Latium Vetus. Monti Lepini. Punta dell'Orticello e Monte Siserno da Giuliano di Roma
near Giuliano di Roma, Lazio (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
L'itinerario proposto si snoda all'interno del lembo meridionale del Parco dei Monti Lepini tra i comuni di Giuliano di Roma e Villa Santo Stefano, l'obbiettivo di giornata è conoscere il più possibile una zona (marginale rispetto ai classici itinerari Lepini) che fa parte di quel Latium Vetus molto caro a Virgilio. Il poeta romano narra nel XI libro dell'Eneide di come Menabo, re deposto di Priverno, sia fuggito dai suoi nemici insieme alla sua figlioletta Camilla superando miracolosamente il fiume Amaseno, il re “Menò per monti solitari ed ermi e per grotte e per dumi e per orrende selve e tane di fere ebbe ricetto”, trovando rifugio sui monti opposti a Priverno, ovvero nel territorio a ridosso di Giuliano tra i Lepini e gli Ausoni. Quest'area geografica selvaggia e abitata solo da pastori venne poi inglobata dalla Repubblica Romana nel IV secolo a.C. senza però perdere il suo carattere aspro.
L'escursione parte poco prima di Giuliano, un cartello ormai sbiadito indica le peculiarità naturalistiche del territorio, in questo punto è possibile lasciare l'auto senza intralciare il modesto traffico locale. Il sentiero parte accanto al casotto della Telecom e sale prima su una cementata poi su un tracciolino che lascia spazio ad un discreto panorama sul Cacume e sui monti di Prossedi posti lungo la Valle dell'Amaseno.
La lecceta via via si fa più fitta così come la salita diventa più ripida e spezzata da stretti tornanti. Superato il bivio che prenderemo al ritorno, si incontra una Callecara, ovvero un piccolo pozzo nel quale venivano cotte le rocce calcaree ottenendo calce da costruzione.
La selciata termina in corrispondenza di un'area picnic, questa come altre, sono il frutto di interventi valorizzativi di qualche anno fa e ormai resi inutili dalla scarsa manutenzione.
La lecceta fitta e muschiata rende piacevole l'ultimo tratto di salita che conduce al Monte dell'Orticello 788m dove un piccolo monumento ospita una targa in memoria di un'amante di questi monti. Poco oltre la croce dell'Orticello realizzata nel 1973 dai volontari giulianesi non offre un buon panorama a causa delle fronde degli alberi.
Si prosegue scendendo su un ampio sentiero tra lecci ad alto fusto, una serie di tracce si dipanano da ambo i lati, prendiamo a sinistra per raggiungere il punto panoramico sulla Valle del Sacco, purtroppo l'anticiclone africano carico di sabbia del Sahara nasconde ogni cosa ma ci accontentiamo di intravedere il paese di Ceccano.
Dopo essere tornati sul sentiero per il Monte Siserno, iniziamo ad incontrare gli ampi pascoli che caratterizzano queste alture. Tra querce, pini marittimi e cipressi si fa spazio il sassoso altipiano del Siserno, una carrareccia accompagna i nostri passi fino al cartello che indica la direzione per la cima del monte.
Il panorama dal Siserno, 789m, è pressoché nullo, ma ad attirare l'attenzione sono i pini contorti schiacciati a terra dal vento che creano strane forme sofferte.
Si prosegue oltre per raggiungere l'ultimo punto panoramico della giornata. Infatti salendo in direzione di Punta la Lenza (senza raggiungerla), si ha la possibilità di allungare l'occhio sul Monte Campo Lupino, su Villa Santo Stefano, su Amaseno e sulle principali vette dei Monti Ausoni. Lo scampanellio delle greggi al pascolo ci riportano alla memoria i versi di Virgilio e ci confermano che la pastorizia è rimasta una delle attività principali della zona.
