Le colline di Vittorio Veneto: m.te San Paolo, m.te altare, Col de rai, m.te Baldo,m.te Piai. 2023-12-26 09:51
near Vittorio Veneto, Veneto (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Dislivello positivo: 1025 m
Partenza: Vittorio Veneto TV varie possibilità di parcheggio.
Anni fa ho corso il Madruk Trail. A Santo Stefano sono tornata a camminare sui colli di Vittorio Veneto che ospitano questa corsa di media montagna per nulla banale.
L'anello che ho percorso segue in parte sentieri CAI, in parte altri sentieri tabellati dai locali o itinerari promossi dalla regione del Veneto. Non ho trovato indicazioni eccellenti, anzi in alcuni punti delicati le indicazioni mancavano, anche per quel che riguarda i bolli o segnavia pitturati.
Munitevi di traccia gpx (non troppo datata) se volete girare queste zone.
Da Ceneda, si sale lungo la via crucis che ci conduce al colle San Paolo, e alla sua chiesetta. L'escursione procede sotto l'arco in pietra (foto di copertina) e per facili sentieri si giunge ai piedi della croce di metallo, ben visibile anche dal paese e posizionata, per così dire, sull' anticima del monte Altare.
Facciamo una rapida deviazione dal sentiero per occhiare verso valle da un balcone panoramico, quindi risaliamo fino alla croce con prudenza sfruttando i gradoni rocciosi sul sentierino stretto e ripido. Questo punto è un po' delicato e richiede attenzione.
Raggiunta velocemente la croce continuiamo in cresta (pezzetto di cordino metallico solo a protezione) e, infine, risalita una suggestiva scala di roccia eccoci sul monte Altare. Praticamente una radura chiusa e anonima.
Da qui ci aspetta una discesa ripida su sentierino in mezzo al bosco per poi, sempre in mezzo alla vegetazione (a dire la verità non proprio amena) guadagnare la deviazione per la terza altura, il Col de Rai (la segnaletica è molto artigianale).
Ci facciamo largo tra fastidiosi rami e arbusti su sentierino quasi invisibile, evidentemente poco frequentato.
Sul Col de Rai sventola una bandiera tricolore ma il panorama, purtroppo, è "imbrattato" dalla lunga striscia d'asfalto della A27 ma, soprattutto, dal continuo fastidiosissimo brusio dei veicoli che sfrecciano in autostrada.
La giornata è già molto grigia e la visione di questo deturpamento ambientale alimenta una sorta di sensazione di angoscia e di oppressione. L'idea era di proseguire lungo il sentiero e calarci a valle.
Cambiamo idea quando iniziata la ripidia discesa dal versante con vista autostrada, ci rendiamo subito conto che la segnaletica è una chimera. C'è qualche bollo sbiadito dipinto sui sassi, poi più nulla. Mi riprometto di studiare meglio i sentieri della zona ma per oggi si torna indietro.
Pertanto si ritorna al bivio con la segnaletica artigianale e si volta a sinistra. In breve eccoci a Case Foda e quindi su asfalata in discesa si giunge a San Lorenzo. Attraversata la strada principale si riprende a salire, sempre su asfalto, seguendo il segnavia CAI 1042a attaccato in modo un po' ballerino ad una recinzione in legno che porterà ad imboccare un bel sentiero nel bosco.
Dopo circa 1 chilometro abbastanza ripido, ma molto piacevole, si intercetta una dorsale, quella del Monte Baldo.
Quarta cima che ci siamo prefissati di toccare.
Difatti svoltiamo a sinistra e risaliamo il sentiero, sempre molto agevole, fino ai piedi della croce di vetta.
Per raggiungerla dobbiamo inerpicarci tra rocce e radici. La progressione é divertente ma bisogna prestare attenzione a dove si mettono i piedi, soprattutto se il fondo è bagnato.
La croce di legno è posizionata su una stretta radura fuori dal bosco in modo molto panoramico. C'è anche una panchina dove riposare o semplicemente allungare lo sguardo sul territorio circostante. Almeno qui non arriva il rumore delle auto.
