Le meraviglie dell’Anello del Monte Cavo - Monti delle Faete
near Rocca di Papa, Lazio (Italia)
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Itinerary description
È sicuramente questo il più panoramico e affascinante cammino di tutti i Castelli Romani. Qui trovate le tracce più aggiornate del Sentiero 509: attenzione perché il percorso della mappa disponibile sul sito del Parco dei Castelli Romani non è aggiornata, in quanto ormai da qualche anno la forestale trascura del tutto il Parco e i legnaioli hanno disboscato ampie porzioni del versante sud del Maschio delle Faete e del versante nord-ovest del Colle Jano, lasciando persino cancellato tra i rovi e il sottobosco l’ultimo tratto di percorso segnalato che da Colle Jano scendeva ai Campi di Annibale. Ad oggi, sono state aperte nuove piste ed è possibile scendere solo dal sentiero qui tracciato, leggermente difficoltoso nell’ultimo tratto a causa dei numerosi rami e legname di alberi abbattuti e lasciati parzialmente a ricoprire il sentiero. Lamentiamo ancora una volta la gravissima incuria del Corpo Forestale dei Castelli Romani, che non si preoccupa minimamente degli escursionisti né del benessere e della pulizia dei propri boschi.
Come il 511, il Sentiero 509 si distacca tuttavia dagli altri Sentieri del Parco in quanto a bellezza storica e naturalistica.
Lasciata l’automobile nel parcheggio di Piazza Di Vittorio in loc. Campi di Annibale (Rocca di Papa), si sale sul Monte Cavo, antico luogo di culto di Giove, fino a incrociare il basolato della Via Sacra, dove i soldati Romani salivano di ritorno dalle campagne belliche e che collegava il templio di Giove capitolino nel Foro Romano con quello di Giove laziale in cima al Monte. Il Monte Cavo infatti era, allora come oggi, il punto più elevato da cui poter guardare Roma, e i due templi erano l’uno speculare all’altro, uno nel punto più in basso e l’altro in quello più in alto dell’area della capitale, rispettivamente. Sulla Via Sacra si raggiunge un belvedere da cui è possibile osservare un panorama unico nei Castelli Romani: sono da qui visibili l’apparato dell’Artemisio, gran parte dell’area boschiva del Parco con i due laghi vulcanici Albano e Nemi, fino al promontorio del Circeo e lo specchio del mare con le isole ponziane.
Più avanti lasciando la carreggiata, il percorso sale sulla cresta dei Monti delle Faete, sviluppandosi su un sentiero con numerosi passaggi di versante e conseguenti modifiche della fitocenosi. Ginestre, lecci, timo serpillo, aceri castagni e faggi sono contemporaneamente presenti sullo stesso piano altitudinale ma su esposizioni diverse.
Dalla sommità del Maschio delle Faete (956 mt.), massima elevazione dei colli albani, numerosi sono gli scorci paesaggistici e i panorami mozzafiato. Qui si respira una energia misteriosa, il bosco e le rocce emergenti svelano suoni e fenomeni parapsicologici benefici e rigeneranti.
Il cammino prosegue scendendo nella zona umida del bosco e incrociando altri sentieri (516, 517, 509a); data la presenza di numerose piste, per non confondersi occorre fare attenzione a seguire la segnaletica biancorossa sugli alberi. Si risale poi fino al soleggiato Colle Jano, che affaccia sui Campi di Annibale e su tutto il versante nord-est. Scendendo, la segnaletica sarà poi assente e occorre fare attenzione ai rami e agli alberi abbattuti presenti numerosi nell’ultimo tratto della ripida discesa al centro abitato, come suddetto. Questo tratto costituisce l’unica difficoltà (o avventura, a seconda dei punti di vista) del cammino, che altrimenti sarebbe da considerare turistico o piuttosto facile. Sono infatti numerosi gli alberi e i rami tagliati e lasciati a terra a riempire il canale dove passa il sentiero, cancellandolo quasi del tutto e costringendo a fare qualche piccola acrobazia per scavalcarli. Se vi capita, fatelo presente alle istituzioni di Rocca di Papa perché è una vera vergogna. Ma d’altronde sono numerose le parti del Parco dei Castelli Romani ormai profondamente sfregiate e deturpate dall’azione delle ditte di boscaioli che, a causa della totale mancanza della Forestale e di un piano di protezione del territorio, agiscono in modo completamente incosciente nei confronti della rete sentieristica oltre che del patrimonio naturale adiacente. È davvero penoso e vergognoso vedere una parco cosi bello e ricco di storia venire distrutto dai soliti interessi dei privati.
