La Cengia di Prada (da Cilladon)
near Stazione Quero-Vas, Veneto (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Rivisitazione, in direzione opposta quest'oggi, dell’uscita dell’anno scorso più o meno stesso periodo, della Cengia di Prada. Questa volta non partiamo da case Bollenghini ma dall’abitato di Cilladon loc. Pian dei Rossi, dove si parcheggia su ampio parcheggio (circa 10 posti auto) e si sale su Cai844 che passa a fianco di un'azienda agricola (bel pavone da vedere) e dopo poco sfocia sulla ampia strada consorziale che salendo da Cilladon in direzione nord va verso la Val Pàoda.
Arrivati a Malga Pàoda (oggi chiusa) la si attraversa e si prende a dx su traccia informale che sale direzione NO verso il Monte Santo e cammina parallela alla più famosa cengia sottostante; qui erroneamente in prossima di un ingresso in pineta siamo andati dritti, su traccia esile ma presente, invece Tabacco riporta di andare a destra e camminare in cresta fino alla vetta. È cmq seguibile anche questa via, informale cengietta, che attraversa alcune pale erbose su esili camminamenti obliqui, fino ad arrivare nei presso di uno spigolo a quota 1290m circa dove un bollo rosso ci fa salire un po' in libera (probabile vecchissima traccia) per reincrociare la traccia su mappa che sale fino alla cima.
Da qui in avanti il proseguo sarà senza problemi di orientamento, raggiunta la sommità si piega a sx in direzione del Monte Santo prima, e di Cima Sassumà poi, su un filo di cresta molto panoramico e divertente (traccia buona oggi, erba ancora impaccata dalla neve sciolta).
Da Cima Sassumà si scende rapidi e verticali andando a prendere un taglio in prossimità di una panchin che fa evitare un noioso tornante, si sbuca a forcella Alta.
Da forcella alta si scende direzione nord infilando il Cai847; ci sarebbe anche una traccia che sta sopra di qualche decina di metri ma oggi non l'abbiamo vista.
Da qui inizia l'avvicinamento alla cengia vera e propria che inizia dopo circa 1km in prossima di Stalla Zavate.
L'attraversamento del sentiero di cengia, che di per sé non ha tratti oggettivamente così impegnativi, oggi è risultato più ostico del previsto date le condizioni del terreno, che già di per sé franoso e a tratti obliquo, oggi era particolarmente infido in quanto pregno di acqua dalla pioggia di ieri, diventando scivoloso e insidioso.
Fare attenzione ⚠️ ad una calata di una 20ina di metri, dove sebbene presente un cordino d'aiuto, bisogna scendere MOLTO lentamente, pena scivoloni.
I passi a venire saranno cmq su terreno instabile per diverse centinaia di metri, fino a tornare a livelli turistici nei pressi di Malga Pàoda dove termina la cengia.
Da Malga Pàoda abbiano preso un piccolo taglio a destra per variare, fino a reincrociare sotto la strada dell'andata; da qui in poi si scenderà a ritroso fino al punto di partenza.
Conclusioni: se dovessi scegliere la direzione migliore rifarei quella dell'anno scorso, facendo la cengia in sempre lieve salita, in quanto alcuni tratti risultano più semplici salendo.
È un'escursione davvero interessante, che porta a scoprire un bell'ambiente di cengia tra rocce sedimentarie e un ottimo attraversamento di cresta (ideale arrivare fino al M.te Tomatico)
Richiesta preparazione fisica adeguata e passo fermo nell'ambiente di cengia (la classificazione Sentiero per Escursionisti Esperti è, a mio avviso, un filo esagerata)
Copertura cellulare 50% 📱
Nessun punto acqua 💧
Passo odierno medio-lento 🚶♂️
Arrivati a Malga Pàoda (oggi chiusa) la si attraversa e si prende a dx su traccia informale che sale direzione NO verso il Monte Santo e cammina parallela alla più famosa cengia sottostante; qui erroneamente in prossima di un ingresso in pineta siamo andati dritti, su traccia esile ma presente, invece Tabacco riporta di andare a destra e camminare in cresta fino alla vetta. È cmq seguibile anche questa via, informale cengietta, che attraversa alcune pale erbose su esili camminamenti obliqui, fino ad arrivare nei presso di uno spigolo a quota 1290m circa dove un bollo rosso ci fa salire un po' in libera (probabile vecchissima traccia) per reincrociare la traccia su mappa che sale fino alla cima.
Da qui in avanti il proseguo sarà senza problemi di orientamento, raggiunta la sommità si piega a sx in direzione del Monte Santo prima, e di Cima Sassumà poi, su un filo di cresta molto panoramico e divertente (traccia buona oggi, erba ancora impaccata dalla neve sciolta).
Da Cima Sassumà si scende rapidi e verticali andando a prendere un taglio in prossimità di una panchin che fa evitare un noioso tornante, si sbuca a forcella Alta.
Da forcella alta si scende direzione nord infilando il Cai847; ci sarebbe anche una traccia che sta sopra di qualche decina di metri ma oggi non l'abbiamo vista.
Da qui inizia l'avvicinamento alla cengia vera e propria che inizia dopo circa 1km in prossima di Stalla Zavate.
L'attraversamento del sentiero di cengia, che di per sé non ha tratti oggettivamente così impegnativi, oggi è risultato più ostico del previsto date le condizioni del terreno, che già di per sé franoso e a tratti obliquo, oggi era particolarmente infido in quanto pregno di acqua dalla pioggia di ieri, diventando scivoloso e insidioso.
Fare attenzione ⚠️ ad una calata di una 20ina di metri, dove sebbene presente un cordino d'aiuto, bisogna scendere MOLTO lentamente, pena scivoloni.
I passi a venire saranno cmq su terreno instabile per diverse centinaia di metri, fino a tornare a livelli turistici nei pressi di Malga Pàoda dove termina la cengia.
Da Malga Pàoda abbiano preso un piccolo taglio a destra per variare, fino a reincrociare sotto la strada dell'andata; da qui in poi si scenderà a ritroso fino al punto di partenza.
Conclusioni: se dovessi scegliere la direzione migliore rifarei quella dell'anno scorso, facendo la cengia in sempre lieve salita, in quanto alcuni tratti risultano più semplici salendo.
È un'escursione davvero interessante, che porta a scoprire un bell'ambiente di cengia tra rocce sedimentarie e un ottimo attraversamento di cresta (ideale arrivare fino al M.te Tomatico)
Richiesta preparazione fisica adeguata e passo fermo nell'ambiente di cengia (la classificazione Sentiero per Escursionisti Esperti è, a mio avviso, un filo esagerata)
Copertura cellulare 50% 📱
Nessun punto acqua 💧
Passo odierno medio-lento 🚶♂️
Waypoints
Intersection
4,244 ft
Salire a dx sotto roccia su traccia però libera, sebbene su presente su Tabacco, non vi è segno a terra.
Pala erbosa molto inclinata, non banale
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