LE APPITT (Montalbano Jonico)
near Montalbano Jonico, Basilicata (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
With this starting point you can climb first, visit Montalbano Jonico, and decend after, which I believe is nicer than descending first from the Panoramic Viewpoint where most people seem to start walking.
The route is not well maintained, but not difficult, and shows some interesting and nice landscapes.
I can imagine in wet conditions this route is not possible, very slippery, and there are a lot of deep holes.
We walked with a three year old, who did most of the track walking himself, and some steep parts on a back carrier.
Waypoints
Informatiepunt
INQUADRAMENTO GENERALI Il fascino della Riserva dei Calanchi è indissolubilmente legato alla particolare conformazione del substrato geologico costituito prevalentemente da sabbie e argille, fortemente erodibili, che dà vita a quel fenomeno geologico al tempo stesso di grande interesse paesaggistico e di grande problematicità che è costituito dai calanchi. Lo scenario che si osserva sui versanti occidentale e meridionale della collina su cui sorge Montalbano jonico è caratterizzato da suggestive forme di erosione che hanno dato luogo ad esemplari forme calanchive. L'azione erosiva che porta alla formazione dei calanchi è innescata prevalentemente dall'azione combinata del sole e dell'acqua piovana; il primo surriscalda la parte superficiale dell'argilla provocandone lo screpolamento (evidenziato da una fitta rete di fessure e "croste"), la seconda infiltrandosi e circolando all'interno delle suddette fessure, provoca la disgregazione e • la conseguente erosione delle argille. Il sito è stato definito dai massimi esperti un vero museo paleontologico a cielo aperto, per l'immensa quantità e varietà di fossili marini e per la presenza di ben nove livelli vulcanoclastici, a testimonianza di altrettante e distinte eruzioni vulcaniche dell'attuale Monte Vulture. I Calanchi mettono a nudo una successione sedimentaria di età compresa tra 1,2 milioni di anni e circa 640 mila anni che ben rappresenta l'espressione fisica della transizione dal Pleistocene inferiore al Pleistocene medio. A nord-ovest della Riserva, ai confini tra.i territori di Montalbano Jonico, Craco e Pisticci, si erge a strapiombo sulla campagna circostante un curioso e spettacolare sperone di roccia, denominato "Tempa Petrolla". II frammento roccioso, staccatosi completamente dal suo substrato si è disposto nella posizione attuale fra le argille plio-pleistoceniche della Fossa Bradanica nelle ultime fasi deformative della catena appenninica. Il sollevamento Regionale della Fossa Bradanica, l'emersione dal mare e la successiva erosione dell'area lo hanno portato alla luce. I calanchi sono un ambiente molto inospitale per la vegetazione: i versanti ripidi, l'instabilità del terreno, la ricchezza in sali e i lunghi periodi di aridità determinano la presenza di una vegetazione erbacea e arbustiva che tollera la salinità con specifici meccanismi di adattamento. La vegetazione dei calanchi presenta una certa dominanza di specie a fioritura primaverile o autunnale, con una fase di riposo estivo durante la quale i calanchi appaiono con coperture vegetali estremamente ridotte. La fauna della Riserva è quella tipica dell'area mediterranea (Volpi, Cinghiali, Tassi, Istrici, Ricci e Faine), impreziosita dalla presenza del Lupo e del Gatto selvatico. Per quanto riguarda l'avifauna è da segnalare la presenza di passeracei e rapaci diurni e notturni, tra cui spiccano il Nibbio bruno e il Nibbio reale, il Biancone, il Gheppio, il Falco grillaio e la Poiana. Tra i rapaci notturni sono da indicare la Civetta, il Barbagianni, l'Assiolo e il Succiacapre. Per la natura impervia del territorio, le appiett', storiche mulattiere che da tempi remoti collegano il centro abitato ai terreni irrigui della Valle del fiume Agri (i cosi detti "Giardini"), si snodano lungo percorsi particolarmente panoramici e suggestivi, che spaziano lungo tutta la valle dell'Agri, dal mare della Pianura metapontina fino alle montagne del massiccio del Parco Nazionale del Pollino.
APPIET'U MULIN'
Antica mulattiera che collegava il centro storico (Terravecchia) ai fertili campi della Piana del fume Agri, per la maggior parte coltivata ad agrumeti. Caratteristica di questo sentiero è la sua pavimentazione composta da ciotoli di fiume. Fino agli anni'50-60, i contadini percorrevano con i loro muli quotidianamente l'Appiett' per raggiungere i "Giardini" di aranceti. E' chiamata Appiett' u Mulin' perche' conduceva ad un antico mulino.
Brug
COMUNE DI MONTALBANO JONICO Provincia di Matera PORTA SAN PIETRO Porta San Pietro ( o Porta Pandosia ) nella sua veste attuale risale al XVI sec. Il suo aspetto, molto semplice, con un arco a tutto sesto in mattoni e con trabeazione classi-cheggiante, richiama quello originario oggi non più esi-stente. Benché molto antica, questa Porta acquisì importanza dopo il Medioevo allorquando la viabilità, incentrata sugli orti interni di proprietà signorile, fu soppiantata da un'altra di epoca moderna, rivolta al territorio. I suoi muri laterali ancor oggi sono strettamente connessi all'avancorpo delle mura difensive esterne, ristrutturate in questa zona del paese anch'esse nel XVI sec. ST. PETER'S DOOR ST. PETER'S DOOR or PANDUSIA'S DOOR in it s present form dates back to the 16th century. The appearance,- very simple with all round bow in brick and classical tra- beats. brinas memories of the oricinol ORMANO
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