Il sentiero di discesa dalla croce è meno ripido della salita. Si giunge ad una forcella dove bisogna abbandonare la cresta e prendere in discesa a sinistra. All uscita dal bosco si attraversa un' area caratterizzata da doline carsiche (di qui passa anche il neonato Cammino delle Colline del Prosecco) intercettando il segnavia 1042.
Il segnavia ci invita in discesa a sinistra lungo una cementata fino alla località Borgo Castello.
L'ambiente qui è molto piacevole. E' un'area rurale coltivata e ben tenuta, attorniata da dolci colline e vecchi casolari che raccontano storie antiche.
Si tratta a questo punto proprio di scollinare oltre quelle colline per chiudere l'anello tornando a Ceneda. L'ultima "cima" da toccare é quella del monte Piai per poi scendere alle perdonanze.
Dopo una deviazione andata a vuoto (sentiero inesistente nel bosco) che corrisponde ad un'appendice lungo la traccia al km 10 circa (da non considerare), riusciamo a salire su questo modesto colle completamente chiuso dalla vegetazione.
Da qui in teoria si pensava di poter scendere nel bosco e riagganciare la strada ai piedi del versante a sud del colle.
A parte un paio di segni rossi sugli alberi, appena accennati, e un ometto la traccia era praticamente inesistente. Impossibile intuire come procedere in discesa nel bosco.
Il sentiero di cresta, al contrario, pur non numerato e segnalato è invece piuttosto evidente e chiaro pertanto non c'è stata altra scelta se non quella di proseguire, allungando così l'anello programmato.
In circa 2 km si intercetta finalmente la carrareccia che, a quanto risulta da una palina in legno installata , corrisponde al percorso 1050.
Non c'è poi molta da dire sull'ultima parte dell'escursione. Si dovrà cammina ancora un bel po' per tornare a Ceneda e poi all'auto e quest'ultimo tratto risulterà piuttosto noioso e non particolarmente piacevole, visto che si dovrà transitare anche sotto l'autostrada.
Usciti dal sottopasso autostradale dopo poche centinaia di metri eccoci su asfalto alle porte di Ceneda.
Un anello mediamente impegnativo, non sempre piacevole ma, di certo, il brutto meteo ha inciso sulle sensazioni provate durante la camminata.
In vari punti i sentieri richiedono attenzione, soprattutto in presenza di fondo bagnato. Come dicevo la segnaletica non è eccellente.
@@@@@@@@
ATTENZIONE! Le considerazioni sulle caratteristiche e sulle difficolta' del percorso sono assolutamente personali, basate sulla mia capacita' e sulla mia tecnica escursionistica, oltre che sulle condizioni del percorso al momento della registrazione della traccia gpx. Chi decide di scaricare e seguire questo itinerario deve essere consapevole che le condizioni dell'itinerario potrebbero essere nel frattempo mutate e che la traccia potrebbe non essere piu' validamente ripercorsa. Inoltre ognuno si assume la responsabilita'di seguire questo percorso consapevole della propria esperienza, capacita' e tecnica, e consapevole che ulteriori fattori qui non considerati, ad es. eventi naturali, potrebbero incidere negativamente sulla percorribilita'o difficolta' del percorso. Chi segue questo itinerario lo fa quindi per libera scelta personale e con piena consapevolezza di quanto appena letto e sotto propria responsabilità
Partenza: Vittorio Veneto TV varie possibilità di parcheggio.
Anni fa ho corso il Madruk Trail. A Santo Stefano sono tornata a camminare sui colli di Vittorio Veneto che ospitano questa corsa di media montagna per nulla banale.
L'anello che ho percorso segue in parte sentieri CAI, in parte altri sentieri tabellati dai locali o itinerari promossi dalla regione del Veneto. Non ho trovato indicazioni eccellenti, anzi in alcuni punti delicati le indicazioni mancavano, anche per quel che riguarda i bolli o segnavia pitturati.
Munitevi di traccia gpx (non troppo datata) se volete girare queste zone.
