Lago di Lavarone e Drago di Vaia

SINTESI ESCURSIONE
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-GRADO DI DIFFICOLTÀ:
Media difficoltà.
-NOTE PERCORSO:
Itinerario di media montagna. Altitudine media intorno ai 1200m. Il percorso offriva una grossa attrattiva: il Drago di Vaia, purtroppo bruciato nell’agosto 2023.
-SEGNALETICA CAI:
Si percorrono strade bianche o strade secondarie e itinerari segnati dal CAI, con appositi cartelli che indicano le località o il tipo di itinerario con le rispettive tempistiche.
-PERIODO CONSIGLIATO
Estate Primavera Autunno
-ESPOSIZIONE:
60% sole 40% ombra.
-FONDO PERCORSO:
20% sentieri 40% strade bianche o sterrate 40% asfalto.
-REPERIBILITÀ ACQUA:
Si trovano fontane rispettivamente: al 2,7km al 3,8 e al 4,6km dal Via. Poi si attraversa sia all’andata che al ritorno il paese di Lavarone.
-STRUTTURE SUL PERCORSO:
Sul percorso si può trovare Bar e Ristoranti alla partenza sul lago di Lavarone. Poi nel centro del paese di Lavarone é possibile trovare generi di ogni tipo.
-ADATTO A BAMBINI:
Si, per bambini sopra i 12anni abituati a camminare a contatto con la natura.
-BICI CANI E CAVALLI:
Percorribile in bici. Percorribile con cani al guinzaglio. Percorribile a cavallo con l’eccezione di qualche tratto su strada provinciale.
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DESCRIZIONE

Iniziamo questo percorso da Lavarone, o più precisamente dal parcheggio del Lago di Lavarone. Dopo aver fatto la passeggiata turistica intorno al lago, prendiamo il sentiero che parte all'estremità Nord, e in salita ci porta nel centro del paese su Via Roma. Svoltiamo a sinistra su Via al Parco, e poi di nuovo a sinistra su Viale Dolomiti. Entriamo in frazione Albertini alla nostra destra, e attraversato il gruppo di case iniziamo a percorrere una strada bianca che si dirige verso Est. A circa 3,2 km troviamo un punto di sosta con fontana panchina ed una mini libreria. Raggiungiamo la frazione Azzolini con un altro punto di sosta, sempre con fontana, panchina, ed una ciotola per far bere i nostri amici pelosi. percorsi altri cinquecento metri siamo nel centro di Gionghi, anche qui fontana e la creatività della lavorazione del legno.

Iniziamo a seguire una strada bianca che sale verso Nord con la segnaletica bianco rossa del Cai e con all'interno il simbolo della zona: Il Drago di Vaia.

Il sentiero da 1170m di altitudine di Gionghi ci porta 1350m facendo un giro a ferro di cavallo. Siamo al Passo de la Sotan, e lasciate alle nostre spalle un gruppo di case, raggiungiamo una zona panoramica. Il guardiano che controlla la vallata è lui, il Drago di Vaia.

DRAGO DI VAIA
Il Drago Alato di Magré si trovava nella frazione del comune di Lavarone, nell'Alpe Cimbra. Si trattava del Drago in legno più grande del mondo. Mesi di lavoro, 3.000 viti e 2.000 scarti di arbusti.

Un Drago che superava i 6 metri di altezza e i 7 di lunghezza che sembrava uscito dai migliori film fantasy di tutti i tempi. Un’opera la cui straordinarietà stava anche nella sua caducità. Realizzato con un legno non trattato, destinato a scomparire piano piano nel tempo, sotto la forza della neve e del vento. Un Drago che, però, è scomparso prima di quanto si potesse pensare.
Lo scultore Marco Martalar ha dato vita anche ad altre opere, tutte in legno recuperato dalla tempesta: il Cervo di Vaia sull’Alpe Cimbra, a cui ha fatto seguito la grande Lupa del Lagorai e l'Aquila di Vaia.
Quando arriva la tempesta puoi solo aspettare che finisca. Poi puoi scegliere come reagire. Marco Martalar, artista del legno di fama mondiale, reagì, creando un’opera indimenticabile, il Drago di Magré.
Ciò che la Tempesta Vaia distrusse nell’ottobre 2018 venne, infatti, fatto rivivere dalla sua arte. Dall’incontro con il suo ingegno, sapienza ed empatia di cuore, la Natura rinacque con bellezza e fierezza.
Ora, però, quel Drago, simbolo di rinascita e speranza, non c’è più. Spazzato via nell'estate 2023 da mani umane, che lo hanno incendiato, bruciato, lasciando solo cenere e ferite.

Ritorniamo al Passo e svoltiamo a destra dopo le case sulla strada de la Sotan. Raggiungiamo l’abitato di Magrè, e proseguendo arriviamo sulla strada Statale che imbocchiamo alla nostra sinistra. Purtroppo dobbiamo percorrere un tratto di questa strada ad alto scorrimento, quindi bisogna fare particolare attenzione.
Imboccata la Statale alla nostra sinistra ne percorriamo circa trecento metri, e prima di raggiungere il Passo Cost svoltiamo a destra su di una strada bianca. In poco meno di un chilometro siamo nella frazione di Longhi. Uscendo dal paese in direzione Ovest è raggiunta Via Villanova, di fronte a noi si apre il Parco Palù, dove decidiamo di fare una sosta gelato al barettino del Parco.

PARCO PALÙ
Il Parco Palù è un parco che nasce su una vecchia palude a Lavarone in trentino, rimane di essa un piccolo biotopo che ricorda cosa era un tempo. Ora si presenta con i suoi 5 ettari di prato ideale per giocare con i bambini e attrezzato di molti giochi. Ultimo gioco installato "Khlokkn Spil" un gioco che richiama la musica delle mucche in alpeggio, un percorso di biglie di legno che scende lungo uno dei pendii del parco. In questo parco ogni anno si festeggia il Festival del Gioco, settimana in cui i bambini si divertono con attività ludiche e ricreative. Da quest'anno ci sarà anche l'allestimento di nuove aree di gioco e l'apertura della baby little home, area per bambini e mamme per potersi prendere cura dei più piccoli. (l'emergenza Covid 19 non permetterà di aprire completamente il servizio ma sarà una novità per estate 2021). Il Parco Palù è quindi una grande area verde ricreativa, protetta e attrezzata, che propone vari giochi e strutture ludiche. Servita da stradine di facile scorrimento (ideali per imparare ad andare in bici o per pedalare in tranquillità) e incorniciata da un grande specchio d'acqua. Questo parco giochi è un vero angolo di divertimento e relax per tutta la famiglia! Un luogo ormai amato da tutti residenti di Lavarone e dell Alpe CImbra e di tutti i turisti che frequentano la zona.

Riprendiamo il cammino su Via Padova in direzione Ovest per circa trecento metri, prima di svoltare a destra su di una stradina che costeggia un Parcheggio. Da qui percorriamo circa ottocento metri prima di arrivare sulla SS349 che imbocchiamo alla nostra sinistra. Con altri ottocento metri raggiungiamo un incrocio con la strada che sale dal lago di Lavarone, che é davanti a noi. Scendiamo le scale che conduco al lago e al parcheggio dove avevamo lasciato la macchina alla partenza di questo bel percorso sulle Alpi Cimbre.

Alcuni testi sono tratti da:
https://www.visittrentino.info/it/articoli/famiglia/drago-alato-vaia
Uhttps://fondoambiente.it/luoghi/parco-palu-lavarone?ldc

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