Valle Antrona: Lago Alpe dei Cavalli e Rifugio Andolla per le vie lunghe
near Alpe Cheggio, Piemonte (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
NOTA BENE pista spettacolare ma difficile e pericolosa (per gli escursionisti non esperti) nella parte che segue il ponte tibetano, per via dei numerosi passaggi esposti e privi di manutenzione.
Per questo fonte di numerose discussioni nel gruppo, finisce tuttavia nel podio delle nostre escursioni del 2022 per i paesaggi, l'overnight al rifugio, la compagnia.
Parcheggiamo a Cheggio e iniziamo l'escursione dalla diga del Lago Alpe dei Cavalli (1480m) con il sentiero CAI C27.
Superata la prima parte panoramica a fianco del lago facciamo un bagnetto nel fiume Loranco e proseguiamo rinfrescati lungo praterie di media quota e alberi di conifere fino alla Piana Alpe Ronchello dove l'afa inizia piano piano a scendere con il salire della quota.
È metà luglio nell'estate meno piovosa in Italia da 70 anni e il caldo è potente. I cori di ortotteri sono intensi e ad ogni sosta basta mettere a fuoco la vegetazione ai bordi del sentiero per trovare miriadi di specie diverse di coloratissimi artropodi e fiori.
Proseguiamo dunque risalendo la Val Loranco fino ad arrivare al bivio per il Rigufio Andolla, dove tiriamo dritto invece di salire a destra per un veloce detour al Ponte Tibetano (1710m).
Incontriamo un secondo bivio per salire al Rifugio e tiriamo invece ancora dritto.
Salendo al Rifugio da uno dei due bivi appena passati saremmo andati su per una pietraia, molto ripida ma con passo più sicuro rispetto alla parte del percorso che ci aspetta che diventa molto selvaggio ma abbastanza esposto.
Proseguiamo dunque e con l'avvicinarsi del tramonto la single track si fa sempre più esposta, selvaggia e remota fino ai ruderi dell'Alpe Camasco (1967m) da cui con un cambio di direzione a iniziamo la traversa in salita percorrendo il CAI C30a, guadando un paio di riali, aggrappandosi a tratti attrezzati, per raggiungere finalmente il punto più alto dove la pista torna sicura e iniziamo un falsopiano in discesa che ci porterà fino al Rifugio Andolla (2061), arroccato sopra le rocce come un tempio tibetano in questo paesaggio alpino.
La serata al Rifugio è estremamente piacevole, Andrea ci aspettava per la cena che condividiamo con altri escursionisti più esperti di noi che puntano a svegliarsi alle 3.00 per dirigersi verso l'ostico Pizzo d'Andolla (3654m) e rientrare in tempo per evitare una grossa nuvola prevista per il pomeriggio seguente.
La cena è ottima, la doccia ritemprante e la notte fra queste montagne riposante.
Ci svegliamo alle 6.00 per la colazione e un momento di catarsi al fresco delle Alpi davanti al sole nascente mentre gli imbruttiti della montagna si danno da fare se non sono già partiti o arrivati da valle.
Rientriamo dunque riscendendo la ripida pietraia segnalata come CAI C97 che il giorno prima abbiamo evitato: altro tratto di cruda bellezza che ci riposta con un poì di pazienza al C27 che ripercorriamo in discesa in senso contrario rispetto al giorno precedente, per tornare fino alla macchina.
Per questo fonte di numerose discussioni nel gruppo, finisce tuttavia nel podio delle nostre escursioni del 2022 per i paesaggi, l'overnight al rifugio, la compagnia.
Parcheggiamo a Cheggio e iniziamo l'escursione dalla diga del Lago Alpe dei Cavalli (1480m) con il sentiero CAI C27.
Superata la prima parte panoramica a fianco del lago facciamo un bagnetto nel fiume Loranco e proseguiamo rinfrescati lungo praterie di media quota e alberi di conifere fino alla Piana Alpe Ronchello dove l'afa inizia piano piano a scendere con il salire della quota.
È metà luglio nell'estate meno piovosa in Italia da 70 anni e il caldo è potente. I cori di ortotteri sono intensi e ad ogni sosta basta mettere a fuoco la vegetazione ai bordi del sentiero per trovare miriadi di specie diverse di coloratissimi artropodi e fiori.
Proseguiamo dunque risalendo la Val Loranco fino ad arrivare al bivio per il Rigufio Andolla, dove tiriamo dritto invece di salire a destra per un veloce detour al Ponte Tibetano (1710m).
Incontriamo un secondo bivio per salire al Rifugio e tiriamo invece ancora dritto.
Salendo al Rifugio da uno dei due bivi appena passati saremmo andati su per una pietraia, molto ripida ma con passo più sicuro rispetto alla parte del percorso che ci aspetta che diventa molto selvaggio ma abbastanza esposto.
Proseguiamo dunque e con l'avvicinarsi del tramonto la single track si fa sempre più esposta, selvaggia e remota fino ai ruderi dell'Alpe Camasco (1967m) da cui con un cambio di direzione a iniziamo la traversa in salita percorrendo il CAI C30a, guadando un paio di riali, aggrappandosi a tratti attrezzati, per raggiungere finalmente il punto più alto dove la pista torna sicura e iniziamo un falsopiano in discesa che ci porterà fino al Rifugio Andolla (2061), arroccato sopra le rocce come un tempio tibetano in questo paesaggio alpino.
La serata al Rifugio è estremamente piacevole, Andrea ci aspettava per la cena che condividiamo con altri escursionisti più esperti di noi che puntano a svegliarsi alle 3.00 per dirigersi verso l'ostico Pizzo d'Andolla (3654m) e rientrare in tempo per evitare una grossa nuvola prevista per il pomeriggio seguente.
La cena è ottima, la doccia ritemprante e la notte fra queste montagne riposante.
Ci svegliamo alle 6.00 per la colazione e un momento di catarsi al fresco delle Alpi davanti al sole nascente mentre gli imbruttiti della montagna si danno da fare se non sono già partiti o arrivati da valle.
Rientriamo dunque riscendendo la ripida pietraia segnalata come CAI C97 che il giorno prima abbiamo evitato: altro tratto di cruda bellezza che ci riposta con un poì di pazienza al C27 che ripercorriamo in discesa in senso contrario rispetto al giorno precedente, per tornare fino alla macchina.
Waypoints
Waypoint
5,064 ft
Lago Alpe dei Cavalli (1480m)
Partenza da Cheggio fra ristoranti di montagna e parcheggi congestionati.
Lake
5,047 ft
Discesa nella conca in secca
In questa estate incredibile la siccità ci fa entrare dentro quello che solitamente è il letto del lago creato dalla diga. Qui l'acqua è sporca e non ce la sentiamo di fare il bagno.
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