Lago e paese di Scanno e… sentiero del cuore !
near Frattura, Abruzzo (Italia)
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Percorso ad anello dal Lago di Scanno e visita al bellissimo paese di Scanno, che al suo interno a ha tantissime chiese. Stupendi i portoni, se ne trovano un po’ dappertutto. Sorprendente poi il sentiero del cuore che porta in un punto panoramico.
Da qui per un effetto della prospettiva si vede il lago con una forma a cuore che in effetti non ha !
Da Wikipedia
Scanno (Scannë in abruzzese) è un comune italiano di 1 689 abitanti[1] situato in provincia dell'Aquila, in Abruzzo, in parte compreso entro i confini del parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise.
Territorio
Scanno è posto a 1050 m di quota s.l.m. nella bassa provincia dell'Aquila, tra i Monti Marsicani, nella valle del Tasso-Sagittario, poco fuori dai confini del parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, su un pendio della Montagna Grande che sovrasta l'omonimo lago e lungo la Strada statale 479 Sannite che da Anversa degli Abruzzi e Villalago lungo le Gole del Sagittario sale fino a Passo Godi. A est oltre la linea di cresta montuosa del gruppo del monte Genzana il territorio è limitrofo a quello dell'Altopiano delle Cinquemiglia, mentre a ovest oltre la rispettiva linea montuosa di cresta della Montagna Grande e del monte Marsicano è limitrofo alla conca di Pescasseroli-Opi.
Ai piedi del paese è posto l'omonimo lago (appartenente però per tre quarti al comune di Villalago), mentre nei dintorni sono presenti gli impianti sciistici di Passo Godi e del monte Rotondo, gli altopiani del monte Greco e il lago Pantaniello, nonché la riserva naturale delle Gole del Sagittario. L'estrema vicinanza al parco, nella zona di protezione esterna, fa sì che il paese goda di notevoli aspetti paesaggistici, naturalistici e faunistici, ad es. con frequenti sconfinamenti di orsi bruni marsicani saltati agli onori delle cronache giornalistiche.
Storia di Scanno.
L'origine del nome comunemente si fa risalire al latino scamnum ("sgabello"), perché il colle su cui è stato costruito il centro storico somiglierebbe a una piccola panca[4]. In realtà il termine è più vicino ai fitotoponimi abruzzesi scandalo e scannèlla che indicherebbero il nome di una varietà rustica di orzo o le località in cui si coltivava.[5]
Gli studi più recenti suggeriscono che Scamnum era un termine che indicava il confine che divideva la centurie in cui un terreno, conquistato dai romani veniva diviso e assegnato ai veterani/contadini. "Est ager scamnatus qui appellatur, qui in longitudinem maiorem iugerum numerum habebit quam in latitudinem" (È definito agro scamnato quello che avrà un numero di iugeri - lo iugero corrispondeva a un quarto di ettaro, arabile in un giorno, da termine "giogo" della coppia di buoi - maggiore nel senso della longitudine rispetto alla latitudine). Questa etimologia è supportata dagli studi di toponomastica antica, in particolare in riferimento a omonimi Scamnum, ubicati presso Latiano, in provincia di Brindisi e in numerose località in Puglia, nel Cilento e altrove. Ancor più valida questa lectio per la nostra Scanno, poiché avvalorata da due epigrafi, dedicate a un quattuorviro e aun decurione, entrambi iscritti nella tribù Sergia, cui furono ricompresi i popoli Peligni e del circondario, soggiogati da Roma. A far data dal 1047 il nome è riportato come: Scamnum, Scannum, Scagium, Scampium, Scandum. Ulteriore argomento è che il nucleo più antico è ancora oggi chiamato "Pajjacce", Paliano, nome che richiama secondo alcuni Panis-Ara, dal dio greco dei boschi Pan ma, più probabilmente, richiamante la dea Pales (lat. Pales-Palis), dea dei pastori, stessa radice che nomina il Palatino, dove Romolo, pastore, tracciò il solco. (da "Scanno, viaggio nel paese dei fotografi e delle pietre narranti, di Pasquale Caranfa, 2020, Portofranco, Aquila).
