L'anello del Monte Calvo da Sella di Corno. Monte Calvo - Colle di Mezzo - Colle Renose - Colle Sant'Agostino

Premessa: il percorso si svolge in parte su fuori sentiero, non registra grandi difficoltà ma è adatto a coloro che sanno muoversi in assenza di sentieri segnati o piste battute, occorre un minimo senso dell'orientamento e capacità di adattamento alle asperità del terreno.

Il Monte Calvo con i suoi 1898 metri presta il nome alla breve dorsale montuosa dell'Appennino Centrale chiamata appunto Gruppo Montuoso di Monte Calvo. Trovandosi nel mezzo tra i più famosi gruppi montuosi dell'Appennino Centrale offre un panorama a 360° che li racchiude tutti, compresi i meno prestigiosi Monti del Cicolano e il Gruppo Montuoso del Monte Giano.

Si parte dal piccolo paese di Sella di Corno, poche case e molti terreni coltivati. Si lascia l'auto dove meno da fastidio e si inizia a risalire la sterrata che costeggia il fosso asciutto per un paio di Km. Durante il tragitto si incontreranno almeno tre cani, tutti chiusi nei loro recinti fino a quando i proprietari non li apriranno. Il primo di fronte a dove ho lasciato l'auto, dall'aspetto aggressivo, ma placido e annoiato, gli altri due non pervenuti visivamente ma molto vivaci nell'abbaiare.

La carrareccia diviene sentiero in corrispondenza dell'ultima proprietà privata. Prima di entrare nel giovane bosco di faggi si passa tra un groviglio di piante e arbusti resi floridi dalla stagione estiva. Nel bosco si assaporano profumi e si apprezza la frescura mentre l'oscurità del fosso incute un certo timore.
Uscendo dal bosco il sentiero inizia a farsi meno visibile, colpa della ricca vegetazione. Attenzione a serpenti e zecche in agguato, gli insetti estivi come mosche e pappataci sono tenuti lontano dal repellente sempre a portata di mano.
In questo punto ho fatto molta fatica a rimanere sul sentiero, quindi prestare molta attenzione a non confondersi con le piste degli animali.

Il colle con le antenne fa capolino sulla destra e indica la direzione per uscire dal vallone. Risalito il costone si arriva sulla comoda carrareccia che conduce a destra alle antenne, a sinistra sul Monte Calvo, poco più in basso il Rifugio Monte Calvo è circondato da vacche con cani che abbaiano al loro seguito.
In corrispondenza dell'ingresso della stazione con le antenne un cartello del CAI (il primo in tutto il percorso) indica direzioni e tempistiche.

La salita al Monte Calvo avviene costeggiando la carrareccia che a zig zag risale in versante sud del monte. Punti di interesse sono: una grotta pastorale, una stazione metereologica, delle rocce dalla strana forma e un abbeveratoio per animali.
Anziché puntare direttamente il Monte Calvo ho deciso di spingermi verso la più lontana stazione meteo con due casotti del Ministero degli Interni. Il colpo d'occhio si apre su tutto l'Appennino Abruzzese con il Corno Grande che si prende la scena mentre dabbasso, la conca Aquilana si cuoce al sole.
Il sentiero qui evidente e segnato da paletti del CAI sale ripido fino al Monte Calvo che è contraddistinto da una grande croce e da sciami di mosche frutto della presenza di cavalli al pascolo intorno al laghetto nella valle sottostante.

Proseguendo sulla morbida dorsale ammirando anche l'Appennino reatino e quello della Laga si punta il Colle di Mezzo 1873m che ha come sfondo il rinomato Monte Giano. In un rapido saliscendi si arriva in cima. Un panettone, nulla più ma affollato di cavalli e vacche tra cui un toro che non lasciano molto tempo ai convenevoli.
Prossima tappa Colle Renose 1867m che non aggiunge molto di più ma è passaggio obbligato per scendere in direzione Colle Sant'Agostino e riprendere la via del ritorno.
La discesa fuori sentiero si affronta velocemente tra erba bassa e rada mentre in corrispondenza del vallone si fa più fitta necessitando di maggiore attenzione per non calpestare serpenti o quant'altro.

Dopo una breve salita si arriva alla pietrosa cima del Colle Sant'Agostino 1744m, piccola pausa e si scende ancora una volta fuori sentiero cercando di individuare un tracciolino riportato su openstreetmap con molta difficoltà. Dopo aver attraversato un boschetto di faggi si intravede il percorso fatto all'andata.
Una volta ripresi i passi della mattina si può scendere senza più indugi verso il fresco bosco e di li sulla carrareccia per Sella di Corno.