Attenzione alla presenza di fango nel sottobosco nei giorni piovosi.
Come il 511, il Sentiero 509 si distacca tuttavia dagli altri Sentieri del Parco in quanto a bellezza storica e naturalistica.
Lasciata l’automobile nel parcheggio di Piazza Di Vittorio in loc. Campi di Annibale (Rocca di Papa), si sale sul Monte Cavo, antico luogo di culto di Giove, fino a incrociare il basolato della Via Sacra, dove i soldati Romani salivano di ritorno dalle campagne belliche e che collegava il templio di Giove capitolino nel Foro Romano con quello di Giove laziale in cima al Monte. Il Monte Cavo infatti era, allora come oggi, il punto più elevato da cui poter guardare Roma, e i due templi erano l’uno speculare all’altro, uno nel punto più in basso e l’altro in quello più in alto dell’area della capitale, rispettivamente. Sulla Via Sacra si raggiunge un belvedere da cui è possibile osservare un panorama unico nei Castelli Romani: sono da qui visibili l’apparato dell’Artemisio, gran parte dell’area boschiva del Parco con i due laghi vulcanici Albano e Nemi, fino al promontorio del Circeo e lo specchio del mare con le isole ponziane.
Più avanti lasciando la carreggiata, il percorso sale sulla cresta dei Monti delle Faete, sviluppandosi su un sentiero con numerosi passaggi di versante e conseguenti modifiche della fitocenosi. Ginestre, lecci, timo serpillo, aceri castagni e faggi sono contemporaneamente presenti sullo stesso piano altitudinale ma su esposizioni diverse.
Dalla sommità del Maschio delle Faete (956 mt.), massima elevazione dei colli albani, numerosi sono gli scorci paesaggistici e i panorami mozzafiato. Qui si respira una energia misteriosa, il bosco e le rocce emergenti svelano suoni e fenomeni parapsicologici benefici e rigeneranti.
Il cammino prosegue scendendo nella zona umida del bosco e incrociando altri sentieri (516, 517, 509a); data la presenza di numerose piste, per non confondersi occorre fare attenzione a seguire la segnaletica biancorossa sugli alberi. Si risale poi fino al soleggiato Colle Jano, che affaccia sui Campi di Annibale e su tutto il versante nord-est. Scendendo, la segnaletica sarà poi assente e occorre fare attenzione ai rami e agli alberi abbattuti presenti numerosi nell’ultimo tratto della ripida discesa al centro abitato, come suddetto. Questo tratto costituisce l’unica difficoltà (o avventura, a seconda dei punti di vista) del cammino, che altrimenti sarebbe da considerare turistico o piuttosto facile. Sono infatti numerosi gli alberi e i rami tagliati e lasciati a terra a riempire il canale dove passa il sentiero, cancellandolo quasi del tutto e costringendo a fare qualche piccola acrobazia per scavalcarli. Se vi capita, fatelo presente alle istituzioni di Rocca di Papa perché è una vera vergogna. Ma d’altronde sono numerose le parti del Parco dei Castelli Romani ormai profondamente sfregiate e deturpate dall’azione delle ditte di boscaioli che, a causa della totale mancanza della Forestale e di un piano di protezione del territorio, agiscono in modo completamente incosciente nei confronti della rete sentieristica oltre che del patrimonio naturale adiacente. È davvero penoso e vergognoso vedere una parco cosi bello e ricco di storia venire distrutto dai soliti interessi dei privati.