Da Ceneda, si sale lungo la via crucis che ci conduce al colle San Paolo, e alla sua chiesetta. L'escursione procede sotto l'arco in pietra (foto di copertina) e per facili sentieri si giunge ai piedi della croce di metallo, ben visibile anche dal paese e posizionata, per così dire, sull' anticima del monte Altare.
Facciamo una rapida deviazione dal sentiero per occhiare verso valle da un balcone panoramico, quindi risaliamo fino alla croce con prudenza sfruttando i gradoni rocciosi sul sentierino stretto e ripido. Questo punto è un po' delicato e richiede attenzione.
Raggiunta velocemente la croce continuiamo in cresta (pezzetto di cordino metallico solo a protezione) e, infine, risalita una suggestiva scala di roccia eccoci sul monte Altare. Praticamente una radura chiusa e anonima.
Da qui ci aspetta una discesa ripida su sentierino in mezzo al bosco per poi, sempre in mezzo alla vegetazione (a dire la verità non proprio amena) guadagnare la deviazione per la terza altura, il Col de Rai (la segnaletica è molto artigianale).
Ci facciamo largo tra fastidiosi rami e arbusti su sentierino quasi invisibile, evidentemente poco frequentato.
Sul Col de Rai sventola una bandiera tricolore ma il panorama, purtroppo, è "imbrattato" dalla lunga striscia d'asfalto della A27 ma, soprattutto, dal continuo fastidiosissimo brusio dei veicoli che sfrecciano in autostrada.
La giornata è già molto grigia e la visione di questo deturpamento ambientale alimenta una sorta di sensazione di angoscia e di oppressione. L'idea era di proseguire lungo il sentiero e calarci a valle.
Cambiamo idea quando iniziata la ripidia discesa dal versante con vista autostrada, ci rendiamo subito conto che la segnaletica è una chimera. C'è qualche bollo sbiadito dipinto sui sassi, poi più nulla. Mi riprometto di studiare meglio i sentieri della zona ma per oggi si torna indietro.
Pertanto si ritorna al bivio con la segnaletica artigianale e si volta a sinistra. In breve eccoci a Case Foda e quindi su asfalata in discesa si giunge a San Lorenzo. Attraversata la strada principale si riprende a salire, sempre su asfalto, seguendo il segnavia CAI 1042a attaccato in modo un po' ballerino ad una recinzione in legno che porterà ad imboccare un bel sentiero nel bosco.
Dopo circa 1 chilometro abbastanza ripido, ma molto piacevole, si intercetta una dorsale, quella del Monte Baldo.
Quarta cima che ci siamo prefissati di toccare.
Difatti svoltiamo a sinistra e risaliamo il sentiero, sempre molto agevole, fino ai piedi della croce di vetta.
Per raggiungerla dobbiamo inerpicarci tra rocce e radici. La progressione é divertente ma bisogna prestare attenzione a dove si mettono i piedi, soprattutto se il fondo è bagnato.
La croce di legno è posizionata su una stretta radura fuori dal bosco in modo molto panoramico. C'è anche una panchina dove riposare o semplicemente allungare lo sguardo sul territorio circostante. Almeno qui non arriva il rumore delle auto.
Il sentiero di discesa dalla croce è meno ripido della salita. Si giunge ad una forcella dove bisogna abbandonare la cresta e prendere in discesa a sinistra. All uscita dal bosco si attraversa un' area caratterizzata da doline carsiche (di qui passa anche il neonato Cammino delle Colline del Prosecco) intercettando il segnavia 1042.
Il segnavia ci invita in discesa a sinistra lungo una cementata fino alla località Borgo Castello.
L'ambiente qui è molto piacevole. E' un'area rurale coltivata e ben tenuta, attorniata da dolci colline e vecchi casolari che raccontano storie antiche.
Si tratta a questo punto proprio di scollinare oltre quelle colline per chiudere l'anello tornando a Ceneda. L'ultima "cima" da toccare é quella del monte Piai per poi scendere alle perdonanze.
Dopo una deviazione andata a vuoto (sentiero inesistente nel bosco) che corrisponde ad un'appendice lungo la traccia al km 10 circa (da non considerare), riusciamo a salire su questo modesto colle completamente chiuso dalla vegetazione.