Come risulta da una lapide romana conservata nel Museo della lana Scanno risulta già abitata in epoca romana, all'estremità nord del territorio dei Sanniti. Un antico insediamento presente nella valle del Sagittario è il pagus Betifulus, che è stato identificato con un centro minore dei Peligni la cui fortificazione doveva situarsi sulle pendici meridionali del colle di Sant'Egidio. Di questo centro si ha testimonianza viva nelle locali leggende popolari, infatti un mitico re di Battifolo in lotta contro l'Imperatore di Roma o contro il mago Pietro Baialardo compare in una storia sulla nascita del lago di Scanno.[6] Un'antica lapide inoltre ritrovata in località Acque Vive di Scanno ricorda un decurione di Betifulo.[7]
Durante le invasioni barbariche Scanno rimane illesa per la struttura difensiva dei monti intorno al paese, ma durante le invasioni saracene prima e ottomana poi invece non subì le stesse sorti. In questo periodo Scanno ha delle influenze orientali per il vestito femminile del paese. Infatti il copricapo femminile sembra un turbante, mentre i drappeggi del vestito sono colorati alla maniera orientale.
Nel 1067 risulta pertinenza del Monastero di S. Pietro Apostolo di Villalago: in questo anno i Conti di Valva Todino, Oderisio e Bernardo donano il monastero a Montecassino e con esso anche tutte le sue appartenenze[8]. Durante il Medioevo segue le vicende feudali del contado peligno.
Il terremoto della Marsica del 1915 distrusse completamente Frattura vecchia. Centro che si spostò nel sito originario col nome di Frattura nuova o semplicemente di Frattura. Durante la seconda guerra mondiale, Carlo Azeglio Ciampi (cittadino onorario) si rifugiò a Scanno, ospitato da una signora del posto.[senza fonte] Nel 1956 è stato girato a Scanno e dintorni il film Uomini e lupi con Silvana Mangano e Yves Montand. Il terremoto dell'Aquila del 2009 provoca lievi danni alla Chiesa della Madonna delle Grazie e alla chiesa di Sant'Antonio da Padova.
Nota come la città dei fotografi[9], luogo apprezzato da diversi autori italiani e stranieri, i suoi scorci e la sua gente sono stati lungo tutto il Novecento i soggetti di numerosi scatti realizzati da Hilde Lotz-Bauer, Henri Cartier-Bresson, Mario Giacomelli, Renzo Tortelli, Gianni Berengo Gardin, Ferdinando Scianna, Mario Cresci e altri; nel 1964 fu proprio una fotografia scattata a Scanno da Mario Giacomelli a entrare a far parte della collezione permanente di opere fotografiche del Museum of Modern Art di New York. Questa immagine è conosciuta come Il bambino di Scanno, o Scanno Boy.
Simboli
modifica
Lo stemma comunale e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 7 agosto 1990.[10]
«D'azzurro, al castello d'argento, murato di nero, chiuso dello stesso, con il coronamento privo di merli, torricellato di tre pezzi, merlati alla guelfa, la torre centrale più alta e più larga, merlata di cinque, finestrata dì due, di nero, in palo, le torri laterali merlate di tre, finestrate di uno, di nero, esso castello fondato sul terreno ristretto di verde. Ornamenti esteriori da comune.»
Il gonfalone è un drappo di verde.
Dal sito https://www.visitscanno.com/poi-scanno/il-sentiero-del-cuore/
IL SENTIERO DEL CUORE
LA SALITA È DURA (NON MOLTO IN REALTÀ) MA QUANDO ARRIVI IN CIMA IL PANORAMA È FANTASTICO
Il Sentiero del Cuore è così chiamato per via del favoloso punto panoramico che si raggiunge percorrendo il sentiero; da lì è possibile godere della suggestiva vista del lago a forma di cuore!
Siete pronti per imboccare uno dei sentieri Abruzzesi più apprezzato dai turisti?
Andiamo con ordine…
È possibile addentrarsi nel sentiero da due punti diversamente dislocati, uno partendo dal centro del paese di Scanno, l’altro nei pressi del Lago.
