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Lisanza

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Trail stats

Distance
10.61 mi
Elevation gain
1,070 ft
Technical difficulty
Easy
Elevation loss
1,070 ft
Max elevation
1,085 ft
TrailRank 
64
Min elevation
583 ft
Trail type
Loop
Moving time
2 hours 38 minutes
Time
4 hours 45 minutes
Coordinates
2227
Uploaded
May 29, 2023
Recorded
May 2023
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near Lisanza, Lombardia (Italia)

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Itinerary description

Vedresti , in un istante, l'immobile muoversi e l'invisibile apparire per ciò che costituisce l'ordine
del mondo ed il mondo dell'ordine.
Se tu vuoi contemplare il Creatore anche nelle cose mortali , in ciò che è sulla terra o negli abissi
, ripensa, o figlio mio, alla generazione dell'uomo nell'utero di sua madre: esamina con attenzione
l'arte dell'artefice e impara quindi a conoscere l'autore di questa bella e divina immagine. Chi ha
fatto rotondi gli occhi ? Chi ha forato le narici e le orecchie ? Chi ha aperto la bocca? Chi ha tesi
ed intrecciati i nervi ? Chi ha formato i canali delle vene? Chi ha fatto dure le ossa? Chi ha
ricoperto la carne di pelle? Chi ha separato le dita e le membra? Chi ha formato la base dei piedi
? Chi ha forato i pori ? Chi ha steso la milza? Chi ha dato al cuore la forma di piramide? Chi ha
dilatato i fianchi ? Chi ha allargato il fegato? Chi ha formato le caverne dei polmoni , la cavità del
ventre? Chi ha messo in mostra le parti oneste e nascoste le altre?
Vedi quant'arte su di una sola materia, che lavoro su di una sola opera, dappertutto bellezza,
proporzione, varietà.
Chi ha fatto tutte queste cose? Quale madre, qual padre se non l'unico e invisibile Iddio che ha
tutto creato con la sua volontà?
Nessuno pretende che una statua o un quadro possano esistere senza uno scultore o un pittore,
e questa creazione non avrebbe dunque un creatore?
O cecità, empietà, ignoranza ! Ma tu, o figlio Tat, guàrdati bene dal credere l'opera priva
dell'artefice: dà piuttosto a Dio il nome che più gli conviene, chiamalo padre di tutte le cose
perché egli è l'unico e la sua funzione è quella di esser padre; e se vuoi che io adoperi
un'espressione ardita , ti dirò che la sua essenza è quella di esser gravido e di creare. E siccome
nulla può esistere senza creatore, così egli stesso non esisterebbe se non creasse
continuamente, nell'aria, sulla terra, negli abissi e in ogni parte dell'universo e in ciò che non
esiste. Poiché nulla c'è nel mondo che non sia lui: egli è quello che esiste e quello che non
esiste: quello che esiste lo ha manifestato, quello che non esiste lo tiene in sé stesso.
Tale è il Dio superiore al suo nome, invisibile e visibilissimo; che si rivela allo spirito, che si rivela
agli occhi , che non ha corpo ed ha molti corpi , p meglio, tutti i corpi poiché non v'è cosa che non
sia lui e tutto è lui solo. Ed ha tutti i nomi perché è il padre unico e non ha alcun nome perché è il
padre di tutto. Che si può dire di te, che si può dire a te? Dove poserò i miei sguardi per benedirti
: in alto, in basso, di dentro, di fuori ? Non c'è via, non c'è posto che sia intorno a te; non esistono
altri esseri : tutto è in te, tutto viene da te; tu dài tutto e non ricevi nulla poiché tu possiedi tutto e
non v'è cosa che non ti appartenga .
Quando ti loderò, o padre mio?
Giacché non si può comprendere né il tuo tempo né la tua ora. E per che cosa ti loderò? Per
quello che hai creato o per quello che non hai creato? Per ciò che riveli o per ciò che nascondi ?
E perché ti loderò? Come se tu m'appartenessi ed io avessi qualche parte di te o come se fossi
un altro?
Perché tu sei tutto quello che io posso essere, tu sei tutto quello che io posso fare, tu sei tutto
quello che io posso dire, poiché tu sei tutto e nulla c'è che tu non sia ! Tu sei quello che è nato e
quello che non è nato, l'intelligenza pensante, il Padre creatore, il Dio agente, il bene e l'autore di
ogni cosa. La parte più sottile della materia è l'aria, dell'aria l'anima, dell'anima l'intelligenza,
dell'intelligenza Dio.
IL BENE E' SOLO IN DIO E NON ALTROVE
Il bene, o Asclepio, non è in nessun'altra aprte fuorché in Dio o, piuttosto, il Bene è sempre lo
stesso Dio. Se è così , deve essere un'essenza immutabile, increata, presente dapertutto, avente
in sé un'attivtà stabile perfetta, compiuta e inesauribile. L'unità è il principio di tutto il bene, è la
sorgente di tutto. Quando dico << bene >> intendo ciò che è interamente e sempre buono. Ora
questo bene perfetto non si trova che in Dio poiché non v'è nulla che a lui manchi e il desiderio
non può renderlo cattivo; non v'è nulla che egli possa perdere e non può quindi affliggerlo la
perdita; il dolore è una parte del male. Non v'è cosa più forte di lui e che possa vincerlo; non v'è
cosa eguale a lui che possa nuocergli o inspirargli un desiderio. Nulla c'è che possa,
disobbedendogli , eccitare la sua collera, e nulla di più saggio che egli possa invidiare.
Essendo tutto ciò estraneo alla sua essenza, che colpa resterà a lui se non il solo bene?
E siccome in questa essenza non c'è nulla di cattivo, il bene non può trovarsi in nessun altro. La
diversità esiste in tutti gli esseri particolari , piccoli o grandi , ed anche tra il più grande e il più
forte di tutti gli esseri viventi .
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La morte porta via i buoni e lascia stare i tristi esclamò Graf-
annuvolandosi ad un tratto in viso, come se in quel punto

