Kastro: castello e spiaggia
near Kalyvia, Thessaly (Greece)
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Trail photos
Itinerary description
Giro breve ma con bellissimi paesaggi fino al castello e la spiaggia di Kastro. Noi l'abbiamo percorso in una giornata di forte vento in cui non era possibile rimanere in spiaggia, se non è particolarmente caldo è comunque una bella alternativa ad una mattina sul lettino.
Si parte da un parcheggio (più o meno autorizzato) a sinistra appena la strada diventa sterrata; per chi non vuole scendere a piedi è comunque possibile parcheggiare più in basso ma la strada è piuttosto stretta e i posti nei parcheggi sono pochi, nei mesi con tanti turisti diventa molto complicato salire e scendere con i mezzi anche perché molti lasciano l'auto ai lati della strada rendendola ancora più stretta.
Il percorso è ben segnalato ed è impossibile perdersi, la strada dopo poco diventa piuttosto ripida e con poca acqua anche scivolosa, regala comunque moltissimi paesaggi spettacolari: noi ci siamo fermati spesso a fare foto.
Arrivati all'ultimo parcheggio ci siamo diretti verso i ruderi del castello: non è rimasto praticamente nulla se non alcune chiesette, l'area è teoricamente chiusa per restauri ma l'accesso non era comunque impedito. Bello il panorama da entrambi i lati del picco.
Dal castello siamo scesi fino alla spiaggia, purtroppo non era possibile fare il bagno a causa delle condizioni del mare, ci siamo comunque fermati alla taverna per mangiare, bere e riposarci, buono il cibo con prezzi contenuti per lo standard di Skiathos.
Al ritorno siamo risaliti direttamente al parcheggio inferiore e da qui alla macchina.
Nel castello le descrizioni dei vari siti sono in greco ed inglese, ecco un riassunto della storia di Kastro:
Il castello fu fondato nel 1360 ca. , poiché gli abitanti del luogo fuggirono dal precedente insediamento principale (nello stesso sito dell'odierna città di Skiathos ) a causa delle depredazioni dei pirati turchi. Come il resto dell'isola, il castello rimase in mano bizantina fino alla caduta di Costantinopoli nel 1453, quando fu conquistato dalla Repubblica di Venezia. Il dominio veneziano si rivelò opprimente, portando a una ribellione contro il governatore locale Vicenzo Baffo nel 1518 e non riuscì a fornire sicurezza dai corsari ottomani. Quando l'ammiraglio ottomano Hayreddin Barbarossa assediò il castello nel 1538, gli abitanti locali uccisero il governatore veneziano e permisero l'ingresso agli ottomani nella speranza di un trattamento clemente, ma gli ottomani ne uccisero molti e ne presero altri come schiavi. Il castello fu riparato dagli ottomani nel 1619. I veneziani fecero irruzione a Skiathos nel 1655 e nel 1660 il comandante veneziano Francesco Morosini conquistò il castello. La breve occupazione veneziana fu dura, con molti giustiziati o costretti a prestare servizio come rematori nelle galee veneziane. Durante la guerra d'indipendenza greca l'isola fu spesso razziata da una fazione di ribelli greci provenienti dal Monte Olimpo; il 14 luglio 1826 i ribelli guidati da Tsamis Karatasos presero il castello e lo saccheggiarono. Nel 1829, quando Skiathos entrò a far parte del nuovo stato greco indipendente, il castello fu abbandonato e il sito della città antica e altomedievale fu rioccupato.
Si parte da un parcheggio (più o meno autorizzato) a sinistra appena la strada diventa sterrata; per chi non vuole scendere a piedi è comunque possibile parcheggiare più in basso ma la strada è piuttosto stretta e i posti nei parcheggi sono pochi, nei mesi con tanti turisti diventa molto complicato salire e scendere con i mezzi anche perché molti lasciano l'auto ai lati della strada rendendola ancora più stretta.
Il percorso è ben segnalato ed è impossibile perdersi, la strada dopo poco diventa piuttosto ripida e con poca acqua anche scivolosa, regala comunque moltissimi paesaggi spettacolari: noi ci siamo fermati spesso a fare foto.
Arrivati all'ultimo parcheggio ci siamo diretti verso i ruderi del castello: non è rimasto praticamente nulla se non alcune chiesette, l'area è teoricamente chiusa per restauri ma l'accesso non era comunque impedito. Bello il panorama da entrambi i lati del picco.
Dal castello siamo scesi fino alla spiaggia, purtroppo non era possibile fare il bagno a causa delle condizioni del mare, ci siamo comunque fermati alla taverna per mangiare, bere e riposarci, buono il cibo con prezzi contenuti per lo standard di Skiathos.
Al ritorno siamo risaliti direttamente al parcheggio inferiore e da qui alla macchina.
Nel castello le descrizioni dei vari siti sono in greco ed inglese, ecco un riassunto della storia di Kastro:
Il castello fu fondato nel 1360 ca. , poiché gli abitanti del luogo fuggirono dal precedente insediamento principale (nello stesso sito dell'odierna città di Skiathos ) a causa delle depredazioni dei pirati turchi. Come il resto dell'isola, il castello rimase in mano bizantina fino alla caduta di Costantinopoli nel 1453, quando fu conquistato dalla Repubblica di Venezia. Il dominio veneziano si rivelò opprimente, portando a una ribellione contro il governatore locale Vicenzo Baffo nel 1518 e non riuscì a fornire sicurezza dai corsari ottomani. Quando l'ammiraglio ottomano Hayreddin Barbarossa assediò il castello nel 1538, gli abitanti locali uccisero il governatore veneziano e permisero l'ingresso agli ottomani nella speranza di un trattamento clemente, ma gli ottomani ne uccisero molti e ne presero altri come schiavi. Il castello fu riparato dagli ottomani nel 1619. I veneziani fecero irruzione a Skiathos nel 1655 e nel 1660 il comandante veneziano Francesco Morosini conquistò il castello. La breve occupazione veneziana fu dura, con molti giustiziati o costretti a prestare servizio come rematori nelle galee veneziane. Durante la guerra d'indipendenza greca l'isola fu spesso razziata da una fazione di ribelli greci provenienti dal Monte Olimpo; il 14 luglio 1826 i ribelli guidati da Tsamis Karatasos presero il castello e lo saccheggiarono. Nel 1829, quando Skiathos entrò a far parte del nuovo stato greco indipendente, il castello fu abbandonato e il sito della città antica e altomedievale fu rioccupato.
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