Il primo è il percorso più breve: dal centro di Scanno bisogna raggiungere “Via della Pineta”, la via si snoda in quattro altre strade e alla vostra sinistra troverete una fontana e un cartellone illustrativo su Sant’Egidio. Parcheggiate nei pressi dove trovate posto se avete la macchina. Dovrete immettervi nella via in alto a destra, noterete un corrimano di ferro e un piccolo cartello che segna l’inizio della via “Sentiero del cuore”.
Il secondo invece è un itinerario sicuramente più selvaggio e poco più impegnativo, porta al belvedere in circa un’ora. Dal lago, poco prima del grande parcheggio a pagamento, si trova l’indicazione per imboccare il sentiero del cuore.
Entrambi i percorsi si incrociano all’altezza dell’Eremo di Sant’Egidio, dal quale poi si prosegue verso il belvedere che dà sul lago.
Consiglio: munitevi di tuta e scarpe comode (preferibilmente da trekking), il percorso è adatto a tutti, ma la tratta presenta una continua salita, non faticosa, ma costante. È abbastanza ombreggiata, tuttavia è il caso di portare con sé dell’acqua per rinfrescarsi, specialmente nei periodi più caldi.
Arrivati? Godetevi lo spettacolo, immergetevi nei suoni, negli odori della natura e scattate tante foto ad uno degli scorci paesaggistici unico al mondo!
Dal sito https://www.iviaggidiliz.it/trekking-sentiero-del-cuore-scanno/
Trekking sul Sentiero del Cuore a Scanno, in Abruzzo: tutte le informazioni utili per percorrere il sentiero al meglio.
Tutt’intorno, le montagne, solenni, silenti.
Ci siete solo tu e loro, quando percorri il Sentiero del Cuore, poi c’è il vento che soffia tra gli alberi del bosco e compone melodie singolari, esclusive, mica le senti ogni giorno…
Ci siete solo tu, e le montagne, e il vento ed i tuoi piedi che camminano sul sentiero, lenti e poi lesti, a ritmi alternati, sulle foglie, nel fango, nella terra, sulle pietre, nell’acqua.
Mica la senti la piccola fatica che hai fatto, quando arrivi lassù, al punto panoramico, ad incantarti dinanzi alla strabiliante vista verde e blu sul Lago di Scanno. Si, proprio quello, quello a forma di cuore.
E ti stai. Lì, così. A guardare. Tutt’intorno. Che meraviglia, eh?
Ne parlavo così, su un mio post su Instagram. Il trekking del Lago a forma di Cuore di Scanno è un percorso semplice e molto bello da fare se stai viaggiando per l’Abruzzo, passi per Scanno e non vuoi perderti la visuale della sua forma di cuore da un punto panoramico privilegiato.
In questo articolo voglio darti qualche dritta per percorrere il sentiero: buona lettura!
Scanno ed il suo lago a forma di cuore: qualche curiosità.
Scanno si trova in Abruzzo, in provincia di L’Aquila, ed è una delle tantissime cose da vedere in questa meravigliosa regione, a 1050 m di quota tra i Monti Marsicani ed il Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise, poco distante dalle meravigliose Gole del Sagittario.
Un borgo piccolino, con millesettecento abitanti, ma con una rilevanza turistica non da poco, in quanto si tratta di uno dei borghi più belli d’Italia: noi -che comunque viaggiamo tantissimo- siamo rimasti esterrefatti dalla sua bellezza, antica ed elegante. Una vecchia signora che mostra con fierezza le sue rughe.
Da quando poi, i social hanno giocato la loro parte facendo scoprire ai viaggiatori il caratteristico Lago a forma di Cuore, lì sì che Scanno è turisticamente cresciuta ancor più.
Ebbene sì: a Scanno vi è un lago, formatosi in seguito ad una frana del Monte Genzana.
La vera forma del lago, però, non è quella di un cuore: guardandolo a piatto, da una mappa, presenta più una forma che lontanamente ricorda una campana o -a detta di molti- l’Emilia Romagna. La forma di cuore si apprezza soltanto dalla prospettiva di un punto panoramico raggiungibile soltanto percorrendo il Sentiero del Cuore, un semplice percorso di pochi chilometri che parte dal borgo o dalle rive del lago.