Da qui in teoria si pensava di poter scendere nel bosco e riagganciare la strada ai piedi del versante a sud del colle.
A parte un paio di segni rossi sugli alberi, appena accennati, e un ometto la traccia era praticamente inesistente. Impossibile intuire come procedere in discesa nel bosco.
Il sentiero di cresta, al contrario, pur non numerato e segnalato è invece piuttosto evidente e chiaro pertanto non c'è stata altra scelta se non quella di proseguire, allungando così l'anello programmato.
In circa 2 km si intercetta finalmente la carrareccia che, a quanto risulta da una palina in legno installata , corrisponde al percorso 1050.
Non c'è poi molta da dire sull'ultima parte dell'escursione. Si dovrà cammina ancora un bel po' per tornare a Ceneda e poi all'auto e quest'ultimo tratto risulterà piuttosto noioso e non particolarmente piacevole, visto che si dovrà transitare anche sotto l'autostrada.
Usciti dal sottopasso autostradale dopo poche centinaia di metri eccoci su asfalto alle porte di Ceneda.
Un anello mediamente impegnativo, non sempre piacevole ma, di certo, il brutto meteo ha inciso sulle sensazioni provate durante la camminata.
In vari punti i sentieri richiedono attenzione, soprattutto in presenza di fondo bagnato. Come dicevo la segnaletica non è eccellente.
@@@@@@@@
ATTENZIONE! Le considerazioni sulle caratteristiche e sulle difficolta' del percorso sono assolutamente personali, basate sulla mia capacita' e sulla mia tecnica escursionistica, oltre che sulle condizioni del percorso al momento della registrazione della traccia gpx. Chi decide di scaricare e seguire questo itinerario deve essere consapevole che le condizioni dell'itinerario potrebbero essere nel frattempo mutate e che la traccia potrebbe non essere piu' validamente ripercorsa. Inoltre ognuno si assume la responsabilita'di seguire questo percorso consapevole della propria esperienza, capacita' e tecnica, e consapevole che ulteriori fattori qui non considerati, ad es. eventi naturali, potrebbero incidere negativamente sulla percorribilita'o difficolta' del percorso. Chi segue questo itinerario lo fa quindi per libera scelta personale e con piena consapevolezza di quanto appena letto e sotto propria responsabilità
Waypoints
Waypoint
365 ft
0004827
Waypoint
851 ft
a sx
Waypoint
876 ft
a sx
Waypoint
775 ft
1041
Waypoint
823 ft
dx
Waypoint
1,046 ft
belvedere
Waypoint
1,212 ft
su a sx
Waypoint
1,264 ft
cavo/parapetto
Waypoint
1,454 ft
monte altare
Waypoint
1,152 ft
dx
Waypoint
1,779 ft
bivio a sx per m.te baldo
Waypoint
1,873 ft
0004849
Summit
1,891 ft
croce
Waypoint
1,860 ft
giù a sx
Waypoint
1,297 ft
fontana
Waypoint
1,746 ft
monte piai
Waypoint
1,220 ft
ruderi. poi a sx
Waypoint
1,205 ft
cappella
Waypoint
1,204 ft
deviazione creste dei piai. Questo sentiero non era nè visibile nè praticabile dal monte Piai. Forse in disuso.
Waypoint
690 ft
deviazione x EE dir montebello
Waypoint
372 ft
0004864
Orario inizio: 09:51 26 Dic 2023
Orario fine: 15:55 26 Dic 2023
Distanza: 17,5km (06:04)
Tempo movimento: 04:38
Velocità media: 2,89 km/h
Velocità media mov.: 3,77 km/h
Max. Velocità: 10,2 km/h
Altitudine minima: 106 m
Altitudine massima: 588 m
Velocità di salita: 381,8 m/h
Velocità di discesa: -329,6 m/h
Dislivello positivo: 1061 m
Dislivello negativo: -1059 m
Tempo di salita: 02:46
Tempo di discesa: 03:12
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