Iztaccihuatl Puebla/Estado de Mexico
near Pela Gallina, Mexico City (Mexico)
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Trail photos
Itinerary description
Uno dei percorsi più belli della mia vita! Fortunatamente ho conosciuto un ragazzo messicano del DeFe (Distretto Federale di Città del Mexico) esperto scalatore e viaggiatore chiamato Lorenzo che ci ha dato l'attrezzatura adatta e i consigli giusti per affrontare questa scalata.
Tutto parte dal rifugio la "Joyta" a quota 4000m s.l.m. in una giornata calda e soleggiata che aveva sciolto tutta la neve presente scoprendo il colore della roccia nuda e cruda dell'Iztaccihuatl ed è qui che ci siamo accampati per dormire e mangiare pasta o al massimo panini con prosciutto, cibo leggero senza troppi grassi. Il freddo nella notte si fa sentire perciò ci vuole l'attrezzatura da campeggio che resiste a temperature rigide (sacco a pelo min 0°). Importanti sono cappelli di lana, guanti da neve, vestiario tecnico, sacco a pelo, luci, ramponi da neve, elmetti e picconi (vi serviranno in caso di neve).
Sveglia alle 3:30 am e alle 4 am si inizia a camminare nel sentiero completamente buio, ma fortunatamente il corpo in movimento fa si che la temperatura corporea aumenti senza sentire più quel freddo agghiacciante, fino all'avvenire del vento! Dopo aver passato la 1° la 2° porta e la 3° porta ( la 2° e la 3° "porta" sono delle "selle" che ti fanno passare da un lato della montagna ad un'altro, sono visibili anche su google maps) a 4800 m dopo 2.45h di cammino ci troviamo sul lato Est della montagna sul "Paso del Jabonero" e ci godiamo l'alba... mai vista una così bella! Sullo sfondo le città di Puebla e limitrofe, che spengono le luci dei lampioni per accogliere i raggi solari, mentre il "Pico de Orizaba" sta lì a vegliare su tutto e tutti all'orizzonte. Continuando, verso le 4h30 di cammino, si arriva al rifugio chiamato "Mountain Shelter" o "Refugio de los 100" (sui circa 5000m) dove si può dormire o riposarsi (io sono crollato per svariati minuti) e da li c'è l'ultima sfida, la più dura, dove c'è bisogno di diventare scalatori pro e conservare l'ossigeno che va scarseggiando, poiché si sale su montagne di pomici sciolte (friabili), si scala una parete rocciosa sub-verticale fino ad arrivare ad una cima con delle croci e da li il percorso consiste nel percorrere le creste della montagna, con vista di crateri alla vostra destra fino ad arrivare al ghiacciaio chiamato "Panza" (per via della sua forma sinclinale) agli ambiti 5100 m s.l.m., sperando che non ci sia vento in questo punto sé no succede che qualsiasi parte scoperta, o poco coperta, del vostro corpo si congelerà come è successo alle nostre barbe, sopracciglia e ciuffi di capelli fuori dai cappelli! Purtroppo dalla Panza non abbiamo potuto proseguire, causa vento forte che pur con i ramponi ci avrebbe messo in difficoltà e pericolo nell'attraversamento del ghiacciaio, ma per chi potrà, si prosegue con i ramponi sul ghiacciaio perenne fino ad arrivare in cima a quota 5200m s.l.m..
Good hike!
Tutto parte dal rifugio la "Joyta" a quota 4000m s.l.m. in una giornata calda e soleggiata che aveva sciolto tutta la neve presente scoprendo il colore della roccia nuda e cruda dell'Iztaccihuatl ed è qui che ci siamo accampati per dormire e mangiare pasta o al massimo panini con prosciutto, cibo leggero senza troppi grassi. Il freddo nella notte si fa sentire perciò ci vuole l'attrezzatura da campeggio che resiste a temperature rigide (sacco a pelo min 0°). Importanti sono cappelli di lana, guanti da neve, vestiario tecnico, sacco a pelo, luci, ramponi da neve, elmetti e picconi (vi serviranno in caso di neve).
Sveglia alle 3:30 am e alle 4 am si inizia a camminare nel sentiero completamente buio, ma fortunatamente il corpo in movimento fa si che la temperatura corporea aumenti senza sentire più quel freddo agghiacciante, fino all'avvenire del vento! Dopo aver passato la 1° la 2° porta e la 3° porta ( la 2° e la 3° "porta" sono delle "selle" che ti fanno passare da un lato della montagna ad un'altro, sono visibili anche su google maps) a 4800 m dopo 2.45h di cammino ci troviamo sul lato Est della montagna sul "Paso del Jabonero" e ci godiamo l'alba... mai vista una così bella! Sullo sfondo le città di Puebla e limitrofe, che spengono le luci dei lampioni per accogliere i raggi solari, mentre il "Pico de Orizaba" sta lì a vegliare su tutto e tutti all'orizzonte. Continuando, verso le 4h30 di cammino, si arriva al rifugio chiamato "Mountain Shelter" o "Refugio de los 100" (sui circa 5000m) dove si può dormire o riposarsi (io sono crollato per svariati minuti) e da li c'è l'ultima sfida, la più dura, dove c'è bisogno di diventare scalatori pro e conservare l'ossigeno che va scarseggiando, poiché si sale su montagne di pomici sciolte (friabili), si scala una parete rocciosa sub-verticale fino ad arrivare ad una cima con delle croci e da li il percorso consiste nel percorrere le creste della montagna, con vista di crateri alla vostra destra fino ad arrivare al ghiacciaio chiamato "Panza" (per via della sua forma sinclinale) agli ambiti 5100 m s.l.m., sperando che non ci sia vento in questo punto sé no succede che qualsiasi parte scoperta, o poco coperta, del vostro corpo si congelerà come è successo alle nostre barbe, sopracciglia e ciuffi di capelli fuori dai cappelli! Purtroppo dalla Panza non abbiamo potuto proseguire, causa vento forte che pur con i ramponi ci avrebbe messo in difficoltà e pericolo nell'attraversamento del ghiacciaio, ma per chi potrà, si prosegue con i ramponi sul ghiacciaio perenne fino ad arrivare in cima a quota 5200m s.l.m..
Good hike!
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