Inoltre, per più chiarezza ti svelo anche che il Lago di Scanno si trova tra i comuni di Scanno e Villalago e per i 3/4 appartiene proprio al comune di Villalago. L’avresti mai detto?
Il Sentiero del Cuore: le informazioni utili.
Come fare quindi, per raggiungere il punto panoramico del Lago di Scanno a forma di cuore?
La risposta è semplice. Percorrendo il Sentiero del Cuore, ben segnalato con indicazioni in legno o con una bandierina rossa e bianca sugli alberi. Il sentiero ha due punti di partenza differenti.
* Dal Lago di Scanno. Partendo dal parcheggio a servizio del Lago di Scanno, dirigiti verso il negozietto di souvenir. Dopo il negozietto, sulla sinistra, inizia un sentiero in salita: segui le indicazioni per il Sentiero del Cuore.
* Dal borgo di Scanno. Devi raggiungere l’Hotel Roma, all’inizio del borgo, e seguire la stradina adiacente all’hotel posta sulla sinistra. Risalendo la stradina troverai le indicazioni per il Sentiero del Cuore.
Entrambi i sentieri si ricongiungono in un punto, ossia l’Eremo di Sant’Egidio. Sant’Egidio era il protettore della peste, difatti questo piccolo eremo (purtroppo non visitabile), è stato costruito nel 1612 sebbene la data visibile ai nostri occhi è un’altra, 1657, data in cui si chiedeva protezione al santo per la liberazione dalla peste.
Dall’Eremo è già possibile vedere un piccolo scorcio panoramico, ma da qui si prosegue sorpassando una fonte (con acqua potabile fresca e buonissima!). Arrivati qui, le indicazioni possono essere un po’fuorvianti perchè indicano l’osservatorio alto e l’osservatorio basso.
In realtà, -noi, confusi-, chiamando alla Pro Loco di Scanno abbiamo scoperto che l’Osservatorio alto non è stato mai costruito, perciò non lasciarti ingannare e continua a camminare diritto. Passerai per un fresco e rigenerante bosco prima di giungere al vero e proprio punto panoramico del Lago a forma di Cuore di Scanno a godere del meraviglioso panorama che si apre dinanzi a te.
Da qui per un effetto della prospettiva si vede il lago con una forma a cuore che in effetti non ha !
Da Wikipedia
Scanno (Scannë in abruzzese) è un comune italiano di 1 689 abitanti[1] situato in provincia dell'Aquila, in Abruzzo, in parte compreso entro i confini del parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise.
Territorio
Scanno è posto a 1050 m di quota s.l.m. nella bassa provincia dell'Aquila, tra i Monti Marsicani, nella valle del Tasso-Sagittario, poco fuori dai confini del parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, su un pendio della Montagna Grande che sovrasta l'omonimo lago e lungo la Strada statale 479 Sannite che da Anversa degli Abruzzi e Villalago lungo le Gole del Sagittario sale fino a Passo Godi. A est oltre la linea di cresta montuosa del gruppo del monte Genzana il territorio è limitrofo a quello dell'Altopiano delle Cinquemiglia, mentre a ovest oltre la rispettiva linea montuosa di cresta della Montagna Grande e del monte Marsicano è limitrofo alla conca di Pescasseroli-Opi.
Ai piedi del paese è posto l'omonimo lago (appartenente però per tre quarti al comune di Villalago), mentre nei dintorni sono presenti gli impianti sciistici di Passo Godi e del monte Rotondo, gli altopiani del monte Greco e il lago Pantaniello, nonché la riserva naturale delle Gole del Sagittario. L'estrema vicinanza al parco, nella zona di protezione esterna, fa sì che il paese goda di notevoli aspetti paesaggistici, naturalistici e faunistici, ad es. con frequenti sconfinamenti di orsi bruni marsicani saltati agli onori delle cronache giornalistiche.
Storia di Scanno.
