La magica Val D'Arano a Ovindoli in invernale
near Ovindoli, Abruzzo (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
A pochi chilometri dalle piste più battute e caotiche di Ovindoli e immersa nel Parco Regionale del Sirente-Velino, ecco aprirsi d’improvviso la Val d’Arano, un paradiso montanaro tra i siti di maggiore interesse in territorio abruzzese e meta privilegiata per un itinerario facile e a portata di tutti. Siamo tornati qui in pieno inverno (vedi altro tracciamento effettuato un anno e mezzo prima in estate) e abbiamo trovato la valle più desolata (non c’erano i cavalli e le vacche, né le numerose persone che di solito vengono qui a passeggiare nel periodo estivo) per cui abbiamo sentito più forte il contatto con il selvaggio.
Arrivo e partenza dall’area di sosta nei pressi dell’omonimo rifugio, si percorre il primo tratto su carreggiata e poi su carrabile un itinerario ad anello che attraversa la valle dalle pendici dei monti circostanti su di un percorso di incredibile bellezza. La prima parte del percorso prende il via dal parco urbano ‘la Pinetina’ dopo il ponte sul torrente Foce: preparatevi ad ammirare le vette dei monti Savina ed Etra immergendovi in un paesaggio fatto di boschi e pascoli con tanto di tabelle informative sugli elementi dell’habitat locale. La vegetazione è infatti costituita prevalentemente da faggi e, nella parte nord-est dell'anello, da un fitto noccioleto. Più in quota si trovano anche betulle mentre al di sotto dei 1500 metri la Roverella e l'Acero. Per quanto riguarda la fauna sono presenti in questa zona l'orso marsicano (3 o 4 esemplari), il lupo appenninico, il Gatto Selvatico, la Martora, il Cervo, il Capriolo, l'Istrice, il ghiro. Tra gli uccelli presenti troviamo l'aquila reale, il picchio ed il grifone (magnifico avvoltoio con apertura alare di 2,5m e reintrodotto qualche anno fa). Fra i rettili sono presenti, oltre alla rarissima Vipera Orsini, il Cervone, la Natrice, il Biacco.
Percorso in senso orario, l’anello parte dai piedi di una faggeta e tra i noccioleti per giungere in fondo alla valle ad un’area attrezzata, dove è possibile sostare per un picnic con tanto di fontana con acqua potabile a disposizione. Da qui, superato il bivio per le Gole di Aielli e Celano, si torna indietro per l’altro versante addentrandosi nella faggeta della montagna ma mantenendosi sempre a bordo valle.
Forse la natura non è al massimo del splendore in questo periodo, ma questa valle sa sempre regalare panorami emozionanti e, se fortunati, non sarà difficile avvistare i numerosi animali selvatici che la popolano.
Arrivo e partenza dall’area di sosta nei pressi dell’omonimo rifugio, si percorre il primo tratto su carreggiata e poi su carrabile un itinerario ad anello che attraversa la valle dalle pendici dei monti circostanti su di un percorso di incredibile bellezza. La prima parte del percorso prende il via dal parco urbano ‘la Pinetina’ dopo il ponte sul torrente Foce: preparatevi ad ammirare le vette dei monti Savina ed Etra immergendovi in un paesaggio fatto di boschi e pascoli con tanto di tabelle informative sugli elementi dell’habitat locale. La vegetazione è infatti costituita prevalentemente da faggi e, nella parte nord-est dell'anello, da un fitto noccioleto. Più in quota si trovano anche betulle mentre al di sotto dei 1500 metri la Roverella e l'Acero. Per quanto riguarda la fauna sono presenti in questa zona l'orso marsicano (3 o 4 esemplari), il lupo appenninico, il Gatto Selvatico, la Martora, il Cervo, il Capriolo, l'Istrice, il ghiro. Tra gli uccelli presenti troviamo l'aquila reale, il picchio ed il grifone (magnifico avvoltoio con apertura alare di 2,5m e reintrodotto qualche anno fa). Fra i rettili sono presenti, oltre alla rarissima Vipera Orsini, il Cervone, la Natrice, il Biacco.
Percorso in senso orario, l’anello parte dai piedi di una faggeta e tra i noccioleti per giungere in fondo alla valle ad un’area attrezzata, dove è possibile sostare per un picnic con tanto di fontana con acqua potabile a disposizione. Da qui, superato il bivio per le Gole di Aielli e Celano, si torna indietro per l’altro versante addentrandosi nella faggeta della montagna ma mantenendosi sempre a bordo valle.
Forse la natura non è al massimo del splendore in questo periodo, ma questa valle sa sempre regalare panorami emozionanti e, se fortunati, non sarà difficile avvistare i numerosi animali selvatici che la popolano.
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