Attenzione alla presenza di fango nel sottobosco nei giorni piovosi.
Waypoints
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Grazie per la traccia e la segnalazione della variazione di percorso nell'ultimo tratto.
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Easy to follow
Scenery
Moderate
Bel percorso tra boschi e bei panorami con interessanti saliscendi.
Grazie della traccia ma nell'ultimo tratto il taglio del bosco non lo rende praticabile se non con qualche acrobazia tra la legna tagliata
Ho fatto questo percorso con mio marito e la mia cagnolina il 29 gennaio 2023.
Il sentiero è facile ed adatto a tutti e la traccia è molto ben descritta tranne nel tratto finale, dove si scende con qualche difficoltà a causa degli alberi tagliati.
L'escursione è molto inflazionata e piena di gente e non presenta mete particolarmente belle e degne di nota.
Non c'è acqua ed è tutto al sole, quindi è da evitare quando c'è troppo caldo.
Si percorre con calma in meno di 3 ore.
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Scenery
Moderate
Il percorso parte dai campi di Annibale,Rocca di Papa e dopo poco si arriva al belvedere che affaccia sui due laghi (Nemi e Albano). Il percorso, dapprima tutto segnato, presenta nell'ultimo tratto difficoltà a proseguire a causa della presenza di rovi,rami,piante e legna tagliata che ostacolano seriamente il cammino (in alcuni tratti sembra addirittura che si interrompa).
Sbuca poi nel centro abitato di Rocca di Papa,e in una decina di minuti si torna ai Campi di Annibale.
Piacevole nel primo tratto,soprattutto per la vista e la vegetazione circostante. Davvero spiacevole l'ultima parte, in cui tra l'altro mancano anche indicazioni.
Grazie per i vostri commenti. Effettivamente come ho detto nella descrizione del percorso, l’ultimo tratto richiede particolare attenzione per non perdere la pista giusta e per la presenza di numerosi alberi abbattuti sul percorso. È un peccato ma d’altronde sono numerose le parti del Parco dei Castelli Romani ormai profondamente sfregiate e deturpate dall’azione delle ditte di boscaioli che, a causa della totale mancanza della Forestale e di un piano di protezione del territorio, agiscono in modo completamente incosciente nei confronti della rete sentieristica oltre che del patrimonio naturale adiacente. È davvero penoso vedere una parco cosi bello e ricco di storia venire distrutto dai soliti interessi dei privati.
Giro molto bello ma la scesa del Colle Jano, soprattutto se si è in gruppo, è in questo momento sconsigliata secondo me. Io, ieri, l'ho trovata peggiorata. Soprattutto gli ultimi metri si fanno "a naso" perchè il sentiero sparisce e si incontrano i rami che occludono il "canalone". La traccia è stata molto di aiuto.
Un altro appunto: il cartello ufficiale del sentiero 509, sotto i tornanti che portano all'ex convento, è installato al contrario e ti porta su al convento!! Bisogna ignorarlo e continuare a mantenere la destra.
Grazie per le informazioni! Effettivamente quell’ultimo tratto non è per tutti e mi fa davvero male sapere che, dopo anni, è ancora lasciato in quel modo penoso e pericoloso.
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Easy to follow
Scenery
Moderate
Grazie, traccia molto utile! La prima parte del percorso è molto bella e offre un panorama meraviglioso sui laghi di Albano e Nepi. Molto bello anche il cambiamento della flora lungo il tragitto. Purtroppo confermo le difficoltà causate dagli alberi tagliati, lasciati assurdamente ad ingombrare una parte del sentiero, e la parte finale un po' abbandonata. Abbiamo dovuto fare qualche piccola deviazione, sempre aiutandoci con la traccia registrata!