Le Mainarde Molisane. Monte Marrone - Eremo del pittore Charles Moulin - Linea Gustav
near Collalto, Molise (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Facile ma intensa escursione sul Monte Marrone, ultimo lembo della catena delle Mainarde in territorio molisano. L'escursione ha come obbiettivo quello di visitare l'eremo del pittore Charles Moulin, trovare ciò che rimane della linea Gustav e infine godere dei colori dell'autunno.
Dopo aver lasciato il paese di CastelNuovo al Volturno si arriva allo spiazzale dell'ultimo tratto della strada provinciale delle Mandrine. Qui inizia una lunga carrareccia (l'M7) realizzata negli anni '70 che arriva sino al Monte Marrone. Lungo questa strada composta di ciottoli e resa scivoloa dal fango, si incontrano due fonti, la prima quasi subito dopo la partenza, l'altra poco più su ospita un monumento dedicato all'eccidio di 24 cittadini nell'autunno del 1943 avvenuto in questo campo.
Tutta la carrarecia è circondata da una fitta vegetazione e prevalentemente da faggi. I colori che questo bosco offre nella stagione autunnale sono meravigliosi.
Saliti per 4,5km con un dislivello di circa 800m si arriva alla sella della Montagnola. Il Monte Marrone si trova sulla sinistra, un cartello ne anticipa la salita. Sul Monte Marrone 1806m una grande croce con un aquila pronta a spiccare il volo ne contraddistingue la cima. Il panorama è qualcosa di stupendo, tutta la valle del Volturno si apre di sotto, le guglie di questo estremo versante delle mainarde e ne incastonano il quadro d'insieme, lo sguardo spazia sino al complesso del Monte Miletto, la foschia non ci permette di intravedere il Tirreno, mentre dal lato opposto spicca il bacino del Lago di San Vincenzo con il suo colore turchese e sotto di noi camosci nascosti ovunque. Alle nostre spalle i 2005m del Monte Ferruccia, poco più dietro il Monte Mare con i suoi 2020m. Il monte Marrone fu il teatro della battaglia il 31 marzo 1944 che vide in combattimento il Corpo Italiano di Liberazione contro le postazioni dei tedeschi in difesa della Linea Gustav. Vi sono infatti ancora i resti delle trincee tedesche, filo spinato e buche, sassi scheggiati dai colpi delle artiglierie e un sentiero di guerra che sale direttamente dalle pareti scoscese che si affacciano su CastelNuovo al Volturno.
A ricordo dell'evento è posta una lapide sotto la croce di vetta. Per alte informazioni (https://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Monte_Marrone).
Sul versante opposto lungo un sentierino tra i faggi contorti si giunge all'Eremo del pittore Charles Moulin (Lilla, 6 gennaio 1869 – Isernia, 21 marzo 1960). Il pittore si narra abbia conosciuto uno zampognaro durante il suo soggiorno in Molise durante una borsa di studio e recatosi nella terra delo zampognaro ai piedi delle Mainarde se ne innamorò così profondamente da volerne rimanere per tutta la vita. Trasferitosi nel 1919 a Castel Nuovo al Volturno decise di vivere isolato per tutte le stagioni estive nel suo eremo sul Monte Marrone. Costruì con le sue mani il rifugio (ristrutturato recentemente per via del crollo del tetto) si mantenne barattando le sue opere con beni di prima necessità, venne imprigionato in un campo di concentramento a Frosinone durante l'occupazione tedesca e vi tornò sino alla fine dei suoi giorni. Scelse questo luogo per la sua natura, i colori e i paesaggi. Il paesaggio che si ha dall'enorme masso al fianco del suo eremo è mozzafiato!
Terminata la visita e non avendo più tempo per salire sul Ferruccia (2h30 per tornare a casa) decidiamo di far ritorno alla macchina non prima però di essere sorpresi da un enorme cervo solitario al galoppo.
In conclusione un escursione semplice e meravigliosa che si può affrontare anche con la famiglia, volendo si può allungare salendo sul Ferruccia e al Monte Mare dal sentiero M7 e M10, oppure mettersi alla ricerca del sentiero di guerra che dalle confidenze degli abitanti della zona è molto difficile.