L'origine del nome comunemente si fa risalire al latino scamnum ("sgabello"), perché il colle su cui è stato costruito il centro storico somiglierebbe a una piccola panca[4]. In realtà il termine è più vicino ai fitotoponimi abruzzesi scandalo e scannèlla che indicherebbero il nome di una varietà rustica di orzo o le località in cui si coltivava.[5]
Gli studi più recenti suggeriscono che Scamnum era un termine che indicava il confine che divideva la centurie in cui un terreno, conquistato dai romani veniva diviso e assegnato ai veterani/contadini. "Est ager scamnatus qui appellatur, qui in longitudinem maiorem iugerum numerum habebit quam in latitudinem" (È definito agro scamnato quello che avrà un numero di iugeri - lo iugero corrispondeva a un quarto di ettaro, arabile in un giorno, da termine "giogo" della coppia di buoi - maggiore nel senso della longitudine rispetto alla latitudine). Questa etimologia è supportata dagli studi di toponomastica antica, in particolare in riferimento a omonimi Scamnum, ubicati presso Latiano, in provincia di Brindisi e in numerose località in Puglia, nel Cilento e altrove. Ancor più valida questa lectio per la nostra Scanno, poiché avvalorata da due epigrafi, dedicate a un quattuorviro e aun decurione, entrambi iscritti nella tribù Sergia, cui furono ricompresi i popoli Peligni e del circondario, soggiogati da Roma. A far data dal 1047 il nome è riportato come: Scamnum, Scannum, Scagium, Scampium, Scandum. Ulteriore argomento è che il nucleo più antico è ancora oggi chiamato "Pajjacce", Paliano, nome che richiama secondo alcuni Panis-Ara, dal dio greco dei boschi Pan ma, più probabilmente, richiamante la dea Pales (lat. Pales-Palis), dea dei pastori, stessa radice che nomina il Palatino, dove Romolo, pastore, tracciò il solco. (da "Scanno, viaggio nel paese dei fotografi e delle pietre narranti, di Pasquale Caranfa, 2020, Portofranco, Aquila).
Come risulta da una lapide romana conservata nel Museo della lana Scanno risulta già abitata in epoca romana, all'estremità nord del territorio dei Sanniti. Un antico insediamento presente nella valle del Sagittario è il pagus Betifulus, che è stato identificato con un centro minore dei Peligni la cui fortificazione doveva situarsi sulle pendici meridionali del colle di Sant'Egidio. Di questo centro si ha testimonianza viva nelle locali leggende popolari, infatti un mitico re di Battifolo in lotta contro l'Imperatore di Roma o contro il mago Pietro Baialardo compare in una storia sulla nascita del lago di Scanno.[6] Un'antica lapide inoltre ritrovata in località Acque Vive di Scanno ricorda un decurione di Betifulo.[7]
Durante le invasioni barbariche Scanno rimane illesa per la struttura difensiva dei monti intorno al paese, ma durante le invasioni saracene prima e ottomana poi invece non subì le stesse sorti. In questo periodo Scanno ha delle influenze orientali per il vestito femminile del paese. Infatti il copricapo femminile sembra un turbante, mentre i drappeggi del vestito sono colorati alla maniera orientale.
Nel 1067 risulta pertinenza del Monastero di S. Pietro Apostolo di Villalago: in questo anno i Conti di Valva Todino, Oderisio e Bernardo donano il monastero a Montecassino e con esso anche tutte le sue appartenenze[8]. Durante il Medioevo segue le vicende feudali del contado peligno.
Il terremoto della Marsica del 1915 distrusse completamente Frattura vecchia. Centro che si spostò nel sito originario col nome di Frattura nuova o semplicemente di Frattura. Durante la seconda guerra mondiale, Carlo Azeglio Ciampi (cittadino onorario) si rifugiò a Scanno, ospitato da una signora del posto.[senza fonte] Nel 1956 è stato girato a Scanno e dintorni il film Uomini e lupi con Silvana Mangano e Yves Montand. Il terremoto dell'Aquila del 2009 provoca lievi danni alla Chiesa della Madonna delle Grazie e alla chiesa di Sant'Antonio da Padova.
