Langhe di Ceva - Torresina - Deserta Langarum Sentiero Arte

DESERTA LANGARUM SENTIERO ARTE

INTRODUZIONE
Fino al 1829 si chiamava Torricella, nome che, come l’attuale, richiamava l’esistenza di una torre risalente al 950, periodo in cui la zona era teatro delle scorrerie saracene.
La torre si trovava ai margini della piazza e fu abbattuta per fare spazio alla chiesa di San Giovanni, ora sconsacrata.
La parrocchiale di S. Giorgio ha la facciata in pietra e all’interno un altare barocco e un crocifisso in legno, entrambi pregevoli.
Come tanti altri centri “minori” dell’Alta Langa, gode di una posizione paesaggistica invidiabile.
L’attività più diffusa è l’allevamento zootecnico, connesso alla produzione dei celebri formaggi dell’Alta Langa.
Il percorso inizia presso la suggestiva “Pietra dell’appuntamento” posta all’ombra di una quercia e sede di animate feste estive sotto le fronde dello storico castagneto da frutto di cui costituisce il punto d’accesso. Tra borgate abitate e frazioni al tramonto, c’è spazio per meravigliarsi di alcuni piccoli tesori. Su tutti la cappella di San Grato: da ciò che resta delle decorazioni, si intuisce che doveva essere uno scrigno di pietra locale all’esterno
per un’esplosione di colore all’interno. Basta spingere la porta in legno per trovarsi al cospetto di un affresco del Quattrocento, dedicato a uno dei santi più cari ai contadini: Grato era infatti invocato contro maltempo, locuste, bruchi e altri animali nocivi. Presso queste cappelle non è raro emozionarsi di fronte ai segni commoventi della devozione
contadina: un rustico contenitore in metallo con le offerte, un ex voto scritto a mano su un post-it.

PERCORSO
Seguendo le indicazioni di colore rosso, si imbocca il tratturo in direzione ovest ai margini del castagneto. Giunti sulla strada asfaltata nei pressi della chiesa del XVI secolo dedicata a Sebastiano e Rocco (punto acqua e notevoli affreschi all’interno), si svolta a sinistra sull’asfalto, si ignora il bivio per località Francolini e si risale fino a incrociare sulla destra una sterrata che conduce lungo il crinale, tra campi coltivati e una vista superba, al Bric della Croce. Qui si svolta a sinistra e si scende nel bosco di pini silvestri e querce fino alla Cappella di San Grato, del XV secolo (tavoli e sedie per sosta). Aperta la porta, ci si trova al cospetto dei pregevoli resti di un bell’affresco del 1606 (Grato è il vescovo che mostra la testa del Battista). Il percorso scende ora più rapidamente e attraversa sull’asfalto le due borgate di Rua Barone (punto acqua) e Case Fenoglio per poi risalire verso il bosco e giungere alla cappella della SS. Trinità. Ripreso l’asfalto, si percorre tutta la concadi prati e coltivi de Li Piani, ai piedi del colle su cui svetta Torresina, fino a un bivio a sinistra, che conduce su sterrato alla borgata dell’Assunta, un tempo molto popolata, con tanto di osteria abbandonata, vecchia scuola e cappella. Seguendo le indicazioni si risale in paese, dove si consiglia una variante. Dopo la visita alla parrocchiale e alla cappella della S. Croce, si imbocca in discesa Via Villa seguendo le paline gialle del Sentiero Cultura che, attraverso una sterrata all’ombra del bosco di Canaretta (notevole la fontana omonima scavata nella marna, antica riserva idrica del paese) e passando per la pregevole cascina abbandonata Scaffa (notevoli sono il pilone, il “crutìn” scavato nella marna e il pozzo) raggiunge l’asfaltata presso il Pilone delle Sette Vie, da cui, dopo un’ultima breve salita sul Monterotondo, si riguadagna il punto di partenza.

BUON CAMMINO