Dopo aver lasciato il paese di CastelNuovo al Volturno si arriva allo spiazzale dell'ultimo tratto della strada provinciale delle Mandrine. Qui inizia una lunga carrareccia (l'M7) realizzata negli anni '70 che arriva sino al Monte Marrone. Lungo questa strada composta di ciottoli e resa scivoloa dal fango, si incontrano due fonti, la prima quasi subito dopo la partenza, l'altra poco più su ospita un monumento dedicato all'eccidio di 24 cittadini nell'autunno del 1943 avvenuto in questo campo.
Tutta la carrarecia è circondata da una fitta vegetazione e prevalentemente da faggi. I colori che questo bosco offre nella stagione autunnale sono meravigliosi.
Saliti per 4,5km con un dislivello di circa 800m si arriva alla sella della Montagnola. Il Monte Marrone si trova sulla sinistra, un cartello ne anticipa la salita. Sul Monte Marrone 1806m una grande croce con un aquila pronta a spiccare il volo ne contraddistingue la cima. Il panorama è qualcosa di stupendo, tutta la valle del Volturno si apre di sotto, le guglie di questo estremo versante delle mainarde e ne incastonano il quadro d'insieme, lo sguardo spazia sino al complesso del Monte Miletto, la foschia non ci permette di intravedere il Tirreno, mentre dal lato opposto spicca il bacino del Lago di San Vincenzo con il suo colore turchese e sotto di noi camosci nascosti ovunque. Alle nostre spalle i 2005m del Monte Ferruccia, poco più dietro il Monte Mare con i suoi 2020m. Il monte Marrone fu il teatro della battaglia il 31 marzo 1944 che vide in combattimento il Corpo Italiano di Liberazione contro le postazioni dei tedeschi in difesa della Linea Gustav. Vi sono infatti ancora i resti delle trincee tedesche, filo spinato e buche, sassi scheggiati dai colpi delle artiglierie e un sentiero di guerra che sale direttamente dalle pareti scoscese che si affacciano su CastelNuovo al Volturno.
A ricordo dell'evento è posta una lapide sotto la croce di vetta. Per alte informazioni (https://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Monte_Marrone).
Sul versante opposto lungo un sentierino tra i faggi contorti si giunge all'Eremo del pittore Charles Moulin (Lilla, 6 gennaio 1869 – Isernia, 21 marzo 1960). Il pittore si narra abbia conosciuto uno zampognaro durante il suo soggiorno in Molise durante una borsa di studio e recatosi nella terra delo zampognaro ai piedi delle Mainarde se ne innamorò così profondamente da volerne rimanere per tutta la vita. Trasferitosi nel 1919 a Castel Nuovo al Volturno decise di vivere isolato per tutte le stagioni estive nel suo eremo sul Monte Marrone. Costruì con le sue mani il rifugio (ristrutturato recentemente per via del crollo del tetto) si mantenne barattando le sue opere con beni di prima necessità, venne imprigionato in un campo di concentramento a Frosinone durante l'occupazione tedesca e vi tornò sino alla fine dei suoi giorni. Scelse questo luogo per la sua natura, i colori e i paesaggi. Il paesaggio che si ha dall'enorme masso al fianco del suo eremo è mozzafiato!
Terminata la visita e non avendo più tempo per salire sul Ferruccia (2h30 per tornare a casa) decidiamo di far ritorno alla macchina non prima però di essere sorpresi da un enorme cervo solitario al galoppo.
In conclusione un escursione semplice e meravigliosa che si può affrontare anche con la famiglia, volendo si può allungare salendo sul Ferruccia e al Monte Mare dal sentiero M7 e M10, oppure mettersi alla ricerca del sentiero di guerra che dalle confidenze degli abitanti della zona è molto difficile.
Waypoints
Comments (1)
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Information
Easy to follow
Scenery
Moderate
Bello l’arrivo in cima, emozionante la ricerca dell’eterno del pittore. Invece un po’ noioso il sentiero che per il 90% è fatto da una strada sterrata