Nota come la città dei fotografi[9], luogo apprezzato da diversi autori italiani e stranieri, i suoi scorci e la sua gente sono stati lungo tutto il Novecento i soggetti di numerosi scatti realizzati da Hilde Lotz-Bauer, Henri Cartier-Bresson, Mario Giacomelli, Renzo Tortelli, Gianni Berengo Gardin, Ferdinando Scianna, Mario Cresci e altri; nel 1964 fu proprio una fotografia scattata a Scanno da Mario Giacomelli a entrare a far parte della collezione permanente di opere fotografiche del Museum of Modern Art di New York. Questa immagine è conosciuta come Il bambino di Scanno, o Scanno Boy.
Simboli
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Lo stemma comunale e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 7 agosto 1990.[10]
«D'azzurro, al castello d'argento, murato di nero, chiuso dello stesso, con il coronamento privo di merli, torricellato di tre pezzi, merlati alla guelfa, la torre centrale più alta e più larga, merlata di cinque, finestrata dì due, di nero, in palo, le torri laterali merlate di tre, finestrate di uno, di nero, esso castello fondato sul terreno ristretto di verde. Ornamenti esteriori da comune.»
Il gonfalone è un drappo di verde.
Dal sito https://www.visitscanno.com/poi-scanno/il-sentiero-del-cuore/
IL SENTIERO DEL CUORE
LA SALITA È DURA (NON MOLTO IN REALTÀ) MA QUANDO ARRIVI IN CIMA IL PANORAMA È FANTASTICO
Il Sentiero del Cuore è così chiamato per via del favoloso punto panoramico che si raggiunge percorrendo il sentiero; da lì è possibile godere della suggestiva vista del lago a forma di cuore!
Siete pronti per imboccare uno dei sentieri Abruzzesi più apprezzato dai turisti?
Andiamo con ordine…
È possibile addentrarsi nel sentiero da due punti diversamente dislocati, uno partendo dal centro del paese di Scanno, l’altro nei pressi del Lago.
Il primo è il percorso più breve: dal centro di Scanno bisogna raggiungere “Via della Pineta”, la via si snoda in quattro altre strade e alla vostra sinistra troverete una fontana e un cartellone illustrativo su Sant’Egidio. Parcheggiate nei pressi dove trovate posto se avete la macchina. Dovrete immettervi nella via in alto a destra, noterete un corrimano di ferro e un piccolo cartello che segna l’inizio della via “Sentiero del cuore”.
Il secondo invece è un itinerario sicuramente più selvaggio e poco più impegnativo, porta al belvedere in circa un’ora. Dal lago, poco prima del grande parcheggio a pagamento, si trova l’indicazione per imboccare il sentiero del cuore.
Entrambi i percorsi si incrociano all’altezza dell’Eremo di Sant’Egidio, dal quale poi si prosegue verso il belvedere che dà sul lago.
Consiglio: munitevi di tuta e scarpe comode (preferibilmente da trekking), il percorso è adatto a tutti, ma la tratta presenta una continua salita, non faticosa, ma costante. È abbastanza ombreggiata, tuttavia è il caso di portare con sé dell’acqua per rinfrescarsi, specialmente nei periodi più caldi.
Arrivati? Godetevi lo spettacolo, immergetevi nei suoni, negli odori della natura e scattate tante foto ad uno degli scorci paesaggistici unico al mondo!
Dal sito https://www.iviaggidiliz.it/trekking-sentiero-del-cuore-scanno/
Trekking sul Sentiero del Cuore a Scanno, in Abruzzo: tutte le informazioni utili per percorrere il sentiero al meglio.
Tutt’intorno, le montagne, solenni, silenti.
Ci siete solo tu e loro, quando percorri il Sentiero del Cuore, poi c’è il vento che soffia tra gli alberi del bosco e compone melodie singolari, esclusive, mica le senti ogni giorno…
Ci siete solo tu, e le montagne, e il vento ed i tuoi piedi che camminano sul sentiero, lenti e poi lesti, a ritmi alternati, sulle foglie, nel fango, nella terra, sulle pietre, nell’acqua.
Mica la senti la piccola fatica che hai fatto, quando arrivi lassù, al punto panoramico, ad incantarti dinanzi alla strabiliante vista verde e blu sul Lago di Scanno. Si, proprio quello, quello a forma di cuore.
