Le cascate di Carpinone
near Pantaniello, Molise (Italia)
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Waypoints
Cascata del Carpinone
Cascate di Carpinone, sono due cascate parallele in cui confluiscono le acque del fiume Carpino e Tura. Queste cascate, parzialmente artificiali, alimentano la centrale idroelettrica a valle. Sentieri asfaltati si alternano a altri solo battuti o più sconnessi all’interno del bosco. Si presenta quindi più impervio e abbastanza ripido. La discesa è però agevolata da corrimani o cordame. La segnaletica è più che adeguata. Il fragore dell’acqua anticipa lo spettacolo delle cascate di Carpinone che precipitano da un’altezza di quasi 20 metri.
Cascata dello Schioppo
Cascata Schioppo, intima cascata naturale ubicata più a monte, alimentata solo dal Tura. Il più agevole perché non presenta dislivelli importanti, arriva alla cascata Schioppo caratterizzata da un salto di circa 10 metri. Si giunge dopo 20 minuti di cammino e ci si ferma volentieri a godere della frescura rigenerante della piscina naturale.
Castello Caldora
Il castello fu eretto nell'XI secolo, a forma di pentagono irregolare, delimitato da 5 torri, sopra il burrone che dà sul fiume Carpino. Nel 1223 per volere di Federico II di Svevia il castello fu distrutto da Ruggero da Pescolanciano e ricostruito poi nel XIV secolo dalla famiglia d'Evoli. Nel primo ventennio del XV secolo fu abitato da Jacopo Caldora e poi dal figlio Antonio, che vi stabilì la propria residenza, sino alla guerra contro Alfonso V d'Aragona e suo figlio Ferrante, che gli confiscarono i feudi in Abruzzo e Molise. Nel 1442 Antonio perse gran parte dei suoi domini nella battaglia di Sessano e il castello di Carpinone finì in mano ad altri feudatari, tra cui i Pandone, i Carafa, i De Regina, i Grimaldi e i De Risio. Nel 1954 il notaio Valente, uno degli ultimi proprietari, fece ricostruire il piano nobile, adattandolo alle esigenze abitative dei suoi tempi. L'entrata al castello era difesa in passato dal ponte levatoio e da una porta che dava sul cortile, tirata da catene. Al suo interno si trovano il cortile centrale del piano terra, le stanze delle scuderie, i magazzini e gli alloggi della servitù. Il piano nobile era costituito da ambienti di rappresentanza, resi confortevoli già all'epoca di Jacopo ed Antonio Caldora, al fine di accogliere gli emissari e i sovrani; vi era anche una cappella gentilizia. Il castello oggi è alquanto modificato, soprattutto negli esterni, a causa dei rifacimenti dopo i terremoti del 1456 e del 1805; le torri si presentano ancora intatte, benché intonacate.
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Appena possibile voglio seguire questo percorso, mi pare molto piacevole e i ragazzi del luogo che tanto si sono dati da fare per creare questo percorso, meritano questa visita.
Appena possibile voglio seguire questo percorso, mi pare molto piacevole e i ragazzi del luogo che tanto si sono dati da fare per creare questo percorso, meritano questa visita.