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Lusiana: Tra antiche contrade e alberi patriarchi

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Trail stats

Distance
4.24 mi
Elevation gain
764 ft
Technical difficulty
Moderate
Elevation loss
764 ft
Max elevation
2,968 ft
TrailRank 
35
Min elevation
2,412 ft
Trail type
Loop
Coordinates
280
Uploaded
March 23, 2021
Recorded
March 2021
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near Perpiana, Veneto (Italia)

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Itinerary description

Percorso culturale e naturalistico alla scoperta delle antiche contrade di Lusiana e degli alberi patriarchi, testimoni di secoli di agricoltura di montagna.

creato da: www.feelgood.holiday

Descrizione breve (segue descrizione dettagliata):
Passeggiando lungo le contrade di Lusiana, il panorama si apre da subito sulla pianura e sulle colline circostanti, caratterizzate da verdi pendii e piccoli borghi in cui sopravvivono usi e tradizioni di una volta. Lungo questo percorso, si incontreranno antiche case e stalle in pietra, storici artefatti di straordinaria importanza come le gallerie della Prima Guerra Mondiale e la ricostruzione di un insediamento preistorico presente sul Monte Corgnon, il tutto avvolto da una natura rigogliosa che l'uomo nei secoli ha contribuito a mantenere. Infatti, data la posizione più soleggiata e protetta dai venti del nord, le contrade di Lusiana hanno prosperato più degli altri comuni dell'Altopiano. Il clima mite rendeva possibile la coltivazione di cereali e frutti impensabili qualche chilometro più a nord, tra cui i meli ed i peri.

Passeggiando, non è raro infatti imbattersi in alberi secolari, che riuscivano a vivere per decenni assumendo un aspetto massiccio ed imponente, tanto da essere chiamati “patriarchi”. Quasi totalmente decimate perché impedivano lo sfalcio del fieno, queste antiche varietà di piante sono state salvate da alcuni cultori per diffonderle nuovamente nel territorio.

Descrizione del percorso:

La partenza ideale del percorso è l’antica Torre Campanaria della contrada, ma poiché i parcheggi dell’abitato sono pochi e spesso occupati, pertanto è più probabile lasciare l’auto nelle pertinenze di Via Lazzaretto, così nominata dal tempo della peste del 1630, quella raccontata anche da Manzoni nei Promessi Sposi.

Note storiche: La Torre Campanaria custodisce la campana più antica del Veneto: reca la data 1388. La chiesetta al termine di Via Lazzaretto è il fulcro di una festa popolare alla fine del mese di maggio, uno dei periodi migliori per percorrere questi sentieri.
Prima del piazzale della Chiesa, si dirama una strada che scende e da qui inizia il cammino: all’unico bivio si tiene la sinistra e si seguono le segnavie che ci portano in Contrada Cavassi. Dopo aver gironzolato per la contrada che racchiude angoli di rara bellezza, prendiamo il sentiero che scende in mezzo ai prati e agli alberi patriarchi, e ci evita la strada asfaltata per raggiungere Contrada Miotti. Da qui tenendo la destra si costeggia la carrabile fino ad arrivare alla frazione di Vitarolo.

Nota il panorama: Qui si può perdere qualche minuto per osservare le antiche abitazioni, la vecchia villa usata come centro di comando militare durante la guerra, e la chiesetta.
Proseguendo ci troveremo una vecchia osteria di contrada, “da Elide”, entrando ci sembrerà che il tempo si sia fermato agli anni ’30 del secolo scorso.

Ancora qualche passo più avanti ci porta in località Val Fontana

Nota naturalistica: qui le grandi pieghe tettoniche sulla parete rocciosa ci suggeriscono come degli strati impermeabili di roccia facciano sgorgare regolarmente la sorgente che troviamo lungo la strada.
Presa la strada sterrata che sale sulla sinistra, ci troveremo velocemente sopra il centro del paese.

Nota il panorama: da qui si gode uno dei panorami più ampi e belli sulla pedemontana e su gran parte del Veneto, sino a scorgere la laguna di Venezia.
Da qui delle segnavie ci portano a risalire il Monte Corgnon.

Nota storica: sul Monte Corgnon si trovano una serie di gallerie utilizzate come osservatorio ed avamposto di artiglieria durante la Prima Guerra Mondiale. Con l’aiuto di una pila e prestando la dovuta attenzione, potremmo visitarle ed osservare in particolare le grotte naturali che i soldati hanno scoperto e in cui si vedono ancora i resti delle stalattiti spezzate e i fossili che caratterizzano questo tipo di roccia. Nella “scaglia rossa” è tipico trovare dei ricci di mare pietrificati, in particolare gli echinocardi.
Quando si sbuca sulla cima del monte, si scorgono le capanne preistoriche ricostruite sul Corgnon e l’antica croce rogazionale dalla quale gli arcipreti di Lusiana solevano benedire i campi, i boschi e le genti alla vigilia dell’Ascensione. Da qui si scende sulla sinistra verso contrada Piazza, ed una volta giunti al centro dell’abitato si segue la segnavia che dal monumento ai caduti ci riporta verso il Lazzaretto, e quindi tenendo la sinistra ritorniamo al punto di partenza.

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