tripartita di san Paolo, distinguendo corpo, anima
e spirito (cfr., ad .es., IlI, 136, in cui corpo è « cuore »).
149 Ancora nel senso cusaniano e bruniano (cfr. I,141): in quanto infinito, il
mondo non è sferico, né ha altra forma; così come l’infinito Dio.
150 La dottrina neoplatonica, per cui il corpo è nell’anima più di quanto l’ani-
ma sia nel corpo, era stata ripresa già da Eckhart, che cita a questo proposito an-
che il De anima di Aristotele (A 5,411 b) (cfr. ad es. il sermone Qui odit animam
suam, in Opere tedesche, cit. alla nota 4, p. 237). Il valore del corpo è in rapporto
all’incarnazione di Dio: cfr. I,60.
152 Molti distici sono dedicati alla simbologia dell’agnello (a volte insieme ad
PELLEGRINO CHERUBICO I, 138-142 [159] 131
138. Quanto più esci da te, tanto più Dio è in te
Quanto più esci da te e ti vuoti di te
Tanto più Dio fluisce in te con la sua Divinità.
139. Porta ed è portato
Il Verbo, che porta te e me ed ogni cosa,
È portato e nutrito a sua volta da me.
140. L’uomo è tutte le cose
L’uomo è tutte le cose: se una gli manca
È perché non sa lui stesso la sua ricchezza.
141. Ci sono mille e mille soli
Tu dici che nel firmamento ci sia un solo sole:
Io dico invece che son molte migliaia.
142. Quanto più ci si dona, tanto più si è amati
Perché è amato da Dio il serafino
Più d’un moscerino? Perché più si dona.
138 È un altro tema squisitamente eckhartiano: quanto più l’anima è nuda, pri-
va di tutte le creature e vuota di ciò che non è Dio, tanto più Dio fluisce in essa.
Cfr., ad es. il Libro della consolazione divina (in Opere tedesche, cit. alla nota 4,
pp. 16-18). Anche la Teologia tedesca si esprime nello stesso modo: « Quanto più
scompare nell’uomo il mio, l’io, l’egoità, tanto più cresce in lui l’“io” di Dio,
ovvero Dio stesso » (cfr. Klein, op. cit. alla nota 25, p. 83). Similmente il Taulero
(cfr. sermoni IX, XVII, XXV, XXXVIII, LXXVIII). Czepko scrive, nel distico « Lee-
re dein Hertze » (Vuota il tuo cuore): « Die Seele muss sich stets von allen Kräften
scheiden, / Und durchhaus ledig stehn, die Gott will in ihr leiden » (L’anima deve
sempre staccarsi da ogni forza / Esser del tutto vuota, per patire Dio in sé).
139 Ispirato da Gv 1,1,5. Il distico III,12 ha lo stesso titolo, una stessa idea e
una formula analoga, ma in rapporto a Maria.
141 Si sente l’ispirazione delle teorìe di Giordano Bruno (1548-1600), che ripren-
dono quelle del Cusano. Silesius le conobbe anche attraverso Franckenberg e il suo
amico, l’astronomo Hevelius. In senso mistico si vuole dire che, accanto ai sole
PELLEGRINO CHERUBICO I, 143-147 [161] 132
143. L’egoità che danna
Lasciar potesse il diavolo il legame al suo io
Subito lo vedresti sul trono di Dio.
144. Solo il creatore lo può
Perché presumi di contare una schiera di stelle?
È solo il creatore che le può numerare.
145. In te è ciò che vuoi
In te è il Paradiso e lo strazio infernale:
Ciò che tu scegli e vuoi, dovunque l’hai.
146. Dio nulla ama all’infuori di Cristo
Tanto è cara a Dio un’anima nello splendore di Cristo
Altrettanto discara se Cristo le manchi.
147. La terra vergine
Il meglio nel mondo è la pura terra vergine:
Si dice che ne nasca il figlio dei saggi.
143 Tema eckhartiano, molto sviluppato nella Teologia tedesca: vedi i capp. XII
e XVI: « Nell’inferno brucia soltanto la volontà propria... Togli la volontà pro-
pria, e non c’è più l’inferno... La rivolta di Lucifero contro Dio non significa altro
che volle avere una sua propria volontà, e non essere uno con la Volontà eterna.
E lo stesso è il caso di Adamo nel paradiso terrestre » (cfr. La teologia dei tedeschi,
pp. 79, 103, Fossano, s.d.: si tratta della ristampa della traduzione di G. Prezzoli-
ni, apparsa a Napoli, nel 1908, col più corretto titolo: Libretto della vita perfetta).
144 Riferimento a Gn 15,5.
147 « Terra vergine » è, nel linguaggio alchemico, la terra elementare, priva di
tutti gli elementi estranei, provenienti da mescolanza. « Figlio dei saggi » è il pro-
dotto del processo di trasmutazione alchemico. In senso simbolico e mistico, qui
« terra vergine » è Maria, « figlio dei saggi » Cristo: l’applicazione cristologica della
PELLEGRINO CHERUBICO I, 148-152 [163] 133
148. Allegoria della trinità
Senso, parola e spirito rendon chiaro e visibile
(Così tu puoi capirlo) che Dio è uno e trino.
149. Non si lascia circoscrivere
Quanto poco ti è nota la vastità di Dio
Tanto poco il mondo, come dici, è una sfera.
150. Uno nell’altro
Se è nel corpo la mia anima, e in tutte le membra,
Ben posso anche dire che il corpo è in lei.
151. L ’uomo è luogo della nascita di Dio
Quando per la prima volta Dio ha generato suo Figlio
Ha scelto me e te per luogo della sua nascita.
152. Devi esser tu stesso l’agnello di Dio
Che Dio sia un agnellino non ti giova, mio cristiano,
Se anche tu non sei l’agnellino di Dio.
148 Sinn, Wort, Geist testimoniano nell’uomo la Trinità di Dio (rispettivamen-
te: Padre, Figlio, Spirito) e anche la sua unità. Secondo la linea agostiniana, volta
a cercare di comprendere il mistero trinitario nelle profondità dell’uomo, la misti-
ca cristiano-medievale ha individuato più volte aspetti triformi e unitari insieme,
da riportare al processo trinitario. Si tenga presente che Silesius, come ogni mae-
stro spirituale, segue l’antropologia tripartita di san Paolo, distinguendo corpo, anima
e spirito (cfr., ad .es., IlI, 136, in cui corpo è « cuore »).
149 Ancora nel senso cusaniano e bruniano (cfr. I,141): in quanto infinito, il
mondo non è sferico, né ha altra forma; così come l’infinito Dio.
150 La dottrina neoplatonica, per cui il corpo è nell’anima più di quanto l’ani-
ma sia nel corpo, era stata ripresa già da Eckhart, che cita a questo proposito an-
che il De anima di Aristotele (A 5,411 b) (cfr. ad es. il sermone Qui odit animam
suam, in Opere tedesche, cit. alla nota 4, p. 237). Il valore del corpo è in rapporto
all’incarnazione di Dio: cfr. I,60.
152 Molti distici sono dedicati alla simbologia dell’agnello (a volte insieme ad
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