Scendiamo seguendo la carrareccia prendendo sentieri alternativi fin sotto la salita del Monte dell'Orticello, all'altezza del terreno privato dei Tre Pozzi scendiamo lungo il sentiero bollato che ci riporta attraverso il fitto bosco alla selciata percorsa qualche ora prima.
Raggiunta la strada asfaltata avendo ancora del tempo da spendere visitiamo il borgo di Giuliano apprezzandone l'architettura, i vicoli e gli elementi storici conservati negli stipiti delle porte e sui solai dei ballatoi. Concludiamo l'escursione scambiando esperienze e punti di vista con un pastore giulianese che ha deciso di passare gli anni della pensione lontano dalla città insieme ai suoi cari e alle sue capre.
L'escursione parte poco prima di Giuliano, un cartello ormai sbiadito indica le peculiarità naturalistiche del territorio, in questo punto è possibile lasciare l'auto senza intralciare il modesto traffico locale. Il sentiero parte accanto al casotto della Telecom e sale prima su una cementata poi su un tracciolino che lascia spazio ad un discreto panorama sul Cacume e sui monti di Prossedi posti lungo la Valle dell'Amaseno.
La lecceta via via si fa più fitta così come la salita diventa più ripida e spezzata da stretti tornanti. Superato il bivio che prenderemo al ritorno, si incontra una Callecara, ovvero un piccolo pozzo nel quale venivano cotte le rocce calcaree ottenendo calce da costruzione.
La selciata termina in corrispondenza di un'area picnic, questa come altre, sono il frutto di interventi valorizzativi di qualche anno fa e ormai resi inutili dalla scarsa manutenzione.
La lecceta fitta e muschiata rende piacevole l'ultimo tratto di salita che conduce al Monte dell'Orticello 788m dove un piccolo monumento ospita una targa in memoria di un'amante di questi monti. Poco oltre la croce dell'Orticello realizzata nel 1973 dai volontari giulianesi non offre un buon panorama a causa delle fronde degli alberi.
Si prosegue scendendo su un ampio sentiero tra lecci ad alto fusto, una serie di tracce si dipanano da ambo i lati, prendiamo a sinistra per raggiungere il punto panoramico sulla Valle del Sacco, purtroppo l'anticiclone africano carico di sabbia del Sahara nasconde ogni cosa ma ci accontentiamo di intravedere il paese di Ceccano.
Dopo essere tornati sul sentiero per il Monte Siserno, iniziamo ad incontrare gli ampi pascoli che caratterizzano queste alture. Tra querce, pini marittimi e cipressi si fa spazio il sassoso altipiano del Siserno, una carrareccia accompagna i nostri passi fino al cartello che indica la direzione per la cima del monte.
Il panorama dal Siserno, 789m, è pressoché nullo, ma ad attirare l'attenzione sono i pini contorti schiacciati a terra dal vento che creano strane forme sofferte.
Si prosegue oltre per raggiungere l'ultimo punto panoramico della giornata. Infatti salendo in direzione di Punta la Lenza (senza raggiungerla), si ha la possibilità di allungare l'occhio sul Monte Campo Lupino, su Villa Santo Stefano, su Amaseno e sulle principali vette dei Monti Ausoni. Lo scampanellio delle greggi al pascolo ci riportano alla memoria i versi di Virgilio e ci confermano che la pastorizia è rimasta una delle attività principali della zona.
Scendiamo seguendo la carrareccia prendendo sentieri alternativi fin sotto la salita del Monte dell'Orticello, all'altezza del terreno privato dei Tre Pozzi scendiamo lungo il sentiero bollato che ci riporta attraverso il fitto bosco alla selciata percorsa qualche ora prima.
Raggiunta la strada asfaltata avendo ancora del tempo da spendere visitiamo il borgo di Giuliano apprezzandone l'architettura, i vicoli e gli elementi storici conservati negli stipiti delle porte e sui solai dei ballatoi. Concludiamo l'escursione scambiando esperienze e punti di vista con un pastore giulianese che ha deciso di passare gli anni della pensione lontano dalla città insieme ai suoi cari e alle sue capre.
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