fiasanti
gli attraversasse la mente una reminiscenza penosa.

Proprio vero! -- disse Ambrogio. Quando penso che con monete monete trovate a scavar la terra, con pezzi di lapidi antiche, con urne piene di ceneri di morti, il signor Sigismondo faceva la storia d'un paese tin quasi ai tempi d'Adamo, non mi par vero che possa esser morto come un altro, come farem tutti. Faccio più tardo io a ripeterlo che lui a dar l'origine dei nomi di Colico, Piona, Corenno, Dervio, Dorio, Argegno, Lenno e Nesso (1).

Se fate tardo a ripetere nomi che m'importano un fico, fate più presto a girare lo zipolo della botte che ho asciutto in gola disse Scorticavillani, restituendo la mezzina che, intanto che gli altri chiaccheravano, aveva vuotata.
Il vecchio oste corse a servirlo.
Dunque avete visto nascere la nostra padrona?- domandò lo stesso bravo, venuto in vena di parlare poich'ebbe inumidita la gola.
Dunque avete visto nascere la nostra padrona?- domandò lo stesso bravo, venuto in vena di parlare poich'ebbe inumidita la gola.
-Non solo vista a nascere, ma fatta ballare su queste ginocchia, portata in braccio tante volte, giuocato con lei a mosca cieca; la signora Matilde, quanti anni che non la vedo; è ancora così melanconica come quand'era giovinetta?
Si lascia veder raro; sempre chiusa nelle sue stanze, e s'esce è per recarsi alla cappella dove sta delle ore a pregare, ovvero va fuori della rocca a una più lunga passeggiata fino al monastero del Cantello.
Il monastero delle agostiniane, che in antico era un ospedale fondato dalla beata Guarisca Arrigoni (2)?
-Non so di ospedali io disse Scorticavillani;
Non so di ospedali io disse Scorticavillani;
-
so solamente che
si porta al Cantello a far orazioni in quella chiesa di Santa Maria e vi va sempre sola.
(1) Secondo il Boldoni città e Inoghi dell'Epiro e della Magna Grecia rammentano le terre di Colico (Colco), Piona (Pion), Corenno (Corinto), Dervio (Dello), e Dorio (Doride) sull'oriental riva del Lario; Argeguo (Agrigento), Lenno (Lemno) e Nesso (Nasso) sulla occidentale. Cosi tolti alla terra natale i Greci cercarono di renderne meno doloroso l'abbandono col richiamarne i nomi e imporli ai luoghi che fondarono o fecero aumentare nelle nostre contrade Sigismondo Boldoni, Larius pag. 104).
(2) Guarisca era dell'agiata famiglia degli Arrigoni di Barsio, paese poco lungi dal Cantello, dove sullo scorcio del 1407 die principio al fabbricato che prima che spirasse l'anno vegnente, fu coll'annesso oratorio dedicato à sant' Antor.io abbate, già atto all'uso d'ospedale. Guarisca moriva, in odore di santità, in Milano nel monastero di sant'Antonio, e un suo ritratto trovasi dipinto a mo' delle monache sante, presso l'Arrigoni autore della Storia della Valsassina. Nei 1566 l'ospizio fu convertito in monastero di agostiniane e durò fino al decreto giuseppino di soppressione del 31 ago.
sto 1784.

Quel monastero è un vero recinto benedetto, una abitazione di
-Sante? fece il Graffiasanti col suo solito ghigno sardonico. Sante nè più nè meno ribatté Ambrogio che hanno avuto estasi e visioni come la badessa Arrigoni, la badessa Angela Serafina Cuzio e la badessa Antonia Bartolomea Airoldi, che ha fatti miracoli.

Sarà, perchè lo dite voi - rispose il bravo collo stesso ghigno.
Lo dicono tutti nella Valsassina, e sapete come dicono quando hanno a nominare il Cantello? lo chiamano fornace di vivo amore, asilo e scudo dell'innocenza, e, voi che avete studiato latino, vox populi vox

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Coquo

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Cascina monastero

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Taino

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Cucchino

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