E ti stai. Lì, così. A guardare. Tutt’intorno. Che meraviglia, eh?
Ne parlavo così, su un mio post su Instagram. Il trekking del Lago a forma di Cuore di Scanno è un percorso semplice e molto bello da fare se stai viaggiando per l’Abruzzo, passi per Scanno e non vuoi perderti la visuale della sua forma di cuore da un punto panoramico privilegiato.
In questo articolo voglio darti qualche dritta per percorrere il sentiero: buona lettura!
Scanno ed il suo lago a forma di cuore: qualche curiosità.
Scanno si trova in Abruzzo, in provincia di L’Aquila, ed è una delle tantissime cose da vedere in questa meravigliosa regione, a 1050 m di quota tra i Monti Marsicani ed il Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise, poco distante dalle meravigliose Gole del Sagittario.
Un borgo piccolino, con millesettecento abitanti, ma con una rilevanza turistica non da poco, in quanto si tratta di uno dei borghi più belli d’Italia: noi -che comunque viaggiamo tantissimo- siamo rimasti esterrefatti dalla sua bellezza, antica ed elegante. Una vecchia signora che mostra con fierezza le sue rughe.
Da quando poi, i social hanno giocato la loro parte facendo scoprire ai viaggiatori il caratteristico Lago a forma di Cuore, lì sì che Scanno è turisticamente cresciuta ancor più.
Ebbene sì: a Scanno vi è un lago, formatosi in seguito ad una frana del Monte Genzana.
La vera forma del lago, però, non è quella di un cuore: guardandolo a piatto, da una mappa, presenta più una forma che lontanamente ricorda una campana o -a detta di molti- l’Emilia Romagna. La forma di cuore si apprezza soltanto dalla prospettiva di un punto panoramico raggiungibile soltanto percorrendo il Sentiero del Cuore, un semplice percorso di pochi chilometri che parte dal borgo o dalle rive del lago.
Inoltre, per più chiarezza ti svelo anche che il Lago di Scanno si trova tra i comuni di Scanno e Villalago e per i 3/4 appartiene proprio al comune di Villalago. L’avresti mai detto?
Il Sentiero del Cuore: le informazioni utili.
Come fare quindi, per raggiungere il punto panoramico del Lago di Scanno a forma di cuore?
La risposta è semplice. Percorrendo il Sentiero del Cuore, ben segnalato con indicazioni in legno o con una bandierina rossa e bianca sugli alberi. Il sentiero ha due punti di partenza differenti.
* Dal Lago di Scanno. Partendo dal parcheggio a servizio del Lago di Scanno, dirigiti verso il negozietto di souvenir. Dopo il negozietto, sulla sinistra, inizia un sentiero in salita: segui le indicazioni per il Sentiero del Cuore.
* Dal borgo di Scanno. Devi raggiungere l’Hotel Roma, all’inizio del borgo, e seguire la stradina adiacente all’hotel posta sulla sinistra. Risalendo la stradina troverai le indicazioni per il Sentiero del Cuore.
Entrambi i sentieri si ricongiungono in un punto, ossia l’Eremo di Sant’Egidio. Sant’Egidio era il protettore della peste, difatti questo piccolo eremo (purtroppo non visitabile), è stato costruito nel 1612 sebbene la data visibile ai nostri occhi è un’altra, 1657, data in cui si chiedeva protezione al santo per la liberazione dalla peste.
Dall’Eremo è già possibile vedere un piccolo scorcio panoramico, ma da qui si prosegue sorpassando una fonte (con acqua potabile fresca e buonissima!). Arrivati qui, le indicazioni possono essere un po’fuorvianti perchè indicano l’osservatorio alto e l’osservatorio basso.
In realtà, -noi, confusi-, chiamando alla Pro Loco di Scanno abbiamo scoperto che l’Osservatorio alto non è stato mai costruito, perciò non lasciarti ingannare e continua a camminare diritto. Passerai per un fresco e rigenerante bosco prima di giungere al vero e proprio punto panoramico del Lago a forma di Cuore di Scanno a godere del meraviglioso panorama che si apre dinanzi a te.
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Comments (1)
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Incredibile effetto della prospettiva !