Lanzarote: Volcán de Las Nueces
near Masdache, Canarias (España)
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Itinerary description
Volcán de Las Nueces o Montaña de las Nueces (406 m)
Se la Caldera de los Cuervos fu il primo vulcano ad essersi formato dal processo eruttivo che interessò l’isola (settembre 1730), la Montaña de las Nueces fu il penultimo di questo lungo ciclo (marzo 1736), terminato nel mese successivo con la vicina Montaña Colorada. Contrariamente all'apparenza del suo profilo, piccolo e innocuo, esso si rivelò uno dei vulcani più attivi, i cui flussi di lava si estesero da nord a sud circondando Montaña Negra e Montaña Testeyna, seppellendo il piccolo villaggio di Conil e riempiendo il cratere Vega de Tegoyo. Guidando lungo la LZ-56 in direzione Mancha Blanca, si oltrepassa la frequentata area di sosta che porta alla caratteristica Caldera de Los Cuervos, procedendo verso nord per altri 600 m, fino ad un evidente spiazzo sulla sinistra. Lasciata l’auto si imbocca la traccia che costeggia parallelamente la strada per qualche centinaio di metri. Ci si inoltra nel mare di lava, colonizzato solo dai licheni e da qualche cespuglio di Rumex e tabacco glauco. Si procede in falsopiano verso ovest fino ad una marcata ansa, dalla quale si intravede la possibilità di portarsi verso la sommità. Salendo a sinistra si raggiunge una prima cavità che si apre sul fianco del vulcano. Da qui un sentiero di ghiaie conduce in breve all'orlo del cratere, il cui interno si presenta tormentato e irregolare. Sulle pareti e sulla cresta le rocce presentano tutte le sfumature di colore comprese tra il grigio scuro e il rosso mattone. È un luogo in cui si percepisce la forza e l’intensità delle eruzioni che hanno portato alla sua formazione. Aggirato a semicerchio il versante est, si scende in maniera decisamente più agevole fino al sentiero di accesso principale. Da qui, verso sud, si arriva ad intercettare la pista battuta che guida alla Montaña de Los Rodeos, la cui dorsale si erge ben visibile alla nostra destra. In direzione opposta ci dirigiamo verso la LZ-56 per raggiungere nuovamente il punto di partenza.
Se la Caldera de los Cuervos fu il primo vulcano ad essersi formato dal processo eruttivo che interessò l’isola (settembre 1730), la Montaña de las Nueces fu il penultimo di questo lungo ciclo (marzo 1736), terminato nel mese successivo con la vicina Montaña Colorada. Contrariamente all'apparenza del suo profilo, piccolo e innocuo, esso si rivelò uno dei vulcani più attivi, i cui flussi di lava si estesero da nord a sud circondando Montaña Negra e Montaña Testeyna, seppellendo il piccolo villaggio di Conil e riempiendo il cratere Vega de Tegoyo. Guidando lungo la LZ-56 in direzione Mancha Blanca, si oltrepassa la frequentata area di sosta che porta alla caratteristica Caldera de Los Cuervos, procedendo verso nord per altri 600 m, fino ad un evidente spiazzo sulla sinistra. Lasciata l’auto si imbocca la traccia che costeggia parallelamente la strada per qualche centinaio di metri. Ci si inoltra nel mare di lava, colonizzato solo dai licheni e da qualche cespuglio di Rumex e tabacco glauco. Si procede in falsopiano verso ovest fino ad una marcata ansa, dalla quale si intravede la possibilità di portarsi verso la sommità. Salendo a sinistra si raggiunge una prima cavità che si apre sul fianco del vulcano. Da qui un sentiero di ghiaie conduce in breve all'orlo del cratere, il cui interno si presenta tormentato e irregolare. Sulle pareti e sulla cresta le rocce presentano tutte le sfumature di colore comprese tra il grigio scuro e il rosso mattone. È un luogo in cui si percepisce la forza e l’intensità delle eruzioni che hanno portato alla sua formazione. Aggirato a semicerchio il versante est, si scende in maniera decisamente più agevole fino al sentiero di accesso principale. Da qui, verso sud, si arriva ad intercettare la pista battuta che guida alla Montaña de Los Rodeos, la cui dorsale si erge ben visibile alla nostra destra. In direzione opposta ci dirigiamo verso la LZ-56 per raggiungere nuovamente